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16 giugno 2009 0:00 - Antonino
Salve
avrei un problemino da sottoporvi... A fine settembre 2008 nel mio condominio viene indetta assemblea, alla stessa si raggiunge la maggioranza e, si deliberano svariate cose ( l'amministratore si impegna ad indire 4 assemblee annue, entro gennaio 2009 assemblea con nomina caposcala, sottolettori corrente per la zona box, e varie altre cose. Dopo 9 mesi sino oggi, lo stesso amministatore non ha fatto fare nulla di quanto deliberato ( nulla di nulla ), circa 1 mese fa gli ho inviato fax chiedendo delucidazioni in merito la sua assenza e l'inottemperanza da parte sua sul verbale d'assemblea, ad oggi non ho ricevuto alcuna comunicazione. Mi chiedevo e vi chiedevo, se vista la situazione vi erano gli estremi per revocare da singolo condomino l'amministratore stesso. Dimenticavo a partire da questo mese ho deciso di non pagare piu' nulla ( ordinario o straordinario ) come forma di protesta.... Sinceramente non so piu' cosa fare!!!! Grazie
14 febbraio 2009 0:00 - emilio
In asseblea condominiale la delega puo non essere valida d fronte ad argomenti
riguardante la gestione del condominio.
Mi spiego meglio,tutte le volte che si convoca un'assemblea l'amministratore ha con se diverse deleghe da parte di condomini che non abitano nel palazzo o che non importa nulla sulla gestione.
Esempio se si deve discutere della richiesta di dimissioni ben fondate,o di accusare l'amministratore di inerzia gestionale,lui con le deleghe in mano non fa passare tali richieste.Cosa si puo fare,esiste una legge che il delegante deve sottoscrivere le decisioni da prendere da parte del delegato? grazie
6 febbraio 2009 0:00 - laura
sto cercando disperaamente una risposta a questa domanda: ho saputo che l'assemblea straordinaria di condominio , secondo la Cassazione, non devono essere retribuite a parte, perchè già comprese nell'onorario dell'amministratore . Perchè nessuno mi conferma che questo è vero? c'è forse anche una legge che conferma la "parola" dellaa Cassazione?
24 ottobre 2008 0:00 - Laura
Buongiorno. Vorrei sapere quale regola consente all'Amministratore di farsi pagare 100 euro per l'assemblea straordinaria convocata per deliberare un intervento di messa a sicurezza condominiale. Grazie
14 settembre 2008 0:00 - Vito
Sono conduttore di un ufficio situato all'ultimo piano di un edificio. Ho chesto e ottenuto l'autorizzazione dal proprietario (che detiene la maggioranza delle quote millesimali), per la installazione e l'esercizio di un impianto ibrido Fotovoltaico e micro eolico ad asse verticale per la produzione di energia da fonte rinnovabile. L'intervento interessa un'area di proprietà esclusiva del proprietario e sarà ad esclusivo uso del conduttore, così come tutte le spese e le attività di conduzione e gestione. A tale proposito, mediante raccomandata a mano, ho presentato all'amministratore la richiesta di indire una assemblea straordinaria al fine di richiedere ed ottenere l'autorizzazione assembleare per l'installazione e la gestione dell'impianto sopra descritto. Premetto che tale richiesta di indire la convocazione di assemblea straordinaria e stata sottoscritta dal conduttore e dal proprietario. L'amministratore, si è rifiutato di accettare la raccomandata a mano esclamando con frase assurda "l'amministratore non è il servo del condominio" pretendendo prima della richiesta formale di essere interpellato preventivamente. Ritengo tale comportamento inaccettabile e non professionale. A tale proposito mi chiedo:
1) L'amministratore si può rifiutare di indire un assemblea straordinaria richiesta dal conduttore e avallata dal proprietario?
2) Il conduttore che paga regolarmente il canone di condominio nei cui costi sono compresi gli oneri per l'amministratore che deve rappresentare tutti coloro che albergano in esso, in che modo è tutelato davanti ad un rifiuto simile?
3) Quali sono le misure di messa in mora dell'amministrazione che assume un atteggiamento ostile?
Come posso gestire questa situazione per raggiungere il mio obiettivo (assemblea condominiale) nel più breve tempo possibile?

Ringrazio anticipatamente per il Vs. cortese riscontro.
4 agosto 2008 0:00 - rudy
mi chiedo se le delibere di una assemblea condominiale non possano essere considerate nulle per il fatto che la stessa assemblea ed il relativo ordine del giorno erano convocati e predisposti dal colui che solo successivamente sarebbe stato nominato amministratore di un nuovo condominio.

inoltre mi sembra illogico potere nominare presidente una persona che non essendo ancora proprietario dell' appartamento non era un condomino a tutti gli effetti.

Interzo luogo mi chiedevo se era legittima la delibera effettuata in evidente conflitto di interessi del costruttore allora proprietario della maggioranza degli alloggi
2 agosto 2008 0:00 - Avv. Alessandro Gallucci
Gentile Margherita, nell'articolo si dice, l'assemblea " puo' essere richiesta da almeno due condomini che rappresentino un sesto del valore dell'edificio. In questo secondo caso, solo se sono trascorsi dieci giorni dalla richiesta e l'amministratore non abbia provveduto, e' concesso ai condomini di autoconvocarsi, naturalmente con il rispetto dei termini di legge sopraccitati e con l'invito anche all'amministratore." Ciò significa che se l'amministratore non convoca l'assemblea richiesta, possono provvedere i condomini. E' indifferente il motivo per cui l'amministratore non la convochi.
Avv. Alessandro Gallucci, Network Legale Aduc, Lecce
1 agosto 2008 0:00 - Margherita
Ho letto nell'articolo che l'assemblea oltre che dall'amministratore puo' essere convocata da 2 condomini che rappresentino 1/6 del valore dell'immobile.
Sempre a questo proposito su"parladosparlando" sul medesimo argomento viene detto che solo se l'amministratore si rifiuta di convocare l'assemblea questa puo' essere convocata come sopra.
Sembrerebbe quindi che un singolo condomino possa chiedere all'amministratore di convocare un'assemblea se debba sottoporre ai condomini un argomento importante.
Grata per un chiarimento porgo distinti saluti.
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