La direzione giurisprudenziale è giusta, a mio avviso. Se
si cominciasse per davvero a non attribuire all'inerme
consumatore ogni responsabilità al solo scopo di toglierla
all'autorità o a chi veramente ce l'ha. Alla faccia di chi
sostiene che la salute del consumatore sia affidata alle
etichette sempre più sofisticate come da reiterate ed
opprimenti richieste di chi ci vede in primis un business,
ed ancora la traslazione delle responsabilità solo al
cittadino fruitore che chiamano proditoriamente: consumatore
consapevole. Il cittadino, infatti, non è in grado, anche
se informato con foglietti bugiardini, di valutare
razionalmente quanto vi si indicato.
Alla stessa stregua del sanitario "bugiardino" non si può
attribuire all'uso corretto di un prodotto farmaceutico la
responsabilità che, invece, va attribuita al venditore nel
caso di scorretta manutenzione o conservazione o al
produttore nei casi di vizio di produzione o tossicità.
2 aprile 2014 14:59 - shanco
Buongiorno,
problema delicato e mal affrontato direi.
Normativa giusta e prescrizioni rigide che ci stanno
tutte,ma valgono anche per quei furgoni ambulanti che si
vedono per le strade?
Quella frutta e verdura si che sta sotto il sole e si prende
lo smog del traffico per tutto il giorno,eppure anche la
Finanza che ci passa davanti non muove dito...come la
mettiamo???