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Liberalizzazioni nel Paese in cui bisogna arrangiarsi per vivere
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Articolo di Vincenzo Donvito
20 gennaio 2017 14:29
 
 A Catania sono state individuate due ambulanze, con relativi infermieri, che clandestinamente svolgevano il loro servizio presso l’ospedale Garibaldi della citta’: senza autorizzazione e senza i requisiti igienici del caso. Eravamo abituati ai parcheggiatori abusivi, ma evidentemente la fantasia umana e delinquenziale non ha limiti. Certo siamo il Paese che il famoso attore Toto’ aveva bene delineato in un film in cui ci faceva vedere come si vende la fontana di Trevi a Roma. Di episodi del genere ce ne sono a iosa, non ultimi quei disgraziati di ragazzi che vengono a bussare alle nostre case per rifilarci contratti di energia o telefonia, carpendo la nostra fiducia, perche’ ci vendono sempre qualcosa che e’ piu’ costoso di quanto ci avevano prospettato oppure ci vendono anche quando non lo abbiamo esplicitamente chiesto. E non crediamo che vicende del genere finiranno domani.
Ma perche’ questo accade? Perche’ siamo fatti cosi’ male, da diventare anche delle sorte di macchiette quando queste vicende vanno oltre le cronache locali e travalicano i confini nazionali? E’ l’arte di arrangiarsi per cercare di supplire alle deficienze delle opportunita’ che ci vengono offerte dal contesto legale. Sembrava che a questa arte dovesse essere posto un rimedio grazie alle liberalizzazioni economiche, ma e’ un miraggio; a parte alcuni limitati settori merceologici, decidere di svolgere un’attivita’ e’ sempre difficile: le normative a cui far fronte, e le corporazioni professionali giocano in questo un ruolo fondamentale.
E’ di questi giorni l’approvazione da parte della Camera dei deputati del cosiddetto “home restaurant” per “valorizzare e favorire la cultura del cibo tradizionale e di qualita’”: massimo 500 coperti l’anno con un ricavo non superiore a 5 mila euro l’anno, e tutto tracciato: prenotazioni, pagamento, offerte, etc.. Sostanzialmente, un invito al lavoro in nero.
Potremmo scrivere pagine e pagine di esempi, e alla fine si termina sempre li’: le buone idee che potrebbero consentire a molte persone di avviare un’attivita’ economica non vengono mai foraggiate. Si preferisce regalare dei bonus, per esempio, agli studenti -bonus che poi gli stessi beneficiari mettono sul mercato nero- piuttosto che far si’ che un giovane possa svolgere lavoretti saltuari senza che l’imprenditore che glielo consente sia scoraggiato a farlo dagli aspetti fiscali e normativi: quanti “car wash” che vediamo in tanti film americani ci sono in Italia come opportunita’ per farsi qualche soldino da usare in una vacanza? Zero!
Dopo le ambulanze di Catania, chissa’ cosa c’e’ dietro l’angolo.
 
 
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