Oggi, 13 luglio 2009, leggo sulle pagine fiorentine di
"La Repubblica" (p. VIII) un articolo che si
riferisce alla stazione di Santa Maria Novella e che si
intitola: "'Quell'ascensore è una
latrina'- dal parcheggio ai binari col puzzo".
Constato che quanto paventavo e denunciavo l'anno scorso
in queste mie osservazioni sull'inciviltà delle
cosiddette "grandi stazioni. In pratica, gli
ascensori che collegano la stazione col parcheggio
sottostante sono stati trasformati dalla varia umanità che
bivacca in stazione anche di notte in veri e propri
gabinetti. Per esplicita ammissione degli addetti alle
pulizie della stazione, il fenomeno è iniziato quando sono
stati chiusi in stazione i gabinetti gratuiti. Da diversi
anni, ormai, gli unici gabinetti (e per di più pochi) sono
quelli al binario 5 chesono a pagamento e che adesso costano
1 euro! Con quale coraggio, poi, si chiede una cifra del
genere, proprio non so. Ho avuto la (s)ventura di entrarci
la settimana scorsa e li ho trovati totalmente abbandonati a
se stessi, veri, autentici cessi: il pavimento che sembrava
ovunque bisognoso di urgente pulizia, le tazze dei WC o
sporche o con le seggette quasi o del tutto divelte. Ho
dovuto scegliere il meno peggio, come ha fatto una signora
prima di me. Non vi era la minima traccia di un respnsabile;
un carrello con l'occorrente per le pulizie era
abbandonato in un angolo e l'uomo che, in cima a una
scala, stava pulendo una delle vetrate, mi ha detto che non
era lui il responsabile della baracca. Come la signora
citata nell'articolo su "Repubblica" ho
cercato invano a chi rivolgermi per denunciare la situazione
di totale incuria, ma l'unica informazione che ho
ottenuto dai ferrovieri addetti all'assistenza disabili
è stata quella di rivolgermi alla direzione di Grandi
Stazioni (dove? come? con quali tempi di risposta?).
Riprendo e ripropongo quanto ipotizzato l'anno scorso; e
cioè una richiesta al Sindaco di Firenze (che, tra
l'altro, vuole fare una politica della bellezza")
che, almeno in nome dell'igiene pubblica,cerchi il modo
di intervenire a rimediare a tutto questo schifo.
"Grandi stazioni" deve riaprire i gabinetti
gratuiti e tenerli puliti; secondo me, inoltre, deve
abbassare il prezzo di quelli a pagamento (1 euro è
comunque un prezzo iniquo, considerando che i viaggiatori
già pagano un biglietto ferroviario sempre molto caro) e
garantirvi il massimo livello di pulizia e di accoglienza
dell'ambiente. Non si chiede la luna; si chiede rispetto
della gente e rispetto delle regole correnti
dell'igiene.
17 dicembre 2008 0:00 - Annapaola Laldi
Sorprendente, grandioso, commovente. Le fontanelle della
Stazione di Firenze Santa Maria Novella sono tornate a
buttare acqua. Basta premere col il pulsante posto alla loro
base ed ecco che escono due zampilli di acqua nella parte
superiore. Anche se non si può avere il getto d'acqua
principale, a cui potrebbero abbeverarsi gli animali, trovo
comunque che sia un buon passo avanti nella ricivilizzazione
della stazione. Comprendo inoltre che così c'è meno
spreco di acqua. Qualcuno può dire come stanno le cose
nelle altre stazioni?
26 settembre 2008 0:00 - Giacomo Trovato
Condivido pienamente quanto scritto da Annapaola Laldi a
proposito delle fontanelle pubbliche (ma io allargherei
l'ambito di discussione anche a tutti i luoghi pubblici
molto frequentati) e dei servizi igienici sui treni e nelle
stazioni. Ciò sia perché molto igienici troppo spesso non
sono, sia per l'inaudita odiosa gabella di 60 cent. che
mi sono visto estorcere recentemente nella stazione di
Salerno per poter usufruire della toilette, e come me molti
altri viaggiatori che avevano già pagato un costoso
biglietto di viaggio. Costringere i cittadini utenti a
pagare 1€ per mezzo litro d'acqua al bar o 60 cent.
per una pipì, più che un atto barbarico, io lo interpreto
più simile ad un atto di estorsione di tipo
similcamorristico, una specie di pizzo, a cui difficilmente
gli utenti possono sottrarsi... altro che civiltà! altro
che mission di tipo socio-umanitaria della Grandi
Stazioni"!
4 settembre 2008 0:00 - Annapaola Laldi
Grazie al signor Borrello. Sono andata all'indirizzo
indicato da lui (http://www.acqualibera.net/fontanelle/) e
ho scoperto questo sito http://www.acqualibera.net che
ho trovato piuttosto interessante. Incollo qui la
presentazione così chi vuole la può leggere e valutare se
vale la pena andare a curiosare direttamente sul sito. Spero
di non fare niente di sconveniente.
"Chi
Siamo e Cosa Facciamo
Siamo due ingegneri
ambientali, Francesco Borrello e Carlo Detassis,
appassionati per l’acqua: dalla sua bontà quando esce
fresca dal rubinetto e dall’odore che emana dopo una
pioggia, dalla sua importanza sotto il sole nel deserto e
dalla forza quand’è torrente in piena.
Oltre a
passare un pò di tempo dedicandoci ad acqualibera.net,
lavoriamo tra il Trentino e la Puglia:
-progettando impianti di fitodepurazione per la depurazione
delle acque nere di abitazioni private e piccole comunità
non facilmente collegabili alla rete fognaria, o con costi
elevati.
-fornendo dispositivi per il risparmio
dell’acqua: dai più semplici aeratori e regolatori di
flusso per rubinetti e per doccia ai soffioni doccia a basso
consumo, WC-Stop, compost-toilet e orinatoi senz’acqua o a
basso consumo.
-realizzando percorsi di
educazione ambientale nelle scuole per la formazione e
sensibilizzazione ad un uso consapevole delle risorse
idriche.
Per qualsiasi necessità, richiesta
d’informazione, consiglio, scrivici a:
Ho letto il suo articolo/appello e sono completamente
daccordo. Le segnalo un'altra iniziativa a favore
delle fontanelle nelle stazioni su :
http://www.acqualibera.net/fontanelle/ Cordiali
saluti Francesco Borrello
31 luglio 2008 0:00 - Claudia
Sono veramente d'accordo, credo che nei cosiddetti Paesi
in via di sviluppo la civiltà sia di gran lunga
maggiore. Negli scorsi due anni ho avuto modo di
conoscere l'alta qualità e convenienza dei servizi
Trenitalia,viaggiando spesso su una delle linee più
affollate ed importanti, la Milano-Lecce. Ne ho viste
veramente di tutti i colori, e ogni volta pensavo che non
c'è davvero mai fine. Per fortuna, la mia innata
schifiltosità mi ha suggerito sin da subito di non
usufruire mai di una "toilette" su un treno (più
che toilette sono degli infami buchi... un immondezzaio è
100 volte più pulito), per cui tralasciamo la questione dei
bagni in stazione. Anzi, segnalo che a Pescara Centrale
l'accesso costa 50 centesimi e, per essere bagni gestiti
da Trenitalia, sono abbastanza decenti. I più schifosi ed
inutilizzabili sono i "bagni alla turca" della
stazione di Bergamo: a parte il fatto che questi danno
direttamente sull'esterno e che le porte sono sempre
aperte, esponendo i "servizi igienici" a tutte le
schifezze possibili, mi chiedo come si possa davvero pensare
che un viaggiatore debba fare acrobazie degne di un artista
di circo per fare pipì (se si tratta di pupù non oso
davvero contemplarlo. Non ho visto sedili escretori in
giro). Pensavo, da donna abruzzese, che al leggendario Nord
ci fosse più civiltà in tutti i sensi, ma per quanto
riguarda i bagni pubblici almeno, sono pochi i locali che
abbiano bagni convenzionali. E non sono solo le grandi
stazioni a cambiare volto. Pescara Centrale, che è una
stazione bellissima e senza barriere architettoniche, da
quei tre o quattro negozietti che c'erano una ventina
d'anni fa si è passati a banche, varie edicole, una
libreria che, per quanto carina, trovo occupi uno spazio che
forse poteva essere messo a disposizione dei viaggiatori (si
trova proprio al centro del pianterreno, una volta
c'erano le panchine per l'attesa), le scale mobili
che conducono ai binari 2 e 3 sono per la sola salita, per
la discesa sono previste delle normali rampe di scale
strette e ripide... l'ideale per scendere con bagagli
voluminosi). Cmq le fontanelle a Pescara non ne ho mai
viste, ma in compenso ora c'è la raccolta
differenziata. Milano Centrale, nella sua faraonica
architettura, sta assumendo perlomeno un'aria più
dignitosa col restauro, ma è talmente ingombra di chioschi
e chioschetti che agli occhi di chiunque non sia abituato
allo spettacolo dev'essere sicuramente una volgarità.
Le biglietterie automatiche non le avrei mai disseminate in
tutte le sale, ma in uno spazio apposito, magari al piano
dei binari, così non si sarebbero sprecate ore, sudore,
pazienza, dignità e treni persi alla ricerca di una
macchinetta libera dove poter fare il biglietto. Scale
mobili ai sottopassaggi (specie quando si tratta di doversi
trascinare 3 valigioni e spostarsi dal binario 14 al 22),
per invogliare i viaggiatori ad abbreviare le distanze e non
costringerli a farsi il giro turistico dell'intera
stazione, e magari mettere più carrelli in vari punti del
marciapiedi e non solo al centro, in modo da darne la
disponibilità anche ai viaggiatori in coda al treno. Le
fontanelle, almeno queste, per fortuna ci sono. Claudia
13 luglio 2008 0:00 - Gaspare
E' vero, è uno SCHIFO.
Lo sapete poi cosa
succede? Per esempio a Roma-Termini. Da che mondo è mondo i
passeggeri di un treno tendono ad arrivare in ritardo. E se
ti salta una coincidenza? vai a dormire in albergo! Ma se
non c'hai soldi o non li vuoi spendere? Beh, c'é
solo da piangere. La stazione chiude dall'una alle 4.30
e in teoria devi andartene da là. E' così da 23 anni.
Ma non è tutto. Se resti in stazione, sappi che la sala
d'aspetto è CHIUSA dalle 0.00 alle 6. Ergo, proprio
quando si tratta di pernottare.. almeno a Napoli c'é o
c'era una stazione con la sala d'aspetto aperta
tutta la notte. Invece a Roma ti capita di ritrovarti tra 50
persone che, e spesso no sono barboni ma viaggiatori, gli
tocca di stare stesi per terra come cani, senza nemmeno
abbastanza panchine per riposare. E anzi, che sennò
dovrebbero essere cacciati dalla stazione per 3 ore e mezzo,
magari alla mercè dei balordi al di fuori.
E le
ferrovie? Se ne fregano. Ti fanno pagare fior di soldi per
questo schifo. Almeno a Termini ci sono le fontanelle, ma i
servizi igienici dovrebbero essere più diffusi in una
stazione colossale come quella. Ma piuttosto, Termini è
diventata un immenso supermarket con centinaia di negozi.
Ehy, non trovi un treno che un treno poco dopo mezzanotte,
con tutta la stazione che 'dorme' totalmente per 4-5
ore. Ma in compenso hai dozzine di negozi che hanno
letteralmente occupato tutti gli spazi. Ecco quel che
propongono quei buffoni: treni di mexda, e centrali
ferroviarie trasformate in megastore di ogni sorta
d'abbigliamento e prodotti superflui. Sale d'aspetto
notturne chiuse, poche panchine per sedersi, e pochi bagni
pure. Che schifo e che vergogna che il treno, forse il mezzo
di locomozione più bello e più adatto per girare
l'Italietta, sia così oppresso dalle speculazioni e
dalle sotto capitalizzazioni (sai, c'hanno da costruire
la TAV, mica hanno tempo per rispettare i pendolari dei
treni regionali), da diventare via via sempre più
inservibile. E' così che si fa quando coi servizi si
vogliono fare solo soldi, e si vuole 'premere' per
vendere automobili (da noi, che già ne abbiamo 40 milioni e
passa).
7 luglio 2008 0:00 - salvatore
mi associo totalmente al grande disagio descritto se
nel coso scappa vabbe ti turi il naso e cerci di soddisfare
il bisogno Ma se nel coso ti vien mal di pancia e allora
sono guai per cercare un bagno decente e che cazzo spendiamo
fior di soldi e ci ritroviamo senza un cesso (P.S.)nel
2008 puzzolenti saluti achi di dovere
7 luglio 2008 0:00 - franco
Mi sembra che l'accesso ai servizi sia garantito per
legge. Alcuni anni or sono a Vienna per correre la
maratona, la guida mi suggeri' di entrare in un albergo,
per i miei bisogni. Alle mie obiezioni affermo' che
le attivita' aperte al pubblico, sono obbligate mettere
a disposizione i loro servizi igienici a chiunque, non solo
ai loro clienti. Se vogliamo questo, oltre a essere un
segno di civilta', e' anche un aspetto di
competitivita' per l'industria turistica dei diversi
paesi.
4 luglio 2008 0:00 - Paolo 1
A proposito di Grandi Stazioni, uno dei motivi per cui le
ferrovie hanno aumentato tanto le tariffe e fatto tante
porcate e' il progetto Centostazioni, mirante a
ristruttuirare molte stazioni ferroviarie, coi relativi
costi. A Parma hano fatto qualche lavoretto spero non molto
costoso, come mettere le porte ad apertura automatica nelle
sale d'attesa, oltre a togliere le fontanelle. Ma non
e' finita perche' il Comune vuol fare un
sottopassaggio sotto la stazione, per valorizzare la zona a
nord della stazione (dove comunque si arriva da sempre in
due minuti con due sottopassi a est e a ovest della
stazione, non sanno proprio dove buttare i soldi). A Trieste
invece la stazione centrale l'hanno rifatta almeno due
volte, non si sa perche', con disagi e costi
presumibilmente alti. Fare e rifare e' tutto un
lavorare, si dice. Paolo
2 luglio 2008 0:00 - Lorena Nicardi
Condivido pienamente tutti i rilievi fatti in questo
articolo veramente esauriente ed equilibrato. Per dare
maggiore impatto a questa sacrosanta richiesta sarebbe
utile, piuttosto che chiedere al pubblico di scrivere
individualmente, di far partire una PETIZIONE che potrebbe
molto facilmente essere firmata on line da una grande
moltitudine di persone, ben al di là dei lettori del sito
aduc, se questi lo fanno circolare tra amici e conoscenti.
Non c'è viaggiatore in Italia che non sia nauseato da
questo obbrobrio. Grazie per la segnalazione e per
l'eventuale petizione. Lorena Nicardi
2 luglio 2008 0:00 - alfonso scala lombardo
Ben detto...ma chi ci ascolta? E si trattasse solo delle
fontanelle! Vi pare che i nostri soldi siano falsi e ciò
che acquistiamo (il biglietto ferroviario) sia oro zecchino,
per quanto, nel costo, fra poco ci giungeremo?
2 luglio 2008 0:00 - Alex
Ma perchè questi architetti che progettano citta,
stazioni non tengono in considerazione quelle bellissime
fontanelle che una volta si trovavano dapertutto, ma anzi
vengono eliminate. forse uno spreco di acqua?
2 luglio 2008 0:00 - Elio Pasquale Balsamo
Concordo del tutto. Segno di grande barbarie l'assenza
di toilette (a portata di mano) nella stazione Termini di
Roma. Spesso ascolto le proteste di persone anziane che, per
raggiungere l'area servizi sulla testa della stazione
(piazza dei Cinquecento) dal Teminal Laziali, impiegano tra
andata e ritorno circa 20 minuti. Con ciò consumando gran
parte del tempo di autonomia che alla loro età è concesso
tra una necessità di minzione e la successiva. Sui treni
locali utilizzati per i percorsi urbani (ottima soluzione
che promuove l'uso del mezzo pubblico) le toilette sono
tenute ben chiuse. Che dire su chi amministra queste scelte?
Quali aggettivi per qualificarli? E come reagire quando poi
si apprende che sono personaggi da centinaia di milioni di
euro l'anno? Raccolgo l'invito ad intervenire
presso la società Grandi Stazioni spa. L'ADUC promuova
comunque l'azione di protesta. Cordiali saluti.
2 luglio 2008 0:00 - michela
le dò pienamente ragione! tutto questo progresso, questo
benessere ci sta catapultando all'indietro e come diceva
mio nonno, detenuto in un campo di prigionia tedesco.....si
stava meglio quando si stava peggio....e detto da una
persona che ha vissuto un'esperienza così
dura......deve fare pensare. la saluto.
2 luglio 2008 0:00 - Giorgio1946
sullo stesso problema circa 3 mesi fa ho scritto due lunghe
lettere, una al sindaco di Rimini e una alle grandi
ferrovie... in quella indirizzata al Sindaco segnalavo la
necessità di un severo controllo nei locali adibiti alla
ristorazione all'interno della stazione... La legge
impone (per il rilascio della licenza sanitaria) il rispetto
di alcune regole e l'obligo di adeguati requisiti...
tipo l'obligo di un servizio igienico a disposizione del
pubblico accessibile senza limitazioni di sorta... pena il
non rilascio della autorizzazione sanitaria. Nella
lettera diretta alle grandi stazioni mettevo in evidenza che
alla stazione di Rinini si commetteva un abuso perchè dei
"cessi" venivano fatti passare per bagni,
l'addetto non aveva soldi per il resto e mi ha costretto
a girare tutta la stazione per il cambio, non esistendo
emettitrici automatiche di scontrino o pass di controllo
alla mia richiesta di ricevuta venivo aggredito con
maleparole, purtroppo il mio treno era sul binario e non ho
potuto far valere i miei diritti (avrei dovuto chiamare la
guardia di finanza. Bne... le gandi ferrovie mi hanno
risposto però hanno preso in esempio la stazione di Roma
Termini.. quando ho specificato che era quella di Rimini....
silenzio assoluto, ma.. prima o poi a Rimini ci
tornerò!!! Il Sindaco di Rimini? non so se'
intervenuto dopo la mia segnalazione... Io non ho ricevuto
nessun riscontro... eppure il mio indirizzo era nella
lettera!!!! Giorgio
1 luglio 2008 0:00 - anna maria
Godibile e realistico questo commento sull'assenza delle
fontanelle e la carenza di servizi igienici gratuiti.
La stazione ferroviaria di Verona, ristrutturata di recente,
risulta molto accogliente e facilmente fruibile di tutti i
servizi. Il servizio igienico può essere usato con il
pedaggio di 0.70 euro. Chi arriva trafelato fra un
treno e l'altro, con bagagli e fretta abbinati...si
trova senza monete, i negozi sono chiusi, dove va:
dimenticavo ha pagato il biglietto
1 luglio 2008 0:00 - Sophia
C'è un bellissimo paragrafo al capitolo 10 del libro di
Lester R. Brown (presidente dell’Earth Policy
Institute)che parla proprio di come "PROGETTARE
CITTA' A MISURA D'UOMO" (10.2 Riprogettare i
trasporti urbani e 10.3 il risparmio idrico in città)
Parecchie delle cose riferite da A.L. erano gia' nel mio
"Ferrovie: sempre peggio", quindi non posso che
essere d'accordo. Paolo
1 luglio 2008 0:00 - franco2000snlp
Mi sembra che l'accesso ai servizi sia garantito per
legge. Alcuni anni or sono a Vienna, la guida mi
suggeri' di entrare in un albergo, per i miei
bisogni. Alle mie obiezioni affermo' che i locali
aperti al pubblico, sono obbligati mettere a disposizione i
loro servizi igienici a chiunque, non solo ai loro
clienti. Se vogliamo questo e' un aspetto di
competitivita' per il turismo nei diversi paesi.