COMMENTI
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22 giugno 2008 0:00 - per Pippo
Giusto, ma allora perché stai qui?
20 giugno 2008 0:00 - Pippo
A me non immporta un fico secco di quello che pensa Annapaola Laldi, che sembra una invasione di cavallette su tutti gli argomenti.
20 giugno 2008 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Mandi un'email a Cara ADUC, la inoltreranno alla signora a Marca.
20 giugno 2008 0:00 - bittana walter
Sono alla disperata ricerca di Rosa A Marca. Chi potesse darmi il suo E-mail.
Grazie infinite.
22 ottobre 2005 0:00 - Enrico Falcinelli
Gentile signora Annapaola,
desideravo vederla in televisione per dare un volto alla sua scrittura ma non sono riuscito a organizzarmi anche a causa delle revoche della stessa RAI. Peccato!
Le risparmierò il mio parere, quindi, non potendolo esprimere. Pertanto, per ora, la saluto,
Enrico Falcinelli
21 ottobre 2005 0:00 - Lucio Musto
Per la Signora Laldi

La frase immediatamente precedente a quella che Lei mi rimbrotta e:
"una mia impressione"

Impressione sbagliata? Senz'altro d'accordo!... l'esperta è Lei!
E ci sarà anche un motivo per cui la Repubblica italiana ha risposto con "prontezza" tale da destare "interesse", ma questo Lei non ce lo ha spiegato! ("avaraccia!" mi verrebbe da aggiungere, se non fosse troppo confidenziale)

Grazie per avermi letto e grazie sopratutto di avermi additato gli allegati a quell'articolo singolo che, forse ricorderà, ho già avuto modo di apprzzare.
21 ottobre 2005 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
pER IL SIGNOR MUSTO.

Non Le dispiaccia una piccola correzione a quanto Lei dice, perché riguarda un dato di fatto inequivocabile.
A un certo punto del Suo intervento, Lei scrive questo: "Credo che la Chiesa cattolica si sia piuttosto 'piegata' al II concordato, spinta dalle nuove realtà politiche, ché le andava meglio la 'congrua' di prima....".
NON E' COSI'. Se qualcuno si è "piegato" all'altro, per usare il Suo termine, è semmai lo Stato italiano nei confronti della Chiesa cattolica. Infatti l'abolizione del sistema dei "benefici" parrocchiali o diocesani, a cui era legata strettamente la "congrua", è stata fatta dalla stessa Chiesa cattolica in sede di riforma del suo codice di diritto canonico. Il nuovo CJC, all'articolo 1274, ha istituito gli istituti per il sostentamento del clero (uno centrale e gli altri a livello diocesano o interdiocesano), che sono stati recepiti nell'ordinamento italiano con la L. 222/1985.
Una cosa interessante da notare è la prontezza con cui la Repubblica italiana ha risposto alle nuove esigenze della Santa Sede. In questo senso parlano le date. Promulgazione del nuovo codice di diritto canonico: 25 gennaio 1983.
Firma del Concordato tra Italia e santa Sede: 18 febbraio 1984.
Per un maggiore, anche se pur sempre modesto approfondimento, sulla parte storica relativa a Concordati, congrue ecc. può vedere a questo indirizzo: http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=83763, in cui troverà anche, fra gli allegati, i testi integrali dei Concordati (del 1929 e del 1984), e altri documenti interessanti.
Grazie dell'attenzione.
21 ottobre 2005 0:00 - Ciribiribi
RAI 3 ?????

= smoke gets in your eyes

Senza Platters!!!
21 ottobre 2005 0:00 - Lucio Musto
Ho guardato la trasmissione sull’OPM condotta dal dott Augias, e l’ho anche registrata, per poterla rivedere con calma e controllare quanto dico.
Anticiperò subito che non mi è piaciuta un granché. Come ormai molte trasmissioni cosiddette d’informazione, e specialmente quelle diffuse da RAI 3 (una volta “rete culturale” per eccellenza), è stata più che altro una “rutelliana”, cioè un palcoscenico di screditamento di quello che c’è senza alcunché di propositivo. Esattamente come il Bartalista: «L’è tutto sbagliato!... l’è tutto da rifare!...” di sessant’anni fa; e nulla di più. (veramente qui un dettaglio c’è stato, ma ne riparleremo).

Si inizia con una doppiezza. Il dott Augias cita il II concordato fra Chiesa e Stato, ma non ricorda il nome dell’ “Alto prelato” che firmò quel documento insieme a Craxi! Naturalmente non cambia nulla, ma visto che il programma è suo, la citazione è sua, la trasmissione è in differita, si vada a leggere le carte e si scriva i nomi sul palmo della mano!... o se proprio non ricorda, si tenga sulle generali e non citi nessun nome. Questo sgradevole atteggiamento di sufficienza mal si addice ad un giornalista serio e con i capelli ormai bianchi!

Subito dopo, siamo ancora all’introduzione, con una contraddizione in termini. Il Conduttore si premura di informarci che le persone presenti alla trasmissione, “persone particolarmente informate” (parole sue) non conoscono il meccanismo di ripartizione dei fondi. Più oltre affermerà che “loro” credono che “tornino indietro”!... ma indietro dove?... informati?... e di che?

Lettura di qualche dato da un chiarissimo anche se ingolfato tabellone e la Pastora della Chiesa Valdese fa il suo corretto intervento praticamente spiegandoci che la sua Confessione rifiutò, a suo tempo, l’assegnazione della “frazione non espressamente scelta”, perché non aveva capito di come funzionasse il sistema; pentiti, sperano di incassarla per il futuro. Giustissimo e lecito, anche se (a mio avviso) banale ed ininfluente ai fini della trasmissione. Infatti questa, la trasmissione, ha precisato il dott Augias , era tutta improntata sulla questione appunto dell’assegnazione della “scelta o non scelta” (“firmando” o “non firmando”, sono le esatte parole usate) cioè sulla lecita fine dei quattrini distolti dalle tasse dai cittadini a questo o quello dei possibili beneficiari.

Sbagliato!, chiaramente il discorso voleva far intendere, che queste somme siano ridistribuite secondo solo la volontà espressa da quei cittadini che hanno messo la loro firmetta….
mi aspettavo (e chissà quanti con me) di sentire come sarebbe stato invece giusto, o almeno proponibile!... Ma ovviamente in un contesto esclusivamente delatorio una proposta concreta è inammissibile! potrebbe essere attaccata o, non sia mai!, accettata!
A peggiorare la situazione interviene ancora l’ottima pastora Signora Bonafede sottolineando che i soldi assegnati ai Valdesi sono pochi per tutto quello che loro (solo loro?) fanno. Cerca anche di spiegare perché ma senza esito; di chiaro dice solo: «ora è più difficile destinare l’OPM», vattelappesca perché. Comunque è vero che i soldi sono pochi, come sono però pochi anche loro, e l’aritmetica si sa che non è di natura caritatevole!

L’intervento della signora Laldi è stato preciso e competente, come ci aspettavamo, anche se in verità è meglio leggere i suoi dati su internet, piuttosto che sul controcanto del dott Augias. Una sola velatura noterei, una mia impressione. Credo che la Chiesa cattolica si sia piuttosto “piegata” al II concordato, spinta dalle nuove realtà politiche, ché le andava meglio la “congrua” di prima, mentre concordo che fu un “guappo” colpo di mano (nel senso di ottimamente condotto) quello dei radicali a strappare altri beneficiari per la mammella dell’OPM!

Finite le critiche, passiamo agli apprezzamenti, naturalmente dopo aver pietosamente saltato l’intervento della nipote della missionaria e del signore proponente l’abolizione dell’OPM ed altre meno causanti.

Un signore ha avanzato l’ipotesi di un allargamento della platea dei beneficiari, ed ha fatto anche due esemplificazioni intelligenti: spettacolo e ricerca scientifica. A mio avviso sarebbe interessante, ma certo sottende un dubbio spaventevole: come fare le scelte? chi includere e chi no, senza fare una lottizzazione generale e prevedendo comunque un minimo di leggibilità sul 730/740 anche per chi non abbia due lauree in “fregacompagneria”?... la proposta comunque resta.

Infine la cosa giusta, quella che avrebbe dovuto essere il cuore della trasmissione e darle giustificazione e significato, all’ultimo minuto, detta da un giovane con la faccia intelligente presentato quasi con sarcasmo dall’Augias come “il filosofo”:
«Ma tutte queste “non scelte”, saranno magari il sintomo nascosto di un qualche malessere dei contribuenti? sintomo che il legislatore dovrebbe considerare?». Questo il senso dell’intervento.

E’ troppo facile infatti affermare che chi non si esprime, chi vota scheda bianca, chi tace, non ha, purtroppo ma giustamente alcuna voce in capitolo. Come non abbiamo nessuno di noi, assolutamente nessuno, il diritto di interpretare arbitrariamente “quello che avrebbe voluto dire” chi è stato zitto.

Come sbagliano pretestuosamente i nostri politici, a parlare a nome dei cittadini o “degli italiani”. Per decenza dovrebbero (e se pure!) parlare “a nome di quei quattro gatti che mi hanno votato”.

Purtroppo la trasmissione è finita, scorrono i titoli di coda e il quesito giusto… è l’unico a non aver risposta!

Mi dispiace dott Augias. Non so se il giovanotto con la faccia intelligente sia un filosofo perché laureato in filosofia o solo perché riesce a dire quello che avrebbe potuto chiedere qualunque persona di buon senso.

Queste cose, lei le sa benissimo!... perché allora non ci ha spiegato “come” è giusto dividere quel 60% (ha notato? senza decimali!) di destinazione non espresse, o meglio, considerata la sua grande esperienza, come fare perché quel 60% senza decimali si riduca a qualche decimale senza troppo peso e si sappia davvero cosa vogliono i cittadini?
Ed infine, perché non ha chiarito che quel 5‰ aggiuntivo da ripartire in discussione nella finanziaria “NON” sarebbero nuove tasse, ma solo un diverso indirizzamento di quelle che già paghiamo?... semplice dimenticanza?

Lucio Musto 21 ottobre 2005 parole 966
19 ottobre 2005 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
E' la novella dello stento, che dura molto tempo....
Trascrivo per conoscenza lo SMS che ho ricevuto in giornata da una delle segretarie della trasmissione di Corrado Augias, relativo a quella sull'OPM registrata il 10 ottobre:

"Alt! Contrordine:messa in onda definitiva prevista x venerdì 21. Grazie. C".

Nella mia risposta ho citato il buon vecchio simpatico tenero Nino Manfredi: "Fusse che fusse la vorta bbona".

E siccome mi sono seccata alquanto, da oggi la cosa non mi riguarda più.

18 ottobre 2005 0:00 - marisa cesarano
anch'io non guardo la tele quindi non ti vedrò. ma tu continua cosi'. questa tua esperienza è stata anche per noi nient'altro che la conferma di come sia facile sperperare i poveri "euri": noi comuni mortali non saremmo capaci di fare meglio. ma continuiamo a non guardare...rischieremmo di imparare. no TV
18 ottobre 2005 0:00 - Lucio Musto
MammaRAI

Il discorso sull’OMP è rimandato, ma quasi mi fa piacere. Posso mugugnare su un altro argomento, fuoritema ma pure presentente ne “La pulce” di metà ottobre.
Cito:
«…trasmissione, in cui sarei presentata come una "semplice contribuente", che e’ proprio la verita’, e una "esperta super partes"».
ed in chiusura:
«…non c’e’ nessuna dimenticanza; alla cena e al pranzo ho dovuto pensare da sola.»

Non mi sta bene.
MammaRAI, ma identico discorso è da fare con le altre “grosse” emittenti, incassa da vari rivoli una notevole quantità di soldi, e li gestisce e li spende come più ritiene opportuno nell’interesse dell’azienda e (dice per chi le crede) dei cittadini.
Che questi danari ci siano e vengano distribuiti a profusione e con facilità è dimostrato dalle centinaia di migliaia di euro messe in palio per regali e regalini, scatolette e bustarelle da far piovere su concorrenti e partecipanti che sappiano rispondere su chi abbia scoperto l’America o le grazie di questa o quella stellina, su quanti figli faccia mamma coniglia («1, 6… o 250?...»), o quanti lati abbia mai l’ennagono. Talvolta basta anche solo essere riusciti a telefonare («COOMPLIMENTI!!! lei ha preso la linea!!!...») e giù quattrini a palate!

Ma al “semplice contribuente”, e peggio ancora all’ “esperta”, no. Manco il pranzo!...
Sufficientemente ripagata dall’aver potuto mostrare la sua faccia e la sua cultura in TV!.

Non mi sta bene!... E questo a prescindere se al professionista o all’esperto abbia fatto piacere o meno “andare in TV”, se lo abbia fatto per gioco, per rompere il tran-tran di tutti i giorni, o per qualche suo altro interesse personale!
Se qualcuno va “a produrre”, cioè a fare un lavoro, consulenza, testimonianza o informazione attingendo alle sue conoscenze, alla sua professionalità, ai suoi valori “DEVE” essere pagato!
Il “quanto” è da stabilire, anzi sarebbe democratico se ci fossero tabelle pubbliche, ma deve essere pagato per il rispetto che è dovuto al lavoro!.
Non giova che se ci vuoi andare ci vai gratis e se ne avresti bisogno non ci vai per niente!
Ed è sbagliato fare la carità ai ricchi!... Se il signor Miliardario se ne sbatte del gettone che potrebbe dargli la “Trasmissione” per il suo “Autorevole Intervento”, ebbene lo prenda e lo devolva in beneficenza, non lo rifiuti umiliando lo “squattrinato” o il semplice “testimone” che con quel gettone si comprerebbe magari un libro di studio o ci camperebbe una settimana!

Mamma RAI e le altre si facessero al contrario pagare da quelli che in TV ci vanno (o vengono invitati, il confine è labile) per “promuovere” la loro immagine e farsi un’aggiunta gratuita di pubblicità, quelli che vanno per farsi vedere, e per far vedere “i prodotti tipici” e le attricette che fra una scosciata e l’altra esprimono pretestuosi pareri e pretenziosi giudizi su qualunque argomento, spesso dicendo inanerrabili panzane e raccogliendo applausi (quelli forse per le scosciate).

Certamente l’ “audience” ha le sue esigenze, ma non è giusto che sia il “deus ex machina” di tutto! Specie quando si parla di trasmissioni spacciate per “culturali” o di “informazione”, e soprattutto quando ci si riferisca alla televisione pubblica, quella che tutti noi siamo obbligati a pagare.

“Se riesci a farti vedere in Tivvù avrai comunque il tuo tornaconto, in notorietà e prestigio…”
No. Non è sana gestione e giusto compenso. E’ lavoro nero estorto con lusinga.

Lucio Musto 18 ottobre 2005 parole 555
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18 ottobre 2005 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Pare che la RAI rimedierà al bidone di oggi giovedì venti ottobre (domani l'altro) alla solita ora.
Comunque l'argomento di oggi era interessante, forse di più e più attuale dell'OPM.
18 ottobre 2005
17 ottobre 2005 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
PER MARIA LETIZIA
Grazie per la simpatia.
Non credo che perderai granché, per lo meno per quanto riguarda il mio intervento. Una cosa però potrebbe essere esilarante ed è il mio ingresso. Ho avuto l'impressione, ripensandoci, che sia della serie: "Alle cinque della sera entra il toro nell'arena"...
Sono curiosa anch'io di vedermi e troverò uno scatolone parlante per l'occasione.
Buon lavoro, allora.
17 ottobre 2005 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
PER GIOVANNI.
La "liberatoria" è un documento in cui chi firma dichiara di non avere più niente da reclamare da un'altra persona o associazione, nel caso particolare dalla RAI, anche se essa dovesse usare in altri programmi le immagini riprese per la trasmissione a cui ho partecipato.
17 ottobre 2005 0:00 - giovanni
liberatoria da cosa?
che cavolo è sta liberatoria?
17 ottobre 2005 0:00 - maria letizia
purtroppo non potrò vedere la nostra Annapaola in azione sul video, dato che all'ora di pranzo sono al lavoro. Aspetto però i suoi commenti alla trasmissione televisiva, coraggio Annapaola, si trovi un posto con una scatolona parlante, guardi la trasmissione e ci dica.... ci dica....
Con affetto e stima
Maria Letizia
15 ottobre 2005 0:00 - Lucio Musto
Gradevolissimo scritto, come sempre!

Per i mugugni?
a risentirci martedì sera!

Ossequi
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