paese che vai usanze che trovi.
questo vecchio assunto, dovrebbe essere presente sempre e
comunque, nella mente di coloro che hanno a cuore l'umanitas
verso i propri simili, siano essi bianchi, neri, olivastri o
gialli.
personalmente sono di una regione meridionale, quindi, non
certamente leghista.
questo particolare dev'essere sottolineato perchè,
altrimenti, vi potrebbe essere qualche malinteso.
sarebbe davvero antistorico, pensare di tornale al codice di
hammurabi, ormai l'odierna società, si ritiene abbia
ampiamente digerito il concetto cristiano del possibile
perdono e, addirittura, nel medioevo, vi fu chi si occupò
"dei delitti e delle pene", quindi, diverrebbe incredibile,
pensare a pene quali l'occhio per occhio. però è
altrettanto innegabile, che la cosiddetta "certezza della
pena", debba trovare albergo nella società odierna.
per questo, bisogna domandarsi come mai, sempre più, la
"lega" ed i suoi seguaci, riescono ad avere sempre nuovi
adepti.
di sicuro i writers sporcano, ma sono anche degli autentici
artisti, così se il sindaco leghista sbaglia nell'applicare
quel tipo di "pena", sbaglierebbe ancora di più, se
lasciasse tutto abbandonato a se stesso.
così pena equa ma sicura, da scontare, inevitabile, forse
con un premio al dipinto più bello, ma da pulire quello che
è solo un impiastro sporcante ed a spese del writer solo
macchiaiolo e volutamente "lordante".
questo certamente, sarebbe un fatto di cultura, magari
valorizzate l'arte.
ma ciò non può e non deve farci dimenticare il resto,
ovvero, e' su questo che si basa il concetto di pena e di
giustizia fin dal superamento della barbarie e l'avvento
delle varie civiltà basate sul rispetto della persona.
eppure queste cose devono far capire che se si pone un freno
opportuno, a questo imbarbarimento dove i sindaci leghisti
ci hanno abituati a questo e altro e c'è stupirsi se poi le
istituzioni nazionali, per esempio, mettono in galera un
disperato del Terzo Mondo che cerca aiuto, bisogna, in ogni
caso, capire che tutto ha un limite, che per i desperados
che vengono in Italia, vi sono delle regole da
rispettare.
e non sono solo le loro regole: vi sono anche e soprattutto,
le nostre regole.
accoglienza per tutti, sono esseri umani come noi, ma
bisogna ricordare come, se si va nei paesi musulmani,
occorre non solo osservare, bensì ossequiare le loro
regole; ed è anche giusto che ciò avvenga, poiché si ha
sempre da imparare, non vi è solo ed esclusivamente la
nostra cultura, vi è anche quella degli altri.
ma venire in casa nostra e dettar le proprie regole o
addirittura leggi, ce ne corre!
siamo giunti al culmine, abolire il crocefisso; portare il
burca; creare le moschee; osservare i loro orari ed i loro
ritmi. e quant'altro ne consegue.
che si abbia pieno rispetto per noi, le nostre tradizioni,
la nostra cultura, le nostre usanze.
è un fatto di cultura.
paese che vai, usanze che trovi.