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3 ottobre 2016 20:23 - lucillafiaccola1796
le banche cominciano a dire un po' di verità. Come i gestori telefonici che ti perkulavano con clausole NASCOSTE...tipo loro prezzo valido solo per 6 mesi, tuo impegno a restare in contratto 24 mesi pena una grossa sanzione [ora ricorrono ad altro tipo di fottimento] ce sono passati a maggiore trasparenza, ance perché Tu ti sei scafato. .Oggi le banke di malaffare oops d’affari si riuniscono per vedere cosa si può fare per le banche italiane che sono TUTTE in difficoltà, oltre il MPS verso cui c'è uno stalking che non esiste per Deutsche bank e Commerz bank...ma non gliela faremo mica passare liscia così: anche perché le banche sono SpA e la bankitalia stessa che è detenuta dalla banche SpA è una SpA, quindi che dazzo di aiuto di stato sarebbe?
Merdel, cagna da guardia di U$ion: le regole sono regole: o si applicano a tutti o a nessuno: Noi non siamo la Grecia e se Er 3cartaro Comic Duxino nun ja fa, ja faremo Noi correntisti, cara la mia kulona! Già t'ha sfanckulato la G-britannia, moh l'ungeria, faremo un referendum anche qui per uscire mentre non si è fatto per entrare...e resta inteso che i tuoi padroni u-$ion ci ridanno le 2450 tonnellate d'oro NOSTRO presso fort knox e l'euro ce lo stampiamo alla zecca di Roma. Stop e The End !
2 ottobre 2016 18:41 - lucillafiaccola1796
ed infatti non erano e non sono onlus. Ora però, aderendo alla speculazione che le affonda, praticamente hanno fatto come quello che per punire la moglie fedifraga si tagliò gli "A", si sono suicidate, fregando i risparmiatori. Ovvio che ora le banche vengono viste come "nemiche" che tendono a fotterti i risparmi. E lo sono. Una congrua remunerazione per i prestiti è giusta, tanto è vero che "prima" del "kalergismo", spacciato per "altiero spinellismo", i risparmiatori avevano un tasso passivo per le banche ed chi prendeva i prestiti aveva un tasso attivo per le banche. Hanno distrutto tutto e penso che ADESSO sia meno rischioso mettere i soldi dentro il materasso che in banca. Purtroppo! Troppe renziate portano allo sfacelo!
1 ottobre 2016 22:05 - savpg8801
Come noto, le banche non sono onlus. Ed a prescindere che, anche se classificate come aziende a scopo di lucro, questo eventuale mancato lucro(in forza degli attuali appiattimenti di gap dei tassi stessi-attivi e passivi- debba essere per forza lesivo del buon andamento dell'Impresa stessa, del suo scopo statutario, della tutela dei suoi lavoratori, della sua collocazione spesso in favore ed utilità territoriale e della tutela dei risparmiatori che, salvo operativi in regime di situazioni amministrate, sono i fornitori privilegiati della materia prima destinata, poi, alla concessione del credito; cioè i depositanti.
Clausole come floor, o altre unilaterali non riguardanti spoecificatamente i tassi, sono, a mio parere, e se condotte con diligenza, onestà e nella limitatezza del puro onere "necessario", sono..dicevo, accettabili al di là di ogni impugnazione, pur legittimamente permessa.
In altre parole, la golosità delle banche è seconda a quella dei clienti-mutuatari che, sembra, debbano avere tutto e quasi gratis.
Si fa presente che, in tempi non tanto lontani i tassi dei finanziamenti, specialmente quelli dei mutui ipotecari o, maggiormente, chirografari o altro a garanzie reali, erano ben più alti ed onerosi degli attuali e le economie marciavano. Non importa dire che sembrino diritti acquisiti(viste le vicende di crisi e i costanti abbassamenti dei tassi ufficiali sino alla loro collocazione in territorio negativo) quelli che , una volta quasi annichiliti, i tassi stessi non debbano più salire per adeguarsi a mutate situazioni di mercato o in funzione favorente la solidità patrimoniale della banca stessa.
Perciò, giuridicamente, si possono fare le eccezioni come esposte dall'articolista e da altra letteratura, ma giova tenere presente il diritto fondamentale dell'Istituzione stessa (quale mutuante) di sopravvivere e rimanere solida. Questo si ottiene, sempre che vi siano le caratteristiche di onestà e buona operatività, con l'invenzione e l'applicazione di clausole, forse teoricamente vessatorie, ma propedeutiche a non lavorare in passivo. Come le opere che, da appalti o da contratti, non rispettino i capitolati di spesa per sopravvenute mutazioni di mercato, di assetto, di costi maggiorativi, ecc. e tali da far lievitare i preventivati.
Chiaro, dunque, che il mutuatario o il fruitore di qualsiasi finanziamento debba evitare di impugnare"sic et simpliciter" il contratto stesso, ma debba considerare onestamente il tutto comprendendo le situazioni e non mettendo le Istituzioni creditizie in un unico calderone di negatività come adesso è uso fare.
Inoltre bisogna anche considerare se il contratto preveda, come prevede, la base di tasso fisso o di tasso variabile e procedere se del caso in quest'ottica.
1 ottobre 2016 18:47 - lucillafiaccola1796
fatto caso che quando si trova una parola in anglocazzone tipo "flat" nei gestori telefonici, "floor" ora nelle banche, che riguardano le "case" appartamento la prima, pavimento la seconda, o chi sa che altro ché in questa linguaccia una parola vuol dire cento cose diverse...E' SICURO CHE C'E' UN CETRIOLO CHE VOGLIONO INTODURTI NEL POSTO DELICATO CHE SI HA ALLE TERGA?
E dopo che mi sono letta tutto questo articolo è come se mi fossi "fatta" di qualce sostanza, tipo "coca cola" ! Impossibile la sintesi in certe questioni. Ducetto comico insegna: Art 70 CCRI 9 parole...sua proposta oltre 300 !!!!!! La merda più si maneggia, più ti sporca. Oh prooci d'italìaa, l'italìa è incazzaata: nell'eeelmo di Scipìoo ci faa la frittaata. Dov'è la Vittorìa? Sta a ffàà la cicoria...che a caasa di Gloria non c'èèè daa magnà... paro ponzi ponzi paaa!
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