Si sta parlando di farmaci da impiegarsi per malati come
affermato dal deputato regionale del Pd Fabrizio
Ferrandelli..
" per tutti quei malati con patologie in fase terminale
che vogliono accedere alla terapia del dolore o per altre
applicazioni terapeutiche, ad esempio in pazienti affetti da
disabilità fisiche o mentali"
e non di trastulli dopolavoristici.
E fino a prova contraria per l'introduzione dei farmaci sul
mercato esiste un organismo tecnico ad hoc che è l'AIFA.
Non ci interessa il giudizio dell'AIFA ?
Bene. Mandiamo a casa quei buontemponi dell'Agenzia Italiana
del Farmaco e sostituiamoli per le autorizzazioni con le
Regioni e le toghe.
La spending review ringrazia !
Il fatto è che si usano i malati, facendo leva sulle loro
sofferenze, al solo fine di rendere lecito l'uso del pattume
ludico anche ai ..sani .
Che schifezza !
27 marzo 2014 11:23 - rouge
Invece gli studi che ne dimostrano la pericolosità ci
sono?
Quello di serpelloni che afferma che i guidatori "fumati"
vedono i semafori con colori diversi????
Come mai in Colorado, Amsterdam e Barcellona ecc ecc non ne
tengono conto?
Studi fasulli, vecchi e ritriti ai quali ormai non crede
più nemmeno giovanardi! ^_^
27 marzo 2014 0:36 - ennio4531
Il direttore generale dell'AIFA ci dice che non esistono
studi sugli effetti della droga nel cervello giovane e
aggiunge nè tanto meno, aggiungo io, sulla sclerosi
multipla e altre malattie,
E prosegue " Dove sono le risposte a tutte queste domande?
Senza non so dire né sì né no. Penso che il problema non
si possa risolvere con un referendum. A meno che, una volta
tanto, la politica su questo tipo di droghe non venga fatta
su basi scientifiche e non sulla scorta di opinioni, credo
religiosi e politici... " .
No problem !
Laddove non arriva la ricerca e la scienza , il buco sia
riempito dalle Regioni e dai magistrati !
26 marzo 2014 22:24 - rouge
Luca Pani è il direttore generale dell'AIFA, e pare
perfettamente d'accordo con la linea antiproibizionista, e
dice questo:
Il discorso di Luca Pani, psichiatra del Cnr di Cagliari è
articolato: «Non è un problema legato al fatto di essere
favorevoli o contrari alla vendita dell'hashisc in
tabaccheria. Prima di tutto bisogna chiarire una serie di
questioni: a quale età si può legalmente acquistare la
droga? La vietiamo ai minorenni? Bene. Ma, se un diciottenne
la compra per cederla a un diciassettenne, va in galera? E
ancora. Chi vende la droga: la farmacia o la tabaccheria? Se
è libera solo in Italia, come evitiamo la corsa dai Paesi
vicini? Senza contare che è necessario studiare alcune
variabili: l'abuso cronico di marijuana, la differenza tra
chi fuma uno spinello ogni tanto e chi se ne fa 5 o 6 al
giorno, tra chi fuma da solo nella sua stanza e chi lo fa in
compagnia, tra chi fuma e basta e chi fuma e beve alcolici,
tra chi fuma per la prima volta a 15 anni e chi a 35. E qui,
purtroppo, già troviamo un ostacolo perché non esistono
studi sugli effetti della droga nel cervello giovane. Dove
sono le risposte a tutte queste domande? Senza non so dire
né sì né no. Penso che il problema non si possa risolvere
con un referendum. A meno che, una volta tanto, la politica
su questo tipo di droghe non venga fatta su basi
scientifiche e non sulla scorta di opinioni, credo religiosi
e politici. E allora bisognerebbe creare un pool di esperti
veri per uno studio attento sulla marijuana e le conseguenze
della sua liberalizzazione. Anche se non possiamo negare
che, se fumata saltuariamente, la marijuana non fa male.
Così come è vero che è molto rara la dipendenza dalla
marijuana. Che fa meno male dell'alcol che pure può
tranquillamente essere acquistato dai quattordicenni.
All'orizzonte ci sono crack ed ecstasy, derivati da
anfetamine, poco ingombranti e molto dannosi. È possibile
che con la liberalizzare le droghe ricavate dalla canapa
indiana i giovani vengano distolti da quelle più dannose:
del resto negli anni 70, quando negli Stati uniti la
marijuana era più libera, si faceva minor uso di altri
stupefacenti».
26 marzo 2014 21:18 - ennio4531
"Il provvedimento nasce sulla base delle modifiche
legislative italiane in merito all'uso della cannabis ma
anche da più sentenze - prosegue - che hanno riconosciuto a
diversi malati, in particolare a quelli affetti da sclerosi
multipla, la copertura terapeutica con tale sostanza".
Ecco... suggerirei, finalmente, di mandare a casa quei
buontemponi dell'Agenzia Italiana del Farmaco e sostituirli
per le autorizzazioni con le Regioni e i magistrati.
La spending review ... ringrazia !
26 marzo 2014 18:31 - glacial68
Ma di cosa parla ...impedire l'abuso di canapa ... ma ci
credete veramente in ciò che dite,o il tutto serve a
garantire che continui la speculazione,proteggendo,chi la
attua sotto svariate forme ? La canapa per chi ne fa uso
ludico,e sempre stata libera,l'unico problema,e che troppi
ci speculano sopra,generando addorittura una guerra
fratricida di nessun senso,che permette la persecuzione di
MILIONI di cittadini ! Ed il malato invece deve andare in
ospedale,seguire ostiche procedure,per cosa,UNA FAVOLA
DELIRANTE !