ipo che ho per fondamento IL CONTO DELLA SERVA, odio la la
partita doppia perché te la puoi manovrare "ad ladrocinium"
Questi tendono a fotterci in tutti i pertugi, intimi e meno
intimi E' questo lo socpo della loro esistenza...depredarciu
e poi assassinarci...non ce lo scordiamo...meglio morire con
le armi anche se scariche in manao che sotto i bomardamenti
dronaroli!!!!
10 marzo 2016 17:35 - savpg8801
A fine seduta, CVD, siamo andati sotto zero a - 0,10%.
Fixing alle 17,25 (chiusura FTSEMIB.MI alle 17,30)
addirittura a -0,23%.
Gli ultimi accomodamenti freeze a -0,12%
Trovare, please, chi se li è pappati!.
10 marzo 2016 15:46 - savpg8801
Anche l'intervento della BCE oggi ha a che fare con il
risparmio:
...Posto su LA MONETA in DI' La Tua...:
Also sprach Zarathustra... Il santone ha parlato...alias
Mario Draghi.
Tutti a pendere dalle sue labbra. Ma cosa facciamo in borsa?
Fino a poco prima l'attesa era spasmodica, poi come un sol
homo, tutti a comprare o, meglio, a innescare gli acquisti
che fanno salire le borse poi a vendere. Euforia al massimo,
oltre 4 punti percent. in alto.
Ma neanche il tempo di parlarne, ecco le vendite.. E ti
pareva? uno speculatore che in una-due ore guadagna un 2%
con i tassi e tempi che corrono a sotto zero
all'anno.....noooo?
E proprio tassi sotto zero ulteriormente incrementati da
Mario. Ma al ribasso.
Cioè si paga per tenere i soldi in banca o in obbligazioni,
o comunque a "investire sul quasi sicuro. Certo non
sull'aleatorio detto anche rischio.
Mario si è giocato in questa ultima botta anche le mutande;
cosa rimane ancora da fare?
Con i tassi sotto zero tutta l'economia muore. Il risparmio
muore. la finanza muore. Non essendoci più gap di manovre
cosa stanno a fare tutti gli operatori finanziari, le
banche, ecc.?
Con queste ulteriori manovre che già vedevansi ultimamente
i mutui erogati all'1,30% e lo scopo è quello di farli
calare ancora, cosa credono di fare! Le banche, con i rischi
di sofferenze che hanno a dar via i soldi cosa si crede che
facciano? Ne danno via ancora meno visto che i loro guadagni
intesi in spread sono nulli: Non è che le banche non
abbiano liquidità da erogare. E' che non ne hanno scopo e
convenienza.
E neppure i risparmiatori-(anche se chiamati investitori)
avranno più convenienza. Meglio il materasso, un buon
nascondiglio a tasso zero è sempre migliore di un rischioso
o aleatorio rendimento a saggio negativo. ....
Ecco che anche gli operatori finanziari, privati,
indipendenti o manovrati che siano non hanno margini di
manovra per operare con qualche vantaggio per loro e per i
clienti.
10 marzo 2016 10:42 - macheneso
Il mio pensiero è semplice e riassume la seconda parte
dell'articolo: se i clienti delle banche, assicurazioni,
ecc. non capiscono che il sistema li informa male perché ha
interesse che siano informati male, non hanno scampo.
10 marzo 2016 9:50 - savpg8801
Già, materia sentita, ma a cui non si pone rimedio. Ed
anche poco dibattuta visto che dopo un po' di tempo non se
ne sente quasi più parlare....Come tante altre vicende del
mondo. Parlare..parlare, ma che significa? Parlare non
significa sistemare le cose. Più si parla e peggio è
perchè si evidenziano aspetti a cui nessuno o in parte si
può o non si vuole porre rimedio.
Argentina? Avvocati, parlamentrari in missione (che ridere)
denuncie, qualche ricorso (alcuni su quattrocentomila -si
conteggiava e tra cui il sottoscritto- hanno avuto qualche
rimborso(io no) -ma dalle banche condannate) proposte di
ristrutturazioni....ecc. ma chi ci ha rimesso è sempre il
risparmiatore.
E finiamola con la storia che il risparmiatore è anche un
investitore, magari in qualità di imprenditore propenso al
rischio(ma che ridere).
Il fatto è che si continua a miscelare e ad uniformare i
concetti.
L'italiano....il consumatore...l'automobilista....il
viaggiatore....il telefonatore....il
mangiatore...l'investitore...
Ma mai si scinde e si prescinde.
Il punto è che non si previene e non si attribuiscono i
concetti nel loro giusto significato.
Due sono i principali criteri a cui ricondurre ogni
polemica. Chi investe e specula appositamente e chi lo fa
per garantirsi la propria tutela del risparmio.
Ed è di secondaria importanza il principio spesso
attualmente assunto che un risparmiatore sia un
"investitore" cioè imprenditore più o meno dichiarato.
L'investitore è colui che, conscio di porre capitali in
attività lucrose d'impresa, sa che può guadagnare o
perdere anche tutto. Lo fa e lo deve fare apposta.
E' quindi, imprenditore ed investitore colui che partecipa e
manipola ed amministra l'impresa direttamente o
indirettamente e può decidere qualcosa circa le scelte
operative della stessa.
Non è da giudicare imprenditore colui che acquista una
obbligazione (la definizione dice tutto) emessa da una
impresa allo scopo di finanziarsi. Proprio perchè per sua
natura un acquirente di obbligazione è un "prestatore" di
fondi che, a norma delle regole legali, deve solo rientrare
alla scadenza in pieno diritto in quanto l'emittente deve
far fronte al proprio debito.
L'azionista( socio unico di una spa[o altro]o pochi soci a
parte quindi perfettamente imprenditori a rischio) che
acquista e vende azioni al mercato, potrà essere un piccolo
speculatore ovviamente che fa apposta affari più o meno
redditizi, ma spesso è un risparmiatore che è stato o si
è autoindirizzato in tal modo.
Dopo queste argomentazioni, quello che si auspica e che si
chiede (a parte le stupide interviste mifid per classificare
artigianalmente e spesso fraudolentemente colui che vuol
posizionare le proprie risorse al meglio) appunto, è
l'impedimento, PER LEGGE, e in maniera preventiva che si
verifichino ipotesi di default con conseguenze a carico di
ogni risparmiatore e non della sola impresa pura.
Scindere, pertanto, i prodotti vendibili con alto rischio
(se non se ne riesce proprio ad impedirne l'emissione-che
sarebbe meglio) da quelli sicuri, vuoi perchè garantiti in
vario modo(fondi, riserve, assicurazioni, gestioni
parallele, accantonamenti, capitali, privilegi, ipoteche,
garanzie reali, ecc.) o perchè vi sia la facile
aggredibilità diretta, tipo la immediata possibilità di
monetizzazione e non solo la ipotetica liquidità.
Restando fermo il principio che tutta la materia non si può
ricondurre a vantaggio con la sola presunzione di sicurezza
(o quasi) proposta da operatori "fuori da ogni sospetto"
cioè che non siano in conflitto di interessi.
La nicchia non è espandibile.
Piuttosto richiamare l'operatività "con sospetto" a
lavorare in chiara tutela del cliente e a tutelarne anche la
incompetenza o la presunta incapacità decisionale. Quindi
tutela massima, per legge, del cliente non con le stupide
regole di attribuzioni generiche di rischio che tutelano
solo gli operatori, ma con regole volta per volta atte a
definire i rischi diretti pena la non fattibilità
dell'operazione.