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23 maggio 2012 8:33 - renzo1391
Solo in un caso ritengo giusto non rimborsare danni per alluvioni od altre catastrofi.
Quando le costruzioni sono state fatte in dispregio delle norme.
Ossia:
Casa abusiva? Non pago
Casa costruita sulle aree golenali? Non pago
Casa costruita in zona sismica senza rispetto delle regole (quando ci sono)? Non pago
Casa costruita sulle falde del Vasuvio? Non pago

Però se la casa è stata costruita in luoghi sbagliati a causa di comportamenti quantomeno dubbi dei vari sindaci, allora che sia il comune a pagare, e che gli amministratoi fedifraghi vadano in galera.
23 maggio 2012 7:15 - barbex
Lo stato si ricorda dei cittadini solo quando li manda in guerra o quando devono pagare le tasse. Per tutto il resto lo stato non c'è. Credo che sia una questione politica, bisogna mandare via la classe dirigente, corrotta e miope.Meglio Un Grillo onesto, che tanti capaci ladri.Non darò mai più il mio voto a questi insolenti. Si doveva fare la riforma della Giustizia, si doveva ridurre il debito pubblico, si doveva fare la lotta alla corruzione si doveva, si doveva... Se siamo in questa situazione drammatica lo siamo per la classe dirigente che non ha fatto politica, ma clientelismo per riuscire a rimanere sulla sedia del potere. E' ora che la -serva Italia- di Dante si dia una mossa, verso la LIBERTA', siamop stufi di essere dichiarati -un popolo libero- quando nella realtà, siamo spiati ogni giorno, ci controllano i conti correnti , ci limitano la disponibilità di denaro in contante, ci fanno sottostare al , redditometro, allo spesometro, dobbiamo essere congrui anche con la crisi e chi più ne ha più ne metta. Siamo la patria delle leggi; che non sono chiare ma che devono essere interpretate, così per un giudice sei pienamente innocente per un altro sei pienamente colpevole. Qui le cose devono essere rifatte dall'inizio, con persone nuove amanti del Paese e della Patria non da personaggi come quelli che abbiamo. Fino a quando il popolo sopporterà tutta questa iniquità?
21 maggio 2012 14:26 - Cepu
Sono parzialmente d'accordo. Di sicuro il rischio va valutato e il proprietario deve pagare il giusto in funzione della probabilità di avere la casa indennizzata.

Se uno si fa la casa sul vesuvio o dentro una golena del po .. beh insomma ..

Però è una funzione che non dev'essere obbligatoria, e soprattutto da non lasciare alle compagnie private, ma affidata a un ente pubblico assicurativo SENZA SCOPO DI LUCRO.
20 maggio 2012 21:54 - francescomangascia
Il danno e la beffa. Non c’è luogo comune più abusato, ma stamattina, quando il terremoto ha scosso il Nord, non poteva non venire in mente che solo un paio di settimane fa, con un decreto, il governo ha chiuso con i risarcimenti ai cittadini colpiti dalle calamità naturali, aprendo la strada alle assicurazioni private. L’iper liberista Monti, dopo aver ripristinato la possibilità di rispolverare la “tassa sulle disgrazie”, attraverso l’aumento dell’accise della benzina, con beffarda lungimiranza ha polverizzato la speranza di chi rimane vittima di alluvioni, terremoti e altri disastri naturali: niente soldi, non ce ne sono. Il Tesoro ha le casse vuote, è stato spiegato al momento, quindi che gli italiani si arrangino. Anche nei momenti più difficili – questo il messaggio, inutile dare letture diverse – non contate più sullo Stato.

Già, lo Stato. Questa entità che si sente il bisogno di evocare quando una bomba uccide una ragazzina a Brindisi – e chissà poi se è veramente la criminalità organizzata oppure il gesto di un folle – o quando la retorica inonda la celebrazione dei morti ammazzati dalla mafia o da un destino carogna, come gli operai del turno di notte della fabbrica di Sant’Agostino, caduti sul lavoro sotto le macerie come tanti, sempre troppi ogni giorno. E’ uno Stato che latita, la cui immagine plastica di queste ore è quella di Mario Monti, in pulloverino azzuro polvere (ovviamente di cachemire), che da oltre Oceano parla come un automa di “rigore e vicinanza alle famiglie delle vittime”, ma non sembra sfiorato dal pensiero di fare dietrofront, invece di restare a far passerella (anche personale) ad un G8 inutile come tutti quelli di sempre.

Ed è uno Stato che trova il verso d’indignarsi, certo, attraverso la faccia feroce del suo più alto rappresentante, ma solo perché c’è un Grillo che sta attentando alla sopravvivenza del corrotto sistema partitocratico. Che non c’entra nulla con la politica, sia chiaro, ma fa tanto comodo far credere che sia così. “Lo Stato, lo Stato…”, cantilenava amara, scuotendo la testa, dal pulpito di una chiesa stracolma di grandi papaveri delle Istituzioni Rosaria Costa, la vedova dell’agente di scorta di Giovanni Falcone, Vito Schifani, davanti alla bara del marito.

Son passati vent’anni e questo Paese è ancora inchiodato lì, vittima di pazzi, di mafia o di anarchici, ostaggio di una politica immonda e di una crisi che prima di essere economica è di identità, di struttura, di principi comuni. E che adesso – proprio adesso – dovrà anche guardare in faccia le vittime di questo ennesimo terremoto e spiegargli che siccome dobbiamo restare in Europa, per loro di Stato non potrà fare nulla; a Ferrara e dintorni non arriverà una lira. Lo stato di calamità non sarà più qualcosa che si dichiara con leggerezza. Come non vedranno un soldo i genitori di Melissa o le altre ragazze di Brindisi la cui bellezza resterà sfigurata per sempre. Gli italiani vittime di qualunque nemico saranno chiamati ad arrangiarsi ancora. L’hanno sempre fatto, in questo Paese logoro e sudato di pazienza antica. Infinita no, però..

Sara Nicoli
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/20/stato-risarcira-t erremoto/235752/
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