Credo che la maggior parte degli "investitori" pretenda la
conservazione del potere di acquisto nel tempo.
15 novembre 2016 0:36 - federico6198
Trovo che questo articolo sia semplicemente meraviglioso per
chi ha la fortuna di averlo capito bene,
e riassume sistematicamente l'operatività d'investimento,
per chi è nuovo del sito o non lo avesse capito
è fondamentale comprendere tutti gli aspetti che vanno
studiati separatamente per poi riuscire a processare
decisioni
dimvestimento consapevoli, ma la cosa più importane sarebbe
quella di cambiare atteggiamento rispetto al modo di pensare
comune a tutti i piccoli risparmiatori. Cercando di
eliminare tutti i luoghi comuni, articoli che spiegano
questo molto bene
li potete cercare su internet e sono :
1)La 'predisposizione' degli investitori ad essere raggirati
dal sistema
di Alessandro Pedone.
2) Riflessioni sul costo psicologico, economico ed
informativo degli investimenti
di Massimo Scolari
3) Anche l'atteggiamento dei clienti ingrassa le banche
di Alessandro Pedone
4) I mercati finanziari non sono "rischiosi"...
(purtroppo)
di Alessandro Pedone
Capire la differenza fra in consulente ed un promotore è
fondamentale :
1) Il consulente finanziario non è un medico, ma per il 99%
degli italiani è necessario
di Marco Liera
2) Consulenza finanziaria indipendente
di Alessandro Pedone
3) La consulenza finanziara? E' molto più della gestione di
un portafoglioLa matematica della "gestione attiva"
di Marco Liera
4) Gli errori della consulenza finanziaria attuale
di Nicola Zanella
Capire la differenza fra pic e pac :
Investimento in azioni: meglio il Pic o il Pac? di Nicola
Zanella
Ribilanciare o non ribilanciare... questo e' il problema di
Alessandro Pedone
capire come funzionano gli strumenti d'investimento :
1) Carissimo gestore ti scrivo...di Giovanni Donati
2) La matematica della "gestione attiva"
3) Gestioni Patrimoniali in Fondi = G.P.F. = Gestioni Per
Finta di Giuseppe D'Orta
4) Investimenti obbligazionari: alcune considerazioni
generiche di Matteo Lombardo (bellissimo)
5) La trappola dei fondi obbligazionari di Alessandro Pedone
(Super)
6) Via dai prodotti a capitale garantito di Francesco
Gurrieri
7) Obbligazioni strutturate: precauzioni per l'uso ... di
Zeno d'Acquarone
8) Il concetto di rischio finanziario di Giovanni Donati
9) Oltre il mito della diversificazionedi Marco Liera
10) Fare meglio (anche MOLTO meglio) del risparmio gestito
e' piu' semplice di quello che si pensa di Alessandro
Pedone
11) Consigli per le vendite di AP
12) Il difficile equilibrio fra paura/avidita' e
razionalita'di Alessandro Pedone
13) Perché facciamo sistematicamente scelte finanziarie
errate? di Alessandro Pedone ce ne sarebbero altri ma mi
fermo qui.
Sul Canale youtube potete trovare dei video di Sandro Vita
ve li consiglio vivamente e Marco Liera,un?altro sito
interessante è
Segreti Bancari, grazie ad internet tutto questo oggi è
possibile attraverso i forum specializzati non sui social
network sicuramente
che sono un fenomeno di massa !
10 novembre 2016 20:58 - savpg8801
Tra un mese ci mandano il pacco natalizio e i bollini.
10 novembre 2016 15:35 - minotauro5801
Come si costruisce un 'buon' portafoglio finanziario?
Fregando un portafoglio al politico piu' vicino.
Lo hanno tutti gonfio.
10 novembre 2016 14:12 - savpg8801
Ad Alessandro Pedone,
Bene, circa il "ravvedimento", non sono qui a fare dei "mea
culpa" o dei sostegni a spada tratta.
Sarebbe piuttosto semplice dire che la percezione avuta, da
diversi anni fa ad oggi, attorno alle indicazioni del come
comportarsi dell'investitore- magari fissato verso e
solamente ad alcuni aspetti delle modalità e delle
aspettative dell'investire- cioè che nei passati articoli
ci fosse quasi una direttiva alla linea più dura nel
considerare che i risultati dovessero essere più affidati
alla capacità del consulente-analista-consigliere, che non
alla caratteristica caotica e indecente dei mercati di
oggi.
Ho percepito questo "addolcimento" quasi come una linea
discendente dove, all'apice si assiste ad una durezza di
attribuzione, da parte del capace e necessario consulente,
di responsabilità obiettive ed oggettive nei confronti del
risparmiatore-investitore stesso; vuoi per mancanza di
studio, di educazione finanziaria (più volte notata anche
facente capo ad altri commentatori) o di inclinazioni fisse
al raggiungimento irresponsabile del solo utile o guadagno
e, a scendere (della curva), ad una sempre maggiore
attribuzione di colpevolezza all'ineluttabile variegazione e
inaffidabilità dei mercati.
Non si risenta di questo; è solo una percezione, ma
ultimamente si assiste finalmente ad una ondata di quasi
rassegnazione(ovviamente fuori luogo) che, dalla "pimpanza"
dell'arte di investire, si indirizza a quella di subire.
Come dire: la colpa è del bajon.
9 novembre 2016 22:12 - minotauro5801
Meno male che c'è savpg8801 che conosce l' argomento ed è
anche capace a scrivere e lucilla fiaccolata che commenta,
altrimenti questo forum sarebbe proprio un mortorio.
9 novembre 2016 18:06 - Alessandro Pedone
@savpg8801
In primo luogo la ringrazio per leggere i miei modesti pezzi
e sovente commentarli.
Mi permetta di dissentire sull'ipotetico mio "ravvedimento"
di cui parla. Sono anni che scrivo che i mercati finanziari
sono molto più che rischiosi bensì incerti, non capisco
proprio quando avrei mai scritto qualcosa di contrario.
Credo che proprio per questo, chi ne ha la possibilità,
avrebbe convenienza ad instaurare un rapporto con un
professionista che dovrebbe avere competenze non per
"prevedere" i mercati (cosa a mio avviso impossibile, almeno
nell'accezione comune che diamo al termine "prevedere", se
poi parliamo di questioni accademiche, allora si dovrebbero
fare dei distinguo che in questa sede sono inutili) ma
proprio a gestire l'incertezza nel modo più compatibile
possibile con le caratteristiche del singolo investitore.
Certo se si pensa che il professionista ha dei limiti
perché non è in grado di prevedere i mercati, allora è
ovvio che è preferibile (sia per il professionista che per
il potenziale cliente) non avviare alcun rapporto che
sarebbe certamente deludente.
Concordo, invece, completamente sul fatto che sarebbe molto
più utile se si realizzassero metodologie meno stupide per
operare in finanza. La struttura portante della finanza
andrebbe cambiata radicalmente. Anche su questo ho scritto
in passato (d'altra parte, in 15 anni, capita di scrivere di
tante cose e statisticamente capita perfino di dire qualcosa
d'intelligente) recensendo un bel libro dal titolo "fine
della finanza" (era il giugno del 2012). Questa finanza
ormai da troppi anni non è più uno strumento agevolativo
dell'economia ma è uno dei principali rischi per la stessa.
Gli storici ci mostrano diversi modelli alternativi che
potrebbero essere ripresi ed adattati ai tempi moderni. Ma
qui il discorso si fa lungo. Fino a quando avremo a che fare
con questa finanza malata, le soluzioni sono solo due:
scegliere di immischiarvisi il meno possibile (e quindi non
investire, in sostanza) oppure investire cercando di
controllare, per quanto possibile, l'incertezza strutturale
che essa prevede.
8 novembre 2016 18:30 - lucillafiaccola1796
"mercato che oggidì è falso ed inaffidabile: Troppo vasto,
troppo veloce, troppo inaffidabile, troppo influenzato da
ogni sorta di avvenimenti geo-politici, rumori, voci,
pretesti, pratica di uniformarsi alle decisioni degli
operatori più forti(leggasi speculazione) che comporta
operazioni errate di spinto trading o di stasi
attendista".
Uno scrivere da Maestro. Ma Noi col conto della Serva
sappiamo che è tutto in mano all'algoritmo di scudorosso
pape satan aleppo, tutto impegnato a spingere killary per
presidenta embedded. Poveri Noi: se la mano destra non sa
quello che fa la sinistra neanche nella speculazione
merdellata all'estremo ndo cojo cojo tanto chi ci rimette
sono quelle pecore imbecilli che hanno risparmiato anziché
dilapidare i Sudati Risparmi in merci di merdel, fatte male
per dispetto dei Consumatori, non ci si può affidare
neanche al ca$o-cao$: meglio sarebbe trump, almeno fa vedere
chi è, anziché nascondersi dietro l'essere donna o femmina
come se fosse un merito. Mo' hanno veramente rotto con
queste boschettate dalla faccia suorina e dalla
....truffburina. Che si capisce che sono incazzatissima,
visto che l'unione delle pecore impedirebbe loro di essere
mangiate vive? E di conseguenza anche Io che Pecora non Sono
ma sono COSTRETTA ad essere perché la maggioranza dei
krumiri buoni$ti è schiacciante.
8 novembre 2016 17:36 - giorgio canella
Grazie Alessandro per questo articolo: pensare che il
Consulente sia un soggetto che è in grado di prevedere come
andranno i mercati significa costruirsi delle aspettative
che hanno grande probabilità di essere deludenti....il
Consulente, prima di tutto, dovrebbe servire ad aiutare a
fare scelte consapevoli e coerenti con le necessità delle
Persone e, forse, questo è il primo insegnamento che una
corretta educazione finanziaria dovrebbe dare...ma mi pare
che chi sta spingendo l'educazione finanziaria abbia in
mente altro.
8 novembre 2016 16:11 - savpg8801
Forse sono uno dei dodici lettori che seguono gli editoriali
di Pedone, ma suppongo ce ne siano altri che si limitano a
leggere.
Vorrei far notare che, ultimamente, si intravede un a sorta
di "ravvedimento" circa il cominciare a capire, o meglio, ad
ammettere la terribile aleatorietà di tutto il sistema
finanziario e non solo quello del trading, dei portafogli,
delle quotazioni, ecc.
Indietro nel tempo si sentiva la necessità di affidarsi
quasi ciecamente a professionisti, poi a concordare con
loro, indi ad ammettere che, neppure loro riescono (e qui
stà la realtà) a districarsi nell'infinita variegazione di
prodotti, di tecniche, di strategie, di propensioni ecc.
fino ad arrivare alla necessità di rivoltare il tutto
accusando il risparmiatore-investitore di scarsa o nulla
capacità di agire ma anche neppure di imparare, come già
letto in altre parti.
Cioè, se non si riesce più ad affidarsi all'esperto
perchè anch'esso ha i propri limiti o al mercato stesso che
oggidì è falso ed inaffidabile, credo di essere in linea
con il ragionamento rendendo ogni strategia ineluttabilmente
inaffidabile.
E la colpa, chiamiamola così, non è del professionista o
dell'investitore-risparmiatore, ma della careatteristica
che si è venuta formando nella globalità dei mercati
stessi. Troppo vasti, troppo veloci, troppo inaffidabili,
troppo influenzati da ogni sorta di avvenimenti
geo-politici, rumori, voci, pretesti, pratica di uniformarsi
alle decisioni degli operatori più forti(leggasi
speculazione) che comporta operazioni errate di spinto
trading o di stasi attendista. Leggansi, al proposito, tante
delle opinioni di analisti-più o meno capaci- che minuto
per minuto invadono giornali, mass-media, blogs o
socialnetworks, nonchè organi e pubblicazioni finanziarie
on-line.
Se non vi fossero opinioni diverse, i mercati finanziari
finirebbero....giusto ma (a prescindere dalla catastrofe che
metterebbe sul lastrico tanta gente che ci lavora e qui mi
dispiace), sarebbe quasi meglio finissero e si adottassero
altri sistemi meno caotici per operare in finanza. Tali da
non ispirare più tutte le incertezze che ne permeano i
risultati.
Cioè non da gioco dell'Oca.