l'articolo è assolutamente condivisibile. Vedremo molto
probabilmente scenari come quello menzionato del 2000,
quando è scoppiata la bolla, ma anche prima, negli anni 80
quando cominciavano ad essere comperati i fondi di
investimento azionari da tantissimi risparmiatori che non
avevano neanche idea dei rischi di questo mercato. Bastò
anticipare che ci sarebbe stata una tassa sulle plusvalenze
che il mercato nel 1986 crollò in modo violentissimo.
Oggi però non sappiamo quando ci sarà il click day della
bolla, per cui riporto la frase del su scritto articolo per
sottolineane la giustezza ed importanza;
Si può anche scegliere, se si è molto consapevoli dei
rischi, di provare a cavalcare questa fase speculativa, ma
sarebbe un grave errore investire in azioni sulla base del
fatto che fino ad oggi sono andate molto bene.
Se qualcuno vuol farlo, io personalmente suggerisco dei take
profit dinamici in relazione al trend di salita dei titoli
valutando sempre delle cadute di valore significative.
Inoltre suggerisco di lasciar perdere il trading se non si
è specialisti
21 marzo 2015 20:23 - lucillafiaccola1796
massimo 1062...soluzioni troooppo intelligenti. l'u-mano è
uno stupido bruto...alle borse preveriamo i borsellini!
pieni di eurini... ed i dollarini vadano fuck con
goooooooooooooogle e tutti i piagnistei
20 marzo 2015 16:33 - massimo1062
condivido in pieno le sue parole,pero' e qui andiamo nelle
ipotesi e' possibile che non ci sia piu' una normalita cosi'
come siamo abituati a pensarla.se c'e' un eccesso di
produzione ed effettivamente l'economia non tira perché la
maggior parte degli scambi sono interdetti dalla inutilita'
degli stessi prodotti che andrebbero scambiati,pur essendo
in un periodo che e' sicuramente il migliore dei mondi
possibili fino ad oggi(pensi al nostro stile di vita e alla
lunghezza della vita media),allora sarebbe possibile pensare
ad un modello che preveda di lavorare poche ore al giorno e
dove ognuno ha tutto il necessario e dove il ritorno alla
cosiddetta normalita' non sarebbe auspicabile.d'altra parte
non c'e' limite alla svalutazione della moneta ,cio' puo' in
teoria avvenire in eterno ed al limite non arrivare mai a
zero.il dollaro nell'ultimo secolo (dico cosi ad occhio) si
e' svalutato del 95% ma continua ad essere la moneta piu'
importante della storia dell'uomo.io non dico che la borsa
non crollera' ma e' sicuramente possibile andare avanti con
questa svalutazione da parte delle banche centrali in teoria
in eterno e senza procurare piu' traumi di quelli che ci
sono gia stati in passato.in effetti le teorie catastrofiste
fino ad oggi si sono dimostrate pure speculazione senza
aderire minimamente alla realta'.quindi avanti cosi fino a
quando l'acquisto di azioni non diventera' motivo di
discussione al bar ,solo allora penseremo al da
farsi.........
12 marzo 2015 15:29 - neru
Chiedo scusa, se il link segnalato non risulta disponibile
provare a cliccare su:
http://www.senzasoste.it/nazionale/
poi aprire articolo n° 2
12 marzo 2015 11:45 - neru
Caro Pedone, condivido. Più chiari di così si muore!
Su economie in recessione causa l'esautorazione degli Stati
sovrani, una bolla finanziaria annunciata, perchè in questo
si tradurrà il QE della BCE del già defunto Draghi, può
produrre soltanto una miscela esplosiva di proporzioni
catastrofiche.
Un contributo alla discussione tenendo d'occhio un
indicatore molto importante: il Baltic Dry Index.
Articolo davvero apprezzabile. Mi sorge spontanea una
domanda, e mi piacerebbe che qualcuno rispondesse: in questa
fase, che ne è degli investimenti previdenziali? Come
possono l'INPS o peggio ancora le compagnie assicurative
private (che devono pure fare profitti) remunerare gli
accantonamenti pensionistici e dei TFR in modo da garantirne
la giusta rivalutazione? Se il QE durerà a lungo non sarà
messo a repentaglio l'equilibrio del sistema pensionistico?
Perché nessuno lo ha mai chiesto a Draghi? Grazie.
11 marzo 2015 17:04 - savpg8801
Come non è più possibile sottrarsi all'imbecillità
politica dei numeri elettorali, delle gare olimpiche per
vincere, delle conquiste del potere e del danaro,
dell'esplicazione dell'IO, delle logomachie infinite senza
costrutto istituzionale, alla stessa stregua il mondo
finanziario è divenuto il principale status operativo ed
esistenziale per istituzioni, stati, singoli cittadini. e
questo è il naturale conseguimento della rincorsa al
successo finanziario in assenza di altri valori.
Dal momento che il paradigma "soldi, successo, potere,
esternazione, egoismo" ha raggiunto la sua, forse neppure
ancora, massima punta di picco, ne vedremo ancora di crisi,
bolle, speculazioni, rincorse e fughe. Il cosiddetto
inflazionato lemma del tunnel e della sua luce in fondo,
sarà solo un bonario ricordo. Tutte le azioni finanziarie
di ultima generazione, quelle grosse e durevoli da qualche
tempo iniziate e perpetuantisi con l'ultima a firma Draghi,
porteranno solo a generare tsunami catastrofici.
Forse neppure la Speculazione con la S maiuscola riuscirà
più a sottrarsene.
Libera democrazia(finta risoluzione) e libero mercato(giuoco
pretestuoso) faranno da apripista a mondiali catastrofi
finanziarie a fronte delle quali l'ultima è acqua di rose.