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Sequestri record di cocaina in Colombia. Le strategie
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Articolo di Redazione
6 novembre 2016 17:39
 
 Durante il 2016 sono state sequestrate 306 tonnellate di cocaina. Le Autorita' sono molto efficienti, pero c'e' sempre piu' coca in circolazione, dicono gli esperti. Dopo questo sequestro, il danno per i narcos e' gigantesco: questa droga, immessa nelle strade degli Usa o nelle citta' europee, vale qualcosa come 6.000 milioni di Usd, secondo i calcoli delle autorita' colombiane.
Dal 2007, nel Paese sono state sequestrate piu' di 1.900 tonnellate. Secondo l'ONU, uno ogni tre chili di coca sequestrati nel mondo viene dalla Colombia, che e' la nazione che piu' contribuisce ad intercettare le parti piu' importanti del narcotraffico.
Delle 306 tonnellate di cocaina sequestrate in questo 2016, 141 sono state scoperte dalla Armada Nacional in operazioni di pattugliamento marittimo, in cui usufruiscono della collaborazione di Usa e Gran Bretagna.
“Questo fa parte dello scambio di informazioni dell'intelligence in tempo reale con Paesi con cui abbiamo accordi di interdizione, come Panama, Honduras, Costa Rica, Messico e i Paesi del Caribe, coi quali uniamo gli sforzi per stimolare queste operazioni”, dice l'ammiraglio Leonardo Santamaria, comandante della Armanda.
La maggior parte delle droghe vengono individuate in lance veloci mentre sono in viaggio o si apprestavano ad entrare in acque internazionali, abitualmente verso il Centroamerica, ma talvolta vengono fatte delle scoperte importanti di droga nei famosi sottomarini della mafia. L'altra meta' della droga viene sequestrata in azioni della polizia in quasi tutto il Paese. In una sola volta, a maggio di quest'anno, la Antinarcoticos ha sequestrato al gruppo dei narcos "Clan Úsuga", 9.370 chili di droga che erano pronti per essere portati fuori del Paese da Uruba, nella zona costiera di Antioquia.
Comunque, le maggiori realizzazioni delle operazioni di sequestri, sia in Colombia che all'estero, presentano una grande sfida: quella dell'aumento della produzione di cocaina, risultato diretto della crescita enorme delle coltivazioni illegali.
Dollaro piu' alto
Ad una maggiore quantita' di materia prima si aggiunge l'alto valore del dollaro, che fa aumentare i guadagni dei narcos. “Questa e' una merce illegale di esportazione e la svalutazione del peso (ndr: la moneta locale) degli ultimi due anni, spiega la maggiore redditivita' dell'esportazione della coca”, dice Jorge Restrepo, direttore del Centro de Recursos para el Análisis de Conflictos. Restrepo evidenzia che assestare dei colpi alle tappe finali della catena del narcotraffico e' molto piu' valido che concentrarsi sulle coltivazioni.
Ma ridurre le superfici coltivate e' una questione critica. “Non si puo' smettere di eradicare. Pero' senza dubbio le operazioni di sequestri -individuare e distruggere laboratori, sequestrare le sostanze chimiche, sequestrare la base di coca e cocaina e catturare i grandi narcos- e' cio' che permette di dare duri colpi alla catena del narcotraffico”, dice il Generale José Ángel Mendoza, direttore della Policía Antinarcóticos.
Con i 96.000 ettari piantati con la coca che sono stati monitorati dall'ONU nel 2015, il potenziale di produzione e' stato stimato il 646 tonnellate (per ogni ettaro si ottengono 6,8 chili di cocaina). I sequestri dell'anno scorso sono stati di 253 tonnellate, questo significa che solo con la produzione del 2015 (ma mafia maneggia magazzini con eccedenze degli anni precedenti), i narcos hanno immesso nel mercato quasi 400.000 chili di droga. Di questa cifra, secondo i calcoli ufficiali, almeno 80 tonnellate sono servite per il microtraffico in Colombia.
Secondo le indagini l'80% della produzione di droga e' destinata all'esportazione, ma fattori come il crescente mercato interno e i maggiori successi delle autorita', stanno spingendo i narcos a destinarne una quantita' sempre maggiore per l'interno del Paese.
Il direttore della Antinarcóticos sostiene che a breve si avranno risultati positivi se si concretizzano gli accordi de La Havana, e che le Farc, che proteggono le zone delle coltivazioni illegali, smetteranno di essere un ostacolo per la eradicazione manuale.
Oltre alla individuazione dei carichi di droga, altra prioirta' delle autorita' antinarcotici e' trovare e distruggere i grandi laboratori dove i narcos raffinano la base di coca e la convertono in cristalli.
Quest'anno sono state smantellate 105 di queste strutture, con un potenziale di produzione di cocaina tra due e cinque tonnellate al mese. La loro distruzione significa un colpo importante alla catena di produzione, perche' individuarli ed eliminarli e' ora una cosa importante nell'agenda della Antinarcòticos.
Informative dell'intelligence fanno sapere che dopo questo tipo di operazioni, i narcos stanno lavorando la pasta di coca in Centroamerica.
Le Autorita' hanno anche intensificato il sequestro di precursori chimici, soprattutto permanganato di potassio, che e' alla base del procedimento.
 
(articolo pubblicato sul quotidiano El Mercurio del 06/11/2016)
 
 
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