NON SOLO I TEDESKI... FATE UN PO' IL GIRO DEL MONDO... E
VEDRETE... CASA POUND & AFFINI! uno skifo a 480°!!!...
Europa e Mogherini in primis, vergognatevi!!!
23 luglio 2015 10:08 - savpg8801
Ti ringrazio, Lucilla.
Il pezzettino l'ho scritto di getto in pochi minuti ed è
piccola parte dell'idea che, nel tempo, mi sono fatta
sull'Europa Unita, e sui "nazionalismi" e sulle
manifestazioni di cosiddetto razzismo di ogni genere.
Il nazionalismo non è solo esaltazione e difesa della
propria unità nazionale, civile, religiosa, etica,
istituzionale tale da definirsi "patriottica" ma è anche
riconducibile, quale estensione di concetto, all'esclusione
degli altri, dei diversi, dei forestieri, dei non
appartenenti e dei non ottemperanti alle regole
nazionali.
Gli italiani non sono nazionalisti. Sono esterofili,
accoglitori, amanti dell'esotico, ma odiosi nei confronti
della nostra nazione.
I francesi, i tedeschi, gli inglesi, ecc. ce l'hanno sempre
rinfacciato.
I Francesi durante la I^ guerra mondiale asserivano nei
confronti dei soldati(poveretti mandati a morire per
l'Italia, ma non si parla di quelli che andavano"volontari"
in altre nazioni): Les italiens ne se battent pas.
Salvo alcuni atti patriottici che andavano dritti sui libri
di scuola, il resto è noto.
E che dire dei nazionalismi tedeschi quando si parla di
50000 edizioni di inni patriottici, ma specialmente di "odio
tedesco" nei confronti nostri e di altri esteri(ho molta
documentazione al riguardo) .
Tantissimi italiani non parlano mai bene del loro Paese,
dicono che è uno schifo, che si vergognano di essere
italiani, che vorrebbero andare all'estero, e che cercano
di non rispettare le regole perchè fa "grande".
Queste arroganze sono spesso alimentate dall'atteggiamento
molto individualista che ciascuno di noi possiede. Non
"individualista" al posto di "sociale"(questo per
convenienza) ma proprio perchè siamo egoisti sia nel fare
che nel parlare. Ognuno di noi ha ragione sempre, specchio
dei bar sport.
E il nazionalismo comporta un atteggiamento realmente
difensivo del proprio gruppo nazionale con comportamenti
sostenitivi e non contrarianti.
22 luglio 2015 10:17 - m7teverde8154
Come vado sbraitando ai quattro punti cardinali da oltre
mezzo secolo la germania doveva restare DIVISA per
l'eternità... Grave errore l'abbattimento del muro di
berlino, avrebbe dovuto essere innalzato del doppio, STOP!
22 luglio 2015 5:34 - lucillafiaccola1796
Mi complimento con savpg8801
Mi sono copiato il "pezzo", molto meglio di un editoriale
dei "migliori" giornalisti...
Detto alla rinfusa: chi ha stabilito che la germania debba
essere il "capo" dell'europa? Nessuno l'ha "votata" Non
dimentichiamoci della prima e soprattutto della seconda
guerra mondiale...adolfino, ricordate?
Detto "scientificamente" da savpg8801...la germania non ha
neanche il 51% della UE
Ma annasse fuck, va....
19 luglio 2015 19:40 - NN1999
Il popolo italiano non è mai stato nazionalista.
Nazionalisti sono i francesi, forse solo per presunzione.
Per quanto riguarda l'Italia quindi il nazionalismo non è
una caratteristica della società ma è piuttosto la
conseguenza del fatto che i politici non tralasciano nessun
motivo per fare politica.
19 luglio 2015 19:35 - NN1999
Totalmente d'accordo nel ritenere che sia l'Italia che la
Grecia soffrono degli stessi problemi e che siano
culturalmente simili. Sia la scuola che i vari programmi
televisivi ci insegnano che la civiltà greca e poi quella
romana hanno forgiato o comunque influenzato le civiltà
europee di quell'epoca. Molto spesso quando si vuole
mostrare la potenza degli antichi romani prendono come
esempio il Colosseo, facendoci notare che sebbene siano
passati duemila anni è ancora in piedi. Ed è proprio qui
il punto, dove altri vedono un'opera imponente in tutto il
suo splendore io vedo solo un rudere. E non dicono nemmeno
tutta la verità. Se il Colosseo non fosse stato restaurato
nel 1800 probabilmente oggi non ci sarebbe più nulla da
ammirare.
Non posso non notare che i popoli nordici che non sono stati
toccati dalla cultura greco-romana o che lo sono stati
marginalmente oggi costituiscono nazioni socialmente più
avanzate della nostra. Che non sia giunta l'ora di
archiviare quel modello e di guardare al presente e al
futuro? Il mio calendario mi dice che oggi è il 19 luglio
del 2015.
19 luglio 2015 11:00 - savpg8801
Al solito la mania, rafforzata da "maniacale", di ragionare
su tutto con i numeri, le mode, le prevalenze
propagandistiche, le indifferenziazioni, le tendenze di
parte, le credenze che, sparato il termine ""democrazia",
ogni volta che una frangia più o meno rumorosa e attiva si
fa sentire in qualche modo e che utilizza metodi di
propaganda diversi da quelli calmi e tranquilli di chi se ne
sta zitto o parla piano, sia il calice delle VERITA', ci
troviamo a dover riformare non solo il concetto di
europeismo inteso come unità di buoni e bravi fondamenti
costruttivi, ma del concetto stesso di dover fondare ogni
ragione o torto sul populistico ed ineluttabile calcolo dei
numeri. Chi ha 51 su 100 ha ragione, chi 49 è perdente
quindi alla rupe Tarpea. Non importa che fra codesti 49 ci
siano molti che veramente avrebbero ragione, ma così è
alla luce di stupidi princìpi elettorali.
La scusa che ogni mancata partecipazione a questo sistema
errato di far vociferare il popolo sia la solita frase: sei
perdente perchè non c'eri o perchè hai disatteso la
consultazione. E mai a dire che è sbagliato il sistema
delle consultazioni perchè il Popolo non è mai in grado,
nella sua interezza, di esercitare la verità. Il Popolo,
preso in ogni sua componente singola, quasi mai ragiona in
termini collettivi di logiche fondamentali, ma ragiona in
base alla propria convenienza di singolo o di gruppo
pilotato. I referenda sono la più alta espressione di
"fazioni", di gruppi, di pilotaggi, di opportunismi, di
simpatie, di compravendite di gabbane, e di ragionamenti di
ventre, ma non di cervello quand'anche possa definirsi tale.
Salvo naturalmente alcuni fondamentali del passato in cui il
buon senso ha prevalso finalmente.
L'Unione Europea , a chi crede che fosse amalgama totale di
popoli, di lingua, di pensiero, di usi e costumi, di caldo e
di freddo, di piste ciclopedonali tutte uguali e perfette,
di cibo, di politiche, di forze armate, ecc., chi l'ha
compulsata e iniziato a realizzarla, non ha certo pensato
che tutto ciò fosse realizzabile.
Qualsiasi stupida mente riesce a comprenderne i motivi. Il
Nazionalismo, il razzismo, e qualsiasi forma esclusiva
rispetto al proprio branco-ben codificato e stabile, sono
sempre esistiti sin dalle ancestrali aggregazioni tribali di
qualche ominide o di qualche signorotto locale. Informiamoci
dalla storia o dagli accertamenti scientifici.
Lotte, guerre, muri, migrazioni, scioà varie, partitismo,
aggregazioni, clan, mafie, sinistre o destre, bande,
sindacati, associazioni, gruppi razzistici, carbonerie, ecc.
sono normali manifestazione della diseguaglianza dei
pensieri pur sempre raffazzonate da aggregativi pilotaggi. E
per ogni categoria ci sono le disuguaglianze interne, i
dissidenti(così chiamati), i rivoluzionari, i traditori....
ma di cosa? di princìpi che qualcuno più autoritario ha
imposti, ma che qualcun'altro ha capito che non erano poi
così "evangelici".
Lasciamo stare, poi, cosa volesse fare il gruppo fondatore
europeista quando, nella sua ingenua visione avesse in animo
di allargare le proprie pretese socializzanti e frullatorie
da robot cuciniere, al di là della opportuna mischiata
riconducente all'economia e alla finanza di cui l'euro è
solo una soluzione più buona che cattiva.
Ma le facce delle medaglie non sono solo due. Siamo nella
similitudine poliedrica.