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9 aprile 2014 10:35 - cypherinfo
Il fatto che si accompagni il termine disoccupazione a giovani (come se esistesse solo quella) cosa che avviene solo in Italia (come riportato da uno speciale Regione Europa sulla RAI), il fatto che si consideri con il vocabolo giovani a seconda dei contesti una fascia di età che può andare dai: 15 ai 35 anni o meno la dice lunga sulla informazione pilotata dei politici che rispecchia la voluta opacità sull'argomento. Mafiocrazia?
9 aprile 2014 7:54 - salvatore9430
Purtroppo per fare i calcoli sono tutti convinti che basti la calcolatrice, sbagliato perché prima di tutto ci vuole il cervello per usarla. Mettere gli studenti universitari tra i disoccupati è una scelta ovvia dato che molti di essi magari non continuerebbero gli studi se diplomati trovaserro lavoro. Inoltre quando la disoccupazione raggiunge livelli alti come il nostro, se gli studenti non fossero piu tali ma cercassero lavoro in un mercato saturo sarebbero di conseguenza disoccupati. Detto in parole spiccie: se le sedie libere sono zero, studente o non studente sempre all'impiedi resti. E siccome io rientro in tale fascia (studente di 25 anni) vi dico pure che, facendo una veloce statistica tra i miei amici (sono siciliano) se occupati o meno, il 42 % mi sembra troppo bassa cone percentuale tenendo in considerazione cone occupati anche quelli che lavorano in nero. Voi dite che la disoccupazione è piu bassa, io dico che è piu alta. Fate voi...
2 aprile 2014 15:17 - shanco
Ma scusate,per fare la statistica dei disoccupati mica si deve tenere conto di quelli che il lavoro non lo cercano perchè studiano,che discorso è questo??
La percentuale secondo me invece è giusta da tenere in considerazione,se sul mercato ci sono 100 lavoratori disponibili ma trovano impiego solo 57,è logico che ce ne sono 43 disoccupati,ecco da dove viene quella statistica...
2 aprile 2014 9:05 - savpg8801
Al solito il terrorismo mediatico e demagogico impera!
Il lavoro a 15 anni si faceva una volta, anche prima, ma adesso dove la popolazione giovane è indotta a studiare( non sempre con profitto, ma spesso è comodo farsi mantenere agli studi per assicurarsi ua gioventù libera da impegni lavorativi e comoda per i propri divertimenti) sperando che, con l'istruzione si trovino buchi impiegatizi in modo migliore. Illusione.
Quello che manca non è il favorire decenni di studio al solo scopo di trovare lavoro, ma il favorire professionalità artigianale che un tempo impiegava molta parte della popolazione e adesso è sempre più in via di estinzione.
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