Visto che le leggi sono ideate e scritte da trucchettari
volutamente analfabeti ed oscuramente equivoci, che le leggi
vengono fatte dal governo eletto da nessuno, una volta detto
esecutivo, ma trasformato in legislativo-esecutivo a botte
di fiducia, di che "legalità" stiamo CIAnCIAndo?
Quand'anche una legge fosse legale, ma espressa in una
lingua INCOMPRENSIBILE, quella con cui si fanno i libretti
delle scuole guida e le istruzioni per l'uso, non sono
tenuta a rispettarle. Non ti capisco, non ti cago. Spiegami
bene e si vedrà. Chi sa veramente fare, sa anche spiegare.
20 maggio 2015 17:25 - conmentelibera
Legalità a tutto tondo
Avete titolato"un mondo alla rovescia" e quindi chi chiede
legalità è visto male. Verissimo, e a questo proposito
parlando di scuola esprimo il mio più profondo disagio come
docente che vivrà sulla propria pelle le conseguenze della
riforma "buona scuola". Ho infatti scritto al Presidente del
Consiglio che mi ha assicurato una risposta peraltro non
ancora pervenuta la seguente testuale mail:
Gentile Presidente del Consiglio, ricevo la Sua lettera agli
insegnanti e le sottopongo questa riflessione su un tema che
secondo me è fondamentale: io cerco di insegnare il
concetto di legalità e merito ai miei studenti, mi spiega
qual è il Suo?
1) il concorso a preside 2011 in Toscana è stato giudicato
illegittimo
2) il MIUR ha nominato una nuova commissione legittima che
ha bocciato 16 dirigenti in servizio con contratto provvisto
di clausola di salvaguardia "fino all'esito dei ricorsi
pendenti" poi vinti dai ricorrenti
3) ora quei 16 "presidi" verranno confermati nel loro ruolo
scavalcando il concorso grazie a un emendamento del ddl
"buona scuola"
4) con Lei (e io l'ho convintamente votata) non era finito
il tempo delle sanatorie? E ancora non si dovrebbe entrare
nella P.A. solo tramite concorso?
5) quale garanzia danno questi "presidi" per decreto di
improntare il loro modus operandi ai fondamentali principi
di efficacia, imparzialità e trasparenza?
La ringrazio se mi vorrà rispondere.
20 maggio 2015 15:29 - V.Donvito
x Bista/Carta
complimenti. Credo di aver senso e pratica dell'ironia (e
della beffa canzonatoria), per cui sono contento di quel che
ha scritto, prima e dopo.
Comunque: sono quel che lei chiama un'anima candida. E non
condivido le sue riflessioni sminuenti e minimizzanti, che'
fanno male alla nostra comunita' civica e politica.
20 maggio 2015 11:53 - ennius4531
x Bista
Per quel che vale ...
C'è da apprezzare il tuo atteggiamento di persona bene
educata nei riguardi di Donvito che ti ha portato a scusarti
e cospargere il tuo capo di un pizzico di cenere.
Speriamo che questo serva indirettamente a Donvito a
riflettere sulla tesi che un dio Laico, per essere tale,
deve essere dotato anche di un pó di senso della misura e
dell'autoironia nel giudicare fatti e persone e resistere
alla tentazione nel sostenere che ad ogni presunta
violazione di laici comportamenti vi siano movimenti
clericali .... complottardi.
Ma, per quanto mi riguarda, l'apprezzamento maggiore lo
rivolgo alla descritta tua immaginifica esperienza che ha
mutuato un pezzo del teatro dell'assurdo sia pure di natura
casereccia .
Affetto da invidia fugace, che ti prego di scusare, svelo
che avrei tanto voluto scriverlo io.....
18 maggio 2015 21:43 - Bista
Caro Vincenzo Donvito.
O anche Lei sta scherzando, ma l'ho riletta più volte e non
mi pare, oppure è di umor pessimo per l'episodio in
questione. In ogni caso la Sua buona fede è disarmante e mi
costringe ad un atto che non mi è mai piaciuto fare, cioè
a chiedere, e qui chiederLe, scusa.
Perché, a parte la donazione ai poveri e i versi della
filastrocca dello Zecchino d’Oro (1962), io mi sono
inventato tutto e pensavo che dal testo si capisse.
Se ha pazienza di rileggere il mio scritto si accorgerà che
ho fatto considerazioni da invasato.
Il finale, sulla Procura e la Presidenza che in Sardegna non
avrebbero niente da fare, è poi proprio da matti e, se mi
dovessi imbattere in un procuratore o nel presidente che
avessero preso sul serio quello che ho sostenuto, come Lei
ha fatto, mi denuncerebbero quanto meno per diffamazione, se
non per un qualche oltraggio o vilipendio.
E mi andrebbe anche bene, perché se anche i pescatori di
S.Elia non avessero capito che ho scherzato, la prossima
domenica che capitassi nell’omonimo mercatino me le
darebbero di santa ragione, e senza dire una parola.
Io volevo solo significare, buttandola a (sor)ridere,
perché non mi va di offendere, che mi pare che stiate
esagerando (ma non mi metta, La prego, nella categoria degli
ignavi o degli ipocriti o di quelli che: “O Franza o
Spagna purché se magna”). State esagerando perché la
vostra reazione è stata causata da un episodio, per me
secondario, se non insignificante (avrò anche torto, ma
questo penso, senza condizionamenti), e potrebbe portare a
conseguenze paradossali tipo quella che ho dipinto nel mio
commento e che si prefigura anche dal suggerimento che Lei,
senza accorgersi della finzione, mi da qui sotto.
E invece sono diventato autore di uno scherzo sgradevole,
cosa che non volevo, perché l’argomento in sé è serio
e, in effetti, sotto certi aspetti, ci sarebbe poco da
ridere.
Lei è molto “arrabbiato” (“attacco rabbioso” scrive
Annapaola Laldi), per ragioni che rispetto ma che tuttora
non riesco a condividere; probabilmente perché vengo da
convinzioni ed esperienze diverse che, ad esempio, mi
avrebbero portato a non dar peso a quella filastrocca
parareligiosa in scuola pubblica che mi sono inventato.
E sa come la penso, in estrema sintesi, per convinzione ed
esperienza?
Penso che Lei ha la Legge dalla Sua, senz’altro; ma non
avrebbe avuto modo di ricordarcelo ex cathedra, scomodando
da più importanti (spero) impegni quelle (povere) senatrici
se quel (doppiamente povero) dirigente scolastico avesse
effettivamente, e tempestivamente "diretto" cioè svolto le
funzioni a cui è tenuto.
E che non vorrei ora essere nei panni del ministro per non
essere costretto (povero me) a menare can per l’aia o a
dire veramente quello che penso, sicuramente maltrattandovi
tutti.
Ma lui, il Ministro, non è un “povero me” e
(scommettiamo?) se la caverà sicuramente molto bene,
rifacendo il verso alle senatrici che gli hanno già
indicato gli articoli di Legge, richiamando il dirigente
all'ordine, bacchettando le insegnanti che si sono già
scusate e facendo a Lei una bella ruota.
E lasciando tutto com'è, compresa l'ora alternativa senza
contenuti.
Se rinuncia a etichettarmi può dire con me e di me quello
che vuole (motivando e senza offendermi, prego) e, se non se
ne dispiace ancor di più, a causa di quello che ho scritto
e penso, Le rinnovo le scuse.
Giambattista Carta
P.S.
Considerato il Suo animo candido, Le suggerisco di diffidare
di questo Ennius qua sotto che usa un frasario sospetto e
potrebbe anche far parte della combriccola di "Scherzi a
parte".
18 maggio 2015 19:04 - ennius4531
Ha ragione Donvito quando denuncia i misfatti vissuti
all'interno della scuola pubblica in violazione della sua
assoluta laicitá con sistematiche violazioni le cui eco
rappresentano solo '.. una punta di iceberg con una base
ampia e solida, che contraddice le nostre normative .. '
Per cui anch'io mi accodo alle denunce per sollevare fatti
ancora piú gravi che avvengono all'interno di moltissime
scuole pubbliche come quelli di scambiarsi gli auguri di
Buona Pasqua e Natale ( .. e se il bambino fosse ateo oppure
islamico ? ) e fissare il calendario delle vacanze
scolastiche citando festività religiose cattoliche romane
come, ad esempio, avviene in Emilia-Romagna di cui si
fornisce un estratto ...
Festività Natalizie: dal 24 dicembre 2014 al 6 gennaio
2015
Festività Pasquali: dal 2 al 7 aprile 2015
Da aggiungere la festa del Santo Patrono e le seguenti Feste
Nazionali:
tutte le domeniche;
il primo novembre, festa di tutti i Santi;
l’8 dicembre, Immacolata Concezione;
il 25 dicembre Natale;
il 26 dicembre;
il primo gennaio, Capodanno;
il lunedì dopo Pasqua (Pasquetta);
.........
Suggerirei di rinominare, tenuto conto delle stagioni e del
dio Laico che presiede questa repubblica, le feste natalizie
in ... Nonno Gelo e quelle pasqualizie in ... Sole
Primaverile...
18 maggio 2015 8:02 - V.Donvito
x Bista
come avevo avuto di sperimentare altre volte, siamo in
presenza di una punta di iceberg con una base ampia e
solida, che contraddice le nostre normative conquistate a
suon di battaglie e diventate leggi dello Stato.
Consiglio il nostro amico di Sant'Elia di segnalare la
vicenda, perche' ne facciano tesoro, alle tre senatrici
firmatarie dell'interrogazione, oltre che ai media locali
(non solo cartacei).
Mi tenga informato e sarebbe interessante approfondire la
specifica vicenda (ammesso che ce ne sia bisogno dopo
l'esaustiva e letteraria descrizione che leggiamo sopra), e
se altri facciano altrettante segnalazioni.
Buona giornata
17 maggio 2015 14:44 - Bista
Quello che è capitato al presidente dell'ADUC è il
meno.
Ieri mi son recato con mia moglie e mio figlio in carrozzina
nell'asilo e scuola elementare del villaggio dei pescatori
di Cagliari (Sant'Elia) per consegnare indumenti e
giocattoli per i poveri (pardon: meno abbienti).
Appena entrato odo un cantare di voci bianche attraverso
delle porte chiusa affacciate all'androne dove mi
trovavo.
Mentre lì aspettavo l'inserviente a cui consegnare la roba
che tenevo in un bustone prestavo orecchio, sentivo e
registravo con lo smartfòn:
" Natale è ancor lontano,
o mio Bambin Gesù;
ma già ti chiedo un dono
Un dono e nulla più.
Fammi crescere i denti davanti
te ne prego, Bambino Gesù:
sono due ma mi sembrano tanti,
son caduti e non crescono più.
Quando gioco insieme ai compagni
ridon sempre e mi fanno "cucù"!
Io mi arrabbio e non posso dir niente
perché so che mi burlan di più".
"Chi sono?" chiedo ad una che mi sembra una bidella (pardon:
assistente scolastica).
"Sono tutti i bambini dell'asilo. Ci sono anche parenti e
genitori. Festeggiano Michele ed Arianna che compiono
quattro anni"
In questo modo? Ihhh; ma sono son matti?
Riassumiamo; gli articoli non me li ricordo, però,
orientativamente:
-Considerato che siamo in una scuola pubblica e quindi fuori
luogo,
- considerato che siamo a Maggio e, infatti Natale è ancora
lontano e siamo quindi fuori tempo,
- che là dentro potrebbero esserci ed essere obbligati a
partecipare, trattandosi di ore di regolare lezione, anche
bambini atei o di altre religioni e configurarsi dunque
un'autentica discriminazione per costrizione,
- che anche un visitatore adulto con bambino al seguito
potrebbe essere costretto a sentire senza desiderarlo e
infatti il mio ha smesso di frignare ed ha spalancato gli
occhi, segno di evidente, non spontaneo e libero, cambio di
umore,
- che i denti davanti non sono i soli ma esistono anche
quelli di dietro e quelli intermedi con pari dignità di
esistere e funzionare e ciò non risulta chiarito dai
versi,
- che, da quanto precedentemente osservato, i bambini
potrebbero maturare mala educazione sanitaria e disconoscere
l'esistenza o sottovalutare l'importanza dei canini, dei
premolari e dei molari ed usare per masticare i soli denti
davanti,
- che, a rigore, in attività educative scolastiche non si
dovrebbe dire denti davanti, ma denti di davanti o del
davanti, o anteriori, ovvero, meglio, incisivi,
- che un domani i due punti precedenti potrebbero
aggiungersi a quelli recentemente rilevati dall'OCSE quando
scimmiottiamo gli altri europei; ma all'OCSE non sarebbero
in grado di capire la differenza tra copia ed originale e
vai dopo a dimostrare il contrario,
- che il Bambin Gesù, seppure mai sia esistito, nella
filastrocca appare indispensabile alla crescita dei denti
mentre in realtà basterebbe aspettare che crescano da soli
e in altre religioni ci sono profeti, neppur sedicenti figli
di Dio, che avrebbero lo stesso potere e infine che in
commercio oggi ci sono prodotti farmaceutici che producono
gli stessi effetti e basta pagare il tichett per averli,
- che i denti migliori non son quelli naturali ma quelli
d'oro e di acciaio inox chirurgico perché sono
inattaccabili dai batteri e ciò viene nascosto ai bambini
proprio nell'età in cui apprendono meglio, precludendo
loro, di fatto, di poter intraprendere in seguito, con
maggior successo, l'attività politica,
- considerando anche altro che qui per brevità ometto.
Non ho potuto astenermi dall'esercitare il dovere civico di
andarglielo a dire: ho ripetutamente bussato, sono entrato e
ho dovuto alzare la voce perché un chiacchiericcio
continuava.
E avreste dovuto vedere, mentre parlavo,come cambiavano le
facce: non dei bambini che mi hanno sicuramente capito al
volo perché continuavano a sorridere e cantare, ma dei
genitori.
Costoro non mi hanno lasciato finire, invitandomi
sconciamente da più parti e davanti ai bambini, ad andare
dove non posso riferire; e ad un certo punto uno rozzo, con
la faccia e le mani da pescatore, ha zittito gli altri e mi
ha detto, in cagliaritano, scandendo, nel silenzio fattosi
generale: "Chi non tindi andas immoi, ti pigaus a zugadas e
puntas de peis".
Proprio così: "Se non te ne vai subito, ti prendiamo a
zugate (manate sul collo) e punte di piede"
Dapprima, per senso critico, mi son subito chiesto se,
spostando la virgola (Chi non tindi andas, immoi ti pigaus a
zugadas e puntas de peis) si potesse intendere qualcosa di
più civile, degno del posto dove ci trovavamo, ma ho
rapidamente concluso che il risultato sarebbe stato lo
stesso.
Poi il mio pensiero è entrato nel merito: a prescindere dal
fatto che, fin qui correttamente, quel tizio precisava che
le manate sarebbero arrivate sul retrocollo cioè
sulla"zuga", o nuca; ma sarebbe stata, viste le mani,
comunque violenza, non accompagnamento), quell'analfabeta
illogico mancava invece di precisare dove lui e i suoi
simili avrebbero indirizzato le punte dei piedi; perché, se
nel sedere, come di solito si fa, sarebbe stata solamente
volgarità, se in altro posto (chessò: nella schiena) avrei
anche potuto correre rischio di lesioni permanenti o di
morte.
Non ho potuto farglielo notare e me ne son dovuto andare a
pie' veloce.
Altro che togliere il saluto, altro che mondo capovolto:
fisicamente e gravemente minacciato da gente proprio
cavernicola e ignorante, che non si è ancora resa conto che
non è il mondo ad essere capovolto ma siamo noi a vivere da
sempre a testa in giù, attaccati coi piedi a terra solo per
forza di gravità.
Essendo lontano da Roma e non avendo parlamentari a portata
di voce per interessarne il Ministro, sto pensando di
informare dell'accaduto la Procura della Repubblica perché
presumo che da quando qui son finiti i sequestri di persona,
non avrà molto da fare; o anche la Presidenza della Regione
che avrà tirato i remi in barca da quando la Sardegna sta
andando a gonfie vele.
G.
15 maggio 2015 20:38 - NN1999
Non credo di essere fuori tema dato che si è fatto
l'esempio del divieto di fumare e delle cattive abitudini
nel parcheggiare: pochi giorni fa ho letto che in un paese
nordico - non ricordo quale - sta per essere approvata una
legge che introduce l'uso dei bancomat e affini per gli
acquisti presso gli esercizi commerciali; la parte
interessante della notizia è che la legge è voluta dagli
stessi commercianti perchè in questo modo si sentono più
sicuri. Voglio inoltre ricordare che la percentuale di
tassazione nei paesi nordici è molto elevata, più elevata
che in Italia, anche nel paese in cui si sta per approvare
quella legge (devo però dire che è stato riportato che il
costo delle transazioni elettroniche sono lì più basse che
da noi). Potrà mai accadere in Italia una cosa del genere?
15 maggio 2015 13:38 - Annapaola Laldi
Sono contenta che gli/le insegnanti abbiano ammesso di aver
commesso una leggerezza. E' un segnale positivo e avvalora
l'importanza di non stare zitti, ma di dire le proprie
ragioni con fermezza e, insieme, rispetto e buona
educazione.
Cosa non facile, perché, di fronte a un sopruso, specie se
vissuto da figli bambini, la prima reazione (in tutti,
credo) è quella dell'attacco rabbioso. Mentre, in primo
luogo, bisogna sempre partire dall'ipotesi che il sopruso
non sia partito come tale da chi lo ha commesso, e quindi
chiedere con educazione che cosa avesse in mente di fare
davvero quella data persona. Mi sembra che questa sia
l'unica via percorribile perché, se sopruso c'è stato
davvero, esso sia riconosciuto da chi lo ha commesso,
dandogli la possibilità di chiedere scusa. La quale ultima
cosa non è un segno di debolezza, ma, anzi, di grande forza
e intelligenza, oltre che di senso della giustizia.
Sono convinta che questo episodio, che sembra sia stato
gestito bene, rafforzerà le buone relazioni tra insegnanti,
alunni e genitori. Anche dei genitori tra di loro,
nonostante le prime reazioni, diciamo così, scomposte.
Per quanto riguarda il dirigente scolastico, spero che egli
abbia altrettanto buon senso e coraggio del personale
docente e quindi risponda alla richiesta di chiarimenti
sulla sua assenza alla riunione. Perché mi piace credere
nella forza morale di ciascuna persona.