Se non costringi i giovani ai compiti a casa assegnati,
sacrificando le esigenze familiari a quelle dello studio
coadiuvato, passi immediatamente dalla parte del torto ! Per
gli insegnanti diventi un genitore non collaborativo e
ovviamente gli studenti ne fanno le spese.
Gli insegnanti, peraltro, sono sempre interessati alle
lezioni di sostegno private, e spesso ne alimentano
indirettamente il mercato.
Diverso sarebbe se un insegnante fosse obbligato a un minimo
di lezioni di sostegno retribuite in modo simbolico dai
propri alunni che evidenziano difficolta'.
Ciò migliorerebbe sicuramente lo stile di insegnamento,
alleggerendo pure il compito delle famiglie che hanno
oggettive difficoltà ad azzeccare un insegnante adatto alla
necessità del momento.
26 settembre 2012 15:05 - giproma
L'unica utilità, al momento, è quella di costringere gli
studenti a lavorare da soli, cosa che spesso fallisce per le
interferenze più o meno volontarie delle famiglie; questi
interventi sono spesso dovuti al fatto che i bambini non
hanno idea di quello che debbano fare a casa. Questo ha due
spiegazioni: o i bambini mentono per costringere i genitori
ad aiutarli o gli insegnanti lavorano poco e male a scuola.
In ogni caso suggerisco ai genitori di non aiutare i figli e
in caso di incomprensioni ... rimandarli agli insegnanti,
senza cadere nel ricatto del bambino che va a scuola
impreparato.
14 settembre 2012 14:42 - ValeriaV
I compiti potrebbero servire se fossero di "sostegno" di
quanto fatto a scuola il giorno stesso e non un modo per
sostituire una lezione non fatta a scuola trasformando così
i genitori in insegnanti stanchi. Un compito deve riguardare
qualche cosa che si sa già, che si ha appena imparato per
fissare un'informazione acquisita nella memoria. I compiti
delle vacanze poi sono basati su libretti che spesso sono di
una noia mortale, dei veri mattoni.