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5 agosto 2015 14:16 - m7teverde8154
NON SOLO I TEDESKI... FATE UN PO' IL GIRO DEL MONDO... E VEDRETE... CASA POUND & AFFINI! uno skifo a 480°!!!... Europa e Mogherini in primis, vergognatevi!!!
23 luglio 2015 10:08 - savpg8801
Ti ringrazio, Lucilla.
Il pezzettino l'ho scritto di getto in pochi minuti ed è piccola parte dell'idea che, nel tempo, mi sono fatta sull'Europa Unita, e sui "nazionalismi" e sulle manifestazioni di cosiddetto razzismo di ogni genere.
Il nazionalismo non è solo esaltazione e difesa della propria unità nazionale, civile, religiosa, etica, istituzionale tale da definirsi "patriottica" ma è anche riconducibile, quale estensione di concetto, all'esclusione degli altri, dei diversi, dei forestieri, dei non appartenenti e dei non ottemperanti alle regole nazionali.
Gli italiani non sono nazionalisti. Sono esterofili, accoglitori, amanti dell'esotico, ma odiosi nei confronti della nostra nazione.
I francesi, i tedeschi, gli inglesi, ecc. ce l'hanno sempre rinfacciato.
I Francesi durante la I^ guerra mondiale asserivano nei confronti dei soldati(poveretti mandati a morire per l'Italia, ma non si parla di quelli che andavano"volontari" in altre nazioni): Les italiens ne se battent pas.
Salvo alcuni atti patriottici che andavano dritti sui libri di scuola, il resto è noto.
E che dire dei nazionalismi tedeschi quando si parla di 50000 edizioni di inni patriottici, ma specialmente di "odio tedesco" nei confronti nostri e di altri esteri(ho molta documentazione al riguardo) .
Tantissimi italiani non parlano mai bene del loro Paese, dicono che è uno schifo, che si vergognano di essere italiani, che vorrebbero andare all'estero, e che cercano di non rispettare le regole perchè fa "grande".
Queste arroganze sono spesso alimentate dall'atteggiamento molto individualista che ciascuno di noi possiede. Non "individualista" al posto di "sociale"(questo per convenienza) ma proprio perchè siamo egoisti sia nel fare che nel parlare. Ognuno di noi ha ragione sempre, specchio dei bar sport.
E il nazionalismo comporta un atteggiamento realmente difensivo del proprio gruppo nazionale con comportamenti sostenitivi e non contrarianti.
22 luglio 2015 10:17 - m7teverde8154
Come vado sbraitando ai quattro punti cardinali da oltre mezzo secolo la germania doveva restare DIVISA per l'eternità... Grave errore l'abbattimento del muro di berlino, avrebbe dovuto essere innalzato del doppio, STOP!
22 luglio 2015 5:34 - lucillafiaccola1796
Mi complimento con savpg8801
Mi sono copiato il "pezzo", molto meglio di un editoriale dei "migliori" giornalisti...
Detto alla rinfusa: chi ha stabilito che la germania debba essere il "capo" dell'europa? Nessuno l'ha "votata" Non dimentichiamoci della prima e soprattutto della seconda guerra mondiale...adolfino, ricordate?
Detto "scientificamente" da savpg8801...la germania non ha neanche il 51% della UE
Ma annasse fuck, va....
19 luglio 2015 19:40 - NN1999
Il popolo italiano non è mai stato nazionalista. Nazionalisti sono i francesi, forse solo per presunzione. Per quanto riguarda l'Italia quindi il nazionalismo non è una caratteristica della società ma è piuttosto la conseguenza del fatto che i politici non tralasciano nessun motivo per fare politica.
19 luglio 2015 19:35 - NN1999
Totalmente d'accordo nel ritenere che sia l'Italia che la Grecia soffrono degli stessi problemi e che siano culturalmente simili. Sia la scuola che i vari programmi televisivi ci insegnano che la civiltà greca e poi quella romana hanno forgiato o comunque influenzato le civiltà europee di quell'epoca. Molto spesso quando si vuole mostrare la potenza degli antichi romani prendono come esempio il Colosseo, facendoci notare che sebbene siano passati duemila anni è ancora in piedi. Ed è proprio qui il punto, dove altri vedono un'opera imponente in tutto il suo splendore io vedo solo un rudere. E non dicono nemmeno tutta la verità. Se il Colosseo non fosse stato restaurato nel 1800 probabilmente oggi non ci sarebbe più nulla da ammirare.
Non posso non notare che i popoli nordici che non sono stati toccati dalla cultura greco-romana o che lo sono stati marginalmente oggi costituiscono nazioni socialmente più avanzate della nostra. Che non sia giunta l'ora di archiviare quel modello e di guardare al presente e al futuro? Il mio calendario mi dice che oggi è il 19 luglio del 2015.
19 luglio 2015 11:00 - savpg8801
Al solito la mania, rafforzata da "maniacale", di ragionare su tutto con i numeri, le mode, le prevalenze propagandistiche, le indifferenziazioni, le tendenze di parte, le credenze che, sparato il termine ""democrazia", ogni volta che una frangia più o meno rumorosa e attiva si fa sentire in qualche modo e che utilizza metodi di propaganda diversi da quelli calmi e tranquilli di chi se ne sta zitto o parla piano, sia il calice delle VERITA', ci troviamo a dover riformare non solo il concetto di europeismo inteso come unità di buoni e bravi fondamenti costruttivi, ma del concetto stesso di dover fondare ogni ragione o torto sul populistico ed ineluttabile calcolo dei numeri. Chi ha 51 su 100 ha ragione, chi 49 è perdente quindi alla rupe Tarpea. Non importa che fra codesti 49 ci siano molti che veramente avrebbero ragione, ma così è alla luce di stupidi princìpi elettorali.
La scusa che ogni mancata partecipazione a questo sistema errato di far vociferare il popolo sia la solita frase: sei perdente perchè non c'eri o perchè hai disatteso la consultazione. E mai a dire che è sbagliato il sistema delle consultazioni perchè il Popolo non è mai in grado, nella sua interezza, di esercitare la verità. Il Popolo, preso in ogni sua componente singola, quasi mai ragiona in termini collettivi di logiche fondamentali, ma ragiona in base alla propria convenienza di singolo o di gruppo pilotato. I referenda sono la più alta espressione di "fazioni", di gruppi, di pilotaggi, di opportunismi, di simpatie, di compravendite di gabbane, e di ragionamenti di ventre, ma non di cervello quand'anche possa definirsi tale. Salvo naturalmente alcuni fondamentali del passato in cui il buon senso ha prevalso finalmente.
L'Unione Europea , a chi crede che fosse amalgama totale di popoli, di lingua, di pensiero, di usi e costumi, di caldo e di freddo, di piste ciclopedonali tutte uguali e perfette, di cibo, di politiche, di forze armate, ecc., chi l'ha compulsata e iniziato a realizzarla, non ha certo pensato che tutto ciò fosse realizzabile.
Qualsiasi stupida mente riesce a comprenderne i motivi. Il Nazionalismo, il razzismo, e qualsiasi forma esclusiva rispetto al proprio branco-ben codificato e stabile, sono sempre esistiti sin dalle ancestrali aggregazioni tribali di qualche ominide o di qualche signorotto locale. Informiamoci dalla storia o dagli accertamenti scientifici.
Lotte, guerre, muri, migrazioni, scioà varie, partitismo, aggregazioni, clan, mafie, sinistre o destre, bande, sindacati, associazioni, gruppi razzistici, carbonerie, ecc. sono normali manifestazione della diseguaglianza dei pensieri pur sempre raffazzonate da aggregativi pilotaggi. E per ogni categoria ci sono le disuguaglianze interne, i dissidenti(così chiamati), i rivoluzionari, i traditori.... ma di cosa? di princìpi che qualcuno più autoritario ha imposti, ma che qualcun'altro ha capito che non erano poi così "evangelici".
Lasciamo stare, poi, cosa volesse fare il gruppo fondatore europeista quando, nella sua ingenua visione avesse in animo di allargare le proprie pretese socializzanti e frullatorie da robot cuciniere, al di là della opportuna mischiata riconducente all'economia e alla finanza di cui l'euro è solo una soluzione più buona che cattiva.
Ma le facce delle medaglie non sono solo due. Siamo nella similitudine poliedrica.
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