Gentile Vincenzo Donvito, confesso che la sua prosa, un tantino faticosa e involuta, mi rende difficile capire il suo articolo. Anzitutto a quali fatti recenti si riferisce? Il Governo britannico contro i siti porno? Sta parlando della crociata iniziata da Cameron nel 2013? Ci sono sviluppi recenti? Può darci qualche indicazione oltre a quel vago "Sembra proprio ..."?

Poi cosa c'entra accostare la Brexit con la stretta sulla pornografia? Se quest'ultima può essere etichettata come "provvedimento governativo", altrettanto non si può dire della Brexit. Ricordo che Cameron ha pesantemente subito il referendum e si è dimesso proprio perché aveva scommesso tutto sul "Remain". Direi quindi che - almeno per quanto riguarda Cameron - Brexit e lotta al porno non c'entrano nulla.

Ho fiducia che il popolo britannico sia in grado di valutare cosa è meglio per sé non appena venga messo nelle condizioni di decidere: così come ha voltato le spalle a Cameron sul Remain sono sicuro che volterebbe le spalle anche alle scelte oscurantiste e censorie sulla rete. Non ci scordiamo infatti che arginare il porno è interesse ormai solo dei vari integralismi religiosi (fa parte del loro core-business), mentre avere il controllo sulla rete è cosa molto più ghiotta e desiderata da tutti i governi.

Infine trovo estremamente meschina la sua frase "debolucci di basso ventre che hanno usato questa loro parte corporea, otre che per il sesso, anche per votare la loro presunta riaffermazione di sovranità nazionale". Sta per caso parlando del popolo britannico? Che con il referendum ha messo in pratica la forma più diretta di democrazia ad oggi conosciuta? Ammesso e non concesso che il "Remain" fosse la scelta migliore, abbia l'umiltà di lasciare il popolo britannico libero di scegliere il proprio destino, anche se questo significa ignorare i suoi preziosi consigli.