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27 marzo 2014 11:58 - ennio4531
Si sta parlando di farmaci da impiegarsi per malati come affermato dal deputato regionale del Pd Fabrizio Ferrandelli..

" per tutti quei malati con patologie in fase terminale che vogliono accedere alla terapia del dolore o per altre applicazioni terapeutiche, ad esempio in pazienti affetti da disabilità fisiche o mentali"

e non di trastulli dopolavoristici.

E fino a prova contraria per l'introduzione dei farmaci sul mercato esiste un organismo tecnico ad hoc che è l'AIFA.

Non ci interessa il giudizio dell'AIFA ?

Bene. Mandiamo a casa quei buontemponi dell'Agenzia Italiana del Farmaco e sostituiamoli per le autorizzazioni con le Regioni e le toghe.

La spending review ringrazia !

Il fatto è che si usano i malati, facendo leva sulle loro sofferenze, al solo fine di rendere lecito l'uso del pattume ludico anche ai ..sani .

Che schifezza !
27 marzo 2014 11:23 - rouge
Invece gli studi che ne dimostrano la pericolosità ci sono?
Quello di serpelloni che afferma che i guidatori "fumati" vedono i semafori con colori diversi????
Come mai in Colorado, Amsterdam e Barcellona ecc ecc non ne tengono conto?
Studi fasulli, vecchi e ritriti ai quali ormai non crede più nemmeno giovanardi! ^_^
27 marzo 2014 0:36 - ennio4531
Il direttore generale dell'AIFA ci dice che non esistono studi sugli effetti della droga nel cervello giovane e aggiunge nè tanto meno, aggiungo io, sulla sclerosi multipla e altre malattie,

E prosegue " Dove sono le risposte a tutte queste domande? Senza non so dire né sì né no. Penso che il problema non si possa risolvere con un referendum. A meno che, una volta tanto, la politica su questo tipo di droghe non venga fatta su basi scientifiche e non sulla scorta di opinioni, credo religiosi e politici... " .

No problem !

Laddove non arriva la ricerca e la scienza , il buco sia riempito dalle Regioni e dai magistrati !
26 marzo 2014 22:24 - rouge
Luca Pani è il direttore generale dell'AIFA, e pare perfettamente d'accordo con la linea antiproibizionista, e dice questo:

Il discorso di Luca Pani, psichiatra del Cnr di Cagliari è articolato: «Non è un problema legato al fatto di essere favorevoli o contrari alla vendita dell'hashisc in tabaccheria. Prima di tutto bisogna chiarire una serie di questioni: a quale età si può legalmente acquistare la droga? La vietiamo ai minorenni? Bene. Ma, se un diciottenne la compra per cederla a un diciassettenne, va in galera? E ancora. Chi vende la droga: la farmacia o la tabaccheria? Se è libera solo in Italia, come evitiamo la corsa dai Paesi vicini? Senza contare che è necessario studiare alcune variabili: l'abuso cronico di marijuana, la differenza tra chi fuma uno spinello ogni tanto e chi se ne fa 5 o 6 al giorno, tra chi fuma da solo nella sua stanza e chi lo fa in compagnia, tra chi fuma e basta e chi fuma e beve alcolici, tra chi fuma per la prima volta a 15 anni e chi a 35. E qui, purtroppo, già troviamo un ostacolo perché non esistono studi sugli effetti della droga nel cervello giovane. Dove sono le risposte a tutte queste domande? Senza non so dire né sì né no. Penso che il problema non si possa risolvere con un referendum. A meno che, una volta tanto, la politica su questo tipo di droghe non venga fatta su basi scientifiche e non sulla scorta di opinioni, credo religiosi e politici. E allora bisognerebbe creare un pool di esperti veri per uno studio attento sulla marijuana e le conseguenze della sua liberalizzazione. Anche se non possiamo negare che, se fumata saltuariamente, la marijuana non fa male. Così come è vero che è molto rara la dipendenza dalla marijuana. Che fa meno male dell'alcol che pure può tranquillamente essere acquistato dai quattordicenni. All'orizzonte ci sono crack ed ecstasy, derivati da anfetamine, poco ingombranti e molto dannosi. È possibile che con la liberalizzare le droghe ricavate dalla canapa indiana i giovani vengano distolti da quelle più dannose: del resto negli anni 70, quando negli Stati uniti la marijuana era più libera, si faceva minor uso di altri stupefacenti».
26 marzo 2014 21:18 - ennio4531
"Il provvedimento nasce sulla base delle modifiche legislative italiane in merito all'uso della cannabis ma anche da più sentenze - prosegue - che hanno riconosciuto a diversi malati, in particolare a quelli affetti da sclerosi multipla, la copertura terapeutica con tale sostanza".

Ecco... suggerirei, finalmente, di mandare a casa quei buontemponi dell'Agenzia Italiana del Farmaco e sostituirli per le autorizzazioni con le Regioni e i magistrati.

La spending review ... ringrazia !
26 marzo 2014 18:31 - glacial68
Ma di cosa parla ...impedire l'abuso di canapa ... ma ci credete veramente in ciò che dite,o il tutto serve a garantire che continui la speculazione,proteggendo,chi la attua sotto svariate forme ? La canapa per chi ne fa uso ludico,e sempre stata libera,l'unico problema,e che troppi ci speculano sopra,generando addorittura una guerra fratricida di nessun senso,che permette la persecuzione di MILIONI di cittadini ! Ed il malato invece deve andare in ospedale,seguire ostiche procedure,per cosa,UNA FAVOLA DELIRANTE !
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