Mentre addirittura il Governo italiano allenta la pressione dell'Imu (sospesa su case principali, case popolari, terreni agricoli e fabbricati rurali - v. meglio D.L. 21 maggio 2013), il Comune di Lecce l'aumenta. Insomma, mentre l'Imu di molti in Italia verrà sospesa, l'Imu di moltissimi a Lecce sarà più cara degli anni scorsi. E a nulla vale aver proposto ricorso avverso i famigerati avvisi di riclassamento, in assenza di sospensiva. Non ritorniamo su quanto già detto nei vari comunicati di questo inverno (1), salvo ricordare che, perlomeno secondo quella che è l’interpretazione più prudente delle norme, per il 17 giugno i leccesi dovranno calcolare l'Imu sulla base delle rendite esistenti in catasto al gennaio di quest'anno, quindi, come modificate dall'Agenzia del Territorio tra novembre e dicembre 2012.
Nell'attuale stato di confusione sarebbe certamente opportuno che il Comune di Lecce chiarisse ai propri cittadini, una volta per tutte, qual è la rendita che riteniene si debba applicare all'IMU, in prossima scadenza. L’amministrazione comunale di Lecce dimostrerà di essere in grado di soddisfare le esigenze di chiarezza dei propri cittadini riguardo ad un provvedimento, il riclassamento degli immobili, che essa stessa ha contestato? Oppure, come dicevano gli antichi,
pecunia non olet?
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