In questo complesso gioco finanziario entrano diversi
attori. La semplice attività indotta dei piccoli e medi
investitori è provocata da tutta una serie di azioni a cui
fa capo la speculazione. Speculazione non come corretta
manovra di ogni investitore(o suo intermediario)che fa in
modo di ottenere profitto più o meno prudentemente e
onestamente giocando a suo rischio; e imparando.
La Speculazione con la maiuscola è quel noto fenomeno di
cui si avvalgono i grandi gruppi con i rischi già calcolati
per pilotare i mercati. E' qui che avviene lo scempio; e il
sistema informativo, con la sua ignoranza (o complicità)
travisa i fatti e provoca danni sia nella cultura che nel
portafoglio.
Infatti gli studi sulla comunicazione rilevano che il popolo
si può pilotare facilmente specie con comunicazioni cattive
che con quelle buone. Cioè la gente risponde di più al
lato peggiore dell'informativa.
4 febbraio 2017 10:47 - NN1999
Però spesso penso che le variazioni di mercato conseguenti
ad una certa notizia non siano dovute ad attività degli
investitori che presi dal panico o dalla gioia iniziano a
vendere o a comperare. Io ritengo più probabile che siano
gli stessi istituti finanziari che partecipano al loro
stesso gioco, mentre i dispensatori di notizie
radicherebbero nelle nostre convinzioni che quel fatto ha
causato quella reazione del mercato finanziario.
31 gennaio 2017 20:08 - savpg8801
Purtroppo possono rifiutarsi in molti modi.
Innanzitutto serve capire come vengono classificati quelli
che la comune ottusità chiama depositi. Quelli messi in
conto corrente, quelli messi in certificati di deposito,
depositi fiduciari, bond più o meno subordinati o altri
cosiddetti senior, ecc.
La regola del recente bail-in li chiarisce(grosso modo) a
sommi capi in scaletta. La "garanzia" che fino a poco più
di centomila € non verrebbero toccati(per nominativo e per
banca) non la dà la banca stessa, ma un fondo.Poi sta a
vedere come opera.
Poi ci sono problemi di altro genere come la liquidità, le
messe in liquidazione, le sorvegliate, le fallite, le
invitate a ricapitalizzare, ecc.
Altro capitolo sono le azioni. Queste in primis sono state
definite "rischio d'impresa. Chi le possiede (poi da vedere
se in buona o mala fede acquistate) è chiamato a rispondere
col proprio capitale azionario ai guai d'impresa. Come una
spa che abbia venduto azioni per costituirsi, i cui soci
sono imprenditori(qui dovrebbero essere consenzienti del
rischio assunto) e pagano se l'impresa va male.
Quella delle banche è stata considerata uguale a qualsiasi
impresa come specificità azionaria di rischio. Però, a mio
avviso, c'è differenza. Molto è dovuto al mancato avviso
che è stato dato al "risparmiatore" di rischio d'impresa
diretto, spacciandolo come cosa comune al pari di qualsiasi
investimento sia di prodotti della banca stessa che di
quelli al di fuori( azioni, bond, fondi, ecc. di altre
realtà in regime di "amministrato".
L'acquisto di azioni è spesso favorito da alcuni privilegi
offerti quali sconti su prestazioni, tassi leggermente
superiori a chi acquista prodotti della banca, e via
dicendo.
Ma, suppongo, che la maggior parte degli azionisti non
avvertisse queste differenze. Differenze che hanno visto
loro azzerare i propri risparmi, fatti passare, tuttavia,
per investimenti a rischio d'impresa.
In definitiva, i soldi non sono tuoi, Lucilla, ma sono
diventati possesso della banca e quindi, se non ne ha più a
disposizione(per vari motivi) non te li dà indietro come
dimostrato dai recenti occorsi.
31 gennaio 2017 19:00 - lucillafiaccola1796
ormai lo sanno tutti che le borse sono "regolate" da
algoritmi psicopatici come quelli che li "elaborano". Ora
che c'entra Trump con le borse italiane, non si capisce.
Quello che capisco è che c'è qualcuno, di cui sappiamo
nomi e cognome, che vuole affossare le banche italiane.
Forse perchè come sappiamo oramai tutti, i Nostri Risparmi
sono di proprietà della banca quando li abbiamo in deposito
conto corrente che rende zero, e... costituiscono l'UNICO
"patrimonio" della banca...ma RIDIVENTANO di nostra
proprietà quando andiamo allo sportello a ritirarli. E non
possono rifiutarsi di darceli. Dico bene sav?
31 gennaio 2017 16:56 - savpg8801
La prima parte del ragionamento di Pedone è in linea col
mio pensiero. Le stesse cose, forse anche in maniera non
convincente, le ho ripetute e scritte in queste pagine,
anche riportando in copia le frasi, appunto, delle
titolazioni e dei commenti di giornalismo e addetti ai
lavori.
C'è sempre, minuto per minuto, una notizia che spesso non
c'entra nulla, per far muovere analisti, mercati, operatori
e speculazione. E non mancano addirittura le notizie
finanziarie, anche ai telegiornali, di cavolate immani
riportate da giornalismo dedicato, ma che sembrano obbedire
a un copione trito e già scritto. Come le colpe dello
spread, la comunicazione di rendimenti che appaiono come
fissi o globali di bond, ma che in realtà lo sono solo per
le nuove emissioni, e, appunto, le motivazioni date ad ogni
fenomeno spesso al di fuori delle cerniere.
Ma criticare in questi casi equivale a denunciare. E se
queste denuncie fossero propedeutiche per non innescare
fenomeni incongrui, sarebbe molto auspicabile.