I non populisti sono quelli finanziati dagli stati uniti o
sbaglio?
Dittatura russa? Perché quella del belpaese cos’è?
Napolitano/Monti/Letta/Renzi cosa rappresentano, il massimo
della “democrazia”? Forse si: la “loro”.
E poi, “il minimo comun denominatore” è semplicissimo:
i populisti sono i lavoratori che mantengono tutta la
baracca, i “non” populisti sono i parassiti (burocrati,
centralisti, mafiosi e tutti quelli che odiano i Cittadini
che li mantengono) che derubano dilapidando le risorse dei
populisti.
Il “nazionalsocialismo” mi sembra che oggi sia quello
che ci governa: hanno centralizzato (a loro favore,
naturalmente!) l’informazione (dai tiggì ai giornaloni.
Libertà d’informazione al 77.mo posto nel mondo!), hanno
occupato tutti i centri di potere
politico/economico/finanziario (Coop, banche varie, ecc.),
hanno in mano la magistratura, ecc.
L’articolo ci fa capire che esistono due concetti ben
precisi (che l’articolista sembra ignorare). Primo, il
concetto di “stato”. Che dovrebbe essere (ma non lo è)
un insieme di Persone che decidono volontariamente di stare
insieme condividendo un territorio, un’identità di
vedute, cedendo parte della propria libertà allo
“stato” che in cambio fa tre cose: difende il territorio
(le frontiere), batte moneta ed amministra la Giustizia.
Stop. Secondo, che possono esistere Persone senza
“stato” ma non può esistere lo stato senza Persone. E
non è questione da poco. Stop.
Il terz’ultimo paragrafo è poi l’apoteosi del pensiero
liberale! Il pensiero liberale pone al centro l'individuo e
le sue libertà …(ma) … La democrazia liberale è fatta
di limiti alla volontà popolare della maggioranza, limiti
posti dalla Costituzione e dalle leggi e procedure …
Domanda: scritte da chi? Io lo so, l’articolista no
(oppure è in malafede?).
25 maggio 2016 15:41 - savpg8801
Si dirà: zitto, tu sei il primo che ha detto cazzate. Se è
ormai importantissimo dirle in questa "era" di social
parloni, anch'io dirò la mia, come spesso. E se siamo in
democrazia, democranonna, democramamma, anch'io posso di
diritto dire la mia. Le conquiste si sfruttano(se serve).
Dal contenuto di molti commenti che si leggono sui social
forum, qui e altrove, si capisce troppo bene in quali mani e
voci è la "democrazia" quella alla quale sono affidate le
sorti delle decisioni politiche nazionali, anche estere, a
proposito di voti elettorali che dovrebbero rispecchiare
giuste decisionalità dopo corrette e giuste riflessioni,
nonchè esatte informative. Inoltre basta vedere le facce,
le folle festanti o urlanti, i pareri che si raccolgono,
l'infinita varietà di astrusità che si odono, per recepire
che se la democrazia si basa sulle decisioni del popolo,
siamo messi alquanto male.
Qualcuno dirà che è proprio così che s'ha da fare.
Miliardi di opinioni, buone o insulse che siano, ma atte a
far da substrato manipolativo da parte dei più furbi, sono
ormai l'unica maniera di decidere qualcosa, basta decidere,
poi si vedrà.
Per capire, si raccomanda di ascoltare qualche talk-show o
di leggere qualche social dove tutti sanno tutto e da dove
nascono le leggende.
25 maggio 2016 11:57 - chiribbio
un articolo populista su un presunto populismo...se questa
e' la tendenza di spirito critico sulla nascita di movimenti
e partiti estranei alla logica della gestione della cosa
pubblica sino ad ora legata alla partitocrazia...il livello
e' molto basso...
25 maggio 2016 9:25 - virginio6713
articolo senza alcun senso, di tipo renziano,
l'autore è pure vicepresid Aduc, mi conferma l'impressione
che Aduc sta peggiorando velocemente.
24 maggio 2016 19:06 - lucillafiaccola1796
eh sav abbiamo sempre da godere dei tuoi scritti sia per
concetti che per espressione lin guistica
Diceva Oscar Wilde:
"Democrazia significa semplicemente far bastonare il popolo,
dal popolo e in nome del popolo"
questa frase non solo è veritiera ma anche molto
inequivocabile. L'hanno capita anche i miei Figli Gatti!
24 maggio 2016 11:03 - savpg8801
Prescindendo dal fatto che il concetto di democrazia non è
altrettanto chiaro alla stregua di quello di "populismo" e
NON prescindendo dal fatto che ciò che viene comunemente
definita"democrazia" esula assai dal suo assunto logico,
direi che, più si cerca di dare spiegazioni all'uso che se
ne fa del termine"populismo" e di ogni sua riconduzione,
più si crea caos interpretativo. Infatti si tende a far
semplicemente definire "democrazia" come il diritto (e
sempre meno dovere) della massa di individui di esprimere le
proprie decisioni, attraverso le preferenze, in modo
sovrano; quasi come un novello e sempre più moderno
concetto che questo sia una sorta di antico "giudizio di
Dio". Vox populi, vox dei.... purchè si appongano crocette
più o meno pilotate e così...liberi tutti.
Chi usa queste terminologie quasi sempre non sa cosa dice, o
non attribuisce mai significati congrui, o lo dice per
sparare frasi contraddittorie, cercando l'offesa, o sperando
che la propria frase sortisca effetti tacitativi in chiave
equivoca. La stessa terminologia, in generale, dei
significati delle parole o frasi proferite dai politici la
dice chiara da quale "pulpito viene la predica".
La stessa elencazione di Moretti chiarisce che sono talmente
tante le spiegazioni addotte da chiunque si sia impelagato a
dare istruzioni lessico-logiche sull'uso del
concetto"populismo", che se ne deduce creduta comprensione
spesso errata.
Quindi, vista la variegata interpretazione, quasi sempre
forzata ad arte, della parola "democrazia", altrettanto
considero fuorviante e non legata, quella di "populismo".
Molto meglio sarebbe evitare, per chicchessia, di
richiamarla, neppure per un uso idiotamente offensivo ad
ogni piè sospinto, se non solamente improprio ed insensato.