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1 dicembre 2009 11:51 - roberto5408
50 ricercatori dell’INRA francese (Istitut National de la Recherche agronomique, il più importante d’Europa), e le facoltà mediche delle università Aix-Marseille 1 e 2 hanno lavorato per 2 anni a una ricerca voluta dall’Agence française de sécurité sanitaire des aliments sulla qualità nutrizionale e la sicurezza alimentare dei prodotti biologici, con una review della letteratura scientifica mondiale.
Il lavoro, pubblicato sulla rivista scientifica Agron. Sustain. Dev. (si può leggere on line a pagina
http://www.federbio.it/download.php?id=228) ha tra i risultati:
1) i prodotti biologici vegetali hanno più sostanza secca, minerali (ad esempio ferro e magnesio), micronutrienti a effetto antiossidante;
2) la carne biologica ha più acidi grassi polinsaturi;
3) non presentano residui di pesticidi dal 94 al 100% degli alimenti bio;
4) i nitrati negli ortaggi bio sono circa la metà rispetto a quelli convenzionali;
5) il contenuto di micotossine nei cereali bio, a differenza di quanto comunemente si pensa, è simile a quello dei convenzionali,

portando gli autori a scrivere: “I sistemi di agricoltura biologica si sono così già dimostrati in grado di produrre alimenti con elevati standard qualitativi. Ulteriori miglioramenti della produzione biologica consentiranno di raggiungere una produzione alimentare sostenibile nel prossimo futuro”.

Dopo di che, per carità, ciascuno è libero di tenersi le sue convinzioni, ma sarebbe molto meglio evitare di diffondere "a memoria" presunti risultati di indagini non meglio specificate, realizzate da non mi ricordo chi in epoca non meglio determinata.
Se servono altri (molti) riferimenti di ricerche (pubblicate su riviste scientifiche, con nomi degli autori, istituto di ricerca di riferimento, bibliografia e data certa) basta chiederli.
Se, invece, quello che interessa è la licenza di "dire la mia" su argomenti di cui non si sa assolutamente nulla, fa niente...

Roberto Pinton
25 novembre 2009 18:51 - inukok
L'utilizzo di fitoregolatori che riproducono il processo naturale non ha di per sè effetti negativi e bisogna saper distinguerli da altri prodotti nocivi come i pesticidi, ecc. Sembra che tutto ciò che è aggiunto debba per forza essere nocivo! Incrementare le rese utilizzando gli stessi processi biologici della natura fa parte del progresso tecnologico e solo una persistente negatività tutta italiana nei confronti della scienza fa si che ciò accada. Il che permette anche di fare confusione tra fertilizzanti e pesticidi o di ripetere certe bufale come quella dei prodotti che "continuano a crescere anche dopo essere stati raccolti". Visto che per crescere le piante hanno bisogno di nutrimento (acqua e sali minerali, oltre la fotosintesi) vorrei sapere dove li prendono i frutti o le piante una volta raccolte e staccate dalle radici! Abbiamo la generazione di massa corporea a partire dall'aria??? Se così andate subito a brevettarlo!
20 novembre 2009 11:46 - pasquale7397
mentre apprezzo la puntuale informativa e gli alert diffusi sull'impiego o abuso che si fa di fitofarmaci nella nostra agricoltura (perchè è di fondamentale importanza per la nostra salute che l'impiego dei prodotti chimici sia praticato in modo assolutamente conforme alle regole) NON ALTRETTANTO incoraggerei la promozione del cosidetto "biologico". Da quel poco di documentazione e rilevamenti (attendibili) che si riesce a trovare su quel tipo di prodotti certamente non si deduce una maggior salubrità rispetto al prodotto ordinario (industriale) e la sola cosa certa che si può sperimentare è il suo (non-di-poco) maggiore costo. Ricordo che in un rilevamento di parecchi anni addietro il prodotto biologico restituiva in qualche caso maggior residuo chimico di quello industriale. Ben vengano le coccinelle in sostituzione degli insetticidi chimici. Ma si tratta davvero di sostituzione? Lessi nel 2007 il resoconto di una azienda (seria) nel quale veniva riferito che, con l'impiego di tecniche biologiche (coccinelle e simili), erano riusciti a ridurre da 12 ad 8 gli interventi chimici annuali sui loro campi di mele. Questo è credibile ed attendibile. Ma è molto distante da ciò che quella parolina (biologico) affissa ormai su un numero sempre maggiore di frutta, ortaggi e verdure vorrebbe indurci a credere.
Elio, Roma
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