Anche sulle motivazioni pratiche, oltre che filosofiche,
c'è sempre molto da dire specie quando ci si confronta con
chi si ritiene depositario dell'etica, della morale o della
buonafede e sale in cattedra per dare lezioni .
Che uno Stato debba rincorrere i capricci di una parte dei
cittadini per farli diventare diritti, alimentandoli
direttamente assumendone il monopolio della produzione (
stupefacenti) , é il pensiero di chi ha stabilito che
esiste un solo dio, l'io assoluto, al quale lo stato deve
piegarsi e se la collettivitá ne ha un danno, essa lo
debba sopportare.
Insomma ... vietato vietare !
Per scendere nel dettaglio esposto da Ivan, sono necessarie
alcune osservazioni, precisazioni e richieste.
"Controlli della qualità": se vale per gli stupefacienti,
allora giusta è la pretesa che debba valere anche per le
bevande alcoliche ( vi ricordate il vino al metanolo ?) e
per il tabacco ( deve essere privo di sostanze che danno
dipendenza ).
Fissiamo il monopolio di produzione dello stato anche per
questi prodotti ?
"Riduzione del numero dei tossicodipendenti a seguito della
legalizzazione". È una mera ... opinione .
"LE SOSTANZE POTRANNO ESSERE MESSE A DISPOSIZIONE SOLO DEI
TOSSICODIPENDENTI ABITUDINARI. "
Chi stabilirà lo stato di tossico abitudinario ?
Vi immaginate il signor Pippo che si presenta all'organo
competente per dire: io sono un tossico dipendente e quindi
ho diritto allo stupefaciente di stato a prezzo ridotto ?
Domanda: per essere tale, dove hai reperito fino ad oggi la
droga ?
E se questo, una volta ricevuta la droga di stato, ne
dovesse fare commercio sul mercato illegale ?
Vi immaginate questo ulteriore compito di controllo
riservato ad un apparato pubblico già oggi ... carente (
eufemismo ) ?
"DEPENALIZZAZIONE DEL REATO DI POSSESSO DI DROGHE PER MERO
USO PERSONALE."
Qui ci troviamo di fronte al solito tentativo di far credere
che oggi questo sia un reato . Non lo è .
Domanda : trattasi di ignoranza o .. malafede ?
"REINTRODUZIONE DELLE TABELLE DISTINTIVE TRA DROGHE
“LEGGERE” E “PESANTI”.
Comminazione di pene eque e proporzionali alla pericolosità
sociale della specifica sostanza."
Se il consumo sarà legalizzato, di quale pene sta parlando
e riferite a quale circostanza ?
Faccio un esempio : se un automobilista ha assunto cocaina e
ha investito un pedone uccidendolo, avrà forse una condanna
piú severa rispetto ad un altro che si è imbottito di
hashish ?
Tralasciamo poi l'affermazione risibile che esistano droghe
' fondamentalmente innocue (Cannabis, Hashish).' , quando
semmai ci si dovrebbe riferire alle concentrazione dei
principi attivi che mandano in tilt... i neuroni .
L'esperto Ivan puó essere all'oscuro di queste semplici
ovvietà?
Oppure, dall'alto della cattedra di buonafede che occupa,
gli sfuggono ?
8 luglio 2015 9:19 - IVAN.
.
(Alle motivazioni filosofche, aggiungiamoci pure quelle
PRATICHE:)
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LA LEGALIZZAZIONE
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Quando si parla di “LEGALIZZAZIONE”, bisogna intendere
SOLO la Produzione e la Commercializzazione di sostanze
stupefacenti sotto controllo STATALE.
Punto. Nessun altro significato “personale” deve essere
attribuito al termine “Legalizzazione” (e men che meno
quello di LIBERALizzazione intesa come
“droga-libera-per-tutti”).
Lo scopo primario della Legalizzazione è quello di TOGLIERE
ALLA MALAVITA IL MONOPOLIO DELLA PRODUZIONE E
COMMERCIALIZZAZIONE DELLE SOSTANZE STUPEFACENTI.
(E collateralmente, la Legalizzazione porterebbe a maggiori
controlli sulla QUALITÀ delle sostanze prodotte, evitando
così centinaia di decessi per overdose.)
Vediamo quindi un elenco delle possibili modalità
applicative di una corretta Legalizzazione, e dei suoi
relativi effetti:
1) LA DROGA VIENE PRODOTTA E COMMERCIALIZZATA DALLO
STATO.
– Maggiori controlli della QUALITÀ, con conseguente
riduzione del rischio di overdose;
– Riduzione del numero di tossicodipendenti a carico di
strutture sanitarie statali.
2) LE SOSTANZE POTRANNO ESSERE MESSE A DISPOSIZIONE SOLO DEI
TOSSICODIPENDENTI ABITUDINARI.
– Nessuna istigazione ad iniziare ad usarle per il
semplice fatto che siano legali, quindi.
3) LE SOSTANZE VERRANNO COMMERCIALIZZATE AD UN PREZZO
NOTEVOLMENTE RIDOTTO.
– Lo Stato recupera ampiamente i costi di
fabbricazione;
– Viene immediatamente stroncata la concorrenza del
mercato criminale;
– La malavita perde la sua principale fonte di
introiti;
– Verrebbe a diminuire quella miriade di piccoli reati che
molti tossicodipendenti sono costretti a commettere
giornalmente per racimolare il costo di una dose
(attualmente gonfiatissimo).
4) DEPENALIZZAZIONE DEL REATO DI POSSESSO DI DROGHE PER MERO
USO PERSONALE.
– Svuotamento delle carceri da molti detenuti
fondamentalmente innocui per la società;
– Alleggerimento delle costrizioni penali per rei non
pericolosi per terzi.
5) REINTRODUZIONE DELLE TABELLE DISTINTIVE TRA DROGHE
“LEGGERE” E “PESANTI”.
– Comminazione di pene eque e proporzionali alla
pericolosità sociale della specifica sostanza.
– Declassazione dei reati per consumo di certi tipi di
sostanze leggere fondamentalmente innocue (Cannabis,
Hashish).
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I vari “esperti” Giovanardi/Garattini/Serpelloni/ecc
possono essere all'oscuro di queste semplici ovvietà?
Risposta altrettanto ovvia. Quindi il loro ostinato sostegno
alle fallimentari politiche proibizioniste può avere una
sola spiegazione verosimile: MALAFEDE INTERESSATA. Non ci si
scappa.
.
4 luglio 2015 17:23 - ennius4531
Il mercato della filosofia, come è noto, ci propone visioni
del mondo e 'stili di vita' così differenziati tra di loro
da riempire intere biblioteche.
Ci viene proposto ora questo Ruwen Ogien, filosofo epicureo
minimalista, che promuove , sempre in nome della felicità
dell'individuo, di fatto il 'carpe diem' nel consumo delle
erbe magiche.
Si potrebbe, come contraltare, citare un altro filosofo,
più stagionato, come Platone, che al riguardo poneva ben
altro come ideale a cui tendere ossia «bellezza e bontà»
, cosa assai faticosa da ricercare e praticare e quindi
elitaria...
'..solo in un numero molto limitato di individui il centro
razionale esercita il dominio e assoggetta le altre due
parti; le anime della maggioranza dei cittadini sono invece
dominate dalle parti irrazionali.
Ciò significa che in questi individui gli interessi
privati, i desideri, la pretesa di autoaffermazione prendono
il sopravvento nei confronti dell'orientamento al bene
generale .
Si tratta di uomini che risultano ‘schiavi’ dei desideri
e che perciò non sono in grado di esercitare in maniera
libera e veramente autonoma il loro ruolo di cittadini.'.
Ora, me ne guardo bene dall'interloquire con menti
filosofiche tanto fini, ma rimane la constatazione di come
il mondo delle intelligenze sia così ... vario e quindi
quanto difficile sia il rilascio di cambiali in bianco a
questo o a quello.
Per cui, se dobbiamo proprio darci una tabella delle
priorità, non ci rimane che ricorrere alle nostre
cognizioni, esperienze e conoscenze per giudicare i fatti
del nostro tempo confortati anche dalla saggezza di chi ci
ha preceduto ' Prima vivere, poi filosofare' .
1 luglio 2015 20:43 - Bista
Il riferimento del pensiero di Mill è mal espresso.
Lo Stato è al nostro servizio: se non ci serve non
serve.
Al resto bisognerebbe aggiungere che si fa del male nel nome
della sua libertà non acquisisce il diritto della mia
solidarietà.
G.