Solo in un caso ritengo giusto non rimborsare danni per
alluvioni od altre catastrofi.
Quando le costruzioni sono state fatte in dispregio delle
norme.
Ossia:
Casa abusiva? Non pago
Casa costruita sulle aree golenali? Non pago
Casa costruita in zona sismica senza rispetto delle regole
(quando ci sono)? Non pago
Casa costruita sulle falde del Vasuvio? Non pago
Però se la casa è stata costruita in luoghi sbagliati a
causa di comportamenti quantomeno dubbi dei vari sindaci,
allora che sia il comune a pagare, e che gli amministratoi
fedifraghi vadano in galera.
23 maggio 2012 7:15 - barbex
Lo stato si ricorda dei cittadini solo quando li manda in
guerra o quando devono pagare le tasse. Per tutto il resto
lo stato non c'è. Credo che sia una questione politica,
bisogna mandare via la classe dirigente, corrotta e
miope.Meglio Un Grillo onesto, che tanti capaci ladri.Non
darò mai più il mio voto a questi insolenti. Si doveva
fare la riforma della Giustizia, si doveva ridurre il debito
pubblico, si doveva fare la lotta alla corruzione si doveva,
si doveva... Se siamo in questa situazione drammatica lo
siamo per la classe dirigente che non ha fatto politica, ma
clientelismo per riuscire a rimanere sulla sedia del potere.
E' ora che la -serva Italia- di Dante si dia una mossa,
verso la LIBERTA', siamop stufi di essere dichiarati -un
popolo libero- quando nella realtà, siamo spiati ogni
giorno, ci controllano i conti correnti , ci limitano la
disponibilità di denaro in contante, ci fanno sottostare al
, redditometro, allo spesometro, dobbiamo essere congrui
anche con la crisi e chi più ne ha più ne metta. Siamo la
patria delle leggi; che non sono chiare ma che devono essere
interpretate, così per un giudice sei pienamente innocente
per un altro sei pienamente colpevole. Qui le cose devono
essere rifatte dall'inizio, con persone nuove amanti del
Paese e della Patria non da personaggi come quelli che
abbiamo. Fino a quando il popolo sopporterà tutta questa
iniquità?
21 maggio 2012 14:26 - Cepu
Sono parzialmente d'accordo. Di sicuro il rischio va
valutato e il proprietario deve pagare il giusto in funzione
della probabilità di avere la casa indennizzata.
Se uno si fa la casa sul vesuvio o dentro una golena del po
.. beh insomma ..
Però è una funzione che non dev'essere obbligatoria, e
soprattutto da non lasciare alle compagnie private, ma
affidata a un ente pubblico assicurativo SENZA SCOPO DI
LUCRO.
20 maggio 2012 21:54 - francescomangascia
Il danno e la beffa. Non c’è luogo comune più abusato,
ma stamattina, quando il terremoto ha scosso il Nord, non
poteva non venire in mente che solo un paio di settimane fa,
con un decreto, il governo ha chiuso con i risarcimenti ai
cittadini colpiti dalle calamità naturali, aprendo la
strada alle assicurazioni private. L’iper liberista Monti,
dopo aver ripristinato la possibilità di rispolverare la
“tassa sulle disgrazie”, attraverso l’aumento
dell’accise della benzina, con beffarda lungimiranza ha
polverizzato la speranza di chi rimane vittima di alluvioni,
terremoti e altri disastri naturali: niente soldi, non ce ne
sono. Il Tesoro ha le casse vuote, è stato spiegato al
momento, quindi che gli italiani si arrangino. Anche nei
momenti più difficili – questo il messaggio, inutile dare
letture diverse – non contate più sullo Stato.
Già, lo Stato. Questa entità che si sente il bisogno di
evocare quando una bomba uccide una ragazzina a Brindisi –
e chissà poi se è veramente la criminalità organizzata
oppure il gesto di un folle – o quando la retorica inonda
la celebrazione dei morti ammazzati dalla mafia o da un
destino carogna, come gli operai del turno di notte della
fabbrica di Sant’Agostino, caduti sul lavoro sotto le
macerie come tanti, sempre troppi ogni giorno. E’ uno
Stato che latita, la cui immagine plastica di queste ore è
quella di Mario Monti, in pulloverino azzuro polvere
(ovviamente di cachemire), che da oltre Oceano parla come un
automa di “rigore e vicinanza alle famiglie delle
vittime”, ma non sembra sfiorato dal pensiero di fare
dietrofront, invece di restare a far passerella (anche
personale) ad un G8 inutile come tutti quelli di sempre.
Ed è uno Stato che trova il verso d’indignarsi, certo,
attraverso la faccia feroce del suo più alto
rappresentante, ma solo perché c’è un Grillo che sta
attentando alla sopravvivenza del corrotto sistema
partitocratico. Che non c’entra nulla con la politica, sia
chiaro, ma fa tanto comodo far credere che sia così. “Lo
Stato, lo Stato…”, cantilenava amara, scuotendo la
testa, dal pulpito di una chiesa stracolma di grandi
papaveri delle Istituzioni Rosaria Costa, la vedova
dell’agente di scorta di Giovanni Falcone, Vito Schifani,
davanti alla bara del marito.
Son passati vent’anni e questo Paese è ancora inchiodato
lì, vittima di pazzi, di mafia o di anarchici, ostaggio di
una politica immonda e di una crisi che prima di essere
economica è di identità, di struttura, di principi comuni.
E che adesso – proprio adesso – dovrà anche guardare in
faccia le vittime di questo ennesimo terremoto e spiegargli
che siccome dobbiamo restare in Europa, per loro di Stato
non potrà fare nulla; a Ferrara e dintorni non arriverà
una lira. Lo stato di calamità non sarà più qualcosa che
si dichiara con leggerezza. Come non vedranno un soldo i
genitori di Melissa o le altre ragazze di Brindisi la cui
bellezza resterà sfigurata per sempre. Gli italiani vittime
di qualunque nemico saranno chiamati ad arrangiarsi ancora.
L’hanno sempre fatto, in questo Paese logoro e sudato di
pazienza antica. Infinita no, però..
Sara Nicoli
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/20/stato-risarcira-t
erremoto/235752/