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 ITALIA - ITALIA - Diffamazione in Rete. Cassazione: responsabile anche il gestore del sito
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Notizia 
3 gennaio 2017 8:45
 
Il gestore di un sito è responsabile dei commenti dei lettori, anche di quelli non anonimi, e rischia una condanna per diffamazione. È quanto stabilito da una sentenza della Corte di Cassazione. Il diffamato è il presidente della Figc (Federazione italiana gioco calcio), per un commento pubblicato nel 2009 sul sito Agenziacalcio.it, che per questa vicenda è stato anche oscurato. L'autore del commento, apostrofava malamente il presidente, allegando il certificato penale. In primo grado il gestore è stato assolto, in secondo grado condannato e ora la Cassazione conferma: dovrà pagare 60 mila euro al presidente per "concorso in diffamazione". Per la Cassazione c'è concorso perché il gestore doveva sapere dell'esistenza di quel commento, poiché il suo autore gli aveva mandato una mail contenente il certificato penale di Tavecchio. L'imputato invece sostiene di aver saputo del commento diffamatorio solo quando la polizia gli ha notificato il sequestro del sito.
La sentenza colpisce anche perché la giurisprudenza sembrava finora orientarsi in modo diverso: la Corte di Giustizia europea ritiene non responsabili i gestori anche per commenti anonimi. A novembre scorso è stato assolto in appello Massimiliano Tonelli, fondatore del sito Cartellopoli (sul degrado di Roma). In primo grado era stato condannato a nove mesi di carcere per istigazione a delinquere in merito ad alcuni commenti anonimi. 
 
 
 
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