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Aduc – Osservatorio Firenze. Pista ciclabile Firenze-Prato? Si’, ma… Demagogia!
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Comunicato di Vincenzo Donvito
14 giugno 2017 15:31
 
 Nel corso di un incontro svoltosi martedì alla sede del Governo nazionale tra il Sindaco della Città Metropolitana Dario Nardella, ed alcuni esponenti del Governo, e’ stato fatto il punto sul Patto per Firenze e le risorse assegnate: tra queste i fondi per la superstrada ciclabile Firenze-Prato: il progetto esecutivo e’ pronto e partira’ la gara.
Quindi, a breve dovremmo andare in bicicletta da Firenze a Prato senza rischiare, come oggi, di essere travolti dall’abituale traffico delle strade comunali e provinciali che si percorrono. Un progetto avveniristico che e’ in linea con il tipo di investimenti che, per il trasporto ciclabile, viene fatto in Paesi come Danimarca, Olanda e Germania, dove alcune di queste “autostrade” sono gia’ esistenti e costituiscono un punto di riferimento per il decongestionamento del traffico e l’abbattimento dell’inquinamento urbano.
Ne siamo lieti nello stesso modo in cui siamo perplessi. Solo alcuni giorni fa il Sindaco di Firenze (che e’ lo stesso della citta’ metropolitana) in una comunicazione mediatica ai suoi amministrati aveva indicato la sua politica per levare dal caos permanente del traffico e della mobilita’ la sua citta’: tram, taxi e car sharing… bici zero! Un elenco in cui ha fatto il punto di quello che tutti gia’ sanno e subiscono e che, di per se’, nell’immediato dei cantieri della tramvia in corso, non apre nessuna prospettiva nuova. C’e’ da aggiungere che proprio oggi il Sindaco di Firenze ha alzato la voce per la lentezza con cui vanno avanti i cantieri, auspicando turni di lavoro ed esecuzione piu’ stringenti…. Ma sono le stesse cose che aveva detto alcuni mesi fa e che non hanno portato a niente; e siccome oltre a dirlo non ha prospettato niente di nuovo che possa intravedere una modifica dei tempi, crediamo che la cosa finisca li’.
Ma, veniamo alla “autostrada” ciclabile Firenze-Prato. Ci viene una domanda: come raggiungeranno l’imbocco i ciclisti fiorentini, e dove andranno una volta che ritornano a Firenze avendo usto questa “autostrada”? Nelle piste ciclabili oggi esistenti, ovviamente. Cioe’ nel nulla: piste interrotte senza alternative, piste che finiscono nel nulla, piste con una manutenzione che fa a gara con le strade per pericoli e disagi, piste che non esistono o che rubano spazio ai pedoni. Ci risiamo: manca una cultura e una pratica politica della mobilita’ non a motore (o ciclabile), cioe’ considerarla come, per l’appunto, mobilita’, e non un mezzo da inforcare nei giorni festivi per farsi una passeggiata. Questo, per esempio, vorrebbe dire che se la centralita’ fosse il trasporto ciclabile, sarebbe piu’ importante, nel caso fosse obbligatorio scegliere per motivi di fondi, una pista ciclabile che non una strada. E invece no. Non ci siamo! Ora si fa anche la “autostrada” da Firenze a Prato… ma chi la prendera’ se poi di casa a Firenze, non si esce in bicicletta perche’ altrimenti si rischia vita e salute ad ogni pedalata?
Nel nostro approccio razionale alla politica amministrativa, per noi questo investimento Firenze-Prato, si chiama demagogia. Lavarsi la coscienza facendo vedere a se stessi ed agli altri che si fa qualcosa di alternativo alla solita mobilita’ a gas di scarico, ma di fatto lasciando le cose come stanno e -perche’ no- usando fondi che finiranno in un nulla e che, magari, avrebbero potuto essere utilizzati per portare i ciclisti ad esser tali fin dall’uscita della propria abitazione ogni giorno, soprattutto quando si va al lavoro e/o a scuola.
 
 
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