la violenza l'abuso la soprafazione l'ingiustizia l'odio
che alimenta tutto questo sono sempre esistiti e sempre
esisteranno finche' esistera' la materia guardatevi un po'
indietro ,da che l'uom e' comparso e' sempre stato cosi' ,
guardatevi un po avanti .perche' non lo dovrebbe piu'essere?
perche' lo speriamo tutti? non e' un motivo valido ne'
efficace ...dio portera' la pace la giustizia ? chi? quella
entita' che sa tutto e puo' tutto e non muove un dito per
fermare terremoti e sunami lasciando che migliaia di
innocenti vengano seppeliti vivi? la crudelta' l'ingistizia
il dolore in una parola il male fa parte della materia
..dal pezzo di roccia fino al cervello umano ...e la materia
deriva da quella entita ' ...percio'...la colpa di tutto e'
nell'origine di tutto...e' cosi' elementare...
14 gennaio 2015 11:02 - simone3577
I dogmi vanno lasciati fuori dal dibattito politico o si
mina la democrazia, la fiducia che ogni uomo ha nel poter
rispettare l'opinione altrui perchè liberamente formata e
non perchè religiosamente imposta. Quando questo non accade
è necessario "liberare" quegli animi e attaccare ogni
potere che si rifiuti di prestarsi ad un giudizio critico.
La satira a questo serve. La satira non attacca il
religioso, ma il potere che lo governa. Serve a far notare
quanto esso è potente e quanto sia necessario dissacrarlo
quando si espande fuori dai confini del sacro (ovvero nella
vita politica). Nessuno fa satira del buddismo, perchè non
è ingerente quanto cattolicesimo e islam.
Se la satira è fatta contro un potere autoritario e con
intento di far riflettere, per riparare alla situazione,
essa non deve avere alcun limite.
Un capo religioso saggio dovrebbe sapere che per proteggere
il sentimento religioso dei suoi fedeli e la rispettabilità
del suo credo, occorre tenere la religione staccata dalle
cose terrene il più possibile. Viceversa, se si invischia,
sa il rischio che corre e a lui dovrebbe essere ricondotta
la responsabilità dell'inevitabile contrasto.
14 gennaio 2015 10:37 - renzo1391
Vogliamo fare una semplice considerazione?
a) Quelli che hanno fatto la strage di Charlie Ebdo e del
mercato Kocher sono dei delinquenti e basta.
Quello che ha fatto e continua a fare Charlie Ebdo non
dovrebbe essere consentito. Loro hanno appena dichiarato che
bisogna difendere il DIRITTO DI BLASFEMIA.
Per cortesia, non confondiamo il diritto di satira con il
diritto di offendere il sentimento religioso della gente,
sia essa musulmana, ebrea, cattolica od altro.
La regola generale che deve essere al di sopra di ogni altra
cosa è che il TUO diritto finisce dove comincia il MIO.
E se io sono credente, ho il sacrosanto diritto di non
vedere insultata la MIA religione.
La tua satira può essere sfottente, anche dura, ma i
DIRITTI delle persone NON SI TOCCANO.
13 gennaio 2015 18:52 - NN1999
C'è qualcosa di vero in ciò che ha scritto il dott.
Donvito sulla libertà di espressione. In particolare fino
dove può spingersi tale libertà senza ledere quella degli
altri? Per i Musulmani Maometto è una figura sacra, come lo
è per noi Gesù e non mi pare che si faccia satira su di
lui, almeno regolarmente (non mi viene in mente nessun
caso). Non voglio tirare in ballo l'atto terroristico,
premeditato forse, e il mondo intero ha fatto bene a
manifestare. Ho sentito le interviste fatte ad alcuni
musulmani che vivono in Italia e ovviamente erano contrari
all'uso di qualsiasi forma di violenza ma non mi sembravano
contenti dell'uso che ne fanno di Maometto da parte di
persone di tutt'altra religione, solo per ridere. Non ho
presente la vignetta che ha fatto scatenare quel massacro,
non credo sia stata la prima, ma la libertà di espressione
deve tener conto anche della libertà di altre persone di
vivere con dignità la propria religione.
13 gennaio 2015 15:49 - Sharman*
Bravo Vincenzo.
Volevo postare anche io qualcosa sulle persecuzioni che
subisce Dieudonnè per avere ridicolizzato la religione
sbagliata, quella ebraica-sionista-olocaustica, vedo con
piacere che la cosa non è sfuggita nemmeno a te.
E non dimentichiamoci che,
come scrive DI DIANA JOHNSTONE su counterpunch.org
tradotta da
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&
file=article&sid=14481
- Nel 2002, Philippe Val, allora redattore capo, denunciò
Noam Chomsky per anti-americanismo e per eccessiva critica
di Israele e dei media mainstream.
Nel 2008, Sinè un altro dei più famosi vignettisti di
Charlie Hebdo, scrisse una breve nota che faceva riferimento
a Jean, il figlio del presidente Sarkozy, che stava per
convertirsi all'ebraismo per sposare la ricca ereditiera di
una catena di elettrodomestici. Siné aggiunse un commento,
"Questo ragazzo, andrà lontano!" e per questo, Philippe Val
lo licenziò per "anti-semitismo" -
Due ipocriti pesi e due ipocrite misure che fanno dire alle
persone più sensibili “ Io NON sono Charlie “
Fondamentalmente oggi ci sono due categorie nel così detto
mondo libero occidentale sulle quali non è permesso
esprimersi liberamente, in termini scientifici o satirici:
l'ebraismo con i suoi annessi e connessi di sionismo e
Scioà
e le differenze razziali.
Paradossalmente la libertà di espressione è ancora
tutelata al meglio nel centro dell'Impero del Caos, gli Usa.
Lì ancora il Primo Emendamento protegge in larga parte la
libertà di espressione.
Per esempio in Francia c'è la Legge Fabius-Gayssot che
proibisce la libera espressione sulla truffa della Scioà.
Fabius è l'attuale Ministro degli Affari Esteri e dello
Sviluppo Internazionale in Francia
In Germania c'è la vera e propria Inquisizione per
qualsiasi libera espressione di fatti inerenti la storia
redesca-europea degli anni '30 e '40. Centinaia di migliaia
di condannati per reati di opinione solo negli ultimi venti
anni.
In Italia c'è la Religione di Stato e la Legge Mancino che
servono come strumenti di repressione.