50 ricercatori dell’INRA francese (Istitut National de la
Recherche agronomique, il più importante d’Europa), e le
facoltà mediche delle università Aix-Marseille 1 e 2 hanno
lavorato per 2 anni a una ricerca voluta dall’Agence
française de sécurité sanitaire des aliments sulla
qualità nutrizionale e la sicurezza alimentare dei prodotti
biologici, con una review della letteratura scientifica
mondiale.
Il lavoro, pubblicato sulla rivista scientifica Agron.
Sustain. Dev. (si può leggere on line a pagina
http://www.federbio.it/download.php?id=228) ha tra i
risultati:
1) i prodotti biologici vegetali hanno più sostanza secca,
minerali (ad esempio ferro e magnesio), micronutrienti a
effetto antiossidante;
2) la carne biologica ha più acidi grassi polinsaturi;
3) non presentano residui di pesticidi dal 94 al 100% degli
alimenti bio;
4) i nitrati negli ortaggi bio sono circa la metà rispetto
a quelli convenzionali;
5) il contenuto di micotossine nei cereali bio, a differenza
di quanto comunemente si pensa, è simile a quello dei
convenzionali,
portando gli autori a scrivere: “I sistemi di agricoltura
biologica si sono così già dimostrati in grado di produrre
alimenti con elevati standard qualitativi. Ulteriori
miglioramenti della produzione biologica consentiranno di
raggiungere una produzione alimentare sostenibile nel
prossimo futuro”.
Dopo di che, per carità, ciascuno è libero di tenersi le
sue convinzioni, ma sarebbe molto meglio evitare di
diffondere "a memoria" presunti risultati di indagini non
meglio specificate, realizzate da non mi ricordo chi in
epoca non meglio determinata.
Se servono altri (molti) riferimenti di ricerche (pubblicate
su riviste scientifiche, con nomi degli autori, istituto di
ricerca di riferimento, bibliografia e data certa) basta
chiederli.
Se, invece, quello che interessa è la licenza di "dire la
mia" su argomenti di cui non si sa assolutamente nulla, fa
niente...
Roberto Pinton
25 novembre 2009 18:51 - inukok
L'utilizzo di fitoregolatori che riproducono il processo
naturale non ha di per sè effetti negativi e bisogna saper
distinguerli da altri prodotti nocivi come i pesticidi, ecc.
Sembra che tutto ciò che è aggiunto debba per forza essere
nocivo! Incrementare le rese utilizzando gli stessi processi
biologici della natura fa parte del progresso tecnologico e
solo una persistente negatività tutta italiana nei
confronti della scienza fa si che ciò accada. Il che
permette anche di fare confusione tra fertilizzanti e
pesticidi o di ripetere certe bufale come quella dei
prodotti che "continuano a crescere anche dopo essere stati
raccolti". Visto che per crescere le piante hanno bisogno di
nutrimento (acqua e sali minerali, oltre la fotosintesi)
vorrei sapere dove li prendono i frutti o le piante una
volta raccolte e staccate dalle radici! Abbiamo la
generazione di massa corporea a partire dall'aria??? Se
così andate subito a brevettarlo!
20 novembre 2009 11:46 - pasquale7397
mentre apprezzo la puntuale informativa e gli alert diffusi
sull'impiego o abuso che si fa di fitofarmaci nella nostra
agricoltura (perchè è di fondamentale importanza per la
nostra salute che l'impiego dei prodotti chimici sia
praticato in modo assolutamente conforme alle regole) NON
ALTRETTANTO incoraggerei la promozione del cosidetto
"biologico". Da quel poco di documentazione e rilevamenti
(attendibili) che si riesce a trovare su quel tipo di
prodotti certamente non si deduce una maggior salubrità
rispetto al prodotto ordinario (industriale) e la sola cosa
certa che si può sperimentare è il suo (non-di-poco)
maggiore costo. Ricordo che in un rilevamento di parecchi
anni addietro il prodotto biologico restituiva in qualche
caso maggior residuo chimico di quello industriale. Ben
vengano le coccinelle in sostituzione degli insetticidi
chimici. Ma si tratta davvero di sostituzione? Lessi nel
2007 il resoconto di una azienda (seria) nel quale veniva
riferito che, con l'impiego di tecniche biologiche
(coccinelle e simili), erano riusciti a ridurre da 12 ad 8
gli interventi chimici annuali sui loro campi di mele.
Questo è credibile ed attendibile. Ma è molto distante da
ciò che quella parolina (biologico) affissa ormai su un
numero sempre maggiore di frutta, ortaggi e verdure vorrebbe
indurci a credere.
Elio, Roma