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Aduc – Osservatorio Firenze. Gli alberi delle Cascine. Gestione da incubo
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Comunicato di Vincenzo Donvito
2 luglio 2016 16:14
 
 Ieri un albero e' crollato alle Cascine, sul vialetto interno che porta alle Pavoniere. Nessuno si e' fatto male, qualcuno si e' un po' spaventato e la cosa finisce li', anche per il rilievo mediatico che non esplode senza sangue. E' accaduto grossomodo nello stesso punto in cui alcuni anni fa casco' altrettanto albero uccidendo una signora di nome Donatella e la sua nipotina Alice mentre passeggiavano. Particolari eventi atmosferici? Zero. Quindi? Incuria, solo incuria potenzialmente assassina. E questo dopo che, in seguito ad eventi atmosferici particolarmente inusuali, non molto tempo fa, la “natura” aveva fatto piazza pulita dei suoi componenti arborei “piu' deboli”. E l'intervento umano era stato potenziato, esaltato, magnificato. Da parte di coloro che oggi, dalle cronache locali hanno subito messo le mani avanti vantando un loro continuo e meticoloso intervento perche' cose del genere non debbano accadere. Ma l'albero ieri e' caduto. Incuria? Bugie? Arroganza di circostanza di chi e' stato preso con le mani nel sacco? Non lo sappiamo. Sappiamo solo che l'albero e' caduto. E il fatto che non ci fosse sotto nessuna Donatella o nessuna Alice, non vuol dire che sia di poco conto. Stiamo parlando del parco della Cascine, il nostro Hyde Park, il nostro Central Park, la nostra villa Borghese (per citare solo quelli che ci vengono in mente in questo momento), cioe' il fiore all'occhiello di citta' importanti su cui sono puntati gli occhi di tutto il mondo. Nello specifico Firenze, stiamo parlando della stessa citta' dove esplodono probabilmente per incuria del gestore monopolista dell'acquedotto (lo accertera' la magistratura) i tubi dell'acqua potabile e, anche in questa circostanza, per pura casualita' non ci sono state vittime umane.
E quindi? Ci teniamo l'albero cascato e aspettiamo il prossimo? Siamo convinti che cosi' accadra', con fior fiore di ulteriori dichiarazioni da parte degli stessi che avevano dichiarato prima che crollasse l'albero di ieri.
Nel mondo “ideale” in cui noi vorremmo vivere, invece, siamo convinti che chi sbaglia paga… non ci sembra di essere particolarmente esigenti…. Quale testa rotolera', quale assessore, quale direttore, etc? A parte -difficile- un qualche capro espiatorio marginale (subito difeso, ovviamente dalla sua associazione/corporazione di appartenenza), crediamo che proprio non vedremo nulla. Noi come minimo, da amministrati in buona fede e ottimisti verso la potenziale buona amministrazione, prenderemmo in considerazione la dismissione dello specifico ufficio comunale e la valutazione di aziende private da considerare per efficienza, aziende che si sostituiscano al pubblico che oggi solo per caso non ha ammazzato nessuno, ma ha fatto male a tutti. Ma, come dice un noto marchese di un noto film “io so io e voi non siete un cazzo”… e crediamo sara' questa la risposta della amministrazione gigliata. 
 
 
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