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Giornata mondiale contro la fame. I cambiamenti in corso, la malnutrizione
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Articolo di Redazione
15 giugno 2015 13:26
 
“L'eliminazione di fame e malnutrizione puo' e deve essere la piu' grande eredita' che noi lasciamo all'umanita'”. Tre giorni prima della Giornata mondiale contro la fame, ogg 15 giugno, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, (FAO) ha nominato una ambasciatrice speciale per la nutrizione, la regina Letizia di Spagna. Occasione, per il suo direttore generale José Graziano da Silva, di insistere sulla “determinazione” della sua organizzazione ad “intensificare le proprie attivta' per rompere il circolo vizioso” della malnutrizione.
A lungo trascurato, questo problema si verifica quando l'apporto di vitamine e minerali (zinco, iodio, ferro, vitamine A e B) non e' sufficiente ad assicurare una buona salute e un buon sviluppo. Riguarda piu' di 2 miliardi di individui nel mondo. Cioe' piu' del doppio dei 795 milioni di persone sottoalimentate. Aumento di mortalita' in maternita' e infantile, handicap fisici, indebolimento del sistema immunitario e della facolta' intellettuali: gli effetti di questa “fame invisibile” son devastanti. Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanita', la sotto-nutrizione uccide quasi tre milioni di bimbi di meno di 5 anni sui 6,3 che muoiono ogni anno.
I progressi contro la fame non vanno di pari passo con quelli contro la malnutrizione, restano modesti e ineguali, cosi' come lo ha riconosciuto la seconda Conferenza internazionale della nutrizione dello scorso novembre 2014 a Roma. In Africa dell'ovest e del Centro in particolare, “il rinculo della malnutrizione e' estremamente lento -dice Noel Zagre, capo regionale della nutrizione all'Unicef. Nel corso degli ultimi due decenni, la percentuale di bambini che soffrono di ritardi di crescita e' calata solo del 18, mentre a livello mondiale e' calata del 38%. E aggiunge: “L'apporto in cibo puo' essere sufficiente in termini quantitativi, ma i regimi alimentari possono essere inadatti. In Niger, in Uganda, le regioni piu' prospere sul piano agricolo, si registrano tassi di malnutrizione tra i piu' elevati”.
Effetti negativi
I programmi agricoli sviluppati per rinforzare la sicurezza alimentare, possono avere effetti negativi sulla nutrizione. Una accresciuta specializzazione delle produzioni, puo' anche comportare una perdita della diversita' degli alimenti sul mercato e far aumentare i prezzi di alcune derrate, rendendoli meno accessibili e meno consumati, sottolineava nel 2014 uno studio del Centro Internazionale di cooperazione e ricerca agronomica per lo sviluppo (CIRAD) intitolato “Identificare e limitare i rischi degli interventi agricoli sulla nutrizione”.
Questo puo' andare di pari passo con una scomparsa delle coltivazioni tradizionali -talvolta essenziali all'equilibrio alimentare- e/o una diminuzione delle terre, nonche' del tempo dedicato alle coltivazioni del cibo. “Agire sull'agricoltura e' essenziale ma non sufficiente, insiste Noel Zagre. Lottare contro la fame invisibile presuppone di agire congiuntamente sull'agricoltura, l'educazione, l'acqua-igiene, la salute, la protezione sociale, questo perche' la malnutrizione ha molteplici cause”.
Un necessario approccio globale
In seno alla comunita' internazionale, e' oggi riconosciuta la necessita' di un approccio globale e integrato della sicurezza alimentare, la nutrizione e l'agricoltura durevole. Il secondo degli Obiettivi dello sviluppo durevole (ODD), attualmente in discussione alle Nazioni Unite e che a settembre sara' il fulcro egli Obiettivi del Millennio per lo sviluppo (OMD), tende anche ad eradicare totalmente la fame da qui al 2030, ma anche la malnutrizione, e nessun bambino dovrebbe piu' soffrire di un ritardo di crescita. “Nascosta nella OMD, la nutrizione e' ormai pienamente al centro delle problematiche dello sviluppo”, sottolinea l'economista e agronomo Frédéric Dévé, consulente della FAO.
I principali donatori, come Usa, Regno Unito, Canada, Irlanda, hanno essi stessi ripensato il loro aiuto allo sviluppo, adottando strategie multisettoriali, e si sono fissati un obiettivo finanziario a favore della nutrizione.
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(articolo di Laetitia Van Eeckhout, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 15/06/2015)

 
 
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