Mentre guardavo le immagini di piazza Santa Croce invasa dalla Lega Nord per il "no" al referendum costituzionale, e dall'altra quelle del corteo antagonista che protestava contro la presenza della Lega a Firenze, sabato sono rimasto incantato da questi due popoli così diversi ma mai così uniti.
Entrambe erano manifestazioni per il "no" al referendum costituzionale. Mentre da Santa Croce si levavano cori di "no" alla riforma, tale era l'imbarazzo tra gli antagonisti che il loro leader è dovuto intervenire al megafono per spiegare le differenze: "noi siamo per il no, ma il no di Salvini non l'accettiamo".
E mentre Salvini, grande sostenitore di Putin, era in piazza a celebrare la vittoria di Trump, altro ammiratore dell'autocrate russo, gli antagonisti sfilavano a due passi sulle note dell'inno russo gridando "Marx, Lenin e Mao Zedong".
Fortunatamente non ci sono state violenze da parte dei manifestanti del "no al no della Lega", come invece c'erano state contro Renzi il sabato precedente. Di questo, credo, tutti i cittadini di Firenze sono grati. Ieri, infatti, la componente violenta degli antagonisti si era data appuntamento solo a Brescia, dove la ministra Boschi presenziava una manifestazione per il sì.
Tutto questo conferma come un nemico in comune possa fare miracoli e portare insieme ideologie apparentemente così diverse. E' coalizzando i nemici del nemico, il famigerato "estrablishment", che Trump è diventato presidente Usa e Farage ha ottenuto l'addio della Gran Bretagna all'Unione Europea. Magari, chissà, la prossima volta si eviteranno ipocrisie e sarà sufficiente una manifestazione unitaria. Appuntamento al 4 dicembre.