Chiedetevi:"se non sono capaci a gestire l'acqua, che è un
bene comune, saranno capaci di gestire le centrali nucleari
? "
18 giugno 2011 20:28 - lucillafiaccola1796
che vigileremo ed eventualmente li ISLANDERIZZEREMO!
16 giugno 2011 11:13 - ennio4531
.. e adesso sull'acqua, cosa succederà ?
Trascrivo quanto pubblicato in rete che, a mio avviso.
riassume correttamente la situazione.
IL SI’ AL PRIMO QUESITO - L’approvazione del primo
quesito non stravolge il settore dei servizi pubblici locali
nè vieta il coinvolgimento di privati nella gestione ma
blocca un tentativo di liberalizzazione. Continueranno ad
esistere gestioni pubbliche, miste, private assegnate con
gara, così come affidamenti diretti a società pubbliche o
miste. Se perciò il referendum non cambia quasi niente,
ciò vale sia nel bene (quello delle buone gestioni) sia,
purtroppo, nel male.
IL SI’ AL SECONDO QUESITO - Si elimina dalla formula di
calcolo della tariffa del servizio idrico integrato la
remunerazione del capitale investito. La conseguenza di ciò
è che la tariffa permetterà di ripagare solo i costi
operativi e gestionali, mentre tutto quanto viene investito
in nuovi impianti e reti o nella manutenzione/sostituzione
delle vecchie infrastrutture sarà a fondo perduto. Chi
sosterrà questi costi? Nessuno, ad eccezione dello Stato o
degli enti locali. Quindi: nuove tasse ?
QUALI SONO I COSTI? - Attualmente sono previsti 64 miliardi
di investimenti nel servizio idrico integrato (Bluebook
2010). Questa cifra si può spiegare, in parte, per
l’obsolescenza delle reti di acquedotto, che in media, in
Italia, perdono il 37% dell’acqua immessa, con punte ben
al di sopra del 50%. Ma non solo. L’acqua è distribuita
in maniera non omogenea sul territorio: perchè sia un bene
“pubblico”, e non solo di chi ne ha già in abbondanza,
necessita di reti di captazione e distribuzione per
raggiungere aree del Paese (come parti della Puglia e della
Sicilia) dove ancora esistono problemi di fornitura
regolare.
IL CONTRACCOLPO - Resta il problema di come far fronte a
numerosi investimenti già stanziati per i quali le imprese
si erano impegnate a far fronte contando proprio sulla
tariffa come forma di remunerazione: proprio società con
forte carattere pubblico, come Hera in Emilia Romagna o
Publiacqua in Toscana, hanno denunciato in questi giorni il
rischio di collasso relativo ai milioni di euro di
investimento già in atto o previsti nel prossimo futuro.
15 giugno 2011 19:22 - ennio4531
.. vabbè .. possiamo imputare tutto ai politici.. anche se
un vecchio detto afferma che ogni popolo ha i politici che
si merita !
Forse, val la pena di rifletterci ....
15 giugno 2011 17:37 - SEVERA
Hai mille volte ragione Ennio.
Il problema è che tutta la serie di debosciati che hai
elencato tu, non ti pare che la maggior parte di loro abbia
preso proprio esempio dai politici?
Gira e rigira a ogni tornata elettorale rivediamo sempre le
stesse facce che a volte ci viene la nausea, io tante volte
mi chiedo come abbiano l'ardire certe persone di presentarsi
ancora in pubblico, con i curriculum che si ritrovano.
15 giugno 2011 11:09 - ennio4531
... scusa severa... ma dopo averli mandati via ... con chi
li sostituiamo ?
Con la 'società civile' ?
Quale ?
Gli assenteisti, i falsi invalidi, gli evasori, i
proprietari delle case fantasma, chi non paga il biglietto
sul bus, i portaborse, chi sporca per terra, i nullafacenti
per scelta di vita....
Come potremo secercere i buoni dai cattivi ?
Istituiremo un comitato di 'virtuosi' per eleggere i '
buoni' che ci dovranno amministrare ?
Tempo fa un parlamentare, che ritengo di buona volontà, mi
confessò che metà del suo tempo lo impegnava con i ...
questuanti: amici e amici di amici di partito che
evidenziavano l'esigenza di sistemare tizio, caio e
sempronio, un numero sterminato di comitati che richiedevano
contributi pubblici, aziende che imploravano un appalto per
non dover chiudere....
Se avesse detto no a tutti... tu pensi che sarebbe ancora
ancora lì a fare il parlamentare ?
15 giugno 2011 9:31 - SEVERA
Mamma Ennio che tragedie, so che è triste, ma più che "si"
o "no" non si poteva contrassegnare. Ma vedrai che ci
penseranno i politici ad aggiustarsi la frittata che vada
bene per loro, si dovrebbe studiare un referendum che
metterebbe tutto a posto, e sarebbe: SPEDIRLI TUTTI NESSUNO
ESCLUSO, TUTTI VIA DA QUELLE POLTRONE A MANGIARE ALLA FACCIA
DI NOI CHE ARROVELLIAMO GIORNO PER GIORNO PER MANTENERLI.
sono sicura che se si facesse questo referendum, non ci
sarebbe solo il quorum, andrebbero a votare anche i
fantasmi.
14 giugno 2011 20:15 - ennio4531
.. e adesso che abbiamo dato il monopolio delle acque agli
enti pubblici ( casta politica )con le loro 24 mila poltrone
nei consigli di amministrazione delle società pubbliche
locali( fonte Corte dei Conti) e .. che è stato abolito il
compenso sul capitale investito... chi ci metterà in futuro
i 55 miliardi di euro ( fonte Kpmg) per rifare parte della
rete idrica che perde come un colapasta almeno il 30% (
..forse 40%) delle acque ?
Dal momento che lo stato e gli enti locali non hanno
quattrini, non rimane che il sistema bancario.
Mancando garanzie patrimoniali o sull'incremento delle
tariffe, a quale tasso presterà il denaro ?
Oppure pensiamo di risolvere il tutto con più tasse locali
o governative ?
14 giugno 2011 19:51 - ennio4531
Le fonti alternative presentano il conto...
L'Authority per l'energia ha calcolato che gli incentivi
all'eolico/solare per il 2011 ammonteranno circa a 5
miliardi di € da pagarsi in bolletta.
Poichè l'incentivo è garantito per 20 anni, significa aver
contratto un debito pari a 100 miliardi di euro.
"Gli italiani hanno votato per aumentare il loro «debito
pubblico elettrico» per cento miliardi di euro. E si
trovano le centrali alle porte di casa. Questa più che
un’illusione finanziaria, sembrerebbe una truffa.
I referendum sono passati.
Siamo tutti più verdi. Siamo tutti più pubblici. Siamo
tutti meno efficienti. Siamo tutti più politici. Siamo
tutti più poveri. Evviva."
14 giugno 2011 0:13 - IVAN.
.
Giuseppe, lascia perdere, che è inutile.
Le Argomentazioni ha senso offrirle a chi è disinformato in
BUONAFEDE...ma questo "ennio4531" obietta solo per partito
preso (ed è pure talmente MALDESTRO da credere che la cosa
non traspaia).
L'unica è ignorarlo paternamente, o al limite usare i suoi
"commenti" come pretesto per introdurre un dato tema...ma
qualunque tentativo di ragionarci è solo una perdita di
tempo.
-----
(Sul tuo commento:)
Fondamentalmente mi trovo d'accordo, anche se la gestione
dell'acqua (al di là che sia statale o privata) dovrebbe
essere vincolata al principio del SENSO CIVICO: infatti,
vincolandone la gestione al principio dell'INTERESSE, non ha
senso dire che in tal modo le risorse idriche verrebbero
maggiormente tesorizzate, poichè per la stessa ragione di
"interesse", un gestore potrebbe trovare più conveniente
creare un regime di SPRECO (e in quel caso, dal punto di
vista di mero "interesse aziendale", nessuno potrebbe dargli
torto).
Alla fine il nocciolo della questione non è a CHI affidare
la gestione, bensì analizzare le cause del PERCHÈ la
gestione statale è stata negli anni così INEFFICIENTE da
dover ricorrere ad una parziale gestione privata (con
conseguente trasformazione delle risorse idriche da BENE
PUBBLICO a volgare PRODOTTO RISPONDENTE A LEGGI DI
MERCATO).
.
13 giugno 2011 17:14 - giuseppe4962
Caro Ennioxxx beata l'ignoranza. io cerco di informarmi e
visto che vivo in questa società vedo come vanno le cose.
Invece di scrivere baggianate ti sei informato
dell'efficienza dei gestori privati che in questo momento si
occupano dell'acqua di alcuni comuni nel lazio in puglia
(grazie all'ex giunta) in calabria, in toscana?
Altri due esempi delle capacità del privato: hai osservato
la grande capacità del pubblico di gestire la rete
autostradale? la paghi l'assicurazione dell'auto? e come mi
spieghi che il valore dell'auto diminuisce, non faccio
incidenti e il premio è sempre quello?
Comunque non bisogna ringraziare quelli come te ma i milioni
di persone che si sono rese conto della trappola.
13 giugno 2011 3:34 - IVAN.
.
Condivido le osservazioni di Annapaola (9 giugno 2011 -
9:29).
La questione è troppo complessa per essere ridotta ad una
scelta manichea, poiché ENTRAMBE le opzioni ("SÌ" o "NO")
presentano sia degli aspetti positivi che negativi.
Purtroppo l'annullare il quesito sulla scheda
corrisponderebbe ad una vittoria dei "NO", quindi IN OGNI
CASO si tratta ancora di un vicolo cieco.
È la questione stessa ad essere stata mal impostata in
partenza, nel referendum;
il quesito avrebbe dovuto riguardare il modo in cui portare
una maggior EFFICIENZA nella gestione dell'acqua
INDIPENDENTEMENTE dal fatto che il gestore sia pubblico o
privato, invece di limitarsi semplicemente a stabilire "CHI"
avrebbe dovuto averne la gestione continuando
tranquillamente a mantenere le proprie lacune gestionali.
In breve: così come sono, mi sembra che i due quesiti
referendari scavalchino la RADICE del male per occuparsi
solo dei suoi EFFETTI - che per forza di cose manterranno le
loro lacune d'origine, indipendentemente dall'esito.
.
12 giugno 2011 20:04 - lucillafiaccola1796
a Noi de vendola chi se la comprola nuncenefrega un feroce!
abbiamo il Cervello, Noi, non abbiamo bisogno di capi né di
kapò
12 giugno 2011 20:02 - lucillafiaccola1796
un bel muretto a secco?
12 giugno 2011 20:01 - lucillafiaccola1796
FORZA GIUSEPPE!!!!!!!!!!!!!!!!
11 giugno 2011 19:44 - angelo41
Il problema dell'acqua è drammatico, nel senso che,
comunque vada, occorrerà pagare.
La rete idrica nazionale (acquedotto pugliese incluso) si
trova in pessime condizioni a causa di incuria e
menefreghismo da parte di chi avrebbe dovuto provvedere. Non
è un mistero che quasi la metà dell'acqua immessa nelle
reti di distribuzione va persa per tubature difettose falle,
frane ecc.ecc.
Per rimettere in sesto ed efficienza l'intera rete,
occorrono miliardi di euro, roba che lo Stato non è in
grado di sostenere. Allora si è pensato di dividere in
lotti la rete e darla in gestione a privati.
E' chiaro che il privato che si assume l'onere dei lavori
pretende, giustamente, di rientrare nelle spese. Così
scattano gli aumenti.
Lasciare tutto com'è non risolve il problema, perchè le
reti idriche andranno sempre peggio.
Come se ne esce?
11 giugno 2011 12:20 - ennio4531
..purtroppo, la faziosità o l'ignoranza, fa scrivere a
giuseppe che si debba andare a votare ' per evitare la
privatizzazione degli acquedotti,.... '.
Sappiamo che non è così..... e ammesso, ma non concesso,
che si dovesse arrivare a quanto proposto dalla Nestlè, una
cosa sarà certa: mossi dall'interesse, non una sola goccia
andrà persa , a differenza di quanto avviene tuttora da
parte degli affabulatori dell'acqua come Vendola il cui
acquedotto pugliese perde almeno il 30% dell'acqua ... per
strada.
Nemmeno i buchi sanno turare !!
10 giugno 2011 20:42 - giuseppe4962
La Nestlè ha lanciato pochi giorni fa in Canada la proposta
di creare una "borsa mondiale dell'acqua", soggetta alle
stesse regole della borsa per gli altri prodotti, che
consentirebbe quindi a poche multinazionali di avere il
controllo completo sull'acqua che finisce sulle nostre
tavole, ma anche su quella che esce dal rubinetto, se
l'acqua venisse privatizzata.
Nestlè è l'azienda numero uno per il mercato mondiale
delle acque minerali, quindi la proposta non è per niente
disinteressata (solo in Italia sono parte del gruppo Nestlè
le seguenti marche: Claudia, Giara, Giulia, Levissima,
Limpia, Lora Recoaro, Panna, Pejo, Terrier, Pracastello, San
Bernardo, San Pellegrino, Sandali, Tione, Ulmeta, Vera.)
Se prima avevamo molti buoni motivi per andare a votare il
referendum del 12 e 13 giugno per evitare la privatizzazione
degli acquedotti, adesso ne abbiamo uno in più. Ovviamente
i media non ne parlano.... facciamolo noi. Allego un paio di
link alla notizia:
[ilcambiamento.it]
[nigrizia.it]
Paola Barba, Assistente Parlamentare, Gruppo dei Verdi
10 giugno 2011 14:13 - francesco9244
il referendum è SOLO un'altra occasione di ladrocinio della
casta, infatti gli accoliti della consociazione a delinquere
pqrtitocratica (come definita dall'affiliato on. Panella) si
spartiranno una ulteriore refurtiva, istituzionalizzata da
una leggina ad castam, di ben 23.000.000DI €, che potrebbe
aumentare se noi cogl....zzi stessimo al loro gioco di far
raggiungere il quorum, in barba al precedente referendum che
abrogava il finanziamento pubblico alle sanguisughe della
casta!
!
questo è solo di uno dei tanti esempi, di come questi
lestofanti!
tengano in considerazione la 'volontà del popolo sovrano'
(BUE)
NON LEGITTIMIAMO OLTRE CON IL NOSTRO VOTO QUESTE VORACI
SANGUISUGHE.-
IL NOSTRO VOTO E' TROPPO IMPORTANTE:
- NON SPRECHIAMOLO!
- NON VOTIAMOLI!!
- MANDIAMOLI A LAVORARE!!!
10 giugno 2011 12:49 - ennio4531
Curiosità...
1980 La Svezia delibera, in seguito a referendum, lo stop al
nucleare.
Dopo 30 anni, ha ancora 10 reattori in attività fornendo
quasi la metà del fabbisogno elettrico.
1994 Olanda votò a favore dell'abbandono del nucleare e
l'unico reattore doveva spegnersi nel 2003.
Risultato: il reattore è ancora attivo ed è stato proposto
la costruzione di un altro da 1 GW.
1999 Belgio no al nucleare . Risultato tutti i 7 reattori
sono in funzione a fornire la metà del fabbisogno
elettrico.
Se così van le cose, ho l'impressione che di nucleare ne
sentiremo parlare a lungo, arguendo che le classi politiche
di tutto il mondo, e ciò è umanamente comprensibile, siano
più attente agli umori dell'elettorato che alla bontà e
realizzabilità delle idee.
Il tallone d'achille delle energie rinnovabili, che
dovrebbero sostituire le centrali atomiche e che i verdi e
i politici al potere cercano di bypassare, sono:
- gli ingenti investimenti da farsi per produrre la medesima
quantità di energia prodotta con il nucleare ( osservate:
nè la Germania nè la Svizzera hanno presentato il conto
... non vogliono impaurire l'elettorato) ;
- l'ingente territorio da occupare con specchi o pale ( ..
essendo da scartarsi i pannelli fotovoltaici in quanto
costosissimi e scarsamente efficienti e le biomasse di per
sè limitatissime... Rubbia, delle energie alternative salva
solo gli specchi solari.. );
- la continuità delle forniture elettriche, essendo
l'eolico/solare dipendenti da fattori climatici ( ...
antipatico sarebbe sopprimere un treno in partenza per
mancanza di vento o mandare a casa gli operai di una
fonderia per carenza di sole ...).
Per cui di nucleare ne sentiremo parlare a lungo ... tanto a
lungo...
10 giugno 2011 10:33 - mario g
Credo che nessuno pensi che due SI'per l'abrogazione delle
due leggi sull' ACQUA risolvano i problemi degli utenti.
Certamente i due SI' denunciano che non si può affidare
OBBLIGATORIAMENTE ed entro un data stabilita e ravvicinata
la gestione di servizi pubblici a strutture sostanzialmente
PRIVATE , assicurandone per legge il livello minimo di
profitti (7%) : ma dove va a finire il rischio d'impresa? è
un doppio stravolgimento di quelle leggi di mercato che
dovrebbero rendere efficiente e quindi meno costosa
l'erogazione del servizio. Se non sono leggi fatte in
malafede, sono certamente un gran pasticcio, in perfetta
sintonia con la discussione ultradilatoria della LEGGE
ANTICORRUZIONE, che l'attuale maggioranza certamente non
vuole e certamente non secondo le direttive della Comunità
Europea. Una normativa "anticorruzione" secondo gli
standard europei metterebbe concretamente il PUBBLICO sullo
stesso piano del PRIVATO e forse anche in Italia
registreremmo senza enfasi casi di ritorno al "pubblico"
come a Parigi e a Berlino.
9 giugno 2011 19:30 - lucillafiaccola1796
sappiamo benissimo cosa fare... abbiamo il cervello ben
funzionante...alla massa di papponi rispondiamo: tutti
zitti nei...baroni!
il 12 e 13 giugno 2011
4 SI PER DIRE BASTAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!
9 giugno 2011 9:29 - Annapaola Laldi
All'indirizzo che metto alla fine si può leggere una
riflessione interessante proprio sui referendum sull'acqua.
La soluzione proposta e argomentata è quella di votare
scheda bianca o annullare la scheda, perchè la vittoria del
sì o del no porterebbe in un vicolo cieco.
Per quanto mi riguarda, questa lettura ha confermato le mie
perplessità in materia.
http://notizie.radicali.it/articolo/2011-04-18/editoriale/re
ferendum-sull-acqua-la-scheda-bianca-l-unica-soluzione-ragio
nevole
9 giugno 2011 7:57 - paride1472
Per il nucleare a fukusmima non e' morto nessuno? Ah beh! E
tutti gli zombie che camminano? Le tv di regime, non e' che
ti abbiano detto tutta la verita'. Non e' scoppiato nessun
reattore? Se intendi nessun nucleo vero, peccato pero' che
sia saltato il deposito del combustibile esausto del 4
reattore che era spento per manutenzione e che la causa sia
stata la stessa tepco che per non danneggiare
irrimediabilmente il suo impianto, non ha voluto immettere
acqua di mare per raffreddate l'uranio esausto. Per capire
di cosa parlo, guardate l'intervento dell'ingegner
Ferrari...
http://www.youtube.com/watch?v=xG_CEie8ATk
9 giugno 2011 7:51 - paride1472
Bello, tutto bello. Ma prima di scrivere A SPROPOSITO,
aggiungo io, vogliamo assicurarci che gli organismi di
controllo funzionino? Con il privato avremo solo cetrioli:
infilati nel deretano.
Chi abita in puglia ad esempio, che prende l'acqua dalla
campania e dalla basilicata, quanto dovra' pagarla
quest'acqua? E perche' dobbiamo cedere la rete gia' pagata
con i NOSTRI soldi ad affaristi senza scrupoli, vedi attuale
gestore di Latina e Francia (che stanno cercando di cacciare
a pedate nel culo). Che vogliamo fare il caso TelecoZ Italia
2, dove fanno soldi sull'ultimo miglio essendo di fatto
ancora in monopolio, con la rete pagata da sempre da NOI?
Uhm... forse in aduc stanno iniziando ad ascoltare certe
sirene...
8 giugno 2011 20:13 - angelo41
L'articolo è riduttivo ed il consiglio per i 2 si non è
per niente semplice.
Il tormentone del nucleare ci perseguita da oltre 20 anni ed
ancora non si è capito, o non si vuol capire, che le
centrali nucleari francesi
posti lungo i nostri confini, li abbiamo (e li stiamo)
pagando noi.
A questo punto una domanda sorge spontanea: Siamo veramente
"la vigna dei cojoni?" Riguardo la sicurezza, l'incidente in
Giappone mi ha convinto ancora di più della bontà delle
centrali nucleari. Nonostante il cataclisma che c'è stato,
non risulta che siano scoppiati i reattori e che ci sia
stata un'ecatombe.
Nessun decesso, mentre il cetriolo, zitto zitto, ha
provocato una quindicina di morti.
L'unico problema è lo smaltimento delle scorie, ma
l'evoluzione della tecnica, pare, che stia studiando sistemi
di vanificazione di queste scorie per renderle meno letali e
meglio conservabili.
Il legittimo impedimento invece era una norma già compresa
negli articoli della Costituzione, quando prevedeva
l'immunità dei Parlamentari (tutti). La Costituzione
prevede l'autonomia dei Poteri, Legislativo e Giudiziario,
intendendo il Legislatore una forma di garanzia per entrambi
gli organi che non devono "disturbarsi" o meglio
confliggere.
Anch'io fui d'accordo, sull'onda emotiva di tangentopoli,
sull'abolizione dell'immunità parlamentare, poi ho capito
l'errore.
Ora gli "onorevoli" ed il Governo sono schiavi della
magistratura, la dove basta il ghiribizzo di un P.M. per
mettere in crisi un sistema politico. Ci si rende conto
dell'errore commesso?
Eventuali reati degli "onorevoli" e dei membri del Governo
andrebbero considerati dopo il loro mandato e processati
regolarmente. Come stanno facendo in Francia, essendo stato
Chirac inquisito dopo aver ricoperto alte cariche
pubbliche.
Il fatto è che in Italia non vogliono processare Berlusconi
dopo, lo vogliono togliere dalle scatole subito.
Per l'acqua farò un altro commento.
Angelo Libranti
8 giugno 2011 14:12 - giuseppe4962
Se non passa il referendum visto che:
a- l'Alitalia è stata praticamente regalata ai francesi;
b- l'acqua finirà, in gran parte, in mano ai francesi;
c- le centrali le costruiranno i francesi;
d- i francesi hanno comprato le principali aziende
agroalimentari italiane (galbani, parmalat)
POSSO AVERE ANCHE AMMINISTRATORI PUBBLICI FRANCESI?
considerando che alla fine i loro servizi sono superiori ai
nostri con una popolazione ed una tassazione simile?
8 giugno 2011 14:05 - giuseppe4962
IL CASO. Debiti per oltre 125 milioni di euro per il gestore
della rete idrica nell’Ato3 in Campania.Per ripianare il
buco di bilancio decide di aumentare il costo del servizio
di oltre il 50 per cento.
Ora ditemi voi se la gestione privata è auspicabile.
8 giugno 2011 12:50 - Zanna
Sulla contradditorietà dell'articolo hanno già scritto in
molti e non c'è bisogno che aggiunga altro salvo una
precisazione: nessuno, se non pochi, di quelli che voteranno
SI pensano con il pubblico tutto funzionerà bene, ma sono
certi che con il privato tutto funionerà male e i costi
saranno maggiori: vedi l'esempio di Firenze da voi citato,
quelli di Latina indicato nei commenti e gli esempi esteri
di Parigi e Berlino dove hanno cacciato il privato a
pedate.. tra l'altro l'ex privato di Parigi (Veolia) è uno
di quelli che ha già le mani in pasta in Italia (Latina) e
che è maggiormente interessato a prendere anche altri
pacchetti.
Infine rispondo al commento di ennio: i soldi per finanziare
le rinnovabili li prenderanno dagli investimenti attuali per
il nucleare.
8 giugno 2011 11:52 - ennio4531
Nucleare .. brutte nuove dalla Germania.
Paradossalmente i primi a soffrire per la rinuncia al
nucleare ... saranno i finanziamenti per gli impianti di
energie verdi.
Pochi sanno che sui guadagni delle società produttrici di
energia elettrica da nucleare grava una imposta
supplementare sui profitti del 30% che ha reso nel 2010 2,3
miliardi di euro da impiegare appunto nel settore
eolico-solare.
Tutti questi quattrini andranno a diminuire e ad azzerarsi
nel 2022 quando tutte le centrali nucleari saranno chiuse.
Tenuto conto che in Germania il nucleare copre circa il 23%
dei consumi, ci si è chiesti come le fonti rinnovabili
possano in dieci anni passare dall'attuale 16% al 39% per
coprire il fabbisogno nazionale e quante risorse finanziarie
e quanta occupazione di territorio siano necessarie.
Dal momento che l'obbiettivo sarà impossibile da
raggiungere, già si prevede che si dovrà ricorrere per
coprire il buco al gas russo e il carbone che è la fonte
più inquinante.
Alcuni commenti.
Dieter Zetche, presidente della Daimler
'Difficilmente potremo mantenere lo stesso livello di
competitività. Il nucleare non solo è una fonte energetica
a prezzi sostenibili, ma consente di non dipendere dalle
impennate dei mercati... Anche le energie rinnovabili non
dipendono dai mercati, ma il rischio di blackout è
notevole.'
Frankfurter Zeitung " ....Le rinuncie al nucleare isolate e
nazionali rischiano di essere un pugno sferrato nell'aria ".