COMMENTI
  (Da 1 a 15 di 15)  
21 marzo 2011 15:06 - tassofisso
molto interessante...
sicuramente per uno stato "piccolo" come la Svizzera potrebbe essere relativamente più semplice implementare un sistema del genere, che sicuramente è molto affascinante... per l'Italia, paese da 60 milioni di persone, non penso che sarebbe altrettanto facile anche solo pensarlo...

c'è da dire che se tutti pagassero le tasse, già sarebbe un buon inizio, non so in Svizzera infatti come sono messi con la lotta all'evasione, ma qua da noi abbiamo ancora molto da fare... solo ieri sera a Presa Diretta c'era gente intervistata davanti alle telecamere, senza vergogna e senza pudore, che ammetteva candidamente che non paga le tasse e si atteggiava in modo classico come dire: io non sono mica un coglione come voi che pagate le tasse, io sì che sono furbo, non pago un cazzo e me ne frego (infatti erano intervistati in discoteca che festeggiavano)

direi un bel messaggio, nonchè un bel viatico, ma daltronde, quando chi ci comanda è il PRIMO che una volta accusato di falso in bilancio fa una legge che dice che non è più reato, allora per forza che anche i cittadini vanno di conseguenza e dicono: perchè devo pagare? non pago e basta...

morale, questo sistema di sussistenza sarebbe bello se potesse funzionare, ma da noi la vedo grigia, anche perchè si rischierebbero casi al limite di gente che preferirebbe farsi mantenere piuttosto che lavorare, di sicuro...

già in Irlanda hanno avuto problemi e lo stato è collassato verso il default, anche per problemi di questo tipo, sul sole24ore di qualche settimana fa c'era un articolo in cui si diceva che più facevi figli e più avevi sussidi, tanto che c'era l'intervista a una famiglia irlandese dove entrambi hanno scelto di stare a casa da lavorare a procreare come conigli e arrivavano a beccare quasi 3.000 euro al mese di aiuti sociali, ecco che così non può funzionare, è una stortura...
20 marzo 2011 19:14 - lucillafiaccola1796
al pauvre nione manca il 2 e quindi non è connesso ! quando la scultura sfascista non scolpisce nà mazza!
19 marzo 2011 23:41 - ennio4531
l pensiero di davide è il risultato di quanto le tv, la stampa, la scuola e una cultura di sinistra va ripetendo in modo ossessivo da decenni.

TV

Rai3 è un soviet in appalto a giornalisti, comici, satirici di sinistra in I - II e III serata tutti i giorni.
RAI2 per 2 e mezza in prima serata ci propina Annozero .
RAI international ritrasmette solo programmi di critica all'attuale governo.
Gli altri telegiornali trattano di politica nazionale per non più di 5 minuti per puntata.

La7 ogni sera in prima serata abbiamo l'ex PD Gruber che confeziona domande e servizi velenosi contro la maggioranza e domande tappettino alla sinistra. Al sabato viene sostituita dal duo santoriano Costamagna-Telese. Segue Exit e la Bignardi ( trasmissioni pro berlusconiane ???? ).
Il povero Piroso l'anno mandato in seconda serata: non mordeva abbastanza Berlusconi !

Giornali.

I principali quotidiani sono Il Corriere ( il precedente direttore ha raccomandato di votare a sinistra e soprattutto di non votare Berlusconi) , La Repubblica è ossessionata da Silvio e la Stampa è diretta da uno ex Repubblica .

Per ogni quotidiano pro maggioranza, ne esistono almeno quattro contrari.

Se poi parliamo di scrittori, registi, attori ecc.. c'è una gara nel dichiararsi a sinistra fin dagli anni '70 : evidentemente la sinistra offre maggiori coperture e occasioni di lavoro.

Evito di trattare i libri di storia nelle scuole..

E questa sarebbe la società controllata da un sistema di potere fascista ?

Ho sempre ammirato la dialettica della sinistra che trasformava i regimi comunisti dell'est come paradisi e dittatori sanguinari come Stalin, Mao e Fidel come padri dell'umanità.

Ricordo il giudizio di Cossutta sul muro di Berlino ' Glorioso vallo antifascista' e i carri armati sovietici a Budapest definiti da Napolitano ' portatori di pace'.

Quando lei parla di liberalismo, mi ricorda Dalema che, dopo la caduta del muro di Berlino, si definì liberal-democratico.

Please.. .scenda dalla cima del monte Sinai ... le tavole dei Dieci Comandamenti ci sono già state date !
19 marzo 2011 15:06 - Davide78
Il problema vero sono, invece, i vari ennio che infestano i vari forum, con una sistematica ed interessata disinformazione. La stessa disinformazione fatta dai vari tg1, tg4, studio aperto, ecc. e dai vari programmi ad hoc costruiti per fare propaganda a favore del sistema di potere fascista che il suo caro governo sta subdolamente portando avanti.

Chiunque legga i suoi post avrà chiaro quanto le sue parole abbiano tutto il sapore della propaganda ideologica che siamo abituati ad ascoltare ogni giorno, ad ogni ora della giornata dalle televisioni di Berlusconi. Le sue parole sono le stesse più volte ascoltate dalla viva voce del presidente del consiglio trasmesse a reti unificate.

E' chiaro inoltre che lei non conosca bene la differenza tra pensiero liberale che affonda le sue radici nell'umanesimo e il liberalismo economico o liberismo che è altra cosa.
I liberali sono stati i padri della democrazia (Montesquieu e Locke).

Tutti i liberali oggi concordano sul fatto che ogni individuo per realizzarsi deve poter avere pari opportunità di partenza. Da qui la proposta per un reddito universale che renda l'individuo libero dal ricatto di chi detiene il monopolio del potere politico (lo stato) ed economico (le imprese e le banche. Il suo neo-liberismo è lo stesso propagandato da coloro che ci hanno portato all'ennesima crisi mondiale. Salvo poi farsi salvare dallo Stato tanto avversato (vedi banche americane, britanniche, ecc...).

Per il resto mi sembra chiaro il senso del mio post precedente, a chi lo vuole intendere.

Caro ennio la convivenza sociale pacifica di cui io parlavo è quella su cui regge un sistema democratico fondato sullo stato diritto, non è certo "il latte & miele" di cui lei parla. Non so se si rende conto del fatto che nel mondo, dove esistono insostenibili disparità economiche tra elite ricchissime e maggioranze povere, c'è sempre una dittatura, uno stato di polizia. Ma come potrà apprendere anche dalla televisione questo sistema di cose comincia a scricchiolare, soprattutto da quando grazie ad internet e alla diffusione delle conoscenze e alla pluralità delle fonti d'informazione sempre più persone trovano la forza per rovesciare i loro governi autoritari. L'unico modo che potrebbe funzionare è quello di usare la tecnologia militare per soggiogare i popoli che si ribellano, come cerca di fare Gheddaffi...ma non credo che lei sia per questa soluzione.

La sicurezza funziona fino ad un certo punto, non si può fare ricorso sempre a polizia e militari per reprimere il dissenso e il desiderio di migliorare il proprio tenore di vita, altrimenti la democrazia si trasforma in dittatura.

E lei non vuole vivere in una dittatura..vero?

Morale della favola la mia non è la visione "latte & miele" di cui lei parla, è solo la constatazione di un dato di fatto: le democrazie per restare tali si devono basare sulla redistribuzione della ricchezza dai gruppi sociali che concentrano le maggiori risorse al resto della società. Altrimenti si creano delle dittature destinate a crollare a causa dei conflitti sociali e politici che ne scaturiscono…
19 marzo 2011 11:50 - ennio4531
Il problema di questo paese è dato dai vari davide che ci raccontano un sacco di luoghi comuni accusando gli altri di ... ideologia.

La deriva culturale viene da lontano ovvero dal '68 che ha comportato una progressiva occupazione in tutti i settori( arte, cultura, cinema, tatro, pubblica amministrazione, magistratura, Tv... ) di una cultura di sinistra e sindacale antimeritocratica che ha livellato la scuola verso il basso ( il 18 politico ), ha creato sistemi culturali mafiosi e parassitari nelle università, nei giornali ( .. gran parte di sinistra ), nella magistratura unta dal signore. E che dire del cinema , teatro, enti lirici tutti diretti da persone intelligenti, acculturate,sane e benestanti che ad ogni piè sospinto bussano alle casse dello stato per quattrini usando il ricatto del vittimismo.

Per quanto attiene le provincie ..non ho capito: Bolzano dovremmo tenercela o no ?

Quando scrive ' Che il suo sia un discorso puramente ideologico lo dimostra il fatto che ha glissato sulla questione dei diritti e del pensiero liberale, che ovviamente secondo il suo punto di vista sono un'intoppo alla libertà assoluta dell'impresa. ', penso che abbia sbagliato forum o persona e per quanto riguarda il contrasto all'evasione fiscale, contrariamente a quello da lei affermato, è sotto questo governo che l'agenzia delle entrate ci informa degli ottimi risultati raggiunti.

Circa la redistribuzione della ricchezza, faccio notare che il 43% del PIL viene succhiato dallo stato: dato che contrasta con il pensiero liberale che reclama meno stato e meno tasse.

La lascio al suo periodare tutto' latte & miele & luoghi comuni' che, come lei scrive, ' Non aiuta a capire le cose'.
19 marzo 2011 0:59 - Davide78
Il problema di questo paese e della sua deriva economica è da ricercare nella sua deriva culturale. Si diffonde sempre più grazie ai mass media posseduti dal governo in carica una cultura mediocre e ideologizzata che non può far altro che portare a discussioni sterili e prive di buon senso.
- L'evasione fiscale è una piaga per una democrazia moderna perchè toglie risorse che servirebbero per fornire servizi e sviluppare le risorse umane che sono il volano delle economie ricche più competitive. I cervelli fuggono all'estero prima possibile.
E' solo questione di volontà politica nel combatterla...ma questa manca visto chi ci governa...
- Le province sono un carrozzone costosissimo e inutile. Le regioni e i comuni sarebbero più che sufficienti. La provincia di Bolzano è un discorso diverso che attiene a questioni di identità culturale e linguisitica.
-Avevo citato la spesa socio-sanitaria, come già fatto dall'utente pfui, senza considerare tutte le risorse che si potrebbero liberare dal venir meno di tutta la struttura burocratica che l'accompagna. Ma lei non la considera.

Che il suo sia un discorso puramente ideologico lo dimostra il fatto che ha glissato sulla questione dei diritti e del pensiero liberale, che ovviamente secondo il suo punto di vista sono un'intoppo alla libertà assoluta dell'impresa.

Veda, affrontare tutto secondo una visione ideologica rende il suo ragionamento poco razionale. Lei parla di una dittatura del proletariato, di anarchia che non vedo come possano entrare nel discorso. Capisco che ormai i comunisti sono dappertutto visto che studio aperto e il tg4 li hanno riportati in auge, ma non credo sia serio usarli come uno spauracchio. Non aiuta a capire le cose.

La redistribuzione della ricchezza è necessaria per non far crollare l'equilibrio fragile della convivenza sociale pacifica su cui si fonda lo stato di diritto. Il sistema contributivo nasce a questo scopo, non certo per fare beneficenza.
18 marzo 2011 23:30 - ennio4531
.. quando non sappiamo cosa rispondere alla domanda dove reperire i mezzi per finanziare le spese... la risposta, per salvarsi in corner, è sempre la medesima: dall'evasione fiscale .

Ultimamente si cita anche l'abolizione delle provincie ... dimenticandosi dei dipendenti e ignorando la teutonica provincia di Bolzano.

Per quanto attiene Marx, ribadisco che, superata la fase di dittatura del proletariato,egli pensava all'abolizione dello stato e ad una vita di stampo anarchico.
18 marzo 2011 17:54 - Davide78
Gentile Ennio,
il diritto nacque quando i membri di una comunità politica all’interno di un territorio “decisero” di darsi un ordinamento che consentisse di regolare le loro relazioni sociali ed economiche. I diritti non sono tutti uguali ed hanno un diverso peso a seconda del significato che ad essi viene attribuito in termini di importanza che i membri di tale comunità attribuiscono loro sulla base di valori riconosciuti e condivisi da tutti o almeno dalla maggioranza. In maniera molto sintetica intendo dire che una norma che può assumere maggiore o minore rilevanza e tutela giuridica all’interno dell’ordinamento si può formare a partire da meri calcoli di costi e benefici, economici e sociali, oppure può nascere dall’esigenza di stabilire un principio di civiltà o un valore che non può e non deve essere conculcato. Ciò significa per esempio che oggi gli stati moderni a differenza della Grecia antica non potrebbero mai ammettere la regolamentazione della schiavitù, ma piuttosto considerano la riduzione in schiavitù un reato penale da sanzionare, indipendentemente dal fatto puramente economico che l’uso di schiavi nelle nostre imprese potrebbe consentirci una veloce ripresa economica oppure che le indagini e il processo svolti per il perseguimento di tale reato comportino un’eventuale impiego di risorse finanziarie dello stato.
Detto questo una risoluzione del Parlamento Europeo non costituisce di per sè norma vincolante per gli stati membri ma potrebbe divenirlo col tempo.
Passiamo alle risorse che si potrebbero utilizzare ad esempio in Italia per adottare un ipotetico provvedimento nel senso della risoluzione.

Si potrebbero utilizzare:

100 miliardi di euro del recupero dell’evasione fiscale;

16 miliardi abolizione delle provincie e relativo nepotismo e clientelismo;

3.373 euro x 60.000.000 = 202,380 miliardi di euro spesa socio-sanitaria 2007 (http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001233.html)

Spesa totale: 100 + 16 + 202,380 = 318,380 miliardi di euro

Reddito universale: 500 x 12 x 51.000.000 (popolazione adulta dai 14 anni in su) = 306 miliardi di euro

La copertura si trova se lo si vuole.

Per finire, questi economisti si richiamano al pensiero liberale, che prevede pari opportunità di partenza per tutti e non al marxismo.
Marx comunque non voleva creare “una società senza vincoli, dove ognuno fa come gli pare” ma il motto spesso citato era “da ognuno secondo le proprie capacità, ad ognuno secondo i propri bisogni”, che è molto diverso. Ma in questo caso non si propone un’utopia ma un principio di civiltà e un beneficio sociale ed economico per tutti.
18 marzo 2011 11:25 - ennio4531
Caro davide,

stabilire un diritto o una aspirazione non significa che ci siano i mezzi per realizzarli.

E adombrare che i mezzi ci siano senza indicare dove siano è demagogia.

Il parlamento europeo può deliberare quello che vuole, ma guardacaso stiamo vivendo in un periodo in cui l'Europa ordina ai suoi stati membri di ridurre i deficit statali e dal momento che una grossa fetta delle spese sono di natura socio-sanitaria è inesorabile che quest'ultime saranno tagliate.

Insomma, siamo in presenza del vorrei, ma non posso!

Se la povertà, le malattie ecc. si potessero eliminare con un tratto di penna sulla carta ... quanto sarebbe bello.

Circa l'ideologia, grazie a Dio, essa appartiene alle libertà del pensiero umano tant'è che il parlamento europeo è formato non da angeli . ma da membri di provenienza partitito-ideologica.

Riguardo Marx , ho citato un pezzettino del suo pensiero che aveva molti aspetti in comune con le proposte di alcuni eccelsi economisti.

Niente di più....
18 marzo 2011 9:46 - Davide78
Vorrei far presente ai signori che usano argomenti ideologici, tirando in ballo Marx a sproposito per giustificare il loro punto di vista parziale, che l'Unione Europea considera il reddito minimo un diritto sociale fondamentale di ogni uomo, che dà la «possibilità di partecipare pienamente alla vita sociale,culturale e politica» del proprio Paese. In linea con ciò che stabilisce il trattato di Nizza, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione nell'ottobre del 2010 che sancisce la necessità di erogare un reddito minimo pari al 60 % circa del reddito medio di ogni paese dell'UE. Ovviamente questo è un primo passo importante.
Il principio LIBERALE di civiltà alla base dell'idea del reddito universale è che ogni essere umano per il solo fatto di essere al mondo ha il diritto ad una vita dignitosa e quindi ad avere almeno i mezzi di sussistenza. Questo significa che l'idea disumanizzante di un uomo considerato alla stregua di una merce all'interno del mercato del lavoro è riconsiderata in virtù di un diritto fondamentale: quello all'eistenza e ad una vita dignitosa, sancito dal diritto internazionale ed europeo. Inoltre la flessibilità tanto pubblicizzata dai nostri imprenditori e politici come unica strada praticabile diventerebbe non più precariato, ma risorsa per il nostro sviluppo, se solo le nostre imprese capissero che non si può puntare sul ribasso dei salari in concorrenza con i salari di fame di Cina o del Bangladesh, ma che si deve puntare sulla ricerca, sul progresso tecnologico e scientifico, sulla valorizzazione del made in Italy di qualità, sulla specializzazione della produzione. In questo modo ogni individuo
Alcuni link utili a chi vuole approfondire senza preconcetti ideologici:
http://www.bin-italia.org/article.php?id=1554
http://www.bin-italia.org/
http://www.usbig.net/whatisbig.php
18 marzo 2011 0:06 - pfui!
@ennio4531

Nell'articolo si parla di Svizzera.

Nel mio commento, ho fatto il paragone di quanto verrebbe al mese finanziando la loro balzana teoria con la spesa sociosanitaria italiana.

Tutto qui.
17 marzo 2011 12:09 - ennio4531
x pfui!

Leggiamo bene ... prima di commentare.

Questi economisti eccelsi scrivono : ' Cosa accadrebbe se, da aprile, tutti i cittadini svizzeri ricevessero dallo Stato 2000 o 2500 franchi al mese (1545/1931 euro)..'.

Quindi € 1545 x 12 x 60 milioni fanno € 1.112 miliardi.

Non confondiamo Friedman & associati con le teorie di Marx il quale sosteneva che l'obbiettivo finale era la creazione di una società senza vincoli per alcuno ... dove ognuno faceva quel che gli pareva.

Che è quello che scimmiottano i suddetti economisti.
16 marzo 2011 19:32 - pfui!
@ennio4531:

La spesa sociosanitaria annua in Italia nel 2005 era di 360 miliardi di euro.

€500 x 12mesi x 60milioni fa proprio 360 miliardi: quindi, la spesa sociosanitaria annua potrebbe essere usata per dare 500 euro al mese a ogni cittadino di quasiasi età.

In pratica una famiglia media potrebbe contare su 1500 euro netti in più al mese.

Per converso, dovrebbe pagarsi per intero i costi di sanità, assistenza, trasporti scolastici, periodi di disoccupazione, spese per handicap, eccetera.

Ma almeno nel medio termine scomparirebbero i costi di "sovrastruttura" (es. gli impiegati per la gestione delle pratiche di sussidi, agevolazioni, controlli sulle dichiarazioni, ecc.), quindi sarebbero disponibili ancora maggiori risorse.

Non è utopia: è semplicemente un modello molto liberale, con i propri pro e contro.
16 marzo 2011 16:13 - Uranya
Sarebbe la soluzione a tantissimi problemi, in primis quello della criminalità, anche il grande Archiati lo ha sempre detto. Verso un'economia basata sulle risorse... invece che sul profitto. www.zeitgeistitalia.org
16 marzo 2011 10:30 - ennio4531
Chi pagherebbe i costi di questo paradiso terrestre ?

Quando penso che un solo cent delle mie tasse lo pago per finanziare questi professori universitari e quindi statali, forte è la tentazione di estrarre la pistola... che non ho.
  COMMENTI
  (Da 1 a 15 di 15)