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Istruzione sessuale. Corte Europea Diritti Uomo: obbligatoria anche per i battisti
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Articolo di Redazione
26 settembre 2011 19:51
 
Alcune famiglie tedesche di fede battista, contrarie all'obbligo di frequenza scolastica nelle ore d'educazione sessuale, si sono rivolte alla giustizia affinché i loro figli ne fossero esentati. La vicenda è stata dibattuta in vari tribunali fino a che, il 22 settembre, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha nuovamente respinto l'istanza, definendola "palesemente ingiustificata e perciò inammissibile".

Cinque coppie di genitori hanno perso la causa davanti alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU), che ha così rafforzato l'insegnamento obbligatorio in Germania.
I ricorrenti hanno tentato invano di far esentare i loro figli dall'istruzione sessuale impartita a scuola, sostenendo che i contenuti del testo utilizzato fossero parzialmente "pornografici". Inoltre, erano contrari a che i figli recitassero in uno spettacolo teatrale intitolato "Il mio corpo appartiene a me", volto a sensibilizzare i ragazzi sugli abusi sessuali.
I genitori, residenti nel Nordrhein-Westfalen, sono stati condannati più volte a pene pecuniarie e detentive per violazione dell'obbligo scolastico, ma hanno proseguito la loro battaglia fino alla Corte costituzionale, che però ha respinto l'istanza già nell'estate del 2009. All'epoca, una delle famiglie che aveva tenuto i figli a casa per due giorni era stata multata per 80 euro.
A Strasburgo le famiglie di religione battista hanno cercato di dimostrare che erano stati violati dei diritti fondamentali, quali la libertà religiosa e la protezione della vita famigliare. La Corte ha invece sostenuto che la Convenzione dei diritti umani non prevede tutele contro le opinioni difformi dalle proprie convinzioni. Inoltre, ai genitori è attribuita la facoltà di educare i figli a casa secondo il proprio credo religioso. E ancora, il diritto tedesco prevede il dovere di frequenza della scuola dell'obbligo, ed esclude l'educazione in casa, allo scopo di promuovere l'integrazione sociale dei ragazzi. Tutte queste considerazioni convergono con le pronunce della CEDU in materia di pluralità di opinioni in democrazia, come spiega un comunicato della Corte.
L'istruzione sessuale deve avvenire con la trasmissione neutrale di nozioni riguardo a concepimento, contraccezione, gravidanza e nascita, nel rispetto delle conoscenze scientifiche attuali e degli standard scolastici previsti. Di fronte a un insegnamento siffatto non si possono allontanare da scuola gli alunni per motivi religiosi.

(articolo pubblicato su Der Spiegel, 22-09-2011. Traduzione di Rosa a Marca)
 
 
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