Non esiste un prezzo "logico" delle cose che acquistiamo e
che vengono prodotte. Tutto è formato da infiniti parametri
e chiedersi perchè il kilo di banane costi € 0.50 in una
bancarella o 1 euro nell'altra, o 1.80 nell'altra lì
vicino, è pura utopia. Nemmeno le famigerate regole della
concorrenza potrebbero dare una risposta. Vigono altri
fattori di comportamento diversi per ciascuno di noi.
Convinzioni, fidelizzazioni, simpatie, spinta propensione al
risparmio, ricercatori ottusi della qualità(buona o cattiva
non si sa), spendaccismo emulativo, stati di simbolo,
commessa che tiregala il prezzemolino, voce suadente
dell'imbonitore di turno e molto altro.
Che può significare per l'utente automobilista che fa un
pieno al mese risparmiando 5 euro? Due etti di sogliola! Ma
significa molto per il camion di clementini che provengono
dalla Sicilia e che costano più di trasporto che del valore
intrinseco.
Tuttavia il prezzo non diminuisce al consumo...un po' come
quando ci fecero impaurire con lo spauracchio
dell'arrotondamento all'avvento dell'Euro. Dimostratosi una
cavolata in quanto, poi, altro che arrotondamento al decimo
di centesimo, ma alla moltiplicazione di esso all'ennesima
potenza.