Non credo sia necessario sparare sentenze, piuttosto sapere
essere obbiettivi e avere il coraggio di vedere quello che
ora perfino gli organi istituzionali e non certo "le
associazioni ambientaliste" ammettono. La pianura padana è
uno dei luoghi più inquinati d'Europa per una serie di
cause, certo anche orografiche, ma certamente le scelte
politiche non sembrano considerare azioni concrete per
migliorare la situazione.
La situazione si può vedere anche dal sito di Arpa Veneto
che li considera "inquinanti atmosferici" e quindi posso
immaginare non siano polveri innocue
http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/aria/qualita-della
ria/approfondimenti/il-bacino-padano
31 gennaio 2017 16:42 - savpg8801
La mania di associare fenomeni ad altri è ormai il tormento
della comunicazione e dell'"analisi".
E spesso porta a conclusioni errate, anzi conclusioni
globali come se ogni fenomeno ne scatenasse di per se molti
altri e ogni conseguenza fosse dovuta ad esso(unico o
relativo, fenomeno).
In famiglia, pur abitando in zona periferica di una piccola
città, pur non frequentando socialità varie che possono
essere fonte di contagi, pur facendo le massime attenzioni a
qualsiasi fonte di pericolo tipo, maniglie, soldi, luoghi
affollati o meno, distanze di sicurezza, ecc. da oltre un
mese abbiamo a che fare con polmoniti, broncopolmoniti, e
immagini diagnostiche serie con cure lunghe e mai bastanti.
Inoltre riporto molti casi simili di conoscenti e report di
medici ed altro.
E' senz'altro vero che pm10 e altri inquinanti sono alla
base di molte malattie tipo asmatiche o polmonari in genere
ed in luoghi a rischio, ma quando circolano virulenze o
batteriosi inusuali (e i motivi sono da ricercarsi altrove)
ma simili alle forme cosiddette allergiche, e colpiscono
larghe fascie di popolazione inserita in situazioni o zone,
o contesti non, o infimo rischio, meglio non sparare
sentenze allarmanti che sanno solo di demagogico allarme,
tale da provocare, poi, interventi non mirati.