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7 agosto 2014 14:07 - ulmike
Sono per l'abolizione di tutti i finanziamenti pubblici alla stampa, la pluralità dell'informazione è garantita da internet. Quanto gravano sui contribuenti il finanziamento pubblico ai quotidiani?
6 agosto 2014 19:09 - erasal
Mi permetto di dissentire da quanto scritto, se il tutto procede così rimarranno solo i giornali dei ricchi e addio democrazia.
6 agosto 2014 16:37 - da Silva
Ma avete visto che cosa era diventata l'Unità, negli ultimi due-tre anni? L'ennesimo quotidiano dei vescovi. Se Antonio Gramsci fosse vivo lo chiuderebbe lui stesso. Meno male che il mercato, rare volte, fa anche giustizia.
6 agosto 2014 16:33 - ti.cuda
Sono estremamente felice..era ora che questo giornale andasse a spasso..
Le idee sinistrate per fortuna sono sorpassate!!
Mi dispiace per il compagno KAUUBO...uno degli
ultimi trinariciuti italioti!
6 agosto 2014 14:07 - kaaubo
Ho capito da che parte state: da quella dei qualunquisti! non vi leggerò più,e spero che molti altri facciano altrettanto.
31 luglio 2014 10:24 - savpg8801
Non è per l'Unità in se stessa, ma per tutte le forme di giornalismo e di comunicazione che sono fiorite in maniera esponenziale, grazie anche all'avvento di internet.
Basta osservare che ad ogni volo di farfalla, ci sono centinaia di giornalisti, troupes radio-tv-carta-di ogni genere. E questo per dare tutti la stessa notizia o aspettare spasmodici che esca uno dall'aula di un tribunale o da un'altra politica. Tutta questa gente, questi mezzi mobili, questi viaggi e soggiorni, e tutto il contorno, sono inutili; tanto più che la maggior parte delle notizie che ogni quotidiano, ogni stazione radio o TV o le radio libere, o i salotti, o altro, provengono da poche "agenzie".
Infatti basterebbero poche grosse Agenzie per diffondere le notizie e fare i famosi scoop.
Se uno si prende la briga di digitare "quotidiani" o "giornali" o altro del genere, si accorgerà che nel mondo ci sono più organi d'informazione che notizie e tutti o quasi sovvenzionati e tenuti in vita con le macchine.
Spesso ormai le notizie vengono lette in real-time dopo pochi secondi dal loro accadimento e questo sul web dove ogni redazione ha il proprio sito. Quindi chi legge sul tablet o sul pc o sullo smartphone, vorreste anche che comprasse tonnellate di carta, spesso inutile perchè contiene enorme pubblicità o notizie cretine, o editoriali che servono solo a sentire il parere di un solo individuo che esprime idee o sentenze con i propri articoli. Mille giornali, mille editoriali. C'è la piena.
Ma siamo sempre lì. Tutta sta gente che ci lavora che li mandiamo a fare? Ecco allora che si mantiene in vita una torma di redazioni già cadaveri o che stanno per diventarlo.
Estendere il concetto di quanto poveramente espresso sopra a tutte o molte di altre attività, ci darebbe la conoscenza ed il senso di come siamo sistemati almeno in Italia.
30 luglio 2014 13:52 - Cepu
Potevano capirlo per tempo e passare online.
30 luglio 2014 13:11 - Bista
Giusto.
Ma non esiste la democrazia economica e, men che mai, l'economia democratica.
A me, che sto con chi perde, un po' dispiace.
Giambattista
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