le banche cominciano a dire un po' di verità. Come i
gestori telefonici che ti perkulavano con clausole
NASCOSTE...tipo loro prezzo valido solo per 6 mesi, tuo
impegno a restare in contratto 24 mesi pena una grossa
sanzione [ora ricorrono ad altro tipo di fottimento] ce sono
passati a maggiore trasparenza, ance perché Tu ti sei
scafato. .Oggi le banke di malaffare oops d’affari si
riuniscono per vedere cosa si può fare per le banche
italiane che sono TUTTE in difficoltà, oltre il MPS verso
cui c'è uno stalking che non esiste per Deutsche bank e
Commerz bank...ma non gliela faremo mica passare liscia
così: anche perché le banche sono SpA e la bankitalia
stessa che è detenuta dalla banche SpA è una SpA, quindi
che dazzo di aiuto di stato sarebbe?
Merdel, cagna da guardia di U$ion: le regole sono regole: o
si applicano a tutti o a nessuno: Noi non siamo la Grecia e
se Er 3cartaro Comic Duxino nun ja fa, ja faremo Noi
correntisti, cara la mia kulona! Già t'ha sfanckulato la
G-britannia, moh l'ungeria, faremo un referendum anche qui
per uscire mentre non si è fatto per entrare...e resta
inteso che i tuoi padroni u-$ion ci ridanno le 2450
tonnellate d'oro NOSTRO presso fort knox e l'euro ce lo
stampiamo alla zecca di Roma. Stop e The End !
2 ottobre 2016 18:41 - lucillafiaccola1796
ed infatti non erano e non sono onlus. Ora però, aderendo
alla speculazione che le affonda, praticamente hanno fatto
come quello che per punire la moglie fedifraga si tagliò
gli "A", si sono suicidate, fregando i risparmiatori. Ovvio
che ora le banche vengono viste come "nemiche" che tendono a
fotterti i risparmi. E lo sono. Una congrua remunerazione
per i prestiti è giusta, tanto è vero che "prima" del
"kalergismo", spacciato per "altiero spinellismo", i
risparmiatori avevano un tasso passivo per le banche ed chi
prendeva i prestiti aveva un tasso attivo per le banche.
Hanno distrutto tutto e penso che ADESSO sia meno rischioso
mettere i soldi dentro il materasso che in banca. Purtroppo!
Troppe renziate portano allo sfacelo!
1 ottobre 2016 22:05 - savpg8801
Come noto, le banche non sono onlus. Ed a prescindere che,
anche se classificate come aziende a scopo di lucro, questo
eventuale mancato lucro(in forza degli attuali appiattimenti
di gap dei tassi stessi-attivi e passivi- debba essere per
forza lesivo del buon andamento dell'Impresa stessa, del suo
scopo statutario, della tutela dei suoi lavoratori, della
sua collocazione spesso in favore ed utilità territoriale
e della tutela dei risparmiatori che, salvo operativi in
regime di situazioni amministrate, sono i fornitori
privilegiati della materia prima destinata, poi, alla
concessione del credito; cioè i depositanti.
Clausole come floor, o altre unilaterali non riguardanti
spoecificatamente i tassi, sono, a mio parere, e se condotte
con diligenza, onestà e nella limitatezza del puro onere
"necessario", sono..dicevo, accettabili al di là di ogni
impugnazione, pur legittimamente permessa.
In altre parole, la golosità delle banche è seconda a
quella dei clienti-mutuatari che, sembra, debbano avere
tutto e quasi gratis.
Si fa presente che, in tempi non tanto lontani i tassi dei
finanziamenti, specialmente quelli dei mutui ipotecari o,
maggiormente, chirografari o altro a garanzie reali, erano
ben più alti ed onerosi degli attuali e le economie
marciavano. Non importa dire che sembrino diritti
acquisiti(viste le vicende di crisi e i costanti
abbassamenti dei tassi ufficiali sino alla loro collocazione
in territorio negativo) quelli che , una volta quasi
annichiliti, i tassi stessi non debbano più salire per
adeguarsi a mutate situazioni di mercato o in funzione
favorente la solidità patrimoniale della banca stessa.
Perciò, giuridicamente, si possono fare le eccezioni come
esposte dall'articolista e da altra letteratura, ma giova
tenere presente il diritto fondamentale dell'Istituzione
stessa (quale mutuante) di sopravvivere e rimanere solida.
Questo si ottiene, sempre che vi siano le caratteristiche di
onestà e buona operatività, con l'invenzione e
l'applicazione di clausole, forse teoricamente vessatorie,
ma propedeutiche a non lavorare in passivo. Come le opere
che, da appalti o da contratti, non rispettino i capitolati
di spesa per sopravvenute mutazioni di mercato, di assetto,
di costi maggiorativi, ecc. e tali da far lievitare i
preventivati.
Chiaro, dunque, che il mutuatario o il fruitore di qualsiasi
finanziamento debba evitare di impugnare"sic et simpliciter"
il contratto stesso, ma debba considerare onestamente il
tutto comprendendo le situazioni e non mettendo le
Istituzioni creditizie in un unico calderone di negatività
come adesso è uso fare.
Inoltre bisogna anche considerare se il contratto preveda,
come prevede, la base di tasso fisso o di tasso variabile e
procedere se del caso in quest'ottica.
1 ottobre 2016 18:47 - lucillafiaccola1796
fatto caso che quando si trova una parola in anglocazzone
tipo "flat" nei gestori telefonici, "floor" ora nelle
banche, che riguardano le "case" appartamento la prima,
pavimento la seconda, o chi sa che altro ché in questa
linguaccia una parola vuol dire cento cose diverse...E'
SICURO CHE C'E' UN CETRIOLO CHE VOGLIONO INTODURTI NEL POSTO
DELICATO CHE SI HA ALLE TERGA?
E dopo che mi sono letta tutto questo articolo è come se mi
fossi "fatta" di qualce sostanza, tipo "coca cola" !
Impossibile la sintesi in certe questioni. Ducetto comico
insegna: Art 70 CCRI 9 parole...sua proposta oltre 300
!!!!!! La merda più si maneggia, più ti sporca. Oh prooci
d'italìaa, l'italìa è incazzaata: nell'eeelmo di Scipìoo
ci faa la frittaata. Dov'è la Vittorìa? Sta a ffàà la
cicoria...che a caasa di Gloria non c'èèè daa magnà...
paro ponzi ponzi paaa!