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23 febbraio 2016 0:23 - Monja84
E' il colmo...uno schifo...Io non ho nessun tipo di documentazione perchè nel 2012 la Banca non mi ha rilasciato niente dicendo semplicemente che non si poteva fare niente.. Chi potrà cambiare i soldi? I soliti raccomandati?
30 gennaio 2016 19:32 - BUCCELLA.VINCENZO
è un'ingiustizia solite cose all'italiana!! a chi vengono cambiate le lire in euro e a chi no!
non siamo tutti uguali????
credo sia inconcepibile che una sentenza venga strumentalizzata in tal modo dallo stato!
In Italia come al solito non siamo tutti uguali davanti alla legge!!
28 gennaio 2016 10:50 - corrado68
L'ultimo comunicato Stampa della Banca d'Italia è del 21.1 u.s.
E dice che il cambio doveva essere richiesto entro la scorsa scadenza naturale e può ottenerlo ora solo chi dimostra di averlo fatto allora tempestivamente (in barba al decreto Monti) o di aver avviato un giudizio legale.
Al di là del carattere giuridico aberrante del comunicato (ed eticamente rivoltante per un paese civile, nella norma per l'Italia) direi che per il momento la possibilità di un intervento legislativo è assolutamente remota. E questo perchè la C.Cost., avendo cancellato il decreto Monti, ha di fatto (con un obbrobrio giuridico) determinato la reviviscenza dei vecchi termini scaduti il 28.2.12.
Buon Italia a tutti.
p.s. Vi allego il link al comunicato della Banca d'Italia https://www.bancaditalia.it/media/comunicati/documenti/2016- 01/cs-20160121-conversione-lire-euro.pdf
23 gennaio 2016 10:46 - Pietro Yates Moretti
E' vero, sarebbe necessaria una norma di legge che indicasse modalità e termini per porre rimedio a quella legge incostituzionale. E in uno Stato di diritto, come dovrebbe essere il nostro, una legge sarebbe già stata fatta con tanto di scuse.
Ma visto che, in casi analoghi in passato, non sono state fatte leggi, oppure quando sono state fatte erano una vera e propria 'fregatura', ecco il ragionamento che facciamo:
1. ammesso che facciano una legge, sicuramente la scriveranno in modo da limitare al massimo l'esborso (come spesso è accaduto in passato). L'interpretazione più stretta che possono dare è la seguente: "ti abbiamo rubato 84 giorni qualche anno fa, ora la Corte te li ha ridati, e quegli 84 giorni decorrono dalla data in cui la sentenza è stata pubblicata". Ecco che chi non ha agito entro la fine di gennaio 2016, potrebbe essere escluso.
2. in ogni caso, per ottenere una legge giusta, è importante farsi sentire per far capire al legislatore che non puo' fregarsene sperando che la cosa finisca nel dimenticatoio. Se nessuno invia diffide, il legislatore potrebbe pensare che può far finta di niente senza grandi conseguenze politiche. Quindi, questa lettera serve anche a stimolare un intervento legislativo.
3. nel caso non fosse fatta una legge per riaprire i termini, ci sono gli estremi - a nostro avviso - per ricorrere al giudice ordinario e ottenere l'applicazione "diretta" della sentenza costituzionale, alla luce dei principi fondamentali del nostro ordinamento. In questo caso, è evidente che la richiesta al giudice non potrebbe che fare il ragionamento di cui sopra: rubati 84 giorni nel 2012, i termini si sono automaticamente riaperti di 84 giorni a partire dall'entrata in vigore degli effetti della sentenza (ovvero dalla data di pubblicazione in GU). E' l'unica possibile interpretazione "automatica" che si potrebbe chiedere al giudice, in assenza di una legge attuativa.
4. e' possibile che inviare questa raccomandata non serva a niente perché alla fine lo Stato farà una legge giusta. Ma, per i motivi appena esposti, è anche possibile che serva eccome! Quindi, per il costo di una raccomandata, vale certamente la pena agire.
22 gennaio 2016 9:38 - macheneso
L'ultima volta che ho controllato, nel momento in cui in Gazzetta Ufficiale viene pubblicata una Sentenza della Corte Costituzionale, l'articolo giudicato illegittimo è illegittimo a tutti gli effetti.
Ci vuole una legge, esatto, ma poiché lo Stato tace da oltre due mesi è molto meglio attivarsi e spedire la raccomandata.
21 gennaio 2016 17:53 - Albeste
L'ultima volta che ho ho controllato, era lo Stato Italiano a fare le leggi, non la Banca d'Italia.
l'anticipo del termine fu stabilito con un decreto legge (lascio stare i numeri che forse per te son noiosi, ma se vuoi te li posso dare tutti) del Governo di allora. E anche stavolta ci vorrà una legge od un decreto, in questo caso che dia applicazione della sentenza della Corte Costituzionale. Ah quanto è facile aprir bocca senza sapere nemmeno quel che si sta dicendo...
21 gennaio 2016 17:22 - macheneso
Ottimo, se non fosse che se ti presentavi entro il 28 febbraio 2012 alla Banca d'Italia, ti sentivi rispondere che il termine era scaduto.
Quindi erano loro stessi a portarti fuori termine.
21 gennaio 2016 16:16 - Albeste
Non c'è nessuna scadenza al 28 gennaio, questo modulo non serve a nulla, per il cambio non sono state stabilite ne modalità ne tempistiche.
Basta saper leggere, questa è la sentenza della corte costituzionale
http://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?a nno=2015&numero=216
e questa l'unica comunicazione ufficiale disponibile di Bankitalia http://www.bancaditalia.it/media/approfondimenti/2015/info-s entenza-cc/conv-lira-euro.pdf. State solo facendo disinformazione e alimentando la confusione che già c'è. Bella associazione in difesa dei consumatori, non c'è che dire.
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