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11 marzo 2016 20:32 - lucillafiaccola1796
ipo che ho per fondamento IL CONTO DELLA SERVA, odio la la partita doppia perché te la puoi manovrare "ad ladrocinium" Questi tendono a fotterci in tutti i pertugi, intimi e meno intimi E' questo lo socpo della loro esistenza...depredarciu e poi assassinarci...non ce lo scordiamo...meglio morire con le armi anche se scariche in manao che sotto i bomardamenti dronaroli!!!!
10 marzo 2016 17:35 - savpg8801
A fine seduta, CVD, siamo andati sotto zero a - 0,10%.
Fixing alle 17,25 (chiusura FTSEMIB.MI alle 17,30) addirittura a -0,23%.
Gli ultimi accomodamenti freeze a -0,12%
Trovare, please, chi se li è pappati!.
10 marzo 2016 15:46 - savpg8801
Anche l'intervento della BCE oggi ha a che fare con il risparmio:
...Posto su LA MONETA in DI' La Tua...:
Also sprach Zarathustra... Il santone ha parlato...alias Mario Draghi.
Tutti a pendere dalle sue labbra. Ma cosa facciamo in borsa? Fino a poco prima l'attesa era spasmodica, poi come un sol homo, tutti a comprare o, meglio, a innescare gli acquisti che fanno salire le borse poi a vendere. Euforia al massimo, oltre 4 punti percent. in alto.
Ma neanche il tempo di parlarne, ecco le vendite.. E ti pareva? uno speculatore che in una-due ore guadagna un 2% con i tassi e tempi che corrono a sotto zero all'anno.....noooo?
E proprio tassi sotto zero ulteriormente incrementati da Mario. Ma al ribasso.
Cioè si paga per tenere i soldi in banca o in obbligazioni, o comunque a "investire sul quasi sicuro. Certo non sull'aleatorio detto anche rischio.
Mario si è giocato in questa ultima botta anche le mutande; cosa rimane ancora da fare?
Con i tassi sotto zero tutta l'economia muore. Il risparmio muore. la finanza muore. Non essendoci più gap di manovre cosa stanno a fare tutti gli operatori finanziari, le banche, ecc.?
Con queste ulteriori manovre che già vedevansi ultimamente i mutui erogati all'1,30% e lo scopo è quello di farli calare ancora, cosa credono di fare! Le banche, con i rischi di sofferenze che hanno a dar via i soldi cosa si crede che facciano? Ne danno via ancora meno visto che i loro guadagni intesi in spread sono nulli: Non è che le banche non abbiano liquidità da erogare. E' che non ne hanno scopo e convenienza.
E neppure i risparmiatori-(anche se chiamati investitori) avranno più convenienza. Meglio il materasso, un buon nascondiglio a tasso zero è sempre migliore di un rischioso o aleatorio rendimento a saggio negativo. ....
Ecco che anche gli operatori finanziari, privati, indipendenti o manovrati che siano non hanno margini di manovra per operare con qualche vantaggio per loro e per i clienti.
10 marzo 2016 10:42 - macheneso
Il mio pensiero è semplice e riassume la seconda parte dell'articolo: se i clienti delle banche, assicurazioni, ecc. non capiscono che il sistema li informa male perché ha interesse che siano informati male, non hanno scampo.
10 marzo 2016 9:50 - savpg8801
Già, materia sentita, ma a cui non si pone rimedio. Ed anche poco dibattuta visto che dopo un po' di tempo non se ne sente quasi più parlare....Come tante altre vicende del mondo. Parlare..parlare, ma che significa? Parlare non significa sistemare le cose. Più si parla e peggio è perchè si evidenziano aspetti a cui nessuno o in parte si può o non si vuole porre rimedio.
Argentina? Avvocati, parlamentrari in missione (che ridere) denuncie, qualche ricorso (alcuni su quattrocentomila -si conteggiava e tra cui il sottoscritto- hanno avuto qualche rimborso(io no) -ma dalle banche condannate) proposte di ristrutturazioni....ecc. ma chi ci ha rimesso è sempre il risparmiatore.
E finiamola con la storia che il risparmiatore è anche un investitore, magari in qualità di imprenditore propenso al rischio(ma che ridere).
Il fatto è che si continua a miscelare e ad uniformare i concetti.
L'italiano....il consumatore...l'automobilista....il viaggiatore....il telefonatore....il mangiatore...l'investitore...
Ma mai si scinde e si prescinde.
Il punto è che non si previene e non si attribuiscono i concetti nel loro giusto significato.
Due sono i principali criteri a cui ricondurre ogni polemica. Chi investe e specula appositamente e chi lo fa per garantirsi la propria tutela del risparmio.
Ed è di secondaria importanza il principio spesso attualmente assunto che un risparmiatore sia un "investitore" cioè imprenditore più o meno dichiarato.
L'investitore è colui che, conscio di porre capitali in attività lucrose d'impresa, sa che può guadagnare o perdere anche tutto. Lo fa e lo deve fare apposta.
E' quindi, imprenditore ed investitore colui che partecipa e manipola ed amministra l'impresa direttamente o indirettamente e può decidere qualcosa circa le scelte operative della stessa.
Non è da giudicare imprenditore colui che acquista una obbligazione (la definizione dice tutto) emessa da una impresa allo scopo di finanziarsi. Proprio perchè per sua natura un acquirente di obbligazione è un "prestatore" di fondi che, a norma delle regole legali, deve solo rientrare alla scadenza in pieno diritto in quanto l'emittente deve far fronte al proprio debito.
L'azionista( socio unico di una spa[o altro]o pochi soci a parte quindi perfettamente imprenditori a rischio) che acquista e vende azioni al mercato, potrà essere un piccolo speculatore ovviamente che fa apposta affari più o meno redditizi, ma spesso è un risparmiatore che è stato o si è autoindirizzato in tal modo.
Dopo queste argomentazioni, quello che si auspica e che si chiede (a parte le stupide interviste mifid per classificare artigianalmente e spesso fraudolentemente colui che vuol posizionare le proprie risorse al meglio) appunto, è l'impedimento, PER LEGGE, e in maniera preventiva che si verifichino ipotesi di default con conseguenze a carico di ogni risparmiatore e non della sola impresa pura.
Scindere, pertanto, i prodotti vendibili con alto rischio (se non se ne riesce proprio ad impedirne l'emissione-che sarebbe meglio) da quelli sicuri, vuoi perchè garantiti in vario modo(fondi, riserve, assicurazioni, gestioni parallele, accantonamenti, capitali, privilegi, ipoteche, garanzie reali, ecc.) o perchè vi sia la facile aggredibilità diretta, tipo la immediata possibilità di monetizzazione e non solo la ipotetica liquidità.
Restando fermo il principio che tutta la materia non si può ricondurre a vantaggio con la sola presunzione di sicurezza (o quasi) proposta da operatori "fuori da ogni sospetto" cioè che non siano in conflitto di interessi.
La nicchia non è espandibile.
Piuttosto richiamare l'operatività "con sospetto" a lavorare in chiara tutela del cliente e a tutelarne anche la incompetenza o la presunta incapacità decisionale. Quindi tutela massima, per legge, del cliente non con le stupide regole di attribuzioni generiche di rischio che tutelano solo gli operatori, ma con regole volta per volta atte a definire i rischi diretti pena la non fattibilità dell'operazione.
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