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Separazione Stato Chiesa. La scuola pubblica e' ancora territorio italiano?
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Articolo di Donatella Poretti, Marco Perduca *
18 novembre 2009 12:25
 
Dopo la sentenza della Corte europea sul crocifisso nelle scuole e l'immediata levata di scudi a difesa del simbolo religioso, oggi un nuovo episodio in cui le istituzioni italiane si sono distinte per la mancata separazione tra Stato e Chiesa, tanto che viene da chiedersi se la scuola pubblica sia ancora territorio italiano!
Tecnicamente si chiama improponibilita' perche' materia concordataria, politicamente si spiega come impossibilita' di ridiscutere i privilegi della Chiesa.
E' quello che e' avvenuto oggi in Senato con il. nostro ordine del giorno che chiedeva di parificare i diritti degli insegnanti della scuola pubblica a prescindere dalla materia insegnata, a prescindere dalla fede professata e dal gradimento del vescovo.
Se prima del 2004 la nomina dell'insegnante di religione era su segnalazione della curia e prevedeva un contratto annuale, dopo la legge 186 del 2003 e' stata prevista la loro messa in ruolo. Oggi i circa 25 mila insegnanti sono formati e indicati dall'autorita' religiosa ma retribuiti da quella statale. Discriminati anche in contrasto a direttive europee sulla parita' dell'accesso al lavoro sono coloro che non professano la religione cattolica o che non sono graditi alla curia. Privilegiati anche per retribuzione economica gli insegnanti di religione, cosi' come riconosciuto da tribunali del lavoro.
Il nostro ordine del giorno chiedeva al Governo di parificare i diritti e di porre fine ai privilegi.
Impossibile anche solo discutere tale ragionevole proposta. Non possumus!

Qui il testo dell'odg al decreto 134, cosiddetto salvaprecari

* senatori Radicali-Pd
 
 
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