E' il colmo...uno schifo...Io non ho nessun tipo di
documentazione perchè nel 2012 la Banca non mi ha
rilasciato niente dicendo semplicemente che non si poteva
fare niente.. Chi potrà cambiare i soldi? I soliti
raccomandati?
30 gennaio 2016 19:32 - BUCCELLA.VINCENZO
è un'ingiustizia solite cose all'italiana!! a chi vengono
cambiate le lire in euro e a chi no!
non siamo tutti uguali????
credo sia inconcepibile che una sentenza venga
strumentalizzata in tal modo dallo stato!
In Italia come al solito non siamo tutti uguali davanti alla
legge!!
28 gennaio 2016 10:50 - corrado68
L'ultimo comunicato Stampa della Banca d'Italia è del 21.1
u.s.
E dice che il cambio doveva essere richiesto entro la scorsa
scadenza naturale e può ottenerlo ora solo chi dimostra di
averlo fatto allora tempestivamente (in barba al decreto
Monti) o di aver avviato un giudizio legale.
Al di là del carattere giuridico aberrante del comunicato
(ed eticamente rivoltante per un paese civile, nella norma
per l'Italia) direi che per il momento la possibilità di un
intervento legislativo è assolutamente remota. E questo
perchè la C.Cost., avendo cancellato il decreto Monti, ha
di fatto (con un obbrobrio giuridico) determinato la
reviviscenza dei vecchi termini scaduti il 28.2.12.
Buon Italia a tutti.
p.s. Vi allego il link al comunicato della Banca d'Italia
https://www.bancaditalia.it/media/comunicati/documenti/2016-
01/cs-20160121-conversione-lire-euro.pdf
23 gennaio 2016 10:46 - Pietro Yates Moretti
E' vero, sarebbe necessaria una norma di legge che indicasse
modalità e termini per porre rimedio a quella legge
incostituzionale. E in uno Stato di diritto, come dovrebbe
essere il nostro, una legge sarebbe già stata fatta con
tanto di scuse.
Ma visto che, in casi analoghi in passato, non sono state
fatte leggi, oppure quando sono state fatte erano una vera e
propria 'fregatura', ecco il ragionamento che facciamo:
1. ammesso che facciano una legge, sicuramente la
scriveranno in modo da limitare al massimo l'esborso (come
spesso è accaduto in passato). L'interpretazione più
stretta che possono dare è la seguente: "ti abbiamo rubato
84 giorni qualche anno fa, ora la Corte te li ha ridati, e
quegli 84 giorni decorrono dalla data in cui la sentenza è
stata pubblicata". Ecco che chi non ha agito entro la fine
di gennaio 2016, potrebbe essere escluso.
2. in ogni caso, per ottenere una legge giusta, è
importante farsi sentire per far capire al legislatore che
non puo' fregarsene sperando che la cosa finisca nel
dimenticatoio. Se nessuno invia diffide, il legislatore
potrebbe pensare che può far finta di niente senza grandi
conseguenze politiche. Quindi, questa lettera serve anche a
stimolare un intervento legislativo.
3. nel caso non fosse fatta una legge per riaprire i
termini, ci sono gli estremi - a nostro avviso - per
ricorrere al giudice ordinario e ottenere l'applicazione
"diretta" della sentenza costituzionale, alla luce dei
principi fondamentali del nostro ordinamento. In questo
caso, è evidente che la richiesta al giudice non potrebbe
che fare il ragionamento di cui sopra: rubati 84 giorni nel
2012, i termini si sono automaticamente riaperti di 84
giorni a partire dall'entrata in vigore degli effetti della
sentenza (ovvero dalla data di pubblicazione in GU). E'
l'unica possibile interpretazione "automatica" che si
potrebbe chiedere al giudice, in assenza di una legge
attuativa.
4. e' possibile che inviare questa raccomandata non serva a
niente perché alla fine lo Stato farà una legge giusta.
Ma, per i motivi appena esposti, è anche possibile che
serva eccome! Quindi, per il costo di una raccomandata, vale
certamente la pena agire.
22 gennaio 2016 9:38 - macheneso
L'ultima volta che ho controllato, nel momento in cui in
Gazzetta Ufficiale viene pubblicata una Sentenza della Corte
Costituzionale, l'articolo giudicato illegittimo è
illegittimo a tutti gli effetti.
Ci vuole una legge, esatto, ma poiché lo Stato tace da
oltre due mesi è molto meglio attivarsi e spedire la
raccomandata.
21 gennaio 2016 17:53 - Albeste
L'ultima volta che ho ho controllato, era lo Stato Italiano
a fare le leggi, non la Banca d'Italia.
l'anticipo del termine fu stabilito con un decreto legge
(lascio stare i numeri che forse per te son noiosi, ma se
vuoi te li posso dare tutti) del Governo di allora. E anche
stavolta ci vorrà una legge od un decreto, in questo caso
che dia applicazione della sentenza della Corte
Costituzionale. Ah quanto è facile aprir bocca senza sapere
nemmeno quel che si sta dicendo...
21 gennaio 2016 17:22 - macheneso
Ottimo, se non fosse che se ti presentavi entro il 28
febbraio 2012 alla Banca d'Italia, ti sentivi rispondere che
il termine era scaduto.
Quindi erano loro stessi a portarti fuori termine.
21 gennaio 2016 16:16 - Albeste
Non c'è nessuna scadenza al 28 gennaio, questo modulo non
serve a nulla, per il cambio non sono state stabilite ne
modalità ne tempistiche.
Basta saper leggere, questa è la sentenza della corte
costituzionale
http://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?a
nno=2015&numero=216
e questa l'unica comunicazione ufficiale disponibile di
Bankitalia
http://www.bancaditalia.it/media/approfondimenti/2015/info-s
entenza-cc/conv-lira-euro.pdf. State solo facendo
disinformazione e alimentando la confusione che già c'è.
Bella associazione in difesa dei consumatori, non c'è che
dire.