Un polemico film di Bollywood, intitolato 'Udta Punjab' (Punjab volante), che denuncia il disastroso effetto della droga fra i giovani di questo Stato settentrionale indiano ha provocato un duro braccio di ferro fra la Censura e la produzione che, pur essendo riuscita a ridurre i tagli censori da 89 a 13, ha deciso di ricorrere comunque all'Alta Corte di Mumbai. Dopo polemiche durate vari giorni, riferisce oggi l'agenzia Pti, l'Ufficio centrale di certificazione dei film (Cbfc) ha definitivamente deciso di concedere la licenza di visione esclusivamente ad un pubblico adulto per il lavoro diretto da Abhishek Chaubey, dopo la sforbiciatura di 13 delle scene più controverse. Annunciando la decisione ai giornalisti, il presidente del Cbfc, Pahlaj Nihalani, ha confermato che nove membri della commissione "hanno visionato il film e deciso all'unanimità di assegnargli la categoria A (per adulti) con la previa condizione dei 13 tagli". "Il nostro lavoro è terminato - ha infine aggiunto Nihalani, criticato per essere troppo vicino al premier Narendra Modi - ed ora è responsabilità della produzione di rivolgersi se lo ritiene alla giustizia. Noi applicheremo qualsiasi sentenza venga emessa". In effetti l'Alta Corte di Mumbai esaminerà il caso giovedì prossimo. Con protagonisti di primo piano di Bollywood (Shahid Kapoor, Alia Bhatt e Kareena Kapoor-Khan) il film, un thriller criminale, mette a nudo la realtà del traffico di stupefacenti che in Punjab coinvolge tutti gli strati della società e di cui sono vittime soprattutto le giovani generazioni.