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5 marzo 2015 17:31 - Bista
La giustizia è amministrata in nome del popolo.
Già!
Chi sa fare fa.
Chi non sa fare insegna.
Chi non sa né fare né insegnare amministra.
Qualcuno impunito, finora e, a vederlo, e a sentirlo, sembra simile a noi.
G.C.
4 marzo 2015 5:47 - Lucio Musto
Ancora un articolo da applauso, Vincenzo Donvito.

Solo mi sarebbe piaciuto un ampio approfondimento sulla nota in calce. Credo ci sia molto di più da dire.

Mi permetterò di condividere l'incipit sul mio profilo Fb
27 febbraio 2015 20:21 - lucillafiaccola1796
Anche ascoltare la radio mi irrita. E' inutile, anzi dannoso prestare attenzione allle rassegne stampa, con la narrazione a mo' di favola epica, all'iliade ed all'odissea, due OO, delle imprese di coloro che conducono il “mondo” alla catastrafore, la nostra.

E' mafia, Bellezza!

Un cancro che ha pervaso tutto. Noi l'abbiamo permesso con la nostra inerzia. Solo l'unione antagonista dei “Popoli” la poteva sconfiggere. Il cancro è diventato metastasi: sicilia, u$a, europa. Il cancro, si sa, non perdona. E' finita. Lasciamoci in pace...eterna. Io lotterò per Cazzi Mia, con la mia “Logica del Diritto” ed il mio avvocato. Meglio dare i miei soldi a lui, che è un caro ragazzo, anche parente alla lontana, che agli speculatori magnaccia.
27 febbraio 2015 14:58 - ennius4531
Sempre meglio della situazione precedente anche se dal punto di vista pratico poco nulla cambierà: lo spirito di corpo, cosa comprensibilissima dal punto di vista umano, rimarrà intatta perché. .. cane non mangia cane.

E le statistiche ci dicono che in 25 anni solo 5 magistrati sono stati condannati per responsabilità civile. 

La vera riforma avrebbe dovuto implicare la separazione delle carriere inquirente e giudicante in modo da rendere il giudice parte effettivamente terza, cosa di cui si può oggi legittimamente dubitare quando li ritroviamo nella stessa corrente o mischiati nel CSM.
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