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19 novembre 2009 10:55 - franco8039
paese che vai usanze che trovi.
questo vecchio assunto, dovrebbe essere presente sempre e comunque, nella mente di coloro che hanno a cuore l'umanitas verso i propri simili, siano essi bianchi, neri, olivastri o gialli.
personalmente sono di una regione meridionale, quindi, non certamente leghista.
questo particolare dev'essere sottolineato perchè, altrimenti, vi potrebbe essere qualche malinteso.
sarebbe davvero antistorico, pensare di tornale al codice di hammurabi, ormai l'odierna società, si ritiene abbia ampiamente digerito il concetto cristiano del possibile perdono e, addirittura, nel medioevo, vi fu chi si occupò "dei delitti e delle pene", quindi, diverrebbe incredibile, pensare a pene quali l'occhio per occhio. però è altrettanto innegabile, che la cosiddetta "certezza della pena", debba trovare albergo nella società odierna.
per questo, bisogna domandarsi come mai, sempre più, la "lega" ed i suoi seguaci, riescono ad avere sempre nuovi adepti.
di sicuro i writers sporcano, ma sono anche degli autentici artisti, così se il sindaco leghista sbaglia nell'applicare quel tipo di "pena", sbaglierebbe ancora di più, se lasciasse tutto abbandonato a se stesso.
così pena equa ma sicura, da scontare, inevitabile, forse con un premio al dipinto più bello, ma da pulire quello che è solo un impiastro sporcante ed a spese del writer solo macchiaiolo e volutamente "lordante".
questo certamente, sarebbe un fatto di cultura, magari valorizzate l'arte.
ma ciò non può e non deve farci dimenticare il resto, ovvero, e' su questo che si basa il concetto di pena e di giustizia fin dal superamento della barbarie e l'avvento delle varie civiltà basate sul rispetto della persona.
eppure queste cose devono far capire che se si pone un freno opportuno, a questo imbarbarimento dove i sindaci leghisti ci hanno abituati a questo e altro e c'è stupirsi se poi le istituzioni nazionali, per esempio, mettono in galera un disperato del Terzo Mondo che cerca aiuto, bisogna, in ogni caso, capire che tutto ha un limite, che per i desperados che vengono in Italia, vi sono delle regole da rispettare.
e non sono solo le loro regole: vi sono anche e soprattutto, le nostre regole.
accoglienza per tutti, sono esseri umani come noi, ma bisogna ricordare come, se si va nei paesi musulmani, occorre non solo osservare, bensì ossequiare le loro regole; ed è anche giusto che ciò avvenga, poiché si ha sempre da imparare, non vi è solo ed esclusivamente la nostra cultura, vi è anche quella degli altri.
ma venire in casa nostra e dettar le proprie regole o addirittura leggi, ce ne corre!
siamo giunti al culmine, abolire il crocefisso; portare il burca; creare le moschee; osservare i loro orari ed i loro ritmi. e quant'altro ne consegue.
che si abbia pieno rispetto per noi, le nostre tradizioni, la nostra cultura, le nostre usanze.
è un fatto di cultura.
paese che vai, usanze che trovi.
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