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Ogm e colture tradizionali non sono molto diverse. Accademia americana delle scienze
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Articolo di Redazione
18 maggio 2016 9:24
 
Dopo aver analizzato 900 studi sugli organismi geneticamente modificati (OGM), l'accademia americana delle scienze ha reso pubblico ieri 17 maggio un rapporto con l'obiettivo di “ottenere una nuova prospettiva sull'insieme dei dati sugli OGM e le colture sviluppate attraverso l'uso dei metodi tradizionali”. Gli scienziati hanno concluso che le colture OGM non rappresentano apparentemente maggiori rischi ambientali sia per la salute per per i raccolti convenzionali.
Comunque sono state manifestate delle riserve, ammettendo “la difficolta' a rilevare degli effetti lievi o a lungo termine sulla salute dell'ambiente”, dei prodotti che contengono OGM. Ma, insistono, i dati esistenti, “non hanno identificato differenze tra i rischi per gli umani tra le colture OGM e quelle convenzionali”. Esse hanno un rapporto simile con l'ambiente, riconoscendo il fatto che gli studi epidemiologici a lungo termine non hanno preso in considerazione gli effetti del consumo di prodotti OGM come la soia e il mais o le mele e le patate.
Se la resistenza manifestata dagli insetti dannosi a queste colture e' “un serio problema per l'agricoltura”, questo e' comunque evitabile con una specifica strategia.
Difficile trarre le conclusioni definitive
Gli autori insistono sull'importanza di ricorrere alle nuove tecnologie della genomica per individuare i mutamenti imprevisti nelle caratteristiche delle nuove varieta' di raccolti. E questo e' tale sia che questi ultimi siano geneticamente modificati o meno: gli uni e gli altri “devono essere sottomessi a test di sicurezza”.
Secondo il rapporto, alcune indicazioni lasciano pensare che le colture OGM su delle specie resistenti agli insetti sarebbero benefiche. Esse permetterebbero di ridurre l'uso di insetticidi e non riducono la diversita' delle piante e degli insetti nelle specifiche coltivazioni agricole coinvolte.
Precisando che il trasferimento dei geni di colture OGM a delle specie selvagge si siano prodotti, gli esperti ricordano che nessun effetto ambientale nefasto sia stato osservato. Ma sottolineano che “la complessita' di valutare i cambiamenti a lungo termine nell'ambiente rende difficile giungere a delle conclusioni definitive”. Per l'Accademia delle scienze, le agenzie di regolamentazione dovrebbero avere l'autorita' di imporre una sorveglianza ambientale su alcuni aspetti inattesi dalle colture OGM.
(con l'aiuto di lanci dell'agenzia France Press - AFP) 
 
 
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