.......Di questo sono coscienti i produttori dei farmaci
cannabinoidi a base THC tanto da scriverlo sul bugiardino,
come ad esempio il Marinol ( dronabinol ) , che riporta
...
PECCATO CHE QUI SI PARLA DI LEGALLIZZARE INFIORESCENZE E
AUTORIZZARE LA COLTIVAZIONE PER I SANI OVVIAMENTE,I
CANNABINOIDI SINTETICI SONO GIA LEGALI,LA PROPOSTA DI LEGGE
CHE DISCUTERANNO TRA UNA SETTIMANA NON CENTRA UN CAZZO CON
IL DRONABINOL,NON HAI SCAMPO NON SAI PIU DOVE
ARRAMPICARTI,IN PARLAMENTO TI STANNO INCULANDO A
SANQUE,INFISCHIANDOSENE DELLE TUE PROFEZIE E DI TE
CONTRIBUENTE,SMETTI DI PAGARE LE TASSE E VAI VIA DA QUESTO
PAESE,TU SEI CLINAMENTE MORTOOOOOOOOOO
COME MAI SONO STATI SENTITI FIOR DI MEDICI E PSICOLOGI CHE
HANNO DATO IL VIA ALLA LEGALIZZAZIONE???PERCHE TU E QUEI
COGLIONI DI ADUC CHE TI FORNISCONO IL MATERIALE DI
PROPAGANDA NON SONO STATI SENTITI?PURA CASUALITA'?
I TUOI STUDI PARE CHE NON CONTINO UN CAZZO IN PARLAMENTO
TORNA A LAVARE IL CULO AI TOSSICI NEI TUOI CENTRI DI
RECUPERO ORAMAI SULLA VIA DEL FALLIMENTO LURIDO FIGLIO DI
PUTTANA
....GLI ULTIMI GIORNI DI ENNIO4531.....LA
CADUTA......CRONACA DI UNA MORTE
ANNUNCIATA.........
......Medici e psicologi ascoltati oggi alla camera
Cannabis, esperti: sì alla legalizzazione, repressione
inefficace Leggi restrittive non hanno portato alla
diminuzione dell'uso di cannabis, che cresce soprattutto tra
i giovani. Gli esperti promuovono la legalizzazione delle
droghe leggere. A patto che ci sia il controllo dello Stato
e venga tutelata la salute dei consumatori.....
SEI MORTOOOOOOO MORTOOOOOOOOOOOO FINITOOOOOOOO
AHAHAHAHAHAHAAHAHAHAAH SI PARLA DI MEDICI PSICOLOGI CHE
PROPRIO GRAZIE ALLA RICERCA SPECIALISTICA SONO ARRIVATI A
DARE IL VIA LIBERA LEGALIZZAZIONE,LA RICERCA VERA NON GLI
STUDI BUFALA DI ADUC A CUI CREDE SOLO UN COGLIONE COME TE
,BEATRICE LORENZIN,SERPELLONI E ALTRI CATTOFASCISTI DEL
CAZZO
PROIBIRE UN POTENTE ANTICANCRO E INTEGRATORE ALIMENTARE COME
LA CANNABIS E' UN IDEA CHE PUO TROVARE SOLO SPAZIO NELLE
MENTI DI DEFICENTI COME TE,HAI ANCHE LE COMUNITA' DI
RECUPERO CONTRO,SPARATI IN BOCCA NON SERVI PIU A NULLA
VERME4531,VAI A MANIFESTARE CON COMUNIONE E LIBERAZIONE O
FRATELLI D'ITALIA,LI TROVERAI IDIOTI SIMILI A TE
I MEDICI DESCRITTI NEL ARTICOLO DI RAINEWS SI SONO
PRESENTATI CON QUESTA RICERCA SPECIALISTICA NON LE BUFALE DI
ADUC CHE ORAMAI CONOSCONO TUTTI
Cannabis terapeutica: 5 scoperte rivoluzionarie
La cannabis si è una medicina efficace nel trattamento e
come coadiuvante in moltissime patologie. Gli oltre 100
cannabinoidi ad oggi identificati, insieme alle centinaia di
sostanze che contiene come terpeni e flavonoidi,
contribuiscono ai molteplici effetti terapeutici che la
scienza sta oggi esaminando con una moltitudine di studi
scientifici. Inoltre la scoperta del funzionamento del
sistema endocannabinoide apre scenari e modalità di
intervento che la medicina non aveva considerato e che sta
iniziando a studiare in modo approfondito. Perché dagli
studi scientifici continuano arrivare spunti ed indicazioni
per l’applicazione dei suoi derivati in molte patologie
umane, senza dimenticare che i professionisti del settore la
considerano una sostanza sicura e praticamente priva di
effetti collaterali, soprattutto se paragonata ai farmaci
attualmente in uso. Qui sotto 5 scoperte rivoluzionarie dei
suoi benefici.
1. Le potenzialità anti-cancro dei cannabinoidi
can-cannabis-cure-cancerIn ambito scientifico sono stati
realizzati diversi studi, in vitro e su cavie animali, sulle
potenzialità anti-tumorali di diversi cannabinoidi. Per
quello che riguarda invece gli studi clinici, e quindi
eseguiti su pazienti, un primo studio pilota è stato
effettuato nel 2006 sotto la guida del dottor Manuel Guzman
nel quale nove pazienti terminali con glioblastoma
multiforme sono stati trattati con iniezioni intracraniche e
intratumorali di una soluzione contente THC al 96,5% più
altri isomeri. Come ci ha raccontato il dottor Luigi Romano,
“i risultati sono stati strabilianti: miglioramento di
tutti i sintomi clinici quali disfasia, ipertensione
craniale, emiparesi, cefalea e allucinazioni, deficit motori
migliorati. Aspettativa di vita: la media dopo
l’operazione è stata di 24 settimane, 2 dei pazienti
sopravvissero per circa 1 anno, solo 1 paziente sembra non
aver risposto al THC almeno sotto il profilo
dell’aspettativa di vita. Fantascienza? No realtà,
realtà che si può implementare solo con la ricerca”.
Sono in corso altri due studi clinici condotti dalla GW
Pharmaceuticals sul Sativex, il farmaco prodotto
dall’azienda a base di THC e CBD in rapporto 1:1, come
trattamento aggiuntivo all’agente chemioterapico chiamato
temozolomide, perché la ricerca pre-clinica dell’azienda
suggerisce che i cannabinoidi possano migliorare la
capacità anti-cancro di questo agente.
Mentre in Israele, probabilmente lo Stato al mondo in cui la
ricerca sui cannabinoidi in medicina è più avanti in
assoluto, è in corso il primo studio clinico, eseguito
quindi su pazienti, per indagare il CBD (Cannabidiolo) come
unico trattamento nei tumori solidi.
Diversi cannabinoidi agiscono inibendo la progressione
tumorale a vari livelli: per apoptosi (forma di morte
cellulare programmata), arresto del ciclo cellulare o
autofagia, processo che ha il ruolo di liberare la cellula
dalle proteine ??intracellulari mal impiegate o troppo
vecchie, superflue o danneggiate, e dai microrganismi
invasori, dando risposta per fornire nutrienti ed energia
dopo l’esposizione a stress e sollecitazioni, oltre
all’inibizione dell’angiogenesi, e cioè la formazione
di vasi sanguigni che fanno crescere la massa tumorale.
2. La cannabis può aiutare a prevenire il morbo di
Alzheimer e le infiammazioni cerebrali, favorendo la
neurogenesi
BrainCannabisLeafUno studio del 2005 ha indicato come la
cannabis possa essere utile nel prevenire il morbo di
Alzheimer, grazie alla capacità neuroprotettiva di alcuni
cannabinoidi, mentre secondo uno studio pubblicato sulla
rivista European Journal of Medicinal Chemistry dai
ricercatori dell’Istituto di Medicina del Consiglio
superiore di ricerca scientifica spagnolo (CSIC), i
cannabinoidi possono migliorare la vita dei pazienti affetti
dal morbo di Alzheimer.
Uno studio del 2013 analizza i cannabinoidi nella
prevenzione delle infiammazioni cerebrali, un altro studio
dello stesso anno spiega come il cannabidiolo (CBD) potrebbe
essere utilizzato per scongiurare danni cerebrali indotti
dall’alcool; un terzo studio effettuato su cavie da
laboratorio racconta come il trattamento coi cannabinoidi si
è rivelato efficace nell’invertire danni da depressione
da stress ed un quarto indicava come i cannabinoidi
proteggano il cervello dal virus dell’HIV. Il CBD inoltre
si è rivelato un neuroprotettore in caso di danni al nervo
sciatico.
Uno studio condotto dal ricercatore canadese Dr. Xia Zhang
ha scoperto che il THC potrebbe non solo promuovere la
neurogenesi in animali da laboratorio, ma anche per ridurre
i sintomi di ansia e depressione, confermando il legame tra
i disturbi dell’umore e la neurogenesi. Ma anche il CBD ha
dimostrato una notevole capacità di aumentare la
neurogenesi. Gary Wenk, professore di neuroscienze,
immunologia e genetica medica presso la Ohio State
University, ha dichiarato al Time che nei suoi 25 anni di
ricerche per combattere e prevenire le infiammazioni
cerebrali, “i cannabinoidi sono la prima e unica classe di
farmaci che siano mai stati efficaci“.
3. E’ efficace nel trattare dipendenze da alcool, oppioidi
e droghe pesanti
cannabis-and-painkiller-overdose1Uno studio del 2014
pubblicato sul JAMA Internal Medicine e condotto dai
ricercatori della Perelman School of Medicine
dell’Università della Pennsylvania ha esaminato il tasso
di decessi causati da overdose da analgesici oppiacei tra il
1999 e il 2010. I risultati rivelano che, in media, i 13
Stati americani che hanno autorizzano l’uso di cannabis
terapeutica, dopo aver emanato le leggi, hanno avuto un
tasso del 24,8% più basso riguardo alla mortalità annuale
per overdose da analgesici oppioidi rispetto agli Stati in
cui la cannabis terapeutica è ancora illegale, mostrando
che il trattamento può essere più sicuro per i pazienti
affetti da dolore cronico causato da varie patologie.
Mentre in uno studio dell’anno scorso i ricercatori si
sono accorti che il THC ha ridotto i gravi sintomi di
astinenza da oppioidi e favorito un miglior trattamento
della dipendenza.
La professoressa Amanda Reiman della University of
California ha pubblicato due studi sulla questione. E i
risultati ottenuti dai pazienti di un ambulatorio in
California, erano simili. Dei 350 pazienti esaminati nel
2009, il 66 % ha riferito di aver consumato cannabis per
sostituire farmaci da prescrizione, il 40 % per la
sostituzione di alcool e il 26 % per sostituire altre
sostanze illecite.
In Colombia è cominciato un programma pilota per la
disintossicazione di 15 soggetti fortemente dipendenti da
“basuco”, droga a basso costo ricavata da cocaina di
bassa qualità, con effetti devastanti simili al crack. A
questi sarà somministrata cannabis per ridurre il desiderio
verso la coca. Il presidente Juan Manuel Santos si è già
espresso a favore della cannabis terapeutica e l’articolo
sul progetto colombiano si trova su Canamo. Altri paesi
sudamericani come l’Uruguay e il Cile stanno seguendo la
stessa strada per la disintossicazione o la riduzione del
danno da cocaina e dai suoi sottoprodotti.
Un recente studio scientifico ha mostrato le potenzialità
del cannabidiolo (CBD), un cannabinoide contenuto nella
cannabis, nel contrastare la dipendenza da nicotina.
4. Il CBD funziona come anticonvulsivante in diverse forme
di epilessia, anche quelle pediatriche resistenti ai
farmaci.
CBD bambiniIl 90% dei bambini affetti da epilessia
resistente ai farmaci, ai quali è stata somministrata
cannabis ad alto valore di CBD, ha registrato una
diminuzione di frequenza ed intensità delle crisi
epilettiche. E’ la conclusione alla quale arriva uno
studio retrospettivo pubblicato su Seizure realizzato grazie
all’attività di diversi centri pediatrici israeliani.
L’Epidiolex, un farmaco a base di CBD creato da GW
Pharmaceuticals, è alla fase conclusiva dei test. In un
comunicato pubblicato dalla stessa azienda si può leggere
che la fase 3 dello studio pilota è stata conclusa
positivamente. Nella fase 3 sono stati coinvolti 120 bambini
affetti da sindrome di Dravet dei quali 61 trattati con
Epidiolex e 59 con placebo, continuando a ricevere i farmaci
anti-epilettici (AED) prescritti. I pazienti che hanno preso
l’Epidiolex hanno fatto registrare una diminuzione media
delle crisi epilettiche del 39% rispetto al 13% del placebo.
Intanto l’Epidiolex, che è stato somministrato come un
comune sciroppo per bambini, è in sperimentazione in uno
altro studio clinico di fase III per un altro tipo di
epilessia, la sindrome di Lennox-Gastaut, con risultati
attesi entro l’anno.
5. Può aiutare a combattere l’osteoporosi e regolare la
massa delle ossa
cbd-cannabis-bone-healthNel 2007 alcuni ricercatori hanno
scoperto che i cannabinoidi e il sistema endocannabinoide
svolgono un ruolo importante nella regolazione della massa
ossea. Il sistema degli endocannabinoidi influisce sia sulle
cellule che indeboliscono le ossa, sia su quelle che le
ricostruiscono. Questa scoperta significa che i cannabinoidi
potrebbero svolgere un ruolo nella lotta contro le malattie
delle ossa.
Un altro studio condotto nel 2009 ha concluso che “i
cannabinoidi” potrebbero essere utilizzati “per
combattere l’osteoporosi.”
Mentre un recente studio condotto dal Bone Laboratory della
Hebrew University di Gerusalemme su topi con fratture
femorali ha rilevato un migliore recupero delle
caratteristiche biomeccaniche delle ossa dopo 8 settimane di
terapia con cannabidiolo.
18 giugno 2016 8:32 - ennius4531
Gli effetti dei cannabinoidi rivolti ai consumi ludici sono
descritti ampiamente in numerosi studi effettuati da
università di tutto il mondo.
Un esempio concreto c'è dato dagli ululati del disagiato23
che fornisce ulteriori motivi a sostegno della tesi che
l'erba magica intossica i neuroni e non solo quelli.
Di questo sono coscienti i produttori dei farmaci
cannabinoidi a base THC tanto da scriverlo sul bugiardino,
come ad esempio il Marinol ( dronabinol ) , che riporta
...
Disadvantages
THC levels of 98% can induce far more severe side effects
than cannabis, such as: abdominal pain, dizziness,
confusion, depression, nightmares, speech difficulties,
chills, sweating, and even psychological and physiological
dependence.
( Livelli di THC del 98% possono indurre effetti collaterali
molto più gravi di cannabis, come: dolore addominale,
vertigini, confusione, depressione, incubi, difficoltà di
linguaggio, brividi, sudorazione e dipendenza anche
psicologica e fisiologica.)
-------
Ecco il risultato di alcune ricerche specialistiche in
materia.
Da Aduc ..
Notizia 10 settembre 2014
Chi usa regolarmente cannabis prima dei 17 anni ha una
probabilità di oltre il 60% maggiore di abbandonare gli
studi secondari ed è a rischio significativamente più alto
di non completare quelli universitari, di usare altre droghe
e di tentare il suicidio, rispetto a chi non l'ha mai
fumata.
Uno studio australiano del Centro Nazionale di Ricerca su
Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud
conclude inoltre che non vi è un livello 'sicuro' di uso da
parte di adolescenti, e che i risultati educativi più
scarsi e i rischi accresciuti si verificano anche fra chi
usa la droga meno di una volta al mese.
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli
autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry,
si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della
marijuana negli anni dell'adolescenza. I ricercatori hanno
esaminato una serie di aspetti dello sviluppo fino all'età
di 30 anni: completamento degli studi secondari,
conseguimento di una laurea, dipendenza dalla cannabis, uso
di altre droghe illegali, tentativi di suicidio, e
depressione.
Gli adolescenti sotto i 17 anni che assumevano cannabis
quotidianamente avevano una probabilità di oltre il 60%
minore di completare la scuola superiore o l'università,
sette volte più alta di tentare il suicidio, 18 volte
maggiore di sviluppare dipendenza dalla cannabis e otto
volte maggiore di usare altre droghe illegali più tardi
nella vita.
"I risultati sono particolarmente tempestivi, dato che
diversi Stati Usa e paesi dell'America Latina si muovono
verso la depenalizzazione o legalizzazione della cannabis,
che la renderebbero più accessibile ai più giovani",
scrive il principale autore dello studio, Edmund Silins. "Le
autorità devono essere consapevoli che un suo uso in
adolescenza è associato a una serie di esiti negativi sulla
salute, sul benessere e sull'affermazione personale",
aggiunge.
OLANDA - Cannabis aumenta rischio psicosi
2 marzo 2011
...gli esperti della Maastricht University (Olanda) hanno
arruolato in Germania e studiato un gruppo di quasi duemila
ragazzi fra i 14 e i 24 anni per ben 10 anni. Ebbene, i dati
hanno confermato che fumare spinelli raddoppia il rischio di
sintomi psicotici piu' in la' negli anni, e che l'uso
continuo di cannabis accresce il pericolo che questi
disturbi persistano nel tempo. Infine gli esperti non hanno
rilevato un collegamento fra pre-esistenza di malattie
mentali e uso di cannabis.
STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI:
SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014
Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i
ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di
cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e
un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .
Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che
hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di
marijuana è stata collegata all’insorgere della
malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche
è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.
In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha
guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al
Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di
cannabis all’insorgere della psicosi.
“Vorrei cercare di capire perché le persone usano
cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi
coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni
al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto
la ricercatrice Marta Di Forti.
Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool
dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli
autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry,
si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della
marijuana negli anni dell'adolescenza. .
17 giugno 2016 20:34 - Starfighter23
....GLI ULTIMI GIORNI DI ENNIO4531.....LA
CADUTA......CRONACA DI UNA MORTE
ANNUNCIATA.........
......Medici e psicologi ascoltati oggi alla camera
Cannabis, esperti: sì alla legalizzazione, repressione
inefficace Leggi restrittive non hanno portato alla
diminuzione dell'uso di cannabis, che cresce soprattutto tra
i giovani. Gli esperti promuovono la legalizzazione delle
droghe leggere. A patto che ci sia il controllo dello Stato
e venga tutelata la salute dei consumatori.....
SEI MORTOOOOOOO MORTOOOOOOOOOOOO FINITOOOOOOOO
AHAHAHAHAHAHAAHAHAHAAH SI PARLA DI MEDICI PSICOLOGI CHE
PROPRIO GRAZIE ALLA RICERCA SPECIALISTICA SONO ARRIVATI A
DARE IL VIA LIBERA LEGALIZZAZIONE,LA RICERCA VERA NON GLI
STUDI BUFALA DI ADUC A CUI CREDE SOLO UN COGLIONE COME TE
,BEATRICE LORENZIN,SERPELLONI E ALTRI CATTOFASCISTI DEL
CAZZO
PROIBIRE UN POTENTE ANTICANCRO E INTEGRATORE ALIMENTARE COME
LA CANNABIS E' UN IDEA CHE PUO TROVARE SOLO SPAZIO NELLE
MENTI DI DEFICENTI COME TE,HAI ANCHE LE COMUNITA' DI
RECUPERO CONTRO,SPARATI IN BOCCA NON SERVI PIU A NULLA
VERME4531,VAI A MANIFESTARE CON COMUNIONE E LIBERAZIONE O
FRATELLI D'ITALIA,LI TROVERAI IDIOTI SIMILI A TE
I MEDICI DESCRITTI NEL ARTICOLO DI RAINEWS SI SONO
PRESENTATI CON QUESTA RICERCA SPECIALISTICA NON LE BUFALE DI
ADUC CHE ORAMAI CONOSCONO TUTTI
Cannabis terapeutica: 5 scoperte rivoluzionarie
La cannabis si è una medicina efficace nel trattamento e
come coadiuvante in moltissime patologie. Gli oltre 100
cannabinoidi ad oggi identificati, insieme alle centinaia di
sostanze che contiene come terpeni e flavonoidi,
contribuiscono ai molteplici effetti terapeutici che la
scienza sta oggi esaminando con una moltitudine di studi
scientifici. Inoltre la scoperta del funzionamento del
sistema endocannabinoide apre scenari e modalità di
intervento che la medicina non aveva considerato e che sta
iniziando a studiare in modo approfondito. Perché dagli
studi scientifici continuano arrivare spunti ed indicazioni
per l’applicazione dei suoi derivati in molte patologie
umane, senza dimenticare che i professionisti del settore la
considerano una sostanza sicura e praticamente priva di
effetti collaterali, soprattutto se paragonata ai farmaci
attualmente in uso. Qui sotto 5 scoperte rivoluzionarie dei
suoi benefici.
1. Le potenzialità anti-cancro dei cannabinoidi
can-cannabis-cure-cancerIn ambito scientifico sono stati
realizzati diversi studi, in vitro e su cavie animali, sulle
potenzialità anti-tumorali di diversi cannabinoidi. Per
quello che riguarda invece gli studi clinici, e quindi
eseguiti su pazienti, un primo studio pilota è stato
effettuato nel 2006 sotto la guida del dottor Manuel Guzman
nel quale nove pazienti terminali con glioblastoma
multiforme sono stati trattati con iniezioni intracraniche e
intratumorali di una soluzione contente THC al 96,5% più
altri isomeri. Come ci ha raccontato il dottor Luigi Romano,
“i risultati sono stati strabilianti: miglioramento di
tutti i sintomi clinici quali disfasia, ipertensione
craniale, emiparesi, cefalea e allucinazioni, deficit motori
migliorati. Aspettativa di vita: la media dopo
l’operazione è stata di 24 settimane, 2 dei pazienti
sopravvissero per circa 1 anno, solo 1 paziente sembra non
aver risposto al THC almeno sotto il profilo
dell’aspettativa di vita. Fantascienza? No realtà,
realtà che si può implementare solo con la ricerca”.
Sono in corso altri due studi clinici condotti dalla GW
Pharmaceuticals sul Sativex, il farmaco prodotto
dall’azienda a base di THC e CBD in rapporto 1:1, come
trattamento aggiuntivo all’agente chemioterapico chiamato
temozolomide, perché la ricerca pre-clinica dell’azienda
suggerisce che i cannabinoidi possano migliorare la
capacità anti-cancro di questo agente.
Mentre in Israele, probabilmente lo Stato al mondo in cui la
ricerca sui cannabinoidi in medicina è più avanti in
assoluto, è in corso il primo studio clinico, eseguito
quindi su pazienti, per indagare il CBD (Cannabidiolo) come
unico trattamento nei tumori solidi.
Diversi cannabinoidi agiscono inibendo la progressione
tumorale a vari livelli: per apoptosi (forma di morte
cellulare programmata), arresto del ciclo cellulare o
autofagia, processo che ha il ruolo di liberare la cellula
dalle proteine ??intracellulari mal impiegate o troppo
vecchie, superflue o danneggiate, e dai microrganismi
invasori, dando risposta per fornire nutrienti ed energia
dopo l’esposizione a stress e sollecitazioni, oltre
all’inibizione dell’angiogenesi, e cioè la formazione
di vasi sanguigni che fanno crescere la massa tumorale.
2. La cannabis può aiutare a prevenire il morbo di
Alzheimer e le infiammazioni cerebrali, favorendo la
neurogenesi
BrainCannabisLeafUno studio del 2005 ha indicato come la
cannabis possa essere utile nel prevenire il morbo di
Alzheimer, grazie alla capacità neuroprotettiva di alcuni
cannabinoidi, mentre secondo uno studio pubblicato sulla
rivista European Journal of Medicinal Chemistry dai
ricercatori dell’Istituto di Medicina del Consiglio
superiore di ricerca scientifica spagnolo (CSIC), i
cannabinoidi possono migliorare la vita dei pazienti affetti
dal morbo di Alzheimer.
Uno studio del 2013 analizza i cannabinoidi nella
prevenzione delle infiammazioni cerebrali, un altro studio
dello stesso anno spiega come il cannabidiolo (CBD) potrebbe
essere utilizzato per scongiurare danni cerebrali indotti
dall’alcool; un terzo studio effettuato su cavie da
laboratorio racconta come il trattamento coi cannabinoidi si
è rivelato efficace nell’invertire danni da depressione
da stress ed un quarto indicava come i cannabinoidi
proteggano il cervello dal virus dell’HIV. Il CBD inoltre
si è rivelato un neuroprotettore in caso di danni al nervo
sciatico.
Uno studio condotto dal ricercatore canadese Dr. Xia Zhang
ha scoperto che il THC potrebbe non solo promuovere la
neurogenesi in animali da laboratorio, ma anche per ridurre
i sintomi di ansia e depressione, confermando il legame tra
i disturbi dell’umore e la neurogenesi. Ma anche il CBD ha
dimostrato una notevole capacità di aumentare la
neurogenesi. Gary Wenk, professore di neuroscienze,
immunologia e genetica medica presso la Ohio State
University, ha dichiarato al Time che nei suoi 25 anni di
ricerche per combattere e prevenire le infiammazioni
cerebrali, “i cannabinoidi sono la prima e unica classe di
farmaci che siano mai stati efficaci“.
3. E’ efficace nel trattare dipendenze da alcool, oppioidi
e droghe pesanti
cannabis-and-painkiller-overdose1Uno studio del 2014
pubblicato sul JAMA Internal Medicine e condotto dai
ricercatori della Perelman School of Medicine
dell’Università della Pennsylvania ha esaminato il tasso
di decessi causati da overdose da analgesici oppiacei tra il
1999 e il 2010. I risultati rivelano che, in media, i 13
Stati americani che hanno autorizzano l’uso di cannabis
terapeutica, dopo aver emanato le leggi, hanno avuto un
tasso del 24,8% più basso riguardo alla mortalità annuale
per overdose da analgesici oppioidi rispetto agli Stati in
cui la cannabis terapeutica è ancora illegale, mostrando
che il trattamento può essere più sicuro per i pazienti
affetti da dolore cronico causato da varie patologie.
Mentre in uno studio dell’anno scorso i ricercatori si
sono accorti che il THC ha ridotto i gravi sintomi di
astinenza da oppioidi e favorito un miglior trattamento
della dipendenza.
La professoressa Amanda Reiman della University of
California ha pubblicato due studi sulla questione. E i
risultati ottenuti dai pazienti di un ambulatorio in
California, erano simili. Dei 350 pazienti esaminati nel
2009, il 66 % ha riferito di aver consumato cannabis per
sostituire farmaci da prescrizione, il 40 % per la
sostituzione di alcool e il 26 % per sostituire altre
sostanze illecite.
In Colombia è cominciato un programma pilota per la
disintossicazione di 15 soggetti fortemente dipendenti da
“basuco”, droga a basso costo ricavata da cocaina di
bassa qualità, con effetti devastanti simili al crack. A
questi sarà somministrata cannabis per ridurre il desiderio
verso la coca. Il presidente Juan Manuel Santos si è già
espresso a favore della cannabis terapeutica e l’articolo
sul progetto colombiano si trova su Canamo. Altri paesi
sudamericani come l’Uruguay e il Cile stanno seguendo la
stessa strada per la disintossicazione o la riduzione del
danno da cocaina e dai suoi sottoprodotti.
Un recente studio scientifico ha mostrato le potenzialità
del cannabidiolo (CBD), un cannabinoide contenuto nella
cannabis, nel contrastare la dipendenza da nicotina.
4. Il CBD funziona come anticonvulsivante in diverse forme
di epilessia, anche quelle pediatriche resistenti ai
farmaci.
CBD bambiniIl 90% dei bambini affetti da epilessia
resistente ai farmaci, ai quali è stata somministrata
cannabis ad alto valore di CBD, ha registrato una
diminuzione di frequenza ed intensità delle crisi
epilettiche. E’ la conclusione alla quale arriva uno
studio retrospettivo pubblicato su Seizure realizzato grazie
all’attività di diversi centri pediatrici israeliani.
L’Epidiolex, un farmaco a base di CBD creato da GW
Pharmaceuticals, è alla fase conclusiva dei test. In un
comunicato pubblicato dalla stessa azienda si può leggere
che la fase 3 dello studio pilota è stata conclusa
positivamente. Nella fase 3 sono stati coinvolti 120 bambini
affetti da sindrome di Dravet dei quali 61 trattati con
Epidiolex e 59 con placebo, continuando a ricevere i farmaci
anti-epilettici (AED) prescritti. I pazienti che hanno preso
l’Epidiolex hanno fatto registrare una diminuzione media
delle crisi epilettiche del 39% rispetto al 13% del placebo.
Intanto l’Epidiolex, che è stato somministrato come un
comune sciroppo per bambini, è in sperimentazione in uno
altro studio clinico di fase III per un altro tipo di
epilessia, la sindrome di Lennox-Gastaut, con risultati
attesi entro l’anno.
5. Può aiutare a combattere l’osteoporosi e regolare la
massa delle ossa
cbd-cannabis-bone-healthNel 2007 alcuni ricercatori hanno
scoperto che i cannabinoidi e il sistema endocannabinoide
svolgono un ruolo importante nella regolazione della massa
ossea. Il sistema degli endocannabinoidi influisce sia sulle
cellule che indeboliscono le ossa, sia su quelle che le
ricostruiscono. Questa scoperta significa che i cannabinoidi
potrebbero svolgere un ruolo nella lotta contro le malattie
delle ossa.
Un altro studio condotto nel 2009 ha concluso che “i
cannabinoidi” potrebbero essere utilizzati “per
combattere l’osteoporosi.”
Mentre un recente studio condotto dal Bone Laboratory della
Hebrew University di Gerusalemme su topi con fratture
femorali ha rilevato un migliore recupero delle
caratteristiche biomeccaniche delle ossa dopo 8 settimane di
terapia con cannabidiolo.
17 giugno 2016 10:01 - Starfighter23
....GLI ULTIMI GIORNI DI ENNIO4531.....LA
CADUTA......CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA.........
....Non ci sarà gruppo o Leopoldo in grado di smentire i
risultati delle ricerche specialistiche sull'erba magica.
Si limitano a parlare solo di ..spostamento di mercati o di
quattrini potenziali incassati dallo stato......
SEI VERAMENTE FINITOOOOOOOOOO FINITOOOOOOOO CAZZOOOO,TU NON
SAI VERAMENTE COME STO GODENDO
ROMA (Public Policy) - "Per raggiungere l'obiettivo del
prosciugamento del mercato illegale e quindi lo spostamento
dei consumatori sul mercato legale la proposta economica
deve essere conveniente: abbiamo un valore economico soglia
(10-12 euro al grammo) oltre cui non si può salire. Se il
prezzo fosse superiore la proposta economica sarebbe
penalizzante e il mercato non si sposterebbe".
Lo ha detto il presidente onorario del Gruppo Abele,
Leopoldo Grosso, in audizione davanti alle commissioni
Giustizia e Affari sociali della Camera sulla legalizzazione
della cannabis, osservando che "l'85%, forse il 90%, dei
consumatori sarà 'catturato' dalla legalizzazione".
ANCHE IL GRUPPO ABELE A FAVORE!!!!!! SEI MORTOOOOO ENNIO4531
EHEHEHEHEHEHEHEHEH
COME MAI I TUOI COLLEGHI DELLE COMUNITA' DI RECUPERO SONO A
FAVORE?TI RENDI CONTO DOVE SIAMO ARRIVATI?L'AVRESTI MAI
DETTO DEFICENTE4531? GLI STESSI TUOI COLLEGHI TI STANNO
SILURANDO ALLEGRAMENTE
CHE NE PENSI DELLE DICHIARAZIONI DEL TUO COLLEGA LEOPOLDO
GROSSO?
TU SEI CLINICAMENTE MORTO,CANCELLA STO PROFILO E VAI A
DORMIRE CHE SEI UN COGLIONE FINITO,A GIOCHI FATTI I TUOI
COPIA E INCOLLA NON CONTERANNO PIU' UN CAZZO E TU AVRAI
PERSO LA BATTAGLIA DELLA VITA,FALLITO PERDENTE4531 RE DEI
PISCIATURI
16 giugno 2016 21:23 - Starfighter23
Che lo Stato accetti di immettere ulteriore pattume ludico
sul mercato legale rappresenta una ulteriore violazione
delle norme costituzionali che impongono allo Stato in base
all'art.32 di ...
'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività..' .
L'interesse della collettività va tutelato inoltre da chi,
per soddisfare i propri capricci, può rappresentare un
pericolo per gli altri come le ricerche specialistiche hanno
messo in luce ..
SEI FINITOOOOOOOOOOOOOOOOO EHEHEHEHEHEHEHEHEH
AHAHAHAHAHAHAHAH
TI RICORDO CHE IERI ALLA CAMERA GLI ESPERTI INTERPELLATI
HANNO DATO IL VIA PER LA LEGALIZZAZIONE,I TUOI AMICI
ANTIPROIBIZIONISTI DELLA DOMENICA DI ADUC NON NE PARLANO
EPPURE LA NOTIZIA E' SUI RAINEWS E ANSA,IN PARLAMENTO STANNO
DECIDENDO SULLA TUA MORTE GIA ANNUNCIATA DAL SOTTOSCRITTO DA
TEMPO
COME MAI NON TI HANNO CHIAMATO IN QUALITA DI ESPERTO?
EHEHEHEHEHEHEHEHEHEH AHAHAHAHAHAHAHAHAH SEI
FINITOOOOOOOOOOOOO0O EHEHEHEHEHEHHEHEHEHEHEH
...Cannabis, gli esperti: la repressione non funziona, il
ddl piace......
http://www.quotidiano.net/cannabis-legalizzazione-1.2258253
Medici e psicologi ascoltati oggi alla camera Cannabis,
esperti: sì alla legalizzazione, repressione inefficace
Leggi restrittive non hanno portato alla diminuzione
dell'uso di cannabis, che cresce soprattutto tra i giovani.
Gli esperti promuovono la legalizzazione delle droghe
leggere. A patto che ci sia il controllo dello Stato e venga
tutelata la salute dei consumatori
ENNIO4531 VATTI A NASCONDERE STA ARRIVANDO LA TUA ORA FIGLIO
DI PUTTANA,STANNO DECIDENDO SULLA TUA MORTE ALLA CAMERA,VAI
A MANIFESTARE CON FRATELLI D'ITALIA COGLIONE SE TI SERVONO
ALTRE NOTIZIE SUL OK DEGLI ESPERTI E DEL VIA LIBERA ALLA
LEGALIZZAZIONE FAMMI SAPERE AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA SEI
FINITOOOOOOOOOO
PERCHE' I SANI SI DOVREBBERO PRIVARE DI UN ALIMENTO
INTEGRATORE CON NOTEVOLI PROPRIETA' NUTRIZIONALI E
TERAPEUTICHE??
TRA CUI PROPRIETA' ANTICANCRO,NEUROPROTETTIVE,CHE AIUTA A
PREVENITE OSTEOPOROSI ECT... PERCHE I SANI DOVREBBERO
PRIVARSENE FIGLIO DI PUTTANA?
SAREBBE COME PROIBIRE LE BACCHE DI GOJI,I SEMI DI CHIA,LA
SPIRULINA,L'OLIO DI SEMI DI CANAPA,PERCHE' PRIVARSENE
DEFICENTE4531?
PERCHE PRIVARSI DI UN SUPERFOOD CHE NON PUO FARE ALTRO CHE
BENE?SE VUOI CONTINUARE AD IMPASTICCARTI A MANGIARE MALE E
AD ANDARE IN FARMACIA FAI PURE,LA SALUTE E' TUA IDIOTA,PENSA
AI VELENI DI STATO CHE ASSUMI QUOTIDIANAMENTE RE DEI
DEFICENTI4531,LIMITATO
MENTALE,RITARDATO4531,NULLITA,MISERABILE
TORNA A SCIACQUARE I CESSI DEI TUOI CENTRI DI RECUPERO SULLA
VIA DEL FALLIMENTO DEFICENTE
16 giugno 2016 14:54 - ennius4531
Che lo Stato accetti di immettere ulteriore pattume ludico
sul mercato legale rappresenta una ulteriore violazione
delle norme costituzionali che impongono allo Stato in base
all'art.32 di ...
'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività..' .
L'interesse della collettività va tutelato inoltre da chi,
per soddisfare i propri capricci, può rappresentare un
pericolo per gli altri come le ricerche specialistiche hanno
messo in luce ..
Da Aduc
Notizia 12 maggio 2016 11:56
USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali
raddoppiati
Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che
hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso
di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA
Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge
sul consumo di cannabis consentito per guidare sono
arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe
tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.
Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso
ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano
preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno
considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La
Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di
Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del
2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di
conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano
recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata:
dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.
E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in
incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato
marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha
detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione
AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire
gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati
per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la
legalizzazione della droga".
16 giugno 2016 10:26 - Starfighter23
TI RICORDO CHE IERI ALLA CAMERA GLI ESPERTI INTERPELLATI
HANNO DATO IL VIA PER LA LEGALIZZAZIONE,I TUOI AMICI
ANTIPROIBIZIONISTI DELLA DOMENICA NON NE PARLANO EPPURE LA
NOTIZIA E' SUI RAINEWS E ANSA,IN PARLAMENTO STANNO DECIDENDO
SULLA TUA MORTE GIA ANNUNCIATA DAL SOTTOSCRITTO DA TEMPO
COME MAI NON TI HANNO CHIAMATO IN QUALITA DI ESPERTO?
EHEHEHEHEHEHEHEHEHEH AHAHAHAHAHAHAHAHAH SEI
FINITOOOOOOOOOOOOO0O EHEHEHEHEHEHHEHEHEHEHEH
...Cannabis, gli esperti: la repressione non funziona, il
ddl piace......
http://www.quotidiano.net/cannabis-legalizzazione-1.2258253<
br />
Medici e psicologi ascoltati oggi alla camera Cannabis,
esperti: sì alla legalizzazione, repressione inefficace
Leggi restrittive non hanno portato alla diminuzione
dell'uso di cannabis, che cresce soprattutto tra i giovani.
Gli esperti promuovono la legalizzazione delle droghe
leggere. A patto che ci sia il controllo dello Stato e venga
tutelata la salute dei consumatori
ENNIO4531 VATTI A NASCONDERE STA ARRIVANDO LA TUA ORA FIGLIO
DI PUTTANA,STANNO DECIDENDO SULLA TUA MORTE ALLA CAMERA,VAI
A MANIFESTARE CON FRATELLI D'ITALIA COGLIONE SE TI SERVONO
ALTRE NOTIZIE SUL OK DEGLI ESPERTI E DEL VIA LIBERA ALLA
LEGALIZZAZIONE FAMMI SAPERE AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA SEI
FINITOOOOOOOOOO
PERCHE' I SANI SI DOVREBBERO PRIVARE DI UN ALIMENTO
INTEGRATORE CON NOTEVOLI PROPRIETA' NUTRIZIONALI E
TERAPEUTICHE??
TRA CUI PROPRIETA' ANTICANCRO,NEUROPROTETTIVE,CHE AIUTA A
PREVENITE OSTEOPOROSI ECT... PERCHE I SANI DOVREBBERO
PRIVARSENE FIGLIO DI PUTTANA?
SAREBBE COME PROIBIRE LE BACCHE DI GOJI,I SEMI DI CHIA,LA
SPIRULINA,L'OLIO DI SEMI DI CANAPA,PERCHE' PRIVARSENE
DEFICENTE4531?
PERCHE PRIVARSI DI UN SUPERFOOD CHE NON PUO FARE ALTRO CHE
BENE?SE VUOI CONTINUARE AD IMPASTICCARTI A MANGIARE MALE E
AD ANDARE IN FARMACIA FAI PURE,LA SALUTE E' TUA IDIOTA,PENSA
AI VELENI DI STATO CHE ASSUMI QUOTIDIANAMENTE RE DEI
DEFICENTI4531,LIMITATO
MENTALE,RITARDATO4531,NULLITA,MISERABILE
TORNA A SCIACQUARE I CESSI DEI TUOI CENTRI DI RECUPERO SULLA
VIA DEL FALLIMENTO DEFICENTE
16 giugno 2016 9:09 - ennius4531
Scrive il disagiato23 ..
'L'USO TERAPEUTICO E' SI CONSENTITO MA DI DIFFICILISSIMO
ACCESSO,SERVE UNA REGOLAMENTAZIONE...'.
Soluzione proposta dal buontempone per risolvere il problema
che riguarda le applicazioni mediche ...
CANNA PER TUTTI !!
Geniale !!
Intanto la ricerca specialistica ci dice che ..
HARVARD, LO STUDIO: ‘USO MARIJUANA, ANCHE LIEVE E CASUALE,
DANNEGGIA CERVELLO’
APRILE 16, 2014
Esperimenti della Harvard Medical School con la cannabis
hanno dimostrato che anche il suo uso casuale è alla base
di danni permanenti al cervello.
Questa è ben lungi dall’essere una droga “leggera” e
nessuno sotto i 30 anni dovrebbe mai usarla, dicono gli
scienziati che hanno condotto la ricerca.
Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le
persone che avevano usato cannabis una o due volte la
settimana anche per pochi mesi, sono stati trovati avere
cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le
emozioni, la motivazione e la dipendenza.
I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate
scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che
avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti
e li hanno confrontati con quelle di studenti che non
avevano mai consumato la droga.
Due sezioni principali del cervello sono risultate essere
colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei
soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali.
L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter,
professore di psichiatria e scienze comportamentali alla
Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha
dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte
all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia
associato a conseguenze negative. Alcune persone utilizzano
marijuana una o due volte la settimana.
Questa gente pensa che un po’ di uso ‘ricreativo’ non
causi problemi. I dati dicono che è vero il contrario. La
cannabis non andrebbe usata, a meno che non si abbia una
malattia terminale e la necessità per combattere il dolore.
”
Il team ha esaminato le sezioni del cervello coinvolte nelle
emozioni, la motivazione e la dipendenza in studenti che
avevano usato cannabis e che non l’avevano fatto.
Anne Blood, assistente professore di psichiatria alla
Harvard Medical School, ha detto : “Queste sono strutture
fondamentali del cervello, costituiscono la base per il modo
di valutare le caratteristiche positive e negative circa
l’ambiente che ci circonda e prendere decisioni che non
siano dannose”.
Le modifiche sono i primi passi verso la dipendenza come il
cervello altera il modo in cui percepisce ‘ricompensa e
piacere’, rendendo le esperienze ordinarie
sempre meno appaganti rispetto al consumo di droga.
“L’abuso di droga può causare il rilascio di dopamina
di ricompense naturali, come il cibo, il sesso e
l’interazione sociale . Ecco perché i farmaci assumono
tanta rilevanza , e tutto il resto perde la sua
importanza.”
Mark Winstanley , chief executive del centro per malati
mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis
è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo
studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra
salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente
fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la
probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono
consapevoli dei rischi.”
16 giugno 2016 1:31 - Starfighter23
RE DEL COPIA E INCOLLA CATTOPROIBIZIONISTA4531
..Sì parla della legalizzazione del consumo dell'erba
magica da parte dei sani in quanto l'impiego per uso
terapeutico é consentito da anni...
L'USO TERAPEUTICO E' SI CONSENTITO MA DI DIFFICILISSIMO
ACCESSO,SERVE UNA REGOLAMENTAZIONE ANCHE IN QUESTO
SETTORE,SONO SOLO POCHI I FORTUNATI CHE HANNO ACCESSO ALLA
CANNABIS TERAPEUTICA IN ITALIA,GLI ALTRI CONTINUANO A
PRENDERE PASTICCHE E CHIMICA DI OGNI TIPO PER CAMPARE COME I
DEFICENTI IGNORANTI DELLA TUA SPECIE
PERCHE' I SANI SI DOVRE3BBERO PRIVARE DI UN ALIMENTO
INTEGRATORE CON NOTEVOLI PROPRIETA' NUTRIZIONALI E
TERAPEUTICHE?? TRA CUI PROPRIETA'
ANTICANCRO,NEUROPROTETTIVE,CHE AIUTA A PREVENITE OSTEOPOROSI
ECT... PERCHE I SANI DOVREBBERO PRIVARSENE FIGLIO DI
PUTTANA?SAREBBE COME PROIBIRE LE BACCHE DI GOJI,I SEMI DI
CHIA,LA SPIRULINA,L'OLIO DI SEMI DI CANAPA,PERCHE'
PRIVARSENE DEFICENTE4531? PERCHE PRIVARSI DI UN SUPERFOOD
CHE NON PUO FARE ALTRO CHE BENE?SE VUOI CONTINUARE AD
IMPASTICCARTI A MANGIARE MALE E AD ANDARE IN FARMACIA FAI
PURE,LA SALUTE E' TUA IDIOTA,PENSA AI VELENI DI STATO CHE
ASSUMI QUOTIDIANAMENTE RE DEI DEFICENTI4531,LIMITATO
MENTALE,RITARDATO4531,NULLITA,MISERABILE
TORNA A SCIACQUARE I CESSI DEI TUOI CENTRI DI RECUPERO SULLA
VIA DEL FALLIMENTO DEFICENTE
16 giugno 2016 1:30 - Starfighter23
...Cannabis, gli esperti: la repressione non funziona, il
ddl piace......
Medici e psicologi ascoltati oggi alla camera Cannabis,
esperti: sì alla legalizzazione, repressione inefficace
Leggi restrittive non hanno portato alla diminuzione
dell'uso di cannabis, che cresce soprattutto tra i giovani.
Gli esperti promuovono la legalizzazione delle droghe
leggere. A patto che ci sia il controllo dello Stato e venga
tutelata la salute dei consumatori
ENNIO4531 VATTI A NASCONDERE STA ARRIVANDO LA TUA ORA FIGLIO
DI PUTTANA,STANNO DECIDENDO SULLA TUA MORTE ALLA CAMERA,VAI
A MANIFESTARE CON FRATELLI D'ITALIA COGLIONE SE TI SERVONO
ALTRE NOTIZIE SUL OK DEGLI ESPERTI E DEL VIA LIBERA ALLA
LEGALIZZAZIONE FAMMI SAPERE AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA SEI
FINITOOOOOOOOOO
'L'USO TERAPEUTICO E' SI CONSENTITO MA DI DIFFICILISSIMO
ACCESSO,SERVE UNA REGOLAMENTAZIONE...'.
Soluzione proposta dal buontempone per risolvere il problema
che riguarda le applicazioni mediche ...
CANNA PER TUTTI !!
Geniale !!
Intanto la ricerca specialistica ci dice che ..
HARVARD, LO STUDIO: ‘USO MARIJUANA, ANCHE LIEVE E CASUALE,
DANNEGGIA CERVELLO’
APRILE 16, 2014
Esperimenti della Harvard Medical School con la cannabis
hanno dimostrato che anche il suo uso casuale è alla base
di danni permanenti al cervello.
Questa è ben lungi dall’essere una droga “leggera” e
nessuno sotto i 30 anni dovrebbe mai usarla, dicono gli
scienziati che hanno condotto la ricerca.
Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le
persone che avevano usato cannabis una o due volte la
settimana anche per pochi mesi, sono stati trovati avere
cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le
emozioni, la motivazione e la dipendenza.
I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate
scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che
avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti
e li hanno confrontati con quelle di studenti che non
avevano mai consumato la droga.
Due sezioni principali del cervello sono risultate essere
colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei
soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali.
L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter,
professore di psichiatria e scienze comportamentali alla
Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha
dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte
all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia
associato a conseguenze negative. Alcune persone utilizzano
marijuana una o due volte la settimana.
Questa gente pensa che un po’ di uso ‘ricreativo’ non
causi problemi. I dati dicono che è vero il contrario. La
cannabis non andrebbe usata, a meno che non si abbia una
malattia terminale e la necessità per combattere il dolore.
”
Il team ha esaminato le sezioni del cervello coinvolte nelle
emozioni, la motivazione e la dipendenza in studenti che
avevano usato cannabis e che non l’avevano fatto.
Anne Blood, assistente professore di psichiatria alla
Harvard Medical School, ha detto : “Queste sono strutture
fondamentali del cervello, costituiscono la base per il modo
di valutare le caratteristiche positive e negative circa
l’ambiente che ci circonda e prendere decisioni che non
siano dannose”.
Le modifiche sono i primi passi verso la dipendenza come il
cervello altera il modo in cui percepisce ‘ricompensa e
piacere’, rendendo le esperienze ordinarie
sempre meno appaganti rispetto al consumo di droga.
“L’abuso di droga può causare il rilascio di dopamina
di ricompense naturali, come il cibo, il sesso e
l’interazione sociale . Ecco perché i farmaci assumono
tanta rilevanza , e tutto il resto perde la sua
importanza.”
Mark Winstanley , chief executive del centro per malati
mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis
è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo
studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra
salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente
fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la
probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono
consapevoli dei rischi.”
15 giugno 2016 23:42 - Starfighter23
.....Cannabis, gli esperti: la repressione non funziona, il
ddl piace......
Medici e psicologi ascoltati oggi alla camera Cannabis,
esperti: sì alla legalizzazione, repressione inefficace
Leggi restrittive non hanno portato alla diminuzione
dell'uso di cannabis, che cresce soprattutto tra i giovani.
Gli esperti promuovono la legalizzazione delle droghe
leggere. A patto che ci sia il controllo dello Stato e venga
tutelata la salute dei consumatori
ENNIO4531 VATTI A NASCONDERE STA ARRIVANDO LA TUA ORA FIGLIO
DI PUTTANA,STANNO DECIDENDO SULLA TUA MORTE ALLA CAMERA,VAI
A MANIFESTARE CON FRATELLI D'ITALIA COGLIONE SE TI SERVONO
ALTRE NOTIZIE SUL OK DEGLI ESPERTI E DEL VIA LIBERA ALLA
LEGALIZZAZIONE FAMMI SAPERE AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA SEI
FINITOOOOOOOOOO
..Sì parla della legalizzazione del consumo dell'erba
magica da parte dei sani in quanto l'impiego per uso
terapeutico é consentito da anni...
L'USO TERAPEUTICO E' SI CONSENTITO MA DI DIFFICILISSIMO
ACCESSO,SERVE UNA REGOLAMENTAZIONE ANCHE IN QUESTO
SETTORE,SONO SOLO POCHI I FORTUNATI CHE HANNO ACCESSO ALLA
CANNABIS TERAPEUTICA IN ITALIA,GLI ALTRI CONTINUANO A
PRENDERE PASTICCHE E CHIMICA DI OGNI TIPO PER CAMPARE COME I
DEFICENTI IGNORANTI DELLA TUA SPECIE
PERCHE' I SANI SI DOVRE3BBERO PRIVARE DI UN ALIMENTO
INTEGRATORE CON NOTEVOLI PROPRIETA' NUTRIZIONALI E
TERAPEUTICHE?? TRA CUI PROPRIETA'
ANTICANCRO,NEUROPROTETTIVE,CHE AIUTA A PREVENITE OSTEOPOROSI
ECT... PERCHE I SANI DOVREBBERO PRIVARSENE FIGLIO DI
PUTTANA?SAREBBE COME PROIBIRE LE BACCHE DI GOJI,I SEMI DI
CHIA,LA SPIRULINA,L'OLIO DI SEMI DI CANAPA,PERCHE'
PRIVARSENE DEFICENTE4531? PERCHE PRIVARSI DI UN SUPERFOOD
CHE NON PUO FARE ALTRO CHE BENE?SE VUOI CONTINUARE AD
IMPASTICCARTI A MANGIARE MALE E AD ANDARE IN FARMACIA FAI
PURE,LA SALUTE E' TUA IDIOTA,PENSA AI VELENI DI STATO CHE
ASSUMI QUOTIDIANAMENTE RE DEI DEFICENTI4531,LIMITATO
MENTALE,RITARDATO4531,NULLITA,MISERABILE
TORNA A SCIACQUARE I CESSI DEI TUOI CENTRI DI RECUPERO SULLA
VIA DEL FALLIMENTO DEFICENTE
ECCO DEGLI OTTIMI MOTIVI PER I SANI PER COMINCIARE AD USARE
CANNABIS DA OGGI CORRELATI ANCHE DA FIOR DI STUDI ED
EVIDENZE SCIENTIFICHE
Cannabis terapeutica: 5 scoperte rivoluzionarie
La cannabis si è una medicina efficace nel trattamento e
come coadiuvante in moltissime patologie. Gli oltre 100
cannabinoidi ad oggi identificati, insieme alle centinaia di
sostanze che contiene come terpeni e flavonoidi,
contribuiscono ai molteplici effetti terapeutici che la
scienza sta oggi esaminando con una moltitudine di studi
scientifici. Inoltre la scoperta del funzionamento del
sistema endocannabinoide apre scenari e modalità di
intervento che la medicina non aveva considerato e che sta
iniziando a studiare in modo approfondito. Perché dagli
studi scientifici continuano arrivare spunti ed indicazioni
per l’applicazione dei suoi derivati in molte patologie
umane, senza dimenticare che i professionisti del settore la
considerano una sostanza sicura e praticamente priva di
effetti collaterali, soprattutto se paragonata ai farmaci
attualmente in uso. Qui sotto 5 scoperte rivoluzionarie dei
suoi benefici.
1. Le potenzialità anti-cancro dei cannabinoidi
can-cannabis-cure-cancerIn ambito scientifico sono stati
realizzati diversi studi, in vitro e su cavie animali, sulle
potenzialità anti-tumorali di diversi cannabinoidi. Per
quello che riguarda invece gli studi clinici, e quindi
eseguiti su pazienti, un primo studio pilota è stato
effettuato nel 2006 sotto la guida del dottor Manuel Guzman
nel quale nove pazienti terminali con glioblastoma
multiforme sono stati trattati con iniezioni intracraniche e
intratumorali di una soluzione contente THC al 96,5% più
altri isomeri. Come ci ha raccontato il dottor Luigi Romano,
“i risultati sono stati strabilianti: miglioramento di
tutti i sintomi clinici quali disfasia, ipertensione
craniale, emiparesi, cefalea e allucinazioni, deficit motori
migliorati. Aspettativa di vita: la media dopo
l’operazione è stata di 24 settimane, 2 dei pazienti
sopravvissero per circa 1 anno, solo 1 paziente sembra non
aver risposto al THC almeno sotto il profilo
dell’aspettativa di vita. Fantascienza? No realtà,
realtà che si può implementare solo con la ricerca”.
Sono in corso altri due studi clinici condotti dalla GW
Pharmaceuticals sul Sativex, il farmaco prodotto
dall’azienda a base di THC e CBD in rapporto 1:1, come
trattamento aggiuntivo all’agente chemioterapico chiamato
temozolomide, perché la ricerca pre-clinica dell’azienda
suggerisce che i cannabinoidi possano migliorare la
capacità anti-cancro di questo agente.
Mentre in Israele, probabilmente lo Stato al mondo in cui la
ricerca sui cannabinoidi in medicina è più avanti in
assoluto, è in corso il primo studio clinico, eseguito
quindi su pazienti, per indagare il CBD (Cannabidiolo) come
unico trattamento nei tumori solidi.
Diversi cannabinoidi agiscono inibendo la progressione
tumorale a vari livelli: per apoptosi (forma di morte
cellulare programmata), arresto del ciclo cellulare o
autofagia, processo che ha il ruolo di liberare la cellula
dalle proteine ??intracellulari mal impiegate o troppo
vecchie, superflue o danneggiate, e dai microrganismi
invasori, dando risposta per fornire nutrienti ed energia
dopo l’esposizione a stress e sollecitazioni, oltre
all’inibizione dell’angiogenesi, e cioè la formazione
di vasi sanguigni che fanno crescere la massa tumorale.
2. La cannabis può aiutare a prevenire il morbo di
Alzheimer e le infiammazioni cerebrali, favorendo la
neurogenesi
BrainCannabisLeafUno studio del 2005 ha indicato come la
cannabis possa essere utile nel prevenire il morbo di
Alzheimer, grazie alla capacità neuroprotettiva di alcuni
cannabinoidi, mentre secondo uno studio pubblicato sulla
rivista European Journal of Medicinal Chemistry dai
ricercatori dell’Istituto di Medicina del Consiglio
superiore di ricerca scientifica spagnolo (CSIC), i
cannabinoidi possono migliorare la vita dei pazienti affetti
dal morbo di Alzheimer.
Uno studio del 2013 analizza i cannabinoidi nella
prevenzione delle infiammazioni cerebrali, un altro studio
dello stesso anno spiega come il cannabidiolo (CBD) potrebbe
essere utilizzato per scongiurare danni cerebrali indotti
dall’alcool; un terzo studio effettuato su cavie da
laboratorio racconta come il trattamento coi cannabinoidi si
è rivelato efficace nell’invertire danni da depressione
da stress ed un quarto indicava come i cannabinoidi
proteggano il cervello dal virus dell’HIV. Il CBD inoltre
si è rivelato un neuroprotettore in caso di danni al nervo
sciatico.
Uno studio condotto dal ricercatore canadese Dr. Xia Zhang
ha scoperto che il THC potrebbe non solo promuovere la
neurogenesi in animali da laboratorio, ma anche per ridurre
i sintomi di ansia e depressione, confermando il legame tra
i disturbi dell’umore e la neurogenesi. Ma anche il CBD ha
dimostrato una notevole capacità di aumentare la
neurogenesi. Gary Wenk, professore di neuroscienze,
immunologia e genetica medica presso la Ohio State
University, ha dichiarato al Time che nei suoi 25 anni di
ricerche per combattere e prevenire le infiammazioni
cerebrali, “i cannabinoidi sono la prima e unica classe di
farmaci che siano mai stati efficaci“.
3. E’ efficace nel trattare dipendenze da alcool, oppioidi
e droghe pesanti
cannabis-and-painkiller-overdose1Uno studio del 2014
pubblicato sul JAMA Internal Medicine e condotto dai
ricercatori della Perelman School of Medicine
dell’Università della Pennsylvania ha esaminato il tasso
di decessi causati da overdose da analgesici oppiacei tra il
1999 e il 2010. I risultati rivelano che, in media, i 13
Stati americani che hanno autorizzano l’uso di cannabis
terapeutica, dopo aver emanato le leggi, hanno avuto un
tasso del 24,8% più basso riguardo alla mortalità annuale
per overdose da analgesici oppioidi rispetto agli Stati in
cui la cannabis terapeutica è ancora illegale, mostrando
che il trattamento può essere più sicuro per i pazienti
affetti da dolore cronico causato da varie patologie.
Mentre in uno studio dell’anno scorso i ricercatori si
sono accorti che il THC ha ridotto i gravi sintomi di
astinenza da oppioidi e favorito un miglior trattamento
della dipendenza.
La professoressa Amanda Reiman della University of
California ha pubblicato due studi sulla questione. E i
risultati ottenuti dai pazienti di un ambulatorio in
California, erano simili. Dei 350 pazienti esaminati nel
2009, il 66 % ha riferito di aver consumato cannabis per
sostituire farmaci da prescrizione, il 40 % per la
sostituzione di alcool e il 26 % per sostituire altre
sostanze illecite.
In Colombia è cominciato un programma pilota per la
disintossicazione di 15 soggetti fortemente dipendenti da
“basuco”, droga a basso costo ricavata da cocaina di
bassa qualità, con effetti devastanti simili al crack. A
questi sarà somministrata cannabis per ridurre il desiderio
verso la coca. Il presidente Juan Manuel Santos si è già
espresso a favore della cannabis terapeutica e l’articolo
sul progetto colombiano si trova su Canamo. Altri paesi
sudamericani come l’Uruguay e il Cile stanno seguendo la
stessa strada per la disintossicazione o la riduzione del
danno da cocaina e dai suoi sottoprodotti.
Un recente studio scientifico ha mostrato le potenzialità
del cannabidiolo (CBD), un cannabinoide contenuto nella
cannabis, nel contrastare la dipendenza da nicotina.
4. Il CBD funziona come anticonvulsivante in diverse forme
di epilessia, anche quelle pediatriche resistenti ai
farmaci.
CBD bambiniIl 90% dei bambini affetti da epilessia
resistente ai farmaci, ai quali è stata somministrata
cannabis ad alto valore di CBD, ha registrato una
diminuzione di frequenza ed intensità delle crisi
epilettiche. E’ la conclusione alla quale arriva uno
studio retrospettivo pubblicato su Seizure realizzato grazie
all’attività di diversi centri pediatrici israeliani.
L’Epidiolex, un farmaco a base di CBD creato da GW
Pharmaceuticals, è alla fase conclusiva dei test. In un
comunicato pubblicato dalla stessa azienda si può leggere
che la fase 3 dello studio pilota è stata conclusa
positivamente. Nella fase 3 sono stati coinvolti 120 bambini
affetti da sindrome di Dravet dei quali 61 trattati con
Epidiolex e 59 con placebo, continuando a ricevere i farmaci
anti-epilettici (AED) prescritti. I pazienti che hanno preso
l’Epidiolex hanno fatto registrare una diminuzione media
delle crisi epilettiche del 39% rispetto al 13% del placebo.
Intanto l’Epidiolex, che è stato somministrato come un
comune sciroppo per bambini, è in sperimentazione in uno
altro studio clinico di fase III per un altro tipo di
epilessia, la sindrome di Lennox-Gastaut, con risultati
attesi entro l’anno.
5. Può aiutare a combattere l’osteoporosi e regolare la
massa delle ossa
cbd-cannabis-bone-healthNel 2007 alcuni ricercatori hanno
scoperto che i cannabinoidi e il sistema endocannabinoide
svolgono un ruolo importante nella regolazione della massa
ossea. Il sistema degli endocannabinoidi influisce sia sulle
cellule che indeboliscono le ossa, sia su quelle che le
ricostruiscono. Questa scoperta significa che i cannabinoidi
potrebbero svolgere un ruolo nella lotta contro le malattie
delle ossa.
Un altro studio condotto nel 2009 ha concluso che “i
cannabinoidi” potrebbero essere utilizzati “per
combattere l’osteoporosi.”
Mentre un recente studio condotto dal Bone Laboratory della
Hebrew University di Gerusalemme su topi con fratture
femorali ha rilevato un migliore recupero delle
caratteristiche biomeccaniche delle ossa dopo 8 settimane di
terapia con cannabidiolo.
15 giugno 2016 14:44 - ennius4531
Sì parla della legalizzazione del consumo dell'erba magica
da parte dei sani in quanto l'impiego per uso terapeutico é
consentito da anni.
Concetto semplice, ma di difficile comprensione per il
disagiato23 i cui neuroni sono affumicati da anni....
OLANDA - Cannabis aumenta rischio psicosi
2 marzo 2011
...gli esperti della Maastricht University (Olanda) hanno
arruolato in Germania e studiato un gruppo di quasi duemila
ragazzi fra i 14 e i 24 anni per ben 10 anni. Ebbene, i dati
hanno confermato che fumare spinelli raddoppia il rischio di
sintomi psicotici piu' in la' negli anni, e che l'uso
continuo di cannabis accresce il pericolo che questi
disturbi persistano nel tempo. Infine gli esperti non hanno
rilevato un collegamento fra pre-esistenza di malattie
mentali e uso di cannabis
15 giugno 2016 11:59 - Starfighter23
IMMAGINO LA FACCIA DEI CATTOPROIBIZIONISTI SERPELLONIANI
ALLA VISTA DELLA BANCONOTA AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH BUONA
FORTUNA ENNIO TI STANNO CUCINANDO A FUOCO LENTO PER IL 27
AHAHAHAHAHAHAHAHAHA
15 giugno 2016 11:46 - Starfighter23
Alcuni buoni motivi per dire no alle frescacce del
disagiato23, ammesso che comprenda il significato dei
simboli in nero ...
NON SO VERAMENTE DI CHE SIMBOLI TU PARLI TANTO I TUOI STUDI
PER NON CONTANO UN CAZZO,PERCHE COMMISSIONATI AD ARTE DALLE
LOBBY,VERI E PROPRI STUDI BUFALA
TI RICORDO CHE IL 27 GIUGNO DI VOTA,E C'E' ARIA DI
LEGALIZZAZIONE IN GIRO,VAI IN GOOGLE NEWS SCRIVI CANNABIS,E
VEDRAI ARTICOLI FRESCHI DI QUALCHE ORA,IN BARBA A VOI
SCIACALLI DELLE COMUNITA' E AI CATTOFASCISTI COME
LORENZIN,SPERO CHE I TUOI VICINI COMINCINO A COLVIVARSELA IN
BALCONE E FUMARTELA IN FACCIA OBBLIGANDOTI A CHIUDERE LE
FINESTRE,PER LE FORTI ESALAZIONI
ED ECCO QUI SOTTO DESCRITTI DEI BUONI MOTIVI PER DIRE SI
ALLA LEGALIZZAZIONE
Cannabis terapeutica: 5 scoperte rivoluzionarie
La cannabis si è una medicina efficace nel trattamento e
come coadiuvante in moltissime patologie. Gli oltre 100
cannabinoidi ad oggi identificati, insieme alle centinaia di
sostanze che contiene come terpeni e flavonoidi,
contribuiscono ai molteplici effetti terapeutici che la
scienza sta oggi esaminando con una moltitudine di studi
scientifici. Inoltre la scoperta del funzionamento del
sistema endocannabinoide apre scenari e modalità di
intervento che la medicina non aveva considerato e che sta
iniziando a studiare in modo approfondito. Perché dagli
studi scientifici continuano arrivare spunti ed indicazioni
per l’applicazione dei suoi derivati in molte patologie
umane, senza dimenticare che i professionisti del settore la
considerano una sostanza sicura e praticamente priva di
effetti collaterali, soprattutto se paragonata ai farmaci
attualmente in uso. Qui sotto 5 scoperte rivoluzionarie dei
suoi benefici.
1. Le potenzialità anti-cancro dei cannabinoidi
can-cannabis-cure-cancerIn ambito scientifico sono stati
realizzati diversi studi, in vitro e su cavie animali, sulle
potenzialità anti-tumorali di diversi cannabinoidi. Per
quello che riguarda invece gli studi clinici, e quindi
eseguiti su pazienti, un primo studio pilota è stato
effettuato nel 2006 sotto la guida del dottor Manuel Guzman
nel quale nove pazienti terminali con glioblastoma
multiforme sono stati trattati con iniezioni intracraniche e
intratumorali di una soluzione contente THC al 96,5% più
altri isomeri. Come ci ha raccontato il dottor Luigi Romano,
“i risultati sono stati strabilianti: miglioramento di
tutti i sintomi clinici quali disfasia, ipertensione
craniale, emiparesi, cefalea e allucinazioni, deficit motori
migliorati. Aspettativa di vita: la media dopo
l’operazione è stata di 24 settimane, 2 dei pazienti
sopravvissero per circa 1 anno, solo 1 paziente sembra non
aver risposto al THC almeno sotto il profilo
dell’aspettativa di vita. Fantascienza? No realtà,
realtà che si può implementare solo con la ricerca”.
Sono in corso altri due studi clinici condotti dalla GW
Pharmaceuticals sul Sativex, il farmaco prodotto
dall’azienda a base di THC e CBD in rapporto 1:1, come
trattamento aggiuntivo all’agente chemioterapico chiamato
temozolomide, perché la ricerca pre-clinica dell’azienda
suggerisce che i cannabinoidi possano migliorare la
capacità anti-cancro di questo agente.
Mentre in Israele, probabilmente lo Stato al mondo in cui la
ricerca sui cannabinoidi in medicina è più avanti in
assoluto, è in corso il primo studio clinico, eseguito
quindi su pazienti, per indagare il CBD (Cannabidiolo) come
unico trattamento nei tumori solidi.
Diversi cannabinoidi agiscono inibendo la progressione
tumorale a vari livelli: per apoptosi (forma di morte
cellulare programmata), arresto del ciclo cellulare o
autofagia, processo che ha il ruolo di liberare la cellula
dalle proteine ??intracellulari mal impiegate o troppo
vecchie, superflue o danneggiate, e dai microrganismi
invasori, dando risposta per fornire nutrienti ed energia
dopo l’esposizione a stress e sollecitazioni, oltre
all’inibizione dell’angiogenesi, e cioè la formazione
di vasi sanguigni che fanno crescere la massa tumorale.
2. La cannabis può aiutare a prevenire il morbo di
Alzheimer e le infiammazioni cerebrali, favorendo la
neurogenesi
BrainCannabisLeafUno studio del 2005 ha indicato come la
cannabis possa essere utile nel prevenire il morbo di
Alzheimer, grazie alla capacità neuroprotettiva di alcuni
cannabinoidi, mentre secondo uno studio pubblicato sulla
rivista European Journal of Medicinal Chemistry dai
ricercatori dell’Istituto di Medicina del Consiglio
superiore di ricerca scientifica spagnolo (CSIC), i
cannabinoidi possono migliorare la vita dei pazienti affetti
dal morbo di Alzheimer.
Uno studio del 2013 analizza i cannabinoidi nella
prevenzione delle infiammazioni cerebrali, un altro studio
dello stesso anno spiega come il cannabidiolo (CBD) potrebbe
essere utilizzato per scongiurare danni cerebrali indotti
dall’alcool; un terzo studio effettuato su cavie da
laboratorio racconta come il trattamento coi cannabinoidi si
è rivelato efficace nell’invertire danni da depressione
da stress ed un quarto indicava come i cannabinoidi
proteggano il cervello dal virus dell’HIV. Il CBD inoltre
si è rivelato un neuroprotettore in caso di danni al nervo
sciatico.
Uno studio condotto dal ricercatore canadese Dr. Xia Zhang
ha scoperto che il THC potrebbe non solo promuovere la
neurogenesi in animali da laboratorio, ma anche per ridurre
i sintomi di ansia e depressione, confermando il legame tra
i disturbi dell’umore e la neurogenesi. Ma anche il CBD ha
dimostrato una notevole capacità di aumentare la
neurogenesi. Gary Wenk, professore di neuroscienze,
immunologia e genetica medica presso la Ohio State
University, ha dichiarato al Time che nei suoi 25 anni di
ricerche per combattere e prevenire le infiammazioni
cerebrali, “i cannabinoidi sono la prima e unica classe di
farmaci che siano mai stati efficaci“.
3. E’ efficace nel trattare dipendenze da alcool, oppioidi
e droghe pesanti
cannabis-and-painkiller-overdose1Uno studio del 2014
pubblicato sul JAMA Internal Medicine e condotto dai
ricercatori della Perelman School of Medicine
dell’Università della Pennsylvania ha esaminato il tasso
di decessi causati da overdose da analgesici oppiacei tra il
1999 e il 2010. I risultati rivelano che, in media, i 13
Stati americani che hanno autorizzano l’uso di cannabis
terapeutica, dopo aver emanato le leggi, hanno avuto un
tasso del 24,8% più basso riguardo alla mortalità annuale
per overdose da analgesici oppioidi rispetto agli Stati in
cui la cannabis terapeutica è ancora illegale, mostrando
che il trattamento può essere più sicuro per i pazienti
affetti da dolore cronico causato da varie patologie.
Mentre in uno studio dell’anno scorso i ricercatori si
sono accorti che il THC ha ridotto i gravi sintomi di
astinenza da oppioidi e favorito un miglior trattamento
della dipendenza.
La professoressa Amanda Reiman della University of
California ha pubblicato due studi sulla questione. E i
risultati ottenuti dai pazienti di un ambulatorio in
California, erano simili. Dei 350 pazienti esaminati nel
2009, il 66 % ha riferito di aver consumato cannabis per
sostituire farmaci da prescrizione, il 40 % per la
sostituzione di alcool e il 26 % per sostituire altre
sostanze illecite.
In Colombia è cominciato un programma pilota per la
disintossicazione di 15 soggetti fortemente dipendenti da
“basuco”, droga a basso costo ricavata da cocaina di
bassa qualità, con effetti devastanti simili al crack. A
questi sarà somministrata cannabis per ridurre il desiderio
verso la coca. Il presidente Juan Manuel Santos si è già
espresso a favore della cannabis terapeutica e l’articolo
sul progetto colombiano si trova su Canamo. Altri paesi
sudamericani come l’Uruguay e il Cile stanno seguendo la
stessa strada per la disintossicazione o la riduzione del
danno da cocaina e dai suoi sottoprodotti.
Un recente studio scientifico ha mostrato le potenzialità
del cannabidiolo (CBD), un cannabinoide contenuto nella
cannabis, nel contrastare la dipendenza da nicotina.
4. Il CBD funziona come anticonvulsivante in diverse forme
di epilessia, anche quelle pediatriche resistenti ai
farmaci.
CBD bambiniIl 90% dei bambini affetti da epilessia
resistente ai farmaci, ai quali è stata somministrata
cannabis ad alto valore di CBD, ha registrato una
diminuzione di frequenza ed intensità delle crisi
epilettiche. E’ la conclusione alla quale arriva uno
studio retrospettivo pubblicato su Seizure realizzato grazie
all’attività di diversi centri pediatrici israeliani.
L’Epidiolex, un farmaco a base di CBD creato da GW
Pharmaceuticals, è alla fase conclusiva dei test. In un
comunicato pubblicato dalla stessa azienda si può leggere
che la fase 3 dello studio pilota è stata conclusa
positivamente. Nella fase 3 sono stati coinvolti 120 bambini
affetti da sindrome di Dravet dei quali 61 trattati con
Epidiolex e 59 con placebo, continuando a ricevere i farmaci
anti-epilettici (AED) prescritti. I pazienti che hanno preso
l’Epidiolex hanno fatto registrare una diminuzione media
delle crisi epilettiche del 39% rispetto al 13% del placebo.
Intanto l’Epidiolex, che è stato somministrato come un
comune sciroppo per bambini, è in sperimentazione in uno
altro studio clinico di fase III per un altro tipo di
epilessia, la sindrome di Lennox-Gastaut, con risultati
attesi entro l’anno.
5. Può aiutare a combattere l’osteoporosi e regolare la
massa delle ossa
cbd-cannabis-bone-healthNel 2007 alcuni ricercatori hanno
scoperto che i cannabinoidi e il sistema endocannabinoide
svolgono un ruolo importante nella regolazione della massa
ossea. Il sistema degli endocannabinoidi influisce sia sulle
cellule che indeboliscono le ossa, sia su quelle che le
ricostruiscono. Questa scoperta significa che i cannabinoidi
potrebbero svolgere un ruolo nella lotta contro le malattie
delle ossa.
Un altro studio condotto nel 2009 ha concluso che “i
cannabinoidi” potrebbero essere utilizzati “per
combattere l’osteoporosi.”
Mentre un recente studio condotto dal Bone Laboratory della
Hebrew University di Gerusalemme su topi con fratture
femorali ha rilevato un migliore recupero delle
caratteristiche biomeccaniche delle ossa dopo 8 settimane di
terapia con cannabidiolo.
15 giugno 2016 0:23 - ennius4531
Alcuni buoni motivi per dire no a questa campagna ...
Da Aduc ...
AUSTRALIA - Uso cannabis regolare sotto 17 anni. Studio:
maggiore rischio suicidio e abbandono studio
Notizia 10 settembre 2014 12:28
Chi usa regolarmente cannabis prima dei 17 anni ha una
probabilità di oltre il 60% maggiore di abbandonare gli
studi secondari ed è a rischio significativamente più alto
di non completare quelli universitari, di usare altre droghe
e di tentare il suicidio, rispetto a chi non l'ha mai
fumata.
Uno studio australiano del Centro Nazionale di Ricerca su
Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud
conclude inoltre che non vi è un livello 'sicuro' di uso da
parte di adolescenti, e che i risultati educativi più
scarsi e i rischi accresciuti si verificano anche fra chi
usa la droga meno di una volta al mese. Gli studiosi hanno
elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato
cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza
e sugli effetti del suo uso.
Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet
Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei
danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. I
ricercatori hanno esaminato una serie di aspetti dello
sviluppo fino all'età di 30 anni: completamento degli studi
secondari, conseguimento di una laurea, dipendenza dalla
cannabis, uso di altre droghe illegali, tentativi di
suicidio, e depressione.
Gli adolescenti sotto i 17 anni che assumevano cannabis
quotidianamente avevano una probabilità di oltre il 60%
minore di completare la scuola superiore o l'università,
sette volte più alta di tentare il suicidio, 18 volte
maggiore di sviluppare dipendenza dalla cannabis e otto
volte maggiore di usare altre droghe illegali più tardi
nella vita.
"I risultati sono particolarmente tempestivi, dato che
diversi Stati Usa e paesi dell'America Latina si muovono
verso la depenalizzazione o legalizzazione della cannabis,
che la renderebbero più accessibile ai più giovani",
scrive il principale autore dello studio, Edmund Silins. "Le
autorità devono essere consapevoli che un suo uso in
adolescenza è associato a una serie di esiti negativi sulla
salute, sul benessere e sull'affermazione personale",
aggiunge.
OLANDA - Cannabis aumenta rischio psicosi
2 marzo 2011
...gli esperti della Maastricht University (Olanda) hanno
arruolato in Germania e studiato un gruppo di quasi duemila
ragazzi fra i 14 e i 24 anni per ben 10 anni. Ebbene, i dati
hanno confermato che fumare spinelli raddoppia il rischio di
sintomi psicotici piu' in la' negli anni, e che l'uso
continuo di cannabis accresce il pericolo che questi
disturbi persistano nel tempo. Infine gli esperti non hanno
rilevato un collegamento fra pre-esistenza di malattie
mentali e uso di cannabis.
USA - Cannabis. Fumarne troppa
fa male alla memoria. Studio
Aduc 2 febbraio 2016
Il sospetto c'era gia' da tempo ma ora la scienza ne e'
certa: fumare troppa cannabis per un periodo troppo
prolungato puo' danneggiare la memoria a breve termine. Lo
studio, pubblicato dal magazine Jama Internal Medicine e
condotto da un team di ricercatori dell'Universita' di
Losanna capitanato dal professor Reto Auer, si e' basato
sulle abitudini di 3.400 americani in un periodo di tempo di
25 anni.
Cosi', nella ricerca rilanciata nel Regno Unito dal
quotidiano The Independent, e' stato dimostrato come chi
fuma marijuana tutti i giorni per un periodo superiore a
cinque anni tenda ad avere danni permanenti alla memoria a
breve termine, quella che fra l'altro e' legata anche alla
capacita' di prendere decisioni immediate. Lo studio ha
tuttavia sottolineato come questa perdita di memoria sia
registrabile solamente nei consumatori abituali.
Da Aduc
Notizia 12 maggio 2016 11:56
USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali
raddoppiati
Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che
hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso
di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA
Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge
sul consumo di cannabis consentito per guidare sono
arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe
tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.
Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso
ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano
preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno
considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La
Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di
Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del
2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di
conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano
recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata:
dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.
E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in
incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato
marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha
detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione
AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire
gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati
per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la
legalizzazione della droga".
Da Aduc
USA: Cannabis riduce dimensione e forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014
La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani
uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di
Sheffield pubblicato sulla rivista 'Human Reproduction'. Il
consumo di marijuana riduce infatti le dimensioni e la forma
degli spermatozoi. Se si progetta di mettere su famiglia,
quindi, e' meglio smettere di fumarla. La ricerca e' la piu'
grande mai effettuata al mondo per valutare come comuni
stili di vita influenzino la struttura degli spermatozoi.
Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano
un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio,
forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni
eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli
uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu'
di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco
effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini
da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito.
....
Additional information
The paper, ‘Modified and non-modifiable risk factors for
poor sperm morphology’ by AA Pacey et al, will be
published in the journal Human Reproduction, at 00:05 (BST)
on Thursday 5 June 2014.
1 Participating centres were: Department of Obstetrics and
Gynaecology, Queens University, Belfast; Assisted Conception
Unit, Birmingham Women’s Hospital; Division of Obstetrics
and Gynaecology, St Michael’s Hospital, Bristol;
Directorate of Women’s Health, Southmead Hospital,
Bristol; Cardiff Assisted Reproduction Unit, University of
Wales; MRC Reproductive Biology Unit, Edinburgh;
Reproductive Medicine Unit, Liverpool Women’s Hospital; St
Bartholomew’s Hospital, London; Department of Obstetrics
and Gynaecology, Royal Free and University College, London;
Department of Reproductive Medicine, St Mary’s Hospital,
Manchester; IVF/Immunology Laboratory, Salford Royal
Hospital Department of Histopathology, University hospital
of South Manchester; International Centre for Life,
Newcastle; Department of Obstetrics and Gynaecology, Jessop
Hospital for Women, Sheffield; Shropshire and Mid-Wales
Fertility Centre, Royal Shrewsbury NHS Trust.