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26 ottobre 2016 4:31 - Starfighter23
TANTO TI FACCIAMO FUORI FIGLIO DI PUTTANA SCIACALLO BIDELLO DELLE COMUNITA' DI RECUPERO
25 ottobre 2016 22:14 - ennius4531
... ahhh, quindi c'è un altro olio di canapa medicinale (....olio curativo , olio medicamentoso ) di cui mi era sfuggita l'esistenza .....

Accidentaccio !

Ah ... ananda, tu che conosci tutto, mi potresti segnalare il bugiardino allegato a detto farmaco per capire che cosa ha ridotto il disagiato23 nella situazione in cui si trova che lo rende incapace di togliere il blocca maiuscole dalla sua tastiera ?
25 ottobre 2016 10:34 - anandamide1972
ernio, non hai capito neanche stavolta, l'olio di canapa di cui parla starfighter non è quello che hai capito tu. Di più non ti dico perché tanto tu sei bravissimo a documentarti da solo.
24 ottobre 2016 23:15 - ennius4531
... nemmeno l'acqua se potabile é tossica .
Peccato che non curi gli acciacchi che il paracetamolo cura....

P.s. che qualcuno aiuti il disagiato23 a togliere il blocca maiuscole dalla sua tastiera.
24 ottobre 2016 18:07 - Starfighter23
PECCATO CHE L'OLIO DI CANNABIS NON HA TOSSICITA' NEANCHE AD ALTE DOSI,RIGUARDO IL PARACETAMOLO RIMANE UN FARMACO MOLTO PERICOLOSO,ANCHE A BASSI DOSAGGI HA TOSSICITA' VERSO IL FEGATO,STUDIATI QUALCOSA FIGLIO DI PUTTANA SERVO DELLE CASE DEL FARMACO SEI BUONO SOLO AD IMPASTICCARTI E A LEGGERE BUGIARDINI,AL POSTO DI IMPARARE A NUTRIRTI COGLIONEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

DOPO I 4 GRAMMI AL GIORNO DA FORTE EPATOTOSSICITA',I MEDICI DI FAMIGLIA CONSIGLIANO DOSI DI 3 GRAMMI AL GIORNO PER TRATTARE DOLORE E STATI FEBBRILI,SE SBAGLI DI UN SOLO GRAMMO SEI FATTO,SOLO UN COGLIONE COME TE PUO ANDARE AVANTI CON QUESTA MERDA,L'OLIO DI CANNABIS E NON DI SEMI LO VENDONO ANCHE IN TANTE FARMACIE CHE FANNO PREPARAZIONI GALENICHE,NON E' UN PRODOTTO DA SUPERMERCATO COME IL PARACETAMOLO FIGLIO DI PUTTANA

SE 4 GRAMMI TI ROMPONO IL FEGATO COME FANNO DOSAGGI DI 3 GRAMMI A FARE BENE LURIDO FIGLIO DI PUTTANA ? SCIACALLO INFAME DEVI LAVARE I CESSI DELLE COMUNITA AL POSTO DI SBRODOLARE DISINFORMAZIONE COGLIONE,TANTO TI DIAMO IN PASTO AD ANONYMOUS,AVRAI DA DIVERTIRTI NULLITA UMANA
24 ottobre 2016 15:47 - ennius4531
I possibili effetti nocivi del paracetamolo, in caso di super dosaggio, sono descritti abbondamente nel bugiardino contenuto in ogni confezione del suddetto farmaco e non c'è farmaco che raccomandi di non superare le dosi prescritte.

Quindi, nulla di nuovo sotto il sole .

Per quanto attiene l'olio di canapa, esso è un semplice integratore e non appartiene alla famiglia dei farmaci anche se qualche furbastro lo vuol spacciare come tale.
23 ottobre 2016 23:49 - Starfighter23
OVVIO CHE L'OLIO DI CANNABIS E' UN VALIDO SOSTITUTO DEL PARACETAMOLO PRETE PEDOFILO CHE NON SEI ALTRO
23 ottobre 2016 23:47 - Starfighter23
TANTO TI DIAMO IN PASTO AD ANONYMOUS ENNIUS4531 BUON DIVERTIMENTO VECCHIO DI MERDA
23 ottobre 2016 23:44 - Starfighter23
https://it.wikipedia.org/wiki/Avvelenamento_da_paracetamolo

STUDIATI QUALCOSA VECCHIO DI MERDA SEI BUONO SOLO AD IMPASTICCARTI,LO SANNO ANCHE I SASSI CHE E' TOSSICO PER IL FEGATO,TORNA A LAVARE IL CULO AI TOSSICI OSPITI DEI TUOI CENTRI FIGLIO DI PUTTANA FALLITO


il paracetamolo presenta un indice terapeutico (rapporto fra DL50 e DE50) molto basso per cui dosi anche di poco superiori a quelle terapeutiche possono provocare intossicazione per sovradosaggio del farmaco.
Il sovradosaggio si verifica, nei pazienti adulti, per dosi di 7,5-10 g e determina necrosi delle cellule epatiche e renali; dosi di 25 g sono potenzialmente letali. Nei bambini sono considerate potenzialmente epatotossiche dosi pari o superiori a 150 mg/kg.
Per valutare il rischio di sviluppo di danni epatici, la concentrazione plasmatica di paracetamolo deve essere dosata dopo 4 ore dall’intossicazione. Concentrazioni di paracetamolo superiori a 300 mg/ml dopo 4 ore dall’ingestione o superiori a 45 mg/ml dopo 15 ore determinano nel 90% dei pazienti gravi lesione epatiche; concentrazioni inferiori a 120 mg/ml dopo 4 ore o a 30 mg/ml dopo 12 ore determinano lesioni epatiche moderate.
I sintomi compaiono entro 24 ore dall’avvelenamento: nausea, vomito, sedazione, sudorazione, dolore addominale. Quest’ultimo può indicare l’inizio del danno epatico; si manifesta entro 24-48 ore dall’intossicazione e raggiunge l’apice, in genere, entro le 72-96 ore. Altri sintomi di epatotossicità comprendono incremento delle transaminasi e della concentrazione sierica di bilirubina, aumento del tempo di protrombinemia a più di 20 secondi. Seguono insufficienza epatica, encefalopatia, coma e morte. L’insufficienza epatica può presentarsi complicata da acidosi, edema cerebrale, emorragia, ipoglicemia, ipotensione, infezione e insufficienza renale.
Il rischio di epatopatia è maggiore in pazienti con anamnesi di alcolismo o in terapia con farmaci che inibiscono il metabolismo del paracetamolo; in caso di digiuno o di diete a basso contenuto proteico (Whitcomb et al., 1994); in caso di carenza di vitamina E. L’insufficienza renale si manifesta in genere associata a quella epatica ma può comparire anche in assenza di disfunzioni epatiche. In caso di sovradosaggio si possono manifestare anche alterazioni della funzionalità cardiaca e pancreatite.
Il danno epatico dovuto a sovradosaggio è causato da un metabolita del paracetamolo altamente reattivo, l’N-acetil-p-benzochinoneimina. A dosi terapeutiche, la quantità di metabolita che si forma per azione di ossidasi epatiche e renali viene eliminata tramite coniugazione con glutatione ed escreta come coniugato con mercaptopurina e cisteina. A dosi superiori a quelle terapeutiche, la quantità di metabolita supera la disponibilità di glutatione che viene completamente esaurito nel tentativo di eliminare la benzochinoneimina; il metabolita in eccesso si accumula nell’organismo e si lega ai gruppi sulfidrilici delle cellule epatiche alterandone la funzionalità.
La somministrazione di sostanze in grado di ripristinare le scorte cellulari di glutatione, come l’acetilcisteina e la metionina, permettono di eliminare il metabolita in eccesso e costituisco quindi validi antidoti in caso di avvelenamento da paracetamolo.
Il trattamento del sovradosaggio prevede: 1) lavanda gastrica, se il paracetamolo è stato ingerito entro le 4 ore precedenti; 2) somministrazione di carbone attivo, colestiramina entro 1 ora dall’ingestione dell’antipiretico; 3) infusioni glucosate (controllo ipoglicemia); 4) trasfusioni di plasma o fattori della coagulazione (controllo ipoprotrombinemia); 5) somministrazione parenterale di fluidi in caso di vomito; 6) somministrazione di composti sulfidrilici quali acetilcisteina e metionina (antidoti). La somministrazione dell’antidoto deve continuare se le concentrazioni plasmatiche di paracetamolo indicano un rischio di epatotossicità elevato; viene interrotta se il rischio è contenuto.
In caso di pazienti con anamnesi di alcolismo o in terapia con induttori farmacometabolici (carbamazepina, fenitoina, barbitale), l’antidoto viene somministrato anche quando la concentrazione plasmatica del paracetamolo è pari al 50% di quella di riferimento.
Somministrare l’acetilcisteina il prima possible, entro le prime 8 ore, dall’ingestione di paracetamolo; l’acetilcisteina può provocare esantemi cutanei, angioedema, broncospasmo, ipotensione (Mant et al., 1984).
La posologia dell’acetilcisteina nei pazienti adulti è pari a 150 mg/kg per e.v. somministrati nell’arco di 15 minuti, seguiti da 2 infusioni della durata di 4 e 16 ore (50 mg/kg in 500 ml di soluzione glucosata la prima; 100 mg/kg in 1000 ml di soluzione glucosata la seconda). La dose complessiva è pari a 300 mg/kg in 20 ore. In alternativa possono essere somministrati 140 mg/kg per os seguiti da 17 dosi di 710 mg/kg ogni 4 ore (dose complessiva: 1330 mg/kg in 72 ore) (Meridith, Vale, 1986).
La metionina aumenta la sintesi epatica di glutatione; è più attiva dopo somministrazione orale che parenterale, anche se nausea e vomito possono ridurne l’assorbimento e quindi l’efficacia. La posologia nei pazienti adulti è la seguente: 2,5 g per os seguiti da 3 dosi di 2,5 g ogni 4 ore (dose complessiva: 10 g in 12 ore).

Tossicità riproduttiva: il paracetamolo non risulta possedere effetti teratogeni. La sua somministrazione in gravidanza è stata associata a rischio ridotto di aborto e di nascite pre-termine (studi clinici di piccole dimensioni). In uno studio che ha valutato l’esposizione pre-natale al paracetamolo, è emerso che le donne esposte al farmaco durante il terzo mese di gravidanza hanno evidenziato un rischio di nascite pre-termine pari a 1,14 (IC 95% 1,03-1,26) e tale rischio è risultato aumentare nelle donne con pre-eclampsia (HR 1,55, IC 95% 1,16-2,07) ma non in quelle senza pre-eclampsia (HR 1,08, IC 95% 0,97-1,20). Fumo e consumo di caffè non hanno modificato l’effetto del paracetamolo. Lo studio non ha rilevato eventuali associazioni fra uso di paracetamolo e rischio di complicanze pre-termine, aborti spontanei, nascita di feti morti, nasso peso alla nascita o difetti della crescita in rapporto all’età gestazionale (Rebordosa et al., 2009).

DL50: dopo somministrazione orale: 338 mg/kg (topo). Dopo somministrazione i.p.: 500 mg/kg (topo).
23 ottobre 2016 18:39 - ennius4531
.. il paracetamolo è... veleno ?

Vediamo come lo descrive Wikipedia .

".. il paracetamolo presentava due vantaggi importanti:
1) non è tossico; 2) è più facile da sintetizzare.

Rispetto ai FANS, inoltre, non presenta gastrolesività e nefrotossicità.

Dal 1949 il paracetamolo ha iniziato ad essere usato come farmaco. Oggi è l'unico analgesico derivato dall'anilina che si continui ad usare in clinica." .

É ovvio che ognuno poi fa le proprie scelte .

Scommetto che come sostituto il disagiato23 proporrebbe,come toccasana della nostra esistenza, l'erba magica dandocene consigli pratici sul come assumerla come quando ci illuminò scrivendo ..

"hai mai fatti dabbing?sai cos'e'?al momento e' la tecnica piu usata qui per consumare cannabis,tutti vaporizzano estratti su bracieri di titanio e ceramica con dei bubbler,questa cosa e' fa femminucce???sai di cosa parlo? ".

E poi ci si lamenta perché ci sono i proibizionisti ....
23 ottobre 2016 0:56 - anandamide1972
è vero che il paracetamolo ( ex acetaminofene) che in genere viene preferito ai FANS per il minor profilo di rischio cardiaco e gastrointestinale, è peraltro piuttosto peso per il fegato fino a raggiungere la tossicità acuta potenzialmente motale in asssenza di trapianto immediato per via della epatite tossica acuta che può provocare con dosaggi non troppo superiori a quelli di un normale utilizzo. Si sappia e, in caso lo si adoperi, si tenga in casa il Fluimucil, che è acetilcisteina, precursore del glutatione, potente antiossidante epatico ed unico antidoto alla intossicazione da paracetamolo. ...ma il nostro Ernius è troppo preso dalla sua missione per occuparsi di leggere se non altro i bugiardini, lui che ha scambiato gli abstract per il corpus dello studio clinico e, probabilmente, anche il giorno con la notte.Ennio, riposati, sei stanco. #thewalkingennius da domani lo lancio :-)
23 ottobre 2016 0:49 - anandamide1972
in effetti è quello che pensai quando lui disse QUESTA frase in una intervista tv ( per QUESTA intendo " quando sento parlare XX XXXXXXXXXXXXXX XXXXX XXXXXXXX mi vengono i brividi ") io ne ho solo ricalcato lo schema modificando l'oggetto della frase di Garatteri con il nome di Garatteri stesso, ma tu Ernius sei troppo occupato nella tua missione per ascoltare, osservare, intravedere eccetera...copiaincolla a randello e tutti pari. E bravo Ennio.
23 ottobre 2016 0:46 - Starfighter23
CONTINUA A DERIDERE I MALATI DI CANCRO FIGLIO DI PUTTANA,IL PARACETAMOLO DA EPATOTOSSICITA' ANCHE A BASSI DOSAGGI STUDIATI QUALCOSA COGLIONE VECCHIO DI MERDA,PRENDILO PURE TU,TORNA A SCIACQUARE I CESSI DEI TUOI CENTRI DI RECUPERO SCIACALLO VERME NULLITA UMANA
23 ottobre 2016 0:19 - ennius4531
...brividi ??
... tachipirina.... tachipirina....
22 ottobre 2016 13:56 - anandamide1972
Quando leggo o sento Garatteri parlare di politiche sulla droga mi vengono i brividi.
21 ottobre 2016 21:49 - ennio4531
Nicola Gratteri, la cannabis, l’alcol e San Patrignano: quando il proibizionismo diventa ipocrisia


Il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, nelle ultime settimane è sempre sui giornali. Dopotutto è stato facile per lui diventare la voce di riferimento di quel fronte proibizionista che, in Parlamento e nella società, si batte contro la legalizzazione della cannabis. Serpelloni è caduto in disgrazia, Gasparri e Giovanardi sono ormai poco spendibili e tolgono maggior consenso di quanto non ne portino.

Gratteri rappresenta un profilo non ancora sovraesposto ed il ruolo di Procuratore della Repubblica gli conferisce un’aura di autorevolezza. Non che si possa considerare un campione di comunicazione, ma è praticamente l’unico tra gli uomini di legge ad essersi espresso contro la legalizzazione, quindi puntare su di lui è stato pressoché d’obbligo.

Ma nelle sue prime uscite pubbliche Gratteri ha anche un po’ esagerato. Ha attribuito ogni sciagura sanitaria e sociale alla cannabis, e questo per i suoi sostenitori va benissimo, ma nella sua furia da profeta anti-vizio si è spinto decisamente oltre affermando che per lui lo stato dovrebbe vietare anche «sigarette, alcol e videopoker».

Il problema è che la comunità di San Patrignano, cioè l’ente che storicamente funge da autorità teorica ed economica per tutto il mondo del proibizionismo italiano, il vino lo produce e lo vende in gran quantità: rossi, bianchi e spumanti commercializzati in tutto il mondo attraverso una miriade di etichette tutte di proprietà della Comunità fondata da Muccioli e finanziata dalla famiglia Moratti: Avi, Aulente Bianco e Rosso, Vie, Noi, Montepirolo, Avi, Ora, Start e Avenir, ‘Ino e Paratino. Oltre 500mila bottiglie ogni anno, da un paio d’anni gestite in collaborazione con il Gruppo Cevico, uno dei giganti dell’enologia italiana con i suoi 150 milioni di euro di fatturato annuo.

E qualcuno tutto questo deve averlo fatto presente al buon Gratteri: tocca quello che vuoi ma lascia stare il vino, ché il compianto Muccioli aveva come motto «chi riesce nelle vigne riesce nella vita» e noi su quelle vigne ci abbiamo costruito un impero.

Detto e fatto. La settimana scorsa Gratteri è intervenuto sul palco del “WeFree Days 2016”, ovvero il forum “contro la violenza e le droghe” che ogni anno si tiene proprio a San Patrignano e ha decisamente corretto il tiro: «La differenza tra il fumo e l’alcol a cui spesso si fa riferimento per giustificare la richiesta di legalizzazione – ha dichiarato – è che chi si avvicina alle sostanze lo fa sicuramente per sballare e finirà nella dipendenza, mentre si può per esempio bere moderatamente».

Sarebbe facile ribattere elencando i numeri dei morti e delle persone in cura per dipendenza da alcol e raffrontarle con i zero (!) morti per cannabis riportati dalla letteratura scientifica. Ma sarebbe tempo sprecato. Ci limitiamo a mettere in luce l’ipocrisia delle sue parole ed ognuno tragga le proprie conclusioni sull’autorevolezza e l’onestà intellettuale di certi nuovi paladini della proibizione (a sostanze alterne).
21 ottobre 2016 8:11 - ennius4531
... la legalizzazione non smentisce i risultati delle ricerche specialistiche sull'erba magica e il mercato azionario non santifica di certo le aziende ivi quotate.

La Storia é piena di scelte balorde compiute dalle democrazie e di parassiti che scimmiottano il nickname di altri.

Da Aduc

USA: Cannabis riduce dimensione e forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014

La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di Sheffield secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista 'Human Reproduction'.Il consumo di marijuana riduce infatti le dimensioni e la forma degli spermatozoi. Se si progetta di mettere su famiglia, quindi, e' meglio smettere di fumarla. La ricerca e' la piu' grande mai effettuata al mondo per valutare come comuni stili di vita influenzino la struttura degli spermatozoi.

Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio, forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu' di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito. ....

Additional information

The paper, ‘Modified and non-modifiable risk factors for poor sperm morphology’ by AA Pacey et al, will be published in the journal Human Reproduction, at 00:05 (BST) on Thursday 5 June 2014.
1 Participating centres were: Department of Obstetrics and Gynaecology, Queens University, Belfast; Assisted Conception Unit, Birmingham Women’s Hospital; Division of Obstetrics and Gynaecology, St Michael’s Hospital, Bristol; Directorate of Women’s Health, Southmead Hospital, Bristol; Cardiff Assisted Reproduction Unit, University of Wales; MRC Reproductive Biology Unit, Edinburgh; Reproductive Medicine Unit, Liverpool Women’s Hospital; St Bartholomew’s Hospital, London; Department of Obstetrics and Gynaecology, Royal Free and University College, London; Department of Reproductive Medicine, St Mary’s Hospital, Manchester; IVF/Immunology Laboratory, Salford Royal Hospital Department of Histopathology, University hospital of South Manchester; International Centre for Life, Newcastle; Department of Obstetrics and Gynaecology, Jessop Hospital for Women, Sheffield; Shropshire and Mid-Wales Fertility Centre, Royal Shrewsbury NHS Trust.
17 ottobre 2016 21:33 - ennio4531
La probabile legalizzazione in Canada porta in alto il mercato azionario


Una società canadese attiva nel settore della Cannabis ha messo a segno il massimo, in borsa, delle ultime 52 settimane: dallo scorso ottobre è passata da un prezzo di circa 1,80 a 5,80 dollari per azione.

Le indiscrezioni che trapelano sui lavori della commissione governativa canadese per la legalizzazione della cannabis, hanno infiammato il mercato.

Con ogni probabilità, a partire dalla primavera 2017, il Canada introdurrà la legalizzazione della cannabis, sia per scopi medici che ricreativi.

Molti investitori pensano alle opportunità che si verranno a creare per le aziende già attive nel settore medico, che beneficeranno certamente dello sviluppo del settore ricreativo.

È un mercato da miliardi di dollari, con grandi potenzialità di profitti solo per le applicazioni mediche, ma se a queste si aggiungeranno anche quelle ricreative, i ritorni saranno enormi e le aziende esistenti ne trarranno grandi vantaggi.

La legalizzazione della cannabis è qualcosa che il mercato si attende anche in tutti gli Stati Uniti e in altri paesi del mondo.

In questo contesto favorevole la Canopy Growth, un’azienda canadese quotata al Toronto Stock Exchange (TSX), ha raggiunto i massimi a quasi 6 dollari, quando soltanto un anno fa era al di sotto dei 2 dollari. Una performance davvero considerevole, che evidenzia il fermento che c’è tra gli investitori interessati a questo settore.

La Canopy Growth controlla la Tweed Inc., che sta rilasciando Leafs by Snoop, una linea di prodotti a base di cannabis, in collaborazione con il rapper Snoop Dogg in qualità di esperto di cannabis oltre che un’icona della cultura della cannabis canadese.

Ma anche altre società canadesi, in vista della nuova normativa, registrano una crescita nel valore delle proprie azioni con, per esempio, la Aurora Cannabis, la Aphria Inc., la OrganiGram Holdings e la Mettrum Health, tutte aziende quotate alla borsa di Toronto.

Difficile non prendere atto che il nuovo panorama normativo mondiale stia cambiando per quanto riguarda la cannabis, così come difficile ignorare gli avvertimenti degli analisti che prevedono un rally dei prezzi per molte delle società impegnate in questo nuovo settore.
17 ottobre 2016 19:04 - ennius4531
... la legalizzazione non smentisce i risultati delle ricerche specialistiche sull'erba magica.

La Storia é piena di scelte balorde compiute dalle democrazie.

Mancando il numero di telefono dei ricercatori, non so se la ricerca abbia un fondamento di credibilità secondo l'ipse dixit di W3C..... .

Da Aduc

USA: Cannabis riduce dimensione e forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014

La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di Sheffield secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista 'Human Reproduction'.Il consumo di marijuana riduce infatti le dimensioni e la forma degli spermatozoi. Se si progetta di mettere su famiglia, quindi, e' meglio smettere di fumarla. La ricerca e' la piu' grande mai effettuata al mondo per valutare come comuni stili di vita influenzino la struttura degli spermatozoi.

Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio, forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu' di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito. ....

Additional information

The paper, ‘Modified and non-modifiable risk factors for poor sperm morphology’ by AA Pacey et al, will be published in the journal Human Reproduction, at 00:05 (BST) on Thursday 5 June 2014.
1 Participating centres were: Department of Obstetrics and Gynaecology, Queens University, Belfast; Assisted Conception Unit, Birmingham Women’s Hospital; Division of Obstetrics and Gynaecology, St Michael’s Hospital, Bristol; Directorate of Women’s Health, Southmead Hospital, Bristol; Cardiff Assisted Reproduction Unit, University of Wales; MRC Reproductive Biology Unit, Edinburgh; Reproductive Medicine Unit, Liverpool Women’s Hospital; St Bartholomew’s Hospital, London; Department of Obstetrics and Gynaecology, Royal Free and University College, London; Department of Reproductive Medicine, St Mary’s Hospital, Manchester; IVF/Immunology Laboratory, Salford Royal Hospital Department of Histopathology, University hospital of South Manchester; International Centre for Life, Newcastle; Department of Obstetrics and Gynaecology, Jessop Hospital for Women, Sheffield; Shropshire and Mid-Wales Fertility Centre, Royal Shrewsbury NHS Trust.
17 ottobre 2016 15:17 - ennio4531
La probabile legalizzazione in Canada porta in alto il mercato azionario


Una società canadese attiva nel settore della Cannabis ha messo a segno il massimo, in borsa, delle ultime 52 settimane: dallo scorso ottobre è passata da un prezzo di circa 1,80 a 5,80 dollari per azione.

Le indiscrezioni che trapelano sui lavori della commissione governativa canadese per la legalizzazione della cannabis, hanno infiammato il mercato.

Con ogni probabilità, a partire dalla primavera 2017, il Canada introdurrà la legalizzazione della cannabis, sia per scopi medici che ricreativi.

Molti investitori pensano alle opportunità che si verranno a creare per le aziende già attive nel settore medico, che beneficeranno certamente dello sviluppo del settore ricreativo.

È un mercato da miliardi di dollari, con grandi potenzialità di profitti solo per le applicazioni mediche, ma se a queste si aggiungeranno anche quelle ricreative, i ritorni saranno enormi e le aziende esistenti ne trarranno grandi vantaggi.

La legalizzazione della cannabis è qualcosa che il mercato si attende anche in tutti gli Stati Uniti e in altri paesi del mondo.

In questo contesto favorevole la Canopy Growth, un’azienda canadese quotata al Toronto Stock Exchange (TSX), ha raggiunto i massimi a quasi 6 dollari, quando soltanto un anno fa era al di sotto dei 2 dollari. Una performance davvero considerevole, che evidenzia il fermento che c’è tra gli investitori interessati a questo settore.

La Canopy Growth controlla la Tweed Inc., che sta rilasciando Leafs by Snoop, una linea di prodotti a base di cannabis, in collaborazione con il rapper Snoop Dogg in qualità di esperto di cannabis oltre che un’icona della cultura della cannabis canadese.

Ma anche altre società canadesi, in vista della nuova normativa, registrano una crescita nel valore delle proprie azioni con, per esempio, la Aurora Cannabis, la Aphria Inc., la OrganiGram Holdings e la Mettrum Health, tutte aziende quotate alla borsa di Toronto.

Difficile non prendere atto che il nuovo panorama normativo mondiale stia cambiando per quanto riguarda la cannabis, così come difficile ignorare gli avvertimenti degli analisti che prevedono un rally dei prezzi per molte delle società impegnate in questo nuovo settore.







































































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17 ottobre 2016 8:26 - ennius4531
....ennio4531 non é altro che un parassita che si ritiene furbastro scimmiottando il mio nickname approfittando delle maglie larghe dell'Aduc nell'accettare nuovi nick.

La legalizzazione non smentisce i risultati delle ricerche specialistiche sull'erba magica e la Storia é piena di scelte balorde compiute dalle democrazie.

Mancando il numero di telefono dei ricercatori, non so se la ricerca abbia un fondamento di credibilità secondo l'ipse dixit di W3C..... .

Da Aduc

USA: Cannabis riduce dimensione e forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014

La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di Sheffield secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista 'Human Reproduction'.Il consumo di marijuana riduce infatti le dimensioni e la forma degli spermatozoi. Se si progetta di mettere su famiglia, quindi, e' meglio smettere di fumarla. La ricerca e' la piu' grande mai effettuata al mondo per valutare come comuni stili di vita influenzino la struttura degli spermatozoi.

Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio, forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu' di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito. ....

Additional information

The paper, ‘Modified and non-modifiable risk factors for poor sperm morphology’ by AA Pacey et al, will be published in the journal Human Reproduction, at 00:05 (BST) on Thursday 5 June 2014.
1 Participating centres were: Department of Obstetrics and Gynaecology, Queens University, Belfast; Assisted Conception Unit, Birmingham Women’s Hospital; Division of Obstetrics and Gynaecology, St Michael’s Hospital, Bristol; Directorate of Women’s Health, Southmead Hospital, Bristol; Cardiff Assisted Reproduction Unit, University of Wales; MRC Reproductive Biology Unit, Edinburgh; Reproductive Medicine Unit, Liverpool Women’s Hospital; St Bartholomew’s Hospital, London; Department of Obstetrics and Gynaecology, Royal Free and University College, London; Department of Reproductive Medicine, St Mary’s Hospital, Manchester; IVF/Immunology Laboratory, Salford Royal Hospital Department of Histopathology, University hospital of South Manchester; International Centre for Life, Newcastle; Department of Obstetrics and Gynaecology, Jessop Hospital for Women, Sheffield; Shropshire and Mid-Wales Fertility Centre, Royal Shrewsbury NHS Trust.
17 ottobre 2016 7:51 - ennio4531
La probabile legalizzazione in Canada porta in alto il mercato azionario
17 ottobre 2016 7:53 - ennio4531
La probabile legalizzazione in Canada porta in alto il mercato azionario


Una società canadese attiva nel settore della Cannabis ha messo a segno il massimo, in borsa, delle ultime 52 settimane: dallo scorso ottobre è passata da un prezzo di circa 1,80 a 5,80 dollari per azione.

Le indiscrezioni che trapelano sui lavori della commissione governativa canadese per la legalizzazione della cannabis, hanno infiammato il mercato.

Con ogni probabilità, a partire dalla primavera 2017, il Canada introdurrà la legalizzazione della cannabis, sia per scopi medici che ricreativi.

Molti investitori pensano alle opportunità che si verranno a creare per le aziende già attive nel settore medico, che beneficeranno certamente dello sviluppo del settore ricreativo.

È un mercato da miliardi di dollari, con grandi potenzialità di profitti solo per le applicazioni mediche, ma se a queste si aggiungeranno anche quelle ricreative, i ritorni saranno enormi e le aziende esistenti ne trarranno grandi vantaggi.

La legalizzazione della cannabis è qualcosa che il mercato si attende anche in tutti gli Stati Uniti e in altri paesi del mondo.

In questo contesto favorevole la Canopy Growth, un’azienda canadese quotata al Toronto Stock Exchange (TSX), ha raggiunto i massimi a quasi 6 dollari, quando soltanto un anno fa era al di sotto dei 2 dollari. Una performance davvero considerevole, che evidenzia il fermento che c’è tra gli investitori interessati a questo settore.

La Canopy Growth controlla la Tweed Inc., che sta rilasciando Leafs by Snoop, una linea di prodotti a base di cannabis, in collaborazione con il rapper Snoop Dogg in qualità di esperto di cannabis oltre che un’icona della cultura della cannabis canadese.

Ma anche altre società canadesi, in vista della nuova normativa, registrano una crescita nel valore delle proprie azioni con, per esempio, la Aurora Cannabis, la Aphria Inc., la OrganiGram Holdings e la Mettrum Health, tutte aziende quotate alla borsa di Toronto.

Difficile non prendere atto che il nuovo panorama normativo mondiale stia cambiando per quanto riguarda la cannabis, così come difficile ignorare gli avvertimenti degli analisti che prevedono un rally dei prezzi per molte delle società impegnate in questo nuovo settore.
15 ottobre 2016 8:17 - W3C_Freedom
Former DEA agents show support for prop 205

https://420.icymi.email/former-dea-agents-show-support-for-p rop-205-cannabisnews/
30 agosto 2016 14:32 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei nuovi nick.

Intanto la ricerca specialistica sull'uomo, alla faccia delle maggioranze o minoranze, di qualunque sindacato e dei ... ratti, questo ci dice .

Alcuni studi ....

(Abstract ).
Harvard Medical School 16/04/2014

' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le persone che avevano usato cannabis una o due volte la settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le emozioni, la motivazione e la dipendenza

I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti e li hanno confrontati con quelle di studenti che non avevano mai consumato la droga.

Due sezioni principali del cervello sono risultate essere colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia associato a conseguenze negative. ...."

Mark Winstanley , chief executive del centro per malati mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono consapevoli dei rischi.”

University of Texas. 2014

"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della University of Texas. "

Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..

Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas. " .

STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI: SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014

Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .

Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di marijuana è stata collegata all’insorgere della malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.

In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di cannabis all’insorgere della psicosi.

“Vorrei cercare di capire perché le persone usano cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto la ricercatrice Marta Di Forti.

Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...

Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .

Acta Psychiatrica Scandinavica
Volume 79, Issue 5, pages 505–510, May 1989

Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County

Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson, associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg, professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis, professor of psychiatric epidemiologyd.

Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of cannabis and other drugs, and on several social and psychological characteristics.

Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of developing schizophrenia, consistent with a causal relation. This association is not explained by use of other psychoactive drugs or personality traits relating to social integration.
30 agosto 2016 14:23 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANA SI SCHIERA : LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA

Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione aprendo alla possibilità di una legalizzazione della cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno più danni dello stesso principio attivo. Oggi la microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire comune».

Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato un’associazione che finanzia campagne per la legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia, rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.

Altri sindacati di polizia si sono invece espressi contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai poliziotti condannati per l’uccisione di Federico Aldovrandi.
29 agosto 2016 23:38 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei nuovi nick.

Intanto la ricerca specialistica sull'uomo, alla faccia delle maggioranze o minoranze, di qualunque sindacato e dei ... ratti, questo ci dice .

Alcuni studi ....

(Abstract ).
Harvard Medical School 16/04/2014

' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le persone che avevano usato cannabis una o due volte la settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le emozioni, la motivazione e la dipendenza

I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti e li hanno confrontati con quelle di studenti che non avevano mai consumato la droga.

Due sezioni principali del cervello sono risultate essere colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia associato a conseguenze negative. ...."

Mark Winstanley , chief executive del centro per malati mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono consapevoli dei rischi.”

University of Texas. 2014

"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della University of Texas. "

Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..

Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas. " .

STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI: SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014

Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .

Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di marijuana è stata collegata all’insorgere della malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.

In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di cannabis all’insorgere della psicosi.

“Vorrei cercare di capire perché le persone usano cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto la ricercatrice Marta Di Forti.

Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...

Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .

Acta Psychiatrica Scandinavica
Volume 79, Issue 5, pages 505–510, May 1989

Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County

Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson, associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg, professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis, professor of psychiatric epidemiologyd.

Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of cannabis and other drugs, and on several social and psychological characteristics.

Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of developing schizophrenia, consistent with a causal relation. This association is not explained by use of other psychoactive drugs or personality traits relating to social integration.
29 agosto 2016 20:40 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANA SI SCHIERA : LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA

Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione aprendo alla possibilità di una legalizzazione della cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno più danni dello stesso principio attivo. Oggi la microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire comune».

Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato un’associazione che finanzia campagne per la legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia, rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.

Altri sindacati di polizia si sono invece espressi contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai poliziotti condannati per l’uccisione di Federico Aldovrandi.
29 agosto 2016 15:58 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei nuovi nick.

Intanto la ricerca specialistica , alla faccia delle maggioranze o minoranze e sindacati, questo ci dice .

Alcuni studi ....

(Abstract ).
Harvard Medical School 16/04/2014

' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le persone che avevano usato cannabis una o due volte la settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le emozioni, la motivazione e la dipendenza

I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti e li hanno confrontati con quelle di studenti che non avevano mai consumato la droga.

Due sezioni principali del cervello sono risultate essere colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia associato a conseguenze negative. ...."

Mark Winstanley , chief executive del centro per malati mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono consapevoli dei rischi.”

University of Texas. 2014

"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della University of Texas. "

Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..

Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas. " .

STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI: SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014

Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .

Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di marijuana è stata collegata all’insorgere della malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.

In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di cannabis all’insorgere della psicosi.

“Vorrei cercare di capire perché le persone usano cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto la ricercatrice Marta Di Forti.

Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...

Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .

Acta Psychiatrica Scandinavica
Volume 79, Issue 5, pages 505–510, May 1989

Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County

Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson, associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg, professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis, professor of psychiatric epidemiologyd.

Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of cannabis and other drugs, and on several social and psychological characteristics.

Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of developing schizophrenia, consistent with a causal relation. This association is not explained by use of other psychoactive drugs or personality traits relating to social integration.
28 agosto 2016 15:23 - ennio4531
IL MAGGIOR SINDACATO DI POLIZA ITALIANASI SCHIERA : LEGALIZZARE LA CANNABIS E' UNA BUONA IDEA

Dopo la Direzione nazionale antimafia e il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone anche il maggior sindacato di polizia, il Siulp, prende posizione aprendo alla possibilità di una legalizzazione della cannabis. Il segretario generale del sindacato, Felice Romani, ha affermato: «Se la cannabis fosse somministrata attraverso un circuito legale sarebbe meno pericolosa e non conterrebbe quegli additivi chimici e inquinanti che fanno più danni dello stesso principio attivo. Oggi la microcriminalità, o criminalità diffusa, è alimentata soprattutto dai giovani che proprio per procurarsi queste sostanze si rivolgono al mercato nero e commettono reati come furti, scippi e rapine, i più odiosi nel sentire comune».

Siamo ancora lontani da ciò che accade negli Usa, dove i poliziotti contro il proibizionismo hanno fondato un’associazione che finanzia campagne per la legalizzazione e per spiegare come essa sia fondamentale per permettere alle forze dell’ordine di liberare risorse economiche ed umane per perseguire i reati più gravi, ma la presa di posizione del Siulp, che con oltre 25mila iscritti è il più rappresentativo tra i sindacati di polizia, rappresenta sicuramente una notizia rilevante che era tutt’altro che scontata nel panorama italiano: a quanto pare non tutti i poliziotti italiani trovano intelligente continuare a impegnare buona parte delle pattuglie per inseguire ragazzini con due grammi di erba in tasca.

Altri sindacati di polizia si sono invece espressi contrariamente ad ogni ipotesi di legalizzazione. Tra questi il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in un comunicato ha affermato che «vietare l’uso delle droghe di qualsiasi tipo e’ la concretizzazione di una scelta etico-morale che mira a ridimensionare la cultura dello sballo e la promozione dei falsi valori e degli stili di vita decadenti e degenerativi». Per la cronaca il Sap è lo stesso sindacato al cui congresso venne riservata un’ovazione ai poliziotti condannati per l’uccisione di Federico Aldovrandi.
28 agosto 2016 11:52 - ennius4531
... ennio4531 é solo un'ombra tossica che si attacca da parassita ai nickname degli altri scimmiottandoli approfittando del carente controllo da parte di Aduc dei nuovi nick.

Intanto la ricerca specialistica , alla faccia delle maggioranze o minoranze, ci dice che ...

Da Aduc

Notizia 11 ottobre 2013 18:54

"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole superiori.

Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu' possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina, anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga rende meno critici rispetto all'assunzione di altre droghe.

Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe "socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy. Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu' inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e ecstasy.

Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York University e pubblicato su Prevention Science."
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