Questo il mio commento in un intervento che ho inserito nel forum di discussione online di Liberland:
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A parte l'impressione da "Svizzera dei poveri"(o, se si preferisce, quelli che la Svizzera o Montecarlo o San Marino non li vuole), ho letto con attenzione e fatto gia' alcune riflessioni.
1 - Siamo sicuri che in un contesto di globalizzazione della domanda e dell'offerta, e quindi -in teoria, molto in teoria- di maggiore liberta' e concorrenza, nel cuore dell'Europa, per essere piu' liberi occorre dar vita ad un nuovo Stato nazionale?
2 - Capisco lo spirito pioneristico e del "ripartiamo da zero", ma gia' con la first lady e il presidente e la bandiera? Suvvia.... sembrano i giovani di Forza Italia (e oggi anche quelli di buona parte del Pd), con camicia e cravatta d'ordinanza, ragazze/i "per bene" perche' "yes man" o perche' "strafiche da addobbo".
- Perche' -pura fantasia- qualcosa che invece assomigli ad un "Comitato di Liberazione dell'individuo per la fondazione bla bla...".
Io continuero' a tenermi informato e ad informare, soprattutto per la riflessione numero 1 e, secondariamente, per quella n.2.
Non sono euroscettico e neanche euroentusiasta, ma federalista, e quindi sono molto scettico verso chi vuole affermare una nuova nazionalita', visto che tutte quelle che ci sono bastano e avanzano e bisognerebbe darsi da fare per farle dissolvere.
Due contraddizioni... brutte...:
- si dice di essere per lo Stato minimo, e l'obiettivo e' creare un nuovo Stato... qualcosa non mi torna.
- uno dei modelli costituzionali e' quello Usa, famoso per il primo emendamento che, nella fattispecie, dice il contrario di quanto viene decantato dal "presidente" nella sua presentazione a Parigi lo scorso 20 giugno: non vogliamo comunisti e nazisti nel nostro nuovo Stato. Qualcosa non torna. O si e' libertari o, se dopo l'appellativo si cominciano a mettere dei "ma", qualcosa non torna. In Usa le due ideologie che il "presidente" reputa come peste, hanno cittadinanza e liberta' di pensiero. O si vuole fare come la Francia... liberi si', ma e' reato rimettere in discussione l'Olocausto oppure anche scherzarci sopra: cioe', se si canzona Maometto, i francesi sono liberi di farlo e milioni e milioni in piazza per il diritto di Charlie, ma se si canzona un oggetto con cinque candele, si finisce in prigione.... no, no, qualcosa non torna.
Comunque, al momento, mi sembra importante anche solo un luogo (non solo questo, spero) in cui si possa considerare la politica e l'economia anche come la realizzazione di un sogno.