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Diritti del bambino o liberta' d'espressione. L'Olanda ha deciso per i primi
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Articolo di Redazione
20 aprile 2014 14:19
 
Particolarmente attenti al rispetto della liberta' d'espressione e al diritto di associazione, i Paesi Bassi hanno deciso, venerdi' 18 aprile, di vietare definitivamente le attivita' di Martijn, un'organizzazione che dal 1982 era attiva perche' fossero accettate le relazioni sessuali tra adulti e bambini. La Corte Suprema (Hoge Raad), la piu' alta autoria' giudiziaria del regno, ha ritenuto che l'integrita' del bambino era piu' importante del principio di liberta' d'espressione.
Impegnandosi contro il “dogma” che condanna le “relazioni intime e amicali” tra adulti e minori, il movimento Martijn, ispirato alle teorie della rivoluzione sessuale, sosteneva di voler bandire la violenza e il dominio. Gli alti magistrati hanno ritenuto, al contrario, che le sue iniziative portavano a banalizzare e ad idealizzare queste relazioni, nonche' a negare il loro pericolo, cosa che e' “in contraddizione con le concezioni attuali della societa' olandese”, che vede questi rapporti come “un attentato reale e serio all'integrita' psichica e sessuale del bambino”. I giudici precisano che “possono presentarsi dei turbamenti psichici gravi e duraturi”.
Il ministro della Giustizia si e' detto soddisfatto di una decisione che mette in evidenza la necessaria protezione che i piu' giovani devono poter avere contro gli abusi sessuali.
Martijn ha avuto fino a 700 aderenti ed ha partecipato a diversi dibattiti pubblici nel corso degli anni 1990, quando alcuni parlamentari dei partiti tradizionali presero in considerazione di legalizzare le relazioni sessuali con persone di piu' di 12 anni. Il nome dell'associazione fa riferimento ad un giornale lanciato, negli anni 1970, da un detenuto che aveva avuto relazioni sessuali con un bambino chiamato Martijn. Il gruppo, in quel periodo, era sostenuto dal Centro ricreativo e culturale (COC), una influente organizzazione di difesa degli omosessuali.
L'affaire Marc Dutroux, scoppiato in Belgio nel 1996, ha segnato l'inizio delle difficolta' per il movimento. I suoi aderenti sono scomparsi cosi' velocemente come la sua audience nei media, e la sua partecipazione in manifestazione di difesa dei diritti degli omosessuali e' stata rifiutata.
Il suo presidente era stato arrestato nel 2010 per detenzione di materiale pedopornografico. Nel 2012 un tribunale ha ordinato lo scioglimento dell'organizzazione, decisione rivista da una corte d'appello che, nell'aprile del 2013, aveva ritenuto che pur se l'ordine pubblico ne fosse turbato, tuttavia questo non era tale da provocare “un disordine sociale”, condizione per la quale un'organizzazione avrebbe potuto essere sciolta.
La decisione della Corte Suprema, comunque, non e' stata presa all'unanimita'. Un gruppo di intellettuali ha sottoscritto un appello in cui deplora come questa decisione rappresenti un attentato alla liberta' d'espressione.
Una simile decisione e' la seconda che viene presa nella storia di questo Paese. Un partito di estrema destra, CP 86, era stato messo al bando nel 1998. Mentre un tentativo per far vietare il club dei motociclisti Hells Angels, non aveva avuto successo nel 2009.

(articolo di Jean-Pierre Stroobants, edito sul quotidiano Le Monde del 20/04/2014)
 
 
 
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