Gli scandali sono un fenomeno diffuso che non può essere
contrastato da una magistratura che non è in grado di
definire un procedimento in tempi brevi e, spesso, si è
impantanata nell'interpretazione della legge emanando
sentenze certamente incoerenti. Ricordo il caso di un vigile
urbano colto in flagrante mentre si rendeva colpevole del
reato di corruzione che, regolarmente condannato, veniva poi
reintegrato nel suo ruolo e, quindi, promosso al grado
superiore, pari a quello di dirigente. Al tempo stesso non
si può invocare il senso morale di una comunità che da
troppo tempo ha avuto solo cattivi maestri che con studiata
ipocrisia e senza scrupolo alcuno hanno praticato il
malcostume in maniera palese.
Striscia la notizia, Le Iene e Report con prove
inconfutabili evidenziano mancanze, irregolarità,
comportamenti penalmente rilevanti, dichiarazioni false e,
persino, reazioni violente che, se riguardano privati, sono
spesso seguite da interventi delle Forze dell'Ordine, mentre
se riguardano persone della pubblica amministrazione non
sono oggetto di alcun provvedimento. Anzi ormai è invalso
il criterio di non ricevere gli inviati di queste tre
trasmissioni. Un ministro di questo Governo qualche sera fa
si è dovuto piegare per l'insistenza dell'inviato di
Striscia ed ha mostrato, malgrado il lungo tempo di
anticamera imposto, di non essere a conoscenza del problema
e di non avere idea di quale provvedimento adottare. Quindi,
oltre alla figura poco edificante, anche una scarsa
organzzazione del suo staff.
La semplificazione invocata da più parti ed ormai
necessaria non potrà, tuttavia, mettere fine a questo
malcostume. Sull'organizzazione e sulle strutture ci vuol
poco a lavorare, ma a cambiare le mentalità occorre tempo,
competenza, attenzione e rigore. Doti che,purtroppo,la
classe politica contrasta e l'attuale classe dirigente non
possiede. Eppure oggi, essendo la prima ormai squalificata e
messa all'angolo, sarebbe più facile solo se al posto dei
giovani rampanti e raccomdandati e dei vecchi boiardi, vi
fossero i dirigenti di una certà età che hanno una storia
di autentica indipendenza dai poteri forti ed una
professionalità manageriale di indubbio successo.
22 marzo 2012 15:58 - minotauro5801
Ma n'do vivi? so sessant'anni che ce stanno scannali,
cominciando da quello d'a "Caproni" e nun finischeno MAIII
perche' n'dove metti le mano sorte fora solo merda.