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25 maggio 2016 21:46 - savpg8801
L'unica soddisfazione alla rabbia provocata con il costante aumento delle ritenute, dal 6.25 al 12.50 al 20 al 21 al 26 e chissà quanto altro in futuro, è che tassare degli zeri equivale a zero.
I tassi su cui vanno ad infierire le ritenute sono ormai inesistenti, quindi lo stato fa la figura del rapinatore, ma il suo bottino è inesistente.La figura dell'idiota per nulla. Purtroppo gli è che le spese, cioè l'impegno per riscuotere questo zero, esistono a prescindere. Quindi anche le istituzioni bancarie che operano con regimi di amministrazione controllata per la clientela, ove tengono un conto dare/avere delle minus/plus, lo stato stesso che opera e deve controllare, ecc.ecc. lo fanno in perdita.
Uno dei soliti affari all'italiana; si spara alle formiche con i cannoni.
18 maggio 2016 5:33 - gianfranco7781
se in uno stato molte leggi sono a favore dei ladri: chi è che fa le leggi?
15 maggio 2016 8:12 - sandro minacciolo
sembra che lomstato ladrom combatta la mafia in quanto, essendo sua diretta concorrente, sottrae parte del bottino. Quindi lo stato combatte sì la mafia, ma solo dove non è colluso con la stessa. Dove sta la differenza fra pagare il pizzo allo stato o pagarlo alla mafia? Forse la mafia, dopo il pagamento, per un po' ti lascia in pace, mentre lo stato, subito dopo, impone anche i bolli sul pagamento. Contratti di affitto sui locali commerciali: ogni anno lo stato pretende la registrazione del contratto, quindi su un contratto di durata di 6 anni+6, 12 registrazioni di contratto, registrazioni, manco a dirlo, onerose, solo che il costo delle registrazioni non è detraibile, quindi la tassazione grava anche sulla tassa versata allo stato. Chiaro? si paga la tassa anche su quanto lo stato ti sottrae. Altro che mafia, altro che rapinatore. Almeno loro dopo che si sono serviti, per un po' wse ne stanno tranquilli
13 maggio 2016 20:36 - giupeppe
anche i fondi sono considerati rendite da capitale
quindi dove possibile investire etc.
considerado ia tassi bassissimi dei conti deposito lo stato oltre al 26% percento preleva anche i bolli allo 0.2% c
Che su un tasso creditore dell'1% netto si riduce allo 0.5%.
Questa tassa fu introdotta da Monti ma allora i tassi creditori erano al 4 o 5% ora a tassi quasi nulla diventa una rapina di stato.
11 maggio 2016 9:51 - sandro minacciolo
Quella delle tassazione delle rendite finanziarie, che poi non sono rendite, ma risparmio, è un furto, una delle tante rapine di stato. I contributi obbligatori che ho versato per aver diritto alla pensione, vengono investiti per produrre liquidità per pagare la pensione, anche se parzialmente. I risultati di questi investimenti vengono tassati, o meglio rapinati, con l'aliquota prevista per le rendite finanziarie. Ma, mentre per una obbligazione, un titolo di stato, detratta la tassazione, viene liquidata la cedola al netto, per la pensione non è così. Tassato il frutto dell'investimento dei contributi versati, la pensione viene liquidata al lordo e quindi altro prelievo del 25- 30% per ben che vada. E' così o ho capito male? E se è così lo stato è più ingordo del peggiore degli strozzini. Meno male che c'è lo stato che ci protegge. Se tutti pagassero le tasse, per noi non cambierebbe niente, mentre cambierebbe per lorsignori che potrebbero mangiare di più
5 maggio 2016 20:53 - ennius4531
il primo a comportarsi da 'furbetto' è lo Stato . Pensiamo solo ai tempi di pagamento della pubblica amministrazione.

Per il risparmio, la normativa fiscale, per alcune tipologie di investimento, applica il patto leonino ( vietato nei rapporti privati ) , per cui gli utili si spartiscono, mentre le perdite rimangono in capo al risparmiatore.

Se poi quest'ultimo investe, ad esempio, solo in fondi comuni, peggio per lui. Le perdite non potrà mai recuperarle.

Ci sarebbe anche da discutere sull'imponibile tassabile che, nell'ambito del risparmio, é al lordo delle spese sostenute dal risparmiatore. Ma é meglio soprassedere per non emulare ..... I cahiers de doléances .....
5 maggio 2016 18:38 - lucillafiaccola1796
solo che non si chiama guadagno ma perdita. Quindi si tassno le perdite. Del resto dopo che tu metti i tuoi risparmi in banca che li pone a sua riserva e ti dà interesse ZERO prima, poi addirittura interesse negativo che vuol dire che devi pagare perché ti tengano i soldi a mo' di cassaforte "ladra" alla bail in, che ti vuoi aspettare? E vogliono anche abolire il contante, per darci in mano ai bancoCAZ ed alle operazioni bancarie "on line" licenziando al massimo i bancari. Banchieri ammazza tutti anche i bancari!
5 maggio 2016 12:04 - macheneso
Quelle sono commissioni di ingresso dei fondi comuni e delle sicav, non sono tasse.
Sono comunque delle minusvalenze ai fini del capital gain, perché oneri collegati allo strumento, e come tale vanno calcolate a favore del cliente.
Resta la complicazione di non poterle compensare coi guadagni dello stesso fondo comune, ma si possono compensare con plusvalenze da capital gain.
5 maggio 2016 8:10 - FLAPALUM
c'è da coniderare anche la commissione di ingresso quando si comprano titoli: puù succedere di investire 20.000 euro pagando il 3% di commissione (600 euro). in fase di vendita del titolo (che magari guadagna il 2%) è su questo che si pagano le tasse, anche se non si è recuperata la commissione: quindi pagato 20.000 e venduto a 19.800, per lo stato è un guadagno da tassare.
buona giornata
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