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Aduc Osservatorio Firenze – Perche' la mobilita' in bicicletta continuera' ad essere un miraggio ed un pericolo mortale...
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Comunicato di Vincenzo Donvito
30 novembre 2015 14:54
 
 L'altro giorno a Firenze e' morto, travolto da un'automobile, un giovane ciclista. L'incidente e' avvenuto non su una pista ciclabile, ma in una zona della citta' (via Mariti – Rifredi) dove le piste non esistono e, come i tragici fatti confermano, muoversi su due ruote senza un motore sotto il sellino significa mettere costantemente a rischio la propria incolumita'.
A parte le dichiarazioni del dispiacere istituzionale (e non solo) di rito per questa morte, la cosa sembrerebbe finita' li', riconducendo questa morte nel generico novero di quelle per incidenti stradali (ventuno dall'inizio dell'anno), cosi' come fa il comandante dei vigili urbani fiorentini, Marco Seniga, in un'intervista al quotidiano La Nazione del 29/11.
Noi invece crediamo che non debba finire cosi'. Perche' la mobilita' urbana motorizzata e' una cosa, e quella a pedali e' un'altra. Cioe': la prima (morotizzata) ci sta ammazzando in tutti i sensi (salute, mobilita' e civico) e la sua riduzione e' fondamentale, la seconda (pedali) sarebbe una valida e piu' che sperimentata alternativa che viene non solo ignorata e sottovalutata dalle autorita', ma anche irrisa. Quindi, non si puo' trattare il rimedio (bicicletta) alla stregua del colpevole della situazione (motorizzati). E' fondamentale domandarsi perche' devono morire proprio coloro che hanno scelto l'unico mezzo privato alternativo alla morte..
Il comandante Seniga, giustamente, fa notare che la prima difesa per tutti e' il rispetto delle norme: i ciclisti -dice- “devono andare lungo le piste ciclabili, almeno laddove ci sono, essere ben visibili, avere le luci a posto e non viaggiare contromano...”. Una dichiarazione che non fa una grinza? No, ne fa piu' d'una. Quanto dice Seniga andrebbe bene a Copenaghen o Amsterdam, ma suona un po' “burlesco” detto per Firenze: dove,
- per imboccare una pista ciclabile, spesso non ci sono alternative ad andare contromano,
- le interruzioni nel nulla (e quindi nel pericolo) di alcune piste sono frequenti,
- la promiscuita' di piste ciclabili e marciapiedi sono frequenti,
- la maggior parte delle strade urbane non sono dotate di piste ciclabili,
- e dove -in assenza di piste- il ciclista dovrebbe muoversi come un qualunque altro mezzo motorizzato che, se per quest'ultimo fare un chilometro in piu' o in meno non e' nulla, in bicicletta e' sicuramente un disincentivo all'uso di questo mezzo.
Siamo consapevoli che il comandante Seniga non svolge le funzioni amministrative e politiche della citta', ma “solo” quelle relative alla sicurezza stradale e non solo (cioe' e' un dirigente esecutivo). Ma non si puo' omettere la presa d'atto di questa cronica carenza strutturale. O forse -per esempio- dire che dove spesso passano le automobili a velocita' sostenuta sarebbe opportuno mettere un autovelox (cosa che sicuramente qualunque vigile dice ovunque) e' piu' “esecutivo” e meno politico di rilevare questa cronica carenza di piste e organizzazione ciclabile? Per noi non lo e', e crediamo che invece accade il contrario perche' la mobilita' ciclabile interessa poco ad amministratori e loro esecutori. Miopi -a nostro avviso- perche' non vogliono fare uno sforzo per comprendere che il futuro di una mobilita' sostenibile e' gia' tra noi, e non applicarla denota anche una scarsa capacita' di svolgere le proprie mansioni elettive (amministratori) ed esecutive (vigili).
Qualcuno dira' (e tra questi, ovviamente, quelli che noi ora stiamo prendendo di punta): ma come si fa quando poi c'e' la pioggia e il freddo? Quindi e' meglio che tutto abbia una giusta considerazione, e il re della mobilita' continui ad essere il mezzo motorizzato. La nostra replica: niente di piu' falso! Chissa' come fanno a Copenaghen e ad Amsterdam -per esempio-, dove, rispetto a condizioni climatiche non favorevoli, sembra proprio che siano messi molto peggio di Firenze. E' probabile, quindi, che li' gli amministratori abbiano delle teste un po' diverse……

Qui alcuni consigli sull'uso della bicicletta d'inverno
 
 
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