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In bicicletta: 'Bisogna cambiare il sistema, non il clima'
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Articolo di Redazione
28 settembre 2015 9:41
 
  Hanno fatto le loro ultime pedalate nelle strade di Parigi, sabato scorso 26 settembre. I militanti ciclisti di “Tour Alternatiba”, partiti il 5 giugno da Bayonne, nel Paese Basco, hanno finito la loro gigantesca epopea, durante la quale hanno percorso 5.637 Km, in Francia, ma anche in Belgio e Germania. Centottansette tappe diverse dove hanno ripetuto instancabilmente il loro messaggio: “Bisogna cambiare il sistema, non il clima”.
La ventina di militanti, la maggior parte giovani, attorno all'incredibile Txetx Etcheverry, sindacalista basco che ha dato vita al progetto coi militanti di Bizi, un'organizzazione creata il giorno dopo del fallimento della conferenza sul clima di Copenaghen, nel 2009, hanno pedalato per quattro mesi per mettere  in evidenza l'urgenza climatica e la necessita' di una lotta ambientale con esigenze di giustizia sociale.
Sulle strade di Francia, ma anche del Belgio e della Germania o del Lussemburgo, sono stati raggiunti da centinaia di ciclisti per la “bicirivoluzione” organizzata ad ogni tappa. A Parigi, i loro sforzi sono stati coronati con la presenza in piazza di centinaia di stand che, il 26 e 27 settembre, pubblicizzavano le alternative, energetiche, di costruzione, di consumi, di trasporti, anche di monete
“Il Pianeta non e' 'all inclusive'”
Sul podio installato in place de la République, si e' tenuto un concerto sabato sera, coi famosi gruppi Imany, Sinsemilia. HK e les Saltimbank -Kaddour Hddadi (HK) ha parlato sulle ragioni del proprio coinvolgimento: “ “Il Pianeta non e' “all inclusive”, tutto non e' a volonta', occorre fare attenzione, ci vuole del buon senso” I militanti di Alternatiba avevano inviato anche i rappresentanti di altre battaglie, che per loro simboleggiano le diversit'a delle lotte da fare: la “ferme de 1000 vaches”, Notre-Dame-des-Landes, i No-Tav che si oppongono al progetto della linea ferroviaria Lyon-Torino, gli Artisans du monde, gli agricoltori togolesi, la Rete semi contadini, gli antinucleari tedeschi...
“Le alternative esistono ovunque, e le abbiamo incontrate in ogni tappa, occorre che si coordino, che tutti questi progetti mostrino il proprio filo conduttore”, spiega Laurent Araud-Razou, 38 anni, che ha seguito il tour fin dall'inizio, da Bayonne dove abita.
I ciclisti di Alternatiba sono consapevoli che, in generale, hanno incontrato persone che erano gia' convinte. Ma non solo. “Molti pensano che la crisi climatica non e' poi cosi' grave come si dice … Essi sentono piu' che altro parlare dei deficit economici, del debito, e sono preoccupati per arrivare a fine mese, la disoccupazione. E i politici non fanno grandi cose, cosi' come i decisori economici, le aziende, pensano che la popolazione se ne frega -spiega Txetx-. Ma questo ora cambia, lo abbiamo constato durante il nostro tour”.
L'urgenza della lotta climatica
La conferenza sul clima, la COP21, a Parigi alla fine di novembre, consente di mettere in evidenza l'urgenza della lotta climatica, dicono tutti. Ma non bisogna fermarsi a questo. “Siamo contenti di essere arrivati, dopo tutti questi chilometri, ma soprattutto siamo felici di vedere tutte queste persone pronte a mobilitarsi -dice Bart, ciclista anche lui fin dall'inizio-. Potrebbe essere come la fine di una partita della nazionale di calcio, con la fine di questa avventura, ma io vado a ritrovare la mia amica, Alice, a Bayonne e, soprattutto, pieno di cose da fare che ancora ci aspettano”.
Con gli altri simpatizzanti di Alternatiba, si sta impegnando alla costruzione del “quartiere generale” che, a La Plaine-Saint-Denis, accogliera', durante il COP21, i 111 gruppi di Alternatiba che gia' esistono – l'ultimo dei quali sta per aprire i battenti ad Haiti.
Corine, di Bordeuax, Cécile, studente di Lille che vive in Germania, Julie, di Montrouge, tutti quelli e quelle che abbiamo incontrato in Alsazia alla fine di luglio, si stanno preparando per la mobilitazione che ci sara' durante il COP21. “Il COP non e' fine a se stesso, la mobilitazione non e' che all'inizio -dice Txetx-. La lotta per il clima e' la piu' importante perche' essa condiziona tutto il resto, le questioni del cibo, dell'acqua, delle migrazioni...”.
Il 27 novembre il “quartier generale” sara' pronto. I militanti di Alternatiba saranno presenti in tutte le manifestazioni che si svolgeranno in occasione del COP, preparata dalla “Coalition climat 21: la grande marcia internazionale del 29 novembre, il Villaggio mondiale delle alternative, a Montreuil (Seina-Saint-Denis), il week-end del 5-6 dicembre, o ancora la grande manifestazione per la chiusura del COP, il 12 dicembre. Ma Alternatiba va piu' lontano. Tutti i comitati locali si ritrovano a Bordeuax il 20 e 21 febbraio, per decidere il futuro di questo movimento. “Non abbiamo che una quindicina d'anni per vincere o perdere questa battaglia contro il riscaldamento climatico -insiste Txetx-. Non e' solo un problema di qualche grado in piu', ma si tratta della modifica totale delle condizioni dell'umanita'”.
In attesa del prossimo tour, diverse migliaia di persone si sono rincuorate, sabato sera, a place de la République, ascoltano le parole di HK e dei Saltimbanks: ”On lâche rien, on lâche rien!” (ndr. we don't let anything, non lasciamo nulla).

(articolo di Rémi Barroux, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 28/09/2015)
 
 
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