Ringrazio la Sig.a Laldi che ha compreso , da persona
intelligente quale è, le mie vere motivazioni, che il
Signore ce la mandi buona..
Cordiali saluti
27 maggio 2004 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Per la signora Mariaregina La ringrazio della
precisazione e Le rinnovo tutti i miei più profondi auguri
per la Sua salute e le Sue battaglie, che non sono solo Sue,
ma anche per altri/e.
25 maggio 2004 0:00 - Mariaregina
Gent.Le Sig.A Laldi
ha frainteso anche il fatto
del vergognarsi anche quello non era rivolto a lei
personalmente ma ai ns. governanti...
Per quanto
riguarda il tesserino purtroppo anch'io - oltre alla
malattia cronica che mi ha colpita - sono un soggetto
ultra-allergico a tantissime sostanze e medicinali, di cui
porto in borsetta un lungo elenco inserito nella mia carta
d'identità e anche un foglio con le mie condizioni di
salute nonchè la terapia, è una precauzione che ho preso
di mia iniziativa, ma se io vado in : farmacia (come x
esempio vado a 30 km di distanza ad acquistare i miei
farmaci perchè nella mia zona sono una persona
conosciuta...e in più ci mando mio marito che non è della
zona...) oppure a fare una prenotazione per degil esami
diagnostici oppure ancora alla Asl: ripeto, essendo persona
conosciuta nella mia zona, la mia priovacy sarebbe lesa
irrimediabilmente, la cosa mi costringerebbe ad andare in
un'altra provincia confinante - appunto almeno a 30 km
di distanza - x tutte le mie utleriori necessità.. Per
quanto riguarda le mie lettere di protesta che mando in giro
per tutta l'Itaila, tanto per farle un esempio oltre che
a tutto il settore dei responsabili della Sanità della
regione, ho scritto a tutte le associazioni di tutela di
questo e quello, in primis al TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL
MALATO, lei crede che io abbia ricevuto risposta da
qualcuno??? E al Ministero della Sanità a Roma dopo
svariati tentativi di telefonate, ho parlato con una
responsabile del settore e sa cosa mi ha risposto: che era
desolata ma le leggi regionali non sono di competenza del
Ministero...
Come vede mi sembra di aver
contattato tutti gli enti contattabili ma finora non ho
ottenuto niente, ma mi creda : non mi fermerò..
cordiali saluti
25 maggio 2004 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Per la signora Maria Regina
Cara Signora, lasci
che Le dica che resto un po' sconcertata dalla Sua
risposta; prima tenta di coinvolgermi in una sorta di
polemica che c'è, a quanto ho intuito, fra Lei e Nonna
Papera, poi mi dice cha da me non vuole niente in
particolare e poi, infine, denuncia la "totale
indifferenza di chi si dovrebbe vergognare",
aggiungendo subito, fra parentesi, che non si rivolge a me
di persona. Ma, scusi, mi vierne da chiedermi e da
chiederLe, perché mai io dovrei vergognarmi, secondo Lei?
Di che cosa con precisione? A questo punto desidero
fare una precisazione, che tralasciai ieri l'altro in
attesa di quello che mi avrebbe risposto. Fermo
restando il senso di solidarietà per Lei e la Sua
situazione, mi sembra però giusto farLe notare una cosa,
per quanto riguarda la questione della privacy e del
tesserino sanitario magnetico. Noti bene che,
istintivamente, io sono come Lei, molto gelosa delle mie
cose. Però, in questo caso, c'è un però non di poco
conto. Ed è il fatto inconfutabile che quel tesserino può
salvare delle vite umane. Pensi a tutte le persone che sono
allerghiche a determinati farmaci e che si trovano, per un
incidente, ad esempio, portate prive di sensi al pronto
soccorso, dove, in assenza di segnalazioni precise, i medici
possono somministrare loro proprio qualcuno di quei farmaci
per loro letali. Se è questione di vita o di morte, e
la privacy farebbe pendere la bilancia verso la morte, che
cosa scegliamo? La vita o la difesa a oltranza della privacy
che può portare a morire? Guardi, credo di capire
pienamente il Suo problema di riservatezza specialmente per
non turbare i Suoi bambini, e tuttavia mi sembra che Lei non
possa ritenersi a buon diritto vittima della violazione
della privacy a causa del tesserino sanitario magnetico.
Vittima, invece, di una stolta e crudele legge che mette a
carico del paziente farmaci indispensabili per la cura di
malattie gravi e mette il ticket sui salvavita, questo sì,
Lei lo è senza alcuna riserva Un'altra cosa mi è
venuta in mente, anche leggendo la Sua risposta. In questa
serie di denunce che Lei va facendo alle varie autorità, ha
mai coinvolto le associazioni che cercano di sensibilizzare
l'opinione pubblica sulla necessità della ricerca e
della cura delle malattie degenerative o simili? Così, da
persona al di fuori della questione come sono, mi
sembrerebbe una cosa da fare. Queste associazioni hanno
maggiore visibilità di una singola cittadina, e possono
esporsi apertamente in pubblico senza quei problemi di
tutela della propria privacy, che una singola persona può
avere, come Lei ci dice e ci insegna. Le rinnovo i
migliori auguri per tutto ciò che Le sta a cuore. Buona
fortuna.
25 maggio 2004 0:00 - mariaregina
No Sig.a Laldi
non voglio niente in particolare,
la missiva + che altro era x Nonna Papera alla quale
notoriamente piacciono gli struzzi, già ne parlammo in
passato.
X qto riguarda la solidarietà so bene
che è naturale ottenerla scrivendo certe cose...quello che
è sconcertante invece è la totale INDIFFERENZA di chi
invece dovrebbe vergognarsi (non mi rivolgo a lei di
persona, voglio precisare), allora se noterà ho riportato +
o - la stessa missiva su altri 4 forum di discussione qui,
che davano motivo di 'appiglio' alla mia causa
peraltro già perorata anche qui + di 1 volta... E'
che, se mi permette, è dallo scorso anno (cioè
dall'introduzione del ticket sui farmaci salvavita) che
periodicamente 'bombardo' i siti internet dove posso
far presente questa 'faccenduola'....con la speranza
che prima o poi qcuno si degni......di fare qcosa, xkè
nessuno -soprattutto in regione e agli altri enti preposti-
osa mai dare la benchè minima risposta...
Ora
siamo in periodo pre-elettorale,ma non mi faccio illusioni
e, se il Presidente della Repubblica non mi
risponderà.....mi rileggerete di nuovo tra un paio di mesi
o giù di lì...
Scusate il
disturbo....saluti. Mariaregina
24 maggio 2004 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Per la signora Mariaregina
Cara Signora, vedo che
Lei mi chiama in causa nel Suo intervento, però non capisco
in che cosa posso esserLe utile. Può gentilmente precisare
le Sue richieste? Naturalmente, se è la mia solidarietà
morale quella che cerca, non abbia dubbi che ce l'ha, e
molto grande. Le difficoltà che Lei deve affrontare sono
enormi e non giustificabili da nessun punto di vista,
neppure, e direi tanto meno, da quello di una corretta
politica economica. Infatti, a uno stato conviene che le
persone che vi abitano stiano bene in tutti i sensi, e che
siano aiutate (e non contrastate o peggio umiliate) quando
si trovano in un'emergenza come quella della salute.
Se però, facendo il mio nome, aveva in mente altre
cose, abbia la cortesia di esprimerle con precisione. Un
cordiale saluto e tanti tanti auguri.
22 maggio 2004 0:00 - mariaregina
Oh!! Ecco la mia cara Nonna Papera che dispensa consigli
caritatevoli, non ce l'ho in particolar modo con lei,
però durante uno dei forum di qualche mese fa riguardo i
problemi sulla sanità, poi nessuno più replicò alle mie
risposte.... allora le ripropongo la mia casistica che
ho di nuovo risfoderato prendendo l'occasione di un
messaggio di ieri sul forum e a questo punto vorrei dei
commenti sia parte sua che da parte della'autrice la
Sig.a Laldi quindi vi cito i due pezzi come segue:
-----------------------
Di' La Tua -
Violazione di privacy Autore: argo Data: 21
Maggio 2004
La mia indignazione e' nei
confronti delle nostre leggi che non tutelano affatto i
cittadini onesti,come me.Di contro anzi,sembrano rivolte a
tutti coloro che vivono di soprusi ed angherie come una
sorta di lascia passare,insomma. Ormai sono due anni
che continuo a pagare per una "colpa"mai
commessa. La "spett.le" Fiat Sava,con sede in
Torino,si e' presa l'arbitrio di segnalarmi al
CRIF,violando la mia privacy,senza alcuna autorizzazione da
parte mia ma solo in virtu' di un errore del sistema
che,avendo letto i miei dati anagrafici,mi ha riconosciuta
come garante di una pratica,da me mai,dico mai
,firmata.Questa e' stata la loro candida versione!
L'assurdo consiste nel fatto che ancora oggi,nonostante
le segnalazioni da parte dell'Unione Consumatori e,cosa
non da poco, l'ammissione del loro errore,la mia
situazione non cambia e mi vedo rifiutato ogni prestito,in
quanto al CRIF la mia posizione risulta ancora
"sofferente".Proprio io che che non ho mai avuto
precedenti del genere,essendo stata integerrima davanti ad
ogni finanziamento accordatomi.Tutto cio' ha un suo peso
per chi,come me,ha ancora chiaro il concetto di onesta'
e dignita',qualita' che non hanno prezzo.Mi si
tratta invece come una persona non degna di
credibilita'.Improvvisamente mi sento una
"delinquente". Per quanto tempo ancora
dovro' subire,visto che l'iter giuridico e'
lunghissimo e,proprio per questo,il mio avvocato mi ha reso
edotta in merito,spiegandomi che,dopo una
citazione,passeranno anni!!!!Tutto cio' e'
inaudito...Non si gioca con la vita degli altri per un
errore causato dalla propria inettitudine.
Dov'e' la giustizia e la coscienza di chi sa di aver
commesso un errore?E,mi domando,se fosse stato il
contrario,la sottoscritta dalla parte del torto,sono certa
che mi sarei dovuta immediatamente procurare il denaro per
sanare il mio debito,quanto prima!Loro invece agiscono con
astuzia,sperando nel fatto che dall'altra parte si molli
o si paghi per evitare il peggio. Tutto cio' e'
indegno,la mia privacy gratuitamente violata,la mia immagine
lesa, ed un risarcimento danni, ridotto ad un pezzo di
carta che lascia il tempo che trova.E posso assicurarvi che
il danno arrecatomi dalla situazione e' stato
notevole! Chi dovra' tutelarmi?Quale legge? Ci
vorrebbe la legge del piu' forte ma per un cittadino
onesto e' difficile pensarla cosi'.Questa mia vuole
avere lo scopo di mettere in forte credibilita' la
serieta' della Sava di Torino,almeno,chi avra' la
sfortuna di incapparci, sapra' con chi ha a che fare e
possa pensarci triplamente.Purtroppo questa gente ha la
legge a favore che,con i suoi tempi, va a penalizzare il
cittadino onesto,fino a fargli perdere totale fiducia nelle
istituzioni,come e' successo a me. E,visto che
siamo in clima di elezioni,mi domando :anzicche' perder
tempo con queste campagne elettorali,che propongono solo
fumo per abbindolare gli imbecilli perche' non si
mettono a punto alcuni provvedimenti,atti a tutelare con i
fatti l'integrita' di un cittadino?E poi si parla di
etica morale!! Rebus sic stantibus,a chi dovro'
rivolgermi affinche' questa mia situazione possa avere
una regolare conclusione. E poi leggo di un
risarcimento di 100 milioni, accordato ad un personaggio
dello spettacolo,solo per essere stato fotografato a sua
insaputa.Reato:lesione d'immagine.E' semplicemente
vergognoso,degno di un paese come il nostro!Mi chiedo: E la
mia dignita' quanto vale??!!!
Per
Argo,
mi dispiace molto per questo increscioso,
malaugurato e soprattutto danno morale e pratico che trovo
veramente grave.... Vorrei prima di tutto farla
partecipe della mia solidarietò personale, perchè
purtroppo anch'io sono stata oggetto di violazione della
mia privacy in un altro settore diciamo più personale : la
sanità e le informazioni divulgate da certi enti , e quindi
capisco benissimo e condivido la sua indignazione.
Se la può consolare vorrei nuovamente riportare
l'argomento che mi sta a cuore -e non solo per me stessa
- ma per tutti i malati cronici lombardi che sono vessati da
un ignobile balzello sui farmaci salvavita.
Lei
è stato leso nella sua privacy e soprattutto nella sua
integrità morale e sociale ingiustamente, ma pensi ad una
persona giovane come me, con 2 bambini in età scolare, alla
quale viene diagnosticata una malattia cronica irreversibile
, fortunatamente curabile, ma.... soprattutto i nostri
governanti della Regione Lombardia forse pensano che sono
solo i vecchini 'morituri' a necessitare di
medicinali salvavita e che quindi possono anche morire se
non hanno i soldi per pagare il ticket....ma non pensano che
purtroppo ci sono anche molte persone giovani, che
necessitano di farmaci per poter sopravvivere per tutta la
vita - se ci lasceranno vivere - e che pur avendo il ticket
di esenzione, non concedendo alcun punto di invalidità,
però non potendo più lavorare per salvaguardare quel pò
di buono che resta della salute 'minata',devono
invece sostenere le spese sia dei ticket sulle necessarie
analisi e visite di controllo, oltre i farmaci in fascia C a
totale carico del paziente (ne ho 5 al giorno in terapia + 3
diversi farmaci salvavita) e l'ignominioso ticket di 1E
a confezione sui medicinali in fascia A salvavita!!
Totale : noi siamo una famglia monoreddito con 2 bimbi
in età scolare, io non posso più lavorare per motivi
appunto di salute, ho scritto e riscritto sia qui per
divulgazone al pubbblico dominio che privatamente a tutte le
autorità competenti, per protestare contro questa
ingiustizia: per la mia terapia continuativa ogni 20 giorni
lascio in farmacia - tra ticket e farmaci in fascia C - la
bellezza di 150 Euro ....vi lascio immaginare il peso sul
bilancio famigliare. ...... E c'è gente che sta
anche peggio...come i pensionati (bè ma tanto quelli non
durano mica tanto, e se non dovessimo durare noi giovani
malati cronici sarebbe forse anche meglio vero??)
Magari hanno 600 E o anche meno di pensione minima e anche
loro devono lasciare in farmacia i loro gruzzoletti per
poter sopravvivere.
E io, per quanto riguarda la
privacy,che faccio i salti mortali per non far sapere ai
miei bimbi che hanno una mamma malata, devo andare anche a
30 km di distanza dove non mi conoscono, in farmacia ad
acquistare i farmaci di cui necessito perchè le farmacie
della mia zona mi conoscono e ho timore che divulghino
questa mia situazione, che per ora riesco a controllare in
questo modo...
E ora? Ora arriva anche il
tesserino sanitario magnetico computerizzato, dove c'è
riportato anche l'ultimo esito degli esami del sangue se
non quanti capelli hai in testa....e io (noi) dovremmo così
rendere 'edotti' tutti gli operatori sanitari o chi
per essi,che maneggeranno questo 'simpatico'
tesserino con tutta la tua vita morte e miracoli????
Altro abuso e sopruso, nonchè vessazione su
vessazione.....e giustamente lei riporta che ai vip per una
foto non gradita vengono concessi milioni di Euro di
risarcimento (perchè piove sempre sul bagnato), invece noi
'comuni mortali' (e sempre più MORTALI graditi al
nostro caro Stato, che così si augura per poter spendere
meno, mentre loro politici si pasciono beatamente le nostre
tasse come meglio credono), ripeto noi 'comuni
mortali' NON ABBIAMO DIRITTO A NIENTE....PROPRIO
NIENTE.....
Lei si chiede quanto vale la sua
dignità....senz'altro vale molto, moltissimo, ma io mi
chiedo QUANTO VALE LA VITA UMANA E LA MIA VITA ??????
Personalmente ritengo che l'Aduc in qualità di
Associazione di Difesa dei Consumatori, abbia il dovere di
fare qualcosa in entrambi i casi, o per lo meno di
pubblicare queste nostre due diverse ma in qualche modo
comuni 'disavventure'.... ma non solo a livello di
forum, di poterle indirizzare da parte loro quali
lettere-denuncia a chi loro sanno, possa intervenire
seriamente ma soprattutto concretamente...
Io
chiedo venia all'Aduc per la mia ulteriore ripresa
dell'argomento, ma come dice il vecchio detto: "la
speranza è l'ultima a morire'....
Ringrazio tutti quanti per la cortese attenzione,
cordialità ------------
io so solo che non
so più a che Santo votarmi appunto, se qualcuno avesse dei
suggerimenti.....saranno ben accetti grazie e saluti a tutti
15 maggio 2004 0:00 - NONNA PAPERA
Ho trovato il documento che vi passo e che mi sembra
interessante sull'argomento. Si chiama "Carta di
Pontignano" e parla dell'etica delle cure della
fine della vita L'ho trovato a questo indirizzo:
http://www.cesda.net/modules.php?op=modload&name=News&file=i
ndex&catid=&topic=5
Eccolo:
"CARTA DI PONTIGNANO"su "ETICA DELLE CURE
ALLA FINE DELLA VITA"
Operatori e
professionisti riuniti in un seminario tenutosi presso la
Certosa di Pontignano il 15 – 16 novembre 2002 per
riflettere sull’etica delle cure alla fine della vita.
Constatato che - occorre porre al centro delle
cure nelle fasi finali della vita la persona che muore,
mentre oggi pochi muoiono conservando la propria autonomia
decisionale e con un efficace controllo dei sintomi,
nonostante le direttive nazionali e regionali in materia;
- il tema delle cure di fine vita riguarda non
soltanto l’adulto, ma anche il neonato, il bambino e
l’adolescente, con esigenze specifiche che devono essere
riconosciute; - esiste una diffusa impreparazione tra
gli operatori ad individuare e ad accogliere i bisogni sia
del malato che della famiglia, soprattutto per quanto
attiene gli aspetti relazionali; - nel curriculum
formativo universitario a tutt’oggi non vengono affrontate
le problematiche connesse alle cure di fine vita e
l’inguaribilità viene percepita come fallimento della
medicina contemporanea. Considerato che - il
processo del morire segna il compimento della vita, tale
fase non può essere né rimossa né espropriata da una
singola disciplina, ma attraversata permettendo a ciascuno
di trovare i segni che meglio rappresentino
l’esplicitazione dei desideri e le modalità del congedo
dai propri affetti. Assunti come basilari i principi
inseriti nella "Carta dei diritti del morente"
elaborata dalla Fondazione Floriani nel 1997. Al fine
di ridurre i nodi critici dell’assistenza alla persona
morente, evidenziano la necessità di
garantire tempi e spazi idonei alla comunicazione con il
malato e la sua famiglia per affrontare le problematiche
connesse al processo del morire nel rispetto della
riservatezza; costruire una alleanza tra
èquipe sanitaria e famiglia anche la fine di sostenere il
processo del morire senza dolore e il rispetto delle
volontà del paziente; facilitare il
riconoscimento e la gestione delle emozioni di ciascuna
persona coinvolta, garantendo un clima di serenità attorno
a chi muore; accogliere le esigenze della
persona morente - con particolare attenzione ai bisogni
specifici dei bambini e degli adolescenti – favorendo
l’espressione dei suoi desideri e delle sue volontà per
le ultime fasi della vita fino alla cura e al trattamento
della salma; facilitare e sostenere le
diverse forme di elaborazione del lutto nel pieno rispetto
delle ritualità e delle culture di appartenenza del
soggetto deceduto e della sua famiglia.
Al fine
di favorire una pedagogia sociale della finitezza della vita
è necessario che - famiglia, scuola, comunità
religiose e Associazioni si confrontino con le implicazioni
affettive e psicologiche della "perdita" per
giungere alla riflessione sulla "naturalezza"
dell’evento morte, basata sui linguaggi, simboli e riti
delle diverse culture; - si promuova una riflessione
comune che coinvolga gli operatori dei media sui temi oggi
al centro del dibattito pubblico, come per es. l’eutanasia
o l’accanimento terapeutico, che spesso vengono presentati
in forme estreme o scandalistiche.
Al fine di
garantire che le proposte possano tradursi in attività
concrete per migliorare la qualità delle cure per coloro
che muoiono in ospedale, a casa o nelle strutture
residenziali (Case Alloggio, Hospice, RSA ecc.)
decidono di costituire un apposito gruppo di lavoro
permanente che a. periodicamente elabori proposte per
il miglioramento dell’operatività dei servizi, compreso
il Volontariato, e per la valutazione delle cure secondo le
indicazioni del Piano Sanitario Regionale e altri documenti
ufficiali, anche attraverso la Commissione Regionale di
Bioetica e i Comitati Etici Locali; b. analizzi, anche
attraverso apposite indagini, la situazione delle realtà
sanitarie e sociali nella Regione Toscana; c. promuova
un Osservatorio sulla comunicazione effettuata dai media sui
temi della fine della vita. Chiedono 1.
all’Assessore alla Salute della Regione Toscana di
facilitare e sostenere con atti e occasioni di incontro lo
sviluppo di queste tematiche, promuovendo momenti specifici
di aggiornamento permanente del personale sanitario e
sociale sulle tematiche delle cure alle persone morenti;
- l’attivazione di un sistema di monitoraggio
continuo della qualità dell’assistenza prestata nelle
fasi di fine vita, anche attraverso l’utilizzo di adeguati
indicatori socio-epidemiologici; 2. alle Aziende
Sanitarie di impegnarsi a promuovere un cambiamento nelle
modalità di assistenza al morente e di rendere operative le
Unità di Cure Continue, secondo le direttive già da tempo
emanate dalla Regione anche sulla base del Piano Sanitario
Nazionale 1998-2000 e dell’Accordo di Conferenza Unificata
Stato, Regioni e Enti Locali del 27 aprile 2001,
prevedendone il necessario finanziamento; 3. alle
Università, attraverso le diverse Facoltà e Corsi di
Laurea, di inserire il tema della fine della vita nel
curriculum formativo, ove già non espressamente previsto
dai programmi di studio; 4. alle Associazioni di
volontariato attive nel settore, di percorrere la strada
dell’integrazione con i servizi territoriali e di agire in
rete al fine di evitare inutili sovrapposizioni e
dispersioni di energie.
Elenco dei partecipanti
M. Grazia Barneschi (anestesista-rianimatrice),
Donatella Bartolozzi (volontariato), Lucia Benini
(volontariato), Alessandro Bussotti (M.M.G), Marco
Calamandrei (pediatra ospedaliero), Laura Canavacci
(filosofa), Roberto Cardea (psichiatra), Riccardo Cecioni
(medico legale), Luciana Coen (A.F.D.), Marina Cuttini
(epidemiologa), Donatella Della Monica (A.F.D.), Luisa
Fioretto (oncologa ospedaliera), Patrizia Funghi (filosofa),
Mariano Giacchi (igienista), Anna Maria Grosso (medico
ospedaliero), Padre Mario Longoni, Luigi Manenti (A.F.D.),
Guido Miccinesi (epidemiologo), Grazia Mieli (psicologa),
Piero Morino (medico palliativista), Mariella Orsi
(sociologa), Eugenio Paci (epidemiologo), Loretta Polenzani
(M.M.G.), Franca Porciani (giornalista), Roberta Sala
(filosofa), Clara Serina (psicologa), Nicoletta Susini
(A.S.V.), Teresa Tarasconi (insegnante), Carlo Tempestini
(medico palliativista), Monica Toraldo di Francia
(filosofa), Franco Toscani (medico palliativista), Marco
Ventura (giurista), Giuseppe Virgili (M.M.G.)
E' stata pubblicata su Panorama della Sanità n. 7
(2003) e su Toscana Medica (Aprile 2003) la "Carta di
Pontignano" sull'etica delle cure di fine vita, a
cura della della Commissione Regionale di Bioetica della
toscana. Il testo integrale si trova in
ARGOMENTI-BIOETICA.