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9 settembre 2015 9:02 - francesco5421
A proposito di parallele................ho avuto la fortuna di vedere in balia delle onde (ed anche spiaggiati) solo tronchi, rami, bottiglie e, fortunatamente, non mai cadaveri.

Però - se tutti gli altri oggetti lunghi vengono trasportati dalle onde o spiaggiati appunto longitudinalmente (cioé parallelamente alla cresta d'onda - ho fondati dubbi che lo spiaggiamento del povero corpicino e raffigurato dalle foto sia opera umana.

Una cosa é certa: nessuna onda spiaggia mai al traverso un oggetto lungo, io non ci credo!
7 settembre 2015 14:59 - Bista
Cara Annapaola,
Secondo me Canada e rette parallele non c'entrano, o c'entrano solo marginalmente, con quanto avvenuto.
Quanto accaduto è soprattutto il paradigma dell'isipienza, ed anche dell'impotenza dell'intero genere umano, senza esclusioni.

Partiamo dalle parallele, che è cosa, per me, più facile da argomentare.
Perché farle convergere al finito?
Perché dovrebbero essere coinvolte sentilmentalmente?
Geometricamente sono nate come sono e sono bellissime, insensibili, utili e necessarie; per convergere e divergere possiamo usare altre linee, non snaturare le parallele.
Certe affermazioni possono andar bene solo all'osteria, per impressionare un uditorio avvinazzato.
Immagini Lei cosa accadrebbe se quei binari della foto sul Suo articolo non si incontrassero all'infinito.
E le convergenze parallele, da noi, in Italia, hanno già avuto, forse giustamente, cattiva sorte.

Il Canada non ha rifiutato l'accesso ad Aylan: a me piace credere alla versione, peraltro la più verosimile, che sia la solita balla giornalistica sparata per aumentare la tiratura.
Ma, se lo avesse fatto, come Stato, potrebbe essere censurato solo se avesse disatteso le regole.
Avendo rispettato le regole, come io credo, l'offerta di asilo e accoglienza al babbo di Aylan e alle salme, se vera, è stato un gesto nobile, un segnale da apprezzare, perché il Canada, da solo, non avrebbe potuto fare e non può fare proprio niente di più.

Chi vuole aiutare gli altri deve, prima di tutto, mettersi nelle condizioni di farlo, non blaterale di solidarietà al vento, come vedo fare spesso da noi, che è buonismo impotente.

A me la vicenda di Aysan ha fatto pensare, tra le molte altre cose, al "Il pescatore" di Fabrizio de Andrè.
E anche alle mamme dei tagliagole dell'Isis.

Con tali pensieri, se avessi un pulsante da premere per fulminare assassini e tagliagole, quella parte almeno che mette a rischio la mia famiglia e la mia Patria, lo farei subito di sicuro, senza pormi problemi di mia insipienza, di mia impotenza e senza pensare alle loro mamme e alle loro ragioni.

Ghnòzis autòn, conosci te stesso, esortavano, tanto tempo fa, quei degenerati di Greci.
7 settembre 2015 0:45 - lucillafiaccola1796
ah ma allora non lo volete capie che piano piano ci ammazzeranno tutti, compresa Natura, perché loro DEVONO "ereditare" la Terra?
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